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LA FAMIGLIA CON I FIGLI PICCOLI:

La nascita del primo figlio rappresenta un evento critico della coppia, che implica la ridefinizione della sua identità in modo da integrare alla componente coniugale anche quella genitoriale così da accogliere e prendersi cura in modo responsabile del figlio. La nascita di un figlio porta un importante cambiamento nella coppia introducendo per sempre un ruolo e un legame, quello genitoriale.

La gravidanza introduce nella coppia la presenza di un terzo che induce modificazioni nello spazio di coppia, nuovi equilibri affettivi tra i partner che includano anche il bambino. I due coniugi devono far posto al bambino nel sistema familiare, preparandogli uno spazio fisico e emotivo: questo processo implica una profonda ridefinizione della relazione coniugale. A livello trigenerazionale i mesi che precedono il parto sono contraddistinti per entrambi i coniugi da un clima di assoluta positività delle relazioni con le famiglie.

d'origine.L'essere una coppia prevede, inoltre, diversi compiti su cui i due genitori devono focalizzarsi, relativi:

  • Alla coppia, in particolare:
    • Ridefinire la relazione coniugale, la presenza del figlio come terzo e le ingenti cure che questo richiede aprono ad un altro tipo di relazione, quella genitoriale, riducendo lo spazio di coppia, l'attenzione che ogni partner era in grado di dare precedentemente all'altro. Tutto ciò comporta che i coniugi ridefiniscano i propri ruoli e la propria relazione in funzione del nuovo arrivo.
    • Stabilire dei confini tra il sottosistema coniugale e genitoriale, oltre ad una nuova organizzazione della coppia relativa alla cura del bambino, alla ridistribuzione del lavoro domestico e alla gestione del tempo libero, un altro compito evolutivo importante consiste nel creare confini chiari tra la relazione coniugale e quella genitoriale, così che ciascun sottosistema abbia uno spazio in equilibrio con l'altro.
Acquisire il ruolo di genitore, l'acquisizione del ruolo di genitore richiede al singolo partner la capacità di ridefinire la propria identità, aggiungendo in essa anche questa nuova prospettiva, e implica che la coppia sia in grado di realizzare un modello educativo integrato. Contrattare uno stile genitoriale comune, i due partner sono chiamati non solo ad immedesimarsi nel compito di genitore e ad assumere gli atteggiamenti conseguenti a questo ruolo, ma devono anche contattare insieme lo stile genitoriale da seguire. Alle famiglie d'origine, in particolare: Realizzare una maggiore reciprocità tra neogenitori e nonni, a livello intergenerazionale l'arrivo del primo figlio avvicina la generazione dei neogenitori a quella dei nonni sulla base della condivisione dello stesso ruolo di genitore. Distinguere il ruolo dei genitori e dei nonni, questa situazione impone ai neogenitori ed ai nonni di ridefinire con chiarezza i propri confini.compito deinonni è quello di sostenere i propri figli nel loro nuovo impegno condividendo spazi di vita con i nipoti, ma senza sostituirsi ai figli nel loro ruolo genitoriale. Riconoscere il reciproco ruolo di genitore e di nonno, la posizione più proficua deinonni è quella di un sostegno a distanza nell'aiutare i propri figli nell'assunzione del ruolo genitoriale. Per questo è anche importante che i nonni riconoscano i propri figli come genitori capaci e che i figli riconoscano i propri genitori nella loro funzione di nonni. Alla comunità sociale, in particolare: Ridefinire i rapporti d'amicizia e di lavoro, la nascita del figlio comporta un periodo di restrizione della rete sociale della coppia, visto che questa tende a concentrare la propria attenzione sul nuovo membro della famiglia, ma oltre a quella dei nonni risulta essere importante la presenza di una ristretta cerchia di amici, composta dalle persone più vicine alla coppia.

coppia.Con l'arrivo di più figli la famiglia viene ad arricchirsi di un ulteriore sottosistema che è quello dei fratelli. Si avranno così vari tipi di relazione che caratterizzano i sottosistemi di una famiglia con bambini, sia di tipo simmetrico (padre-madre e fratelli), sia di tipo asimmetrico (genitori-figli). Il compito dei genitori con più bambini è quello di accompagnare la loro crescita in un periodo di intense trasformazioni e di educarli perché possano progressivamente individuarsi raggiungendo livelli sempre maggiori di autonomia, imparando a cavarsela da soli in tante piccole cose e prendendo consapevolezza delle proprie qualità e capacità. La stabilità emotiva all'interno della coppia favorisce anche il sottosistema genitore-figlio e, di conseguenza, anche la competenza dei figli nelle relazioni sociali. L'importanza della relazione tra i fratelli è evidente anche constatando semplicemente

comequesti passino tra di loro molto più tempo di quello trascorso con i propri genitori e come, diconseguenza, abbiano la possibilità di sperimentare tra di loro svariate forme di condotta: daquelle conflittuali a quelle collaborative. La famiglia è il primo mondo sociale del bambino, è sentendosi sostenuto dalla famiglia che egli èin grado di interagire e socializzare con il mondo esterno. La scuola dell'infanzia e la scuolaprimaria sono luoghi preziosi per l'evoluzione della competenza sociale nei bambini. Questeesperienze infatti facilitano l'incontro con adulti che non siano i genitori e con pari che non sianofratelli. È a contatto col mondo della scuola che il bambino ha la possibilità di sperimentare al di làdella famiglia rapporti gerarchici o di affiliazione, di esprimere simpatie e antipatie e di provare amettersi nei panni degli altri. In particolare, le relazioni con i pari sono estremamenteimportanza per il bambino perché gli permettono di acquisire la capacità di interagire con l'ambiente, contrattando e sentendosi riconosciuto e accettato dagli altri.

