MARKETING
LEZIONE 1 (15/02)
Il marketing rientra all'interno di quelle che vengono definite funzioni aziendali, ovvero
attività comuni con un fine unico svolte all'interno dell’impresa da gruppi di soggetti.
funzione marketing,
In Italia una percentuale piccolissima di imprese ha una ovvero
quella che si occupa di tutte le problematiche inerenti all'offerta di valore proposta
dalle imprese ai propri ai propri clienti, attuali o potenziali.
Un po' di terminologia…
CLIENTE = destinatario dell’offerta delle imprese, all’interno di questa categoria vi
sono anche imprese o soggetti che acquistano il bene, ma non per loro.
CONSUMATORE = soggetti utilizzatori finali di un bene, tutto ciò porta l'impresa a
operare diversamente a seconda se il cliente è uguale o diverso dal consumatore.
MARKETING MIX = riduce la funzione marketing a quattro elementi, ovvero :
Prodotto, prezzo, promozione punto vendita.
e Queste 4P devono essere correlate e
coordinate fra loro.
SERVICE DOMINANT LOGIC = anche le imprese manifatturiere col tempo si
evolvono, un esempio è Rolls Royce, impresa la quale ha iniziato a offrire non solo
beni fisici ma anche servizi (concede motori di aerei in affitto a compagnie che li
costruiscono come Boeing).
CO CREAZIONE = collaborazione da parte dei clienti nella realizzazione o ideazione
di prodotti nuovi.
Con ‘’customer relationship management’’ intendiamo l’approccio attraverso il
quale le imprese gestiscono il rapporto con i propri clienti grazie all'utilizzo di dati e
informazioni raccolte. Il possesso di informazioni circa i propri clienti aiuta anche
l'impresa stessa a offrire un prodotto più adatto a seconda del tipo di cliente, come è
possibile però raccogliere queste informazioni?
fidelity card
Un esempio sono le concesse ai clienti dall'impresa e grazie al quale
quest'ultima ha la possibilità di raccogliere informazioni circa ad esempio gli acquisti
dei propri clienti e sfruttare queste sia per andare a creare una relazione con il cliente
stesso (sconto al compleanno o dopo tot di acquisti), sia per regolare la propria attività
di approvvigionamento (se certo cliente compra sempre certa quantità di prodotto al
mese posso tenerlo in considerazione quando compio ordini da fornitore).
Tre tipologie di CUSTOMER…
Customer RETETION, capacità di mantenere un rapporto con il cliente nel lungo
periodo.
Customer SATISFACTION, soddisfacimento del consumatore.
Customer LOYALTY, fedeltà del cliente.
La CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY, profitti dell'impresa è destinata a
problematiche (bisognosi, fame, analfabetismo…) rilevanti per la politica aziendale,
non va confusa con la sostenibilità in generale.
Tre sono le tipologie di MARKETING:
1. MKTG ANALITICO, attività volta a reperire informazioni sul comportamento di
clienti, consumatori o concorrenti con obiettivo di migliorare o imitare la propria
attività.
2. MKTG STRATEGICO, in base alle informazioni, vado a costruire una strategia, anche
magari cambiando la in corso d'opera, riposizionando il prodotto per esempio.
3. MKTG OPERATIVO, paragonabile a marketing mix e logica delle 4P.
(CASO BALADIN)
LEZIONE 2 (22/02)
Alla base del MKTG ANALITICO c’è il comportamento del cliente e in generale il
processo STP (segmentazione, targeting e posizionamento).
Nello specifico, in cosa consiste il processo STP?
È il procedimento opposto alla diversificazione:
STP parte da un nuovo segmento, rinnova 4P per arrivare a una nuova offerta
DIVERSIFICAZIONE parte da una nuova offerta, rinnovo 4P per arrivare a un
nuovo segmento
Per esempio come si differenzia coca cola?
1. Confezioni differenti (dimensioni, materiale…)
2. Contenuto differente (diet, zero zuccheri…)
Notiamo dalle campagne pubblicitarie di coca cola, per esempio come che è possibile
che a seconda delle pubblicità vi siano target di riferimento.
Nello spot ragazze-coca-cola è adottato il processo STP, sono partiti dal segmento
(=segmento soggetti attenti alla linea) per arrivare a un nuovo prodotto (a basso
contenuto calorico).
Quali sono i benefici di tutti questi processi?
FIDELIZZAZIONE dei clienti
NUOVI clienti (coca senza zucchero per esempio)
Incrementi dell’EFFICIENZA
Esistono però anche svantaggi per quanto riguarda il processo:
COSTOSO (più prodotti, più campagne, più lavoro)
FALLIMENTO (coca verde)
I punti del PROCESSO STP:
1. SEGMENTAZIONE, ovvero il processo attraverso cui l’impresa raggruppa clienti
effettivi o potenziali in categorie in base a caratteristiche simili e quindi con
comportamenti d’acquisto simili. Non bisogna confondere il mercato (tutti i
potenziali clienti di un qualsiasi prodotto indipendentemente delle fasce di
prezzo o dei gusti personali) con segmento (tiene conto di fasce reddituali,
gusti, ecc) e con settore (insieme dei produttori di beni simili).
Perché segmentare?
Con il passare del tempo il consumo è aumentato ma al tempo stesso il
consumatore non acquista più in base a quello che trova, al contrario tende a
richiedere uno specifico prodotto, la situazione ottimale (ma utopica per certi
settori come quello manifatturiero) sarebbe una produzione one to one. Più
semplice applicare questa logica al settore artigianale per esempio (sarto,
pasticcere, falegname, ecc).
Come segmentare?
Vengono raggrupparti i clienti effettivi o potenziali in base a loro caratteristiche,
nello specifico attraverso due approcci differenti possibili:
a) Breakdown, parto da gruppo omogeneo e vado a estrapolare soggetti
differenti (italia-stranieri)
b) Build up, parto da presupposto che tutti siano differenti e vado a trovare
quelli simili tra loro per caratteristiche definite
Questo porta a eterogeneità dei segmenti e omogeneità dei membri
segmentazione B2C
La (business to consumer), riguarda quindi le relazioni di
scambio tra l’impresa e il consumatore finale.
Per compierla si prendono in esame una o più variabili e si suddividono in base a
queste:
PROFILO (considero dati anagrafici come età, zona geografica…)
PSICOLOGICHE (considero aspetti psicografici, benefici ricercati…)
COMPORTAMENTALE (considero comportamenti di acquisto…)
La segmentazione B2B (business to business), differente da B2B perché il
cliente in questo caso appartiene a una categoria differente, nel B2B ci troviamo
in una situazione in cui un’impresa vende a un'altra impresa. Ciò che differenzia
tanto riguarda il comportamento di acquisto, l’impresa a differenza del semplice
consumatore non si fa influenzare da sensazioni (aspetti intangibili e
emozionali) ma acquista in base a necessità di approvvigionamento (aspetti
concreti e di performance).
Per compierla si prendono in esame una o più variabili e si suddividono in base a
queste:
Caratteristiche delle AZIENDE (dimensioni, collocazione geografica, settori
ATECO ovvero una classificazione alfanumerica di ogni attività produttiva
presente in Italia)
Caratteristiche dell’ACQUIRENTE (relazioni umane e situazioni d’acquisto per
quanto riguarda se si tratta di un nuovo acquisto o di riacquisto)
2. TARGET, una volta segmentato il mercato l’impresa si occuperà di decidere a
quale segmento (distinto, accessibile e facilmente identificabile) si vuole
rivolgere.
In base a cosa decidere a quale segmento rivolgersi?
Crescita del mercato
Reddittività del segmento (considero anche premium price, pago prezzo >
per elementi intrinsechi del prodotto gucci-unbranded)
Dimensioni del segmento (meglio avere + clienti)
Intensità della competizione
Ciclo di vita del prodotto
Stabilità della domanda (sempre alta o no?)
Quanto il segmento è coerente con la mission dell’impresa (mission fit
impresa cliente)
Quali sono i limiti del target?
Non soddisfare le esigenze dei clienti (esempio ‘’concord’’ volo EU-USA in
tempi ridotti)
Non pertinenza alle risorse delle imprese (esempio BARILLA-NUMBER ONE, la
prima sfruttava la propria logistica nella distribuzione anche offrendola a
altre imprese, dopo pochi anni pero la seconda venne venduta)
Non è facile misurare costi (focalizzarsi comporta delle spese) e benefici
(esempio coca cola verde)
3. POSIZIONAMENTO, offerta compiuta con l’obiettivo di posizionare nella mente
del consumatore il prodotto di un determinato marchio (esempio LIDL-
CONVENIENZA o ROLEX-LUSSO). Il consumatore, quindi, arriverà a attribuire a
certo marchio degli attributi tangibili (esempio GUCCI = qualità) e intangibili
(esempio GUCCI = lussuosità del marchio)
Come e quando quindi la marca interviene nel processo di acquisto?
Il posizionamento opera cercando di far associare determinati valori a certo
brand o prodotto:
a) Percezione di un bisogno
b) Ricerca di info utili
c) .
d) . *
e) .
Come avviene il posizionamento?
Sfruttando due tipologie di variabili:
FUNZIONALI (aspetto del prodotto, qualità/prezzo e uso)
EMOZIONALI (utilizzatore, benefici e tradizione)
Grazie a uno strumento quale la ‘’mappa percettiva’’ è possibile comparare
posizionamento di prodotti concorrenti in base a più variabili (esempio settore
auto = affidabilità, prestazioni, economia e comfort).
riposizionamento,
È possibile per un’impresa anche il strategia attuata con
l’obiettivo di riposizionare il proprio prodotto e le 4P di riferimento (prezzo,
prodotto, punti vendita e promozione)
È possibile riposizionare in base a…?
Segmento o prodotto
Comunicazione (esempio cambiano canali di comunicazione di campagne TV-
SOCIAL)
Stessa proposta ma in un nuovo segmento (esempio ORANGINA)
Nuovo MKTG o prodotto
LEZIONE 3 (1/03)
LEZIONE 4 (08/03)
LEZIONE 5 (15/03)
CAPITOLO 10
In passato il modello agricolo era quello prevalente, basato sull’unità tra soggetto
produttore e distributore. Ad oggi invece il sistema industriale è quello più comune,
qua solitamente però c’è separazione tra produttore e distributore anche dovuto al
fatto che tra produttore e cliente vi sono più distributori intermedi.
Per canali di marketing intendiamo l’insieme di quei soggetti che partecipano alla
distribuzione tra produttore e cliente, succede molto spesso che i ‘’distributori’’ non si
limitino solo a far circolare questi beni ma com