LA FAMIGLIA DIVISA:

La famiglia divisa comprende tutte quelle situazioni per cui la famiglia vive una situazione di separazione e divorzio. Diversi autori hanno messo in evidenza alcune dimensioni dal punto di vista psicologico nelle situazioni di separazione e divorzio. Un modello tradizionale è quello di Bohannan che pone l'attenzione sul processo psicologico del divorzio fra due persone che prima sono state coppia e famiglia e riguarda 6 dimensioni, tutte tra loro strettamente connesse:

  1. Divorzio emotivo, quello che spesso avviene nella fase che precede la vera e propria presenza legale del divorzio, per cui i due componenti iniziano a sentirsi emotivamente distanti.
  2. Divorzio legale, l'ufficializzazione di fronte alla società del divorzio.
  3. Divorzio economico, che riguarda la

parte legata alla divisione e all'assegnazione sia dei beni coniugali ma anche degli assegni familiari.

4. Divorzio genitoriale, in cui entrambe le parti sono chiamate a mantenere un legame genitoriale garantendo una co-genitorialità laddove le situazioni lo richiedono.

5. Divorzio della comunità, che comporta una riorganizzazione delle dinamiche amicali o con le rispettive famiglie d'origine.

6. Divorzio psichico, che rappresenta la capacità di ristrutturare la propria identità esterna e interna separandosi dall'altro.

Sempre in linea con questo pensiero, Kaslow mette in evidenza nel percorso psicologico del divorzio tre fasi sottolineando lo spessore della qualità affettiva:

1. Fase dell'alienazione, che può durare molto tempo, riguarda tutte le sfere del rapporto ed è caratterizzata da un senso di estraneità dove prima c'era intimità e dalla ricerca della colpa di chi ha sbagliato.

2. Fase conflittuale

La separazione e il divorzio sono eventi complessi che coinvolgono molte sfaccettature emotive e pratiche. Gli studiosi hanno identificato diverse fasi e dimensioni che caratterizzano questo processo.

Secondo il modello di Wallerstein, la separazione e il divorzio possono essere suddivisi in tre fasi:

  1. Fase di transizione, in cui si verifica un senso di shock e di confusione. Durante questa fase, le persone possono sperimentare una serie di emozioni intense come la rabbia, la tristezza e la paura.
  2. Fase di ricostruzione, in cui si inizia a elaborare la separazione e a cercare di adattarsi alla nuova realtà. Questa fase è caratterizzata da una serie di compiti pratici come la divisione dei beni e la definizione dei nuovi ruoli genitoriali.
  3. Fase di riequilibrio, in cui si cerca di riorganizzare la propria vita e quella dei figli, cercando nuovi interessi e attività.

Secondo il modello ciclico del lutto di Emery, invece, il divorzio coinvolge principalmente tre dimensioni emotive:

  1. Amore: legato alla nostalgia per la persona persa.
  2. Collera: legata alla frustrazione e all'ira delle situazioni conflittuali.
  3. Tristezza: legata alla solitudine e alla depressione causate dalla perdita del legame con quella persona.

I compiti di sviluppo per una famiglia divisa includono:

  • Ridefinizione del legame di coppia, consentendo a entrambi di mantenere un legame genitoriale e concludendo il legame di coppia in modi diversi.
  • Stile cooperativo: in cui gli ex coniugi rimangono coinvolti, attivi e collaborativi.
partecipazione limitata del padre nella vita dei figli. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento di mentalità e sempre più genitori separati cercano di condividere equamente le responsabilità genitoriali. La comunicazione tra i genitori è fondamentale per garantire il benessere dei bambini durante e dopo la separazione. Uno stile di comunicazione disimpegnato, in cui ognuno fa le proprie cose senza coinvolgere l'altro genitore, può portare a una vita dissociata per i bambini. Al contrario, uno stile ostile, caratterizzato da continui litigi tra i genitori, ha effetti negativi sui bambini. È importante ridefinire il rapporto con le famiglie d'origine, che spesso sono molto coinvolte nella separazione, per evitare che l'adulto separato torni ad essere il "figlio" e rischi una regressione. Inoltre, è necessario ridefinire il rapporto con la comunità sociale, che diventa un importante supporto durante la separazione. In passato, l'affido dei figli era principalmente affidato alla madre, con una limitata partecipazione del padre. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento di mentalità e sempre più genitori separati cercano di condividere equamente le responsabilità genitoriali.responsabilità genitoriale allamadre. L'obiettivo ora invece è il mantenimento della bi-genitorialità con l'affido condiviso, almeno che non ci siano delle ragioni valide. Per i bambini la separazione in sé è un evento quasi normativo, ma il problema è l'esposizione al conflitto, sia esplicito che implicito. Buona parte dei bambini sanno essere molto resilienti rispetto alla separazione, pagandola però poi sul piano della sofferenza emotiva. Possono rappresentare dei fattori di rischio in una situazione di questo tipo:
  • La perdita di un genitore, inteso come l'abbandono.
  • La conflittualità tra i genitori.
  • La diminuita cura dei genitori.
Al contrario, come fattori di protezione:
  • La relazione con i genitori.
  • Il ruolo dei fratelli.
  • Il ruolo delle famiglie d'origine.
  • Il ruolo degli amici.
  • Il ruolo degli insegnanti/educatori.
Gli effetti della separazione infine vengono percepiti in maniera

diversa a seconda dell'età:

  • Nella prima infanzia
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
48 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marty.v00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Pace Cecilia Serena.