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LE BLACKY PICTURES
Il Blacky Pictures Test (BPT) è una tecnica proiettiva che fa parte dei reattivi narrativi odi contenuto ed è stato ideato da Blum negli anni cinquanta. A differenza di altri testproiettivi narrativi (es. il TAT o l'ORT), il materiale stimolo si presenta in modo piùstrutturato. E' costituito da vignette (disegni in bianco e nero) che illustrano leavventure di una famiglia di cani costituita dal cane Blacky con Mamma, Papà e Tippy,una figura fraterna di sesso ed età non precisati. Il test, per come è stato costruito daBlum, si basa sulla più tradizionale meta-psicologia psicoanalitica freudiana dellepulsioni, con ambizioni di valutazioni quantitative empirico-statistiche. Le vignettesono infatti una traduzione diretta dei costrutti classici dello sviluppo psicosessuale eciascuna rappresenta una fase critica della teoria di riferimento.Il BPT è uno strumento per l'indagine della
personalità ed è stato costruito con lo scopo di misurare gli aspetti dello sviluppo psicosessuale del soggetto. Si prefigge quindi di: a. evidenziare le tematiche significative della personalità, inerenti i bisogni e i sentimenti inibiti o inconsci; b. verificare la validità della teoria psicoanalitica pulsionale classica (proprio per questo ogni vignetta illustra uno stadio specifico dello sviluppo psicosessuale o un tipo di relazione oggettuale nell'ambito di quello sviluppo. Ad esempio, alla tavola I corrisponde come teoria pulsionale l'erotismo anale, alla tavola II il sadismo orale e così via. Il test viene applicato in età evolutiva anche con soggetti di età inferiore ai cinque anni; si può usare a scopo di diagnosi e valutazione del progresso di una terapia, o come strumento di ricerca esplorativa. A cura dell'ARP di Milano (Associazione per la Ricerca in Psicologia Clinica) è stata effettuata unasomministrazione modificata del test ad adolescenti e adulti. Il fine è quello di:- far emergere i nodi critici del funzionamento adolescenziale;
- esaminare l'entità e qualità del danno evolutivo;
- facilitare, quando è possibile, l'identificazione patogenetica del disturbo attuale del soggetto;
- far emergere i nodi critici del funzionamento dell'adulto;
- indagare le relazioni oggettuali, in specifico i modelli precoci che derivano dalle esperienze di accudimento.
- La teoria delle relazioni oggettuali. Una lettura del test centrata sulle relazioni d'oggetto permette di
avere indicazioni sul percorso interno del soggetto, che va dall'autismo alla separazione-individuazione e sulla fase dello sviluppo del sé che precede la relazione edipica.
2. Le funzioni di pensiero. Nosengo e Xella riconoscono, in accordo con Bellak, che il BPT è un test di contenuto nel senso che fa emergere bisogni e sentimenti inibiti o inconsci. Questi emergono attraverso il contenuto delle produzioni e non mediante il modo in cui sono raccontate, però il contenuto si deve organizzare in una forma e quindi le sue caratteristiche più o meno adeguate in termini adattivi. In pratica, se noi abbiamo delle funzioni del pensiero che sono disturbate, avremo una forma del racconto che subisce distorsioni, per quanto riguarda la congruenza interna sia contenutistica che espressiva. Le funzioni di pensiero costituiscono il primo livello di analisi.
3. Gli stimoli del BPT permettono di indagare i livelli evolutivi riferendosi alle dimensioni che costituiscono.
l'identità (Nosengo, Xella, 1997), cioè a) il Sé, b) l'oggetto e la qualità dell'attaccamento e c) la qualità dell'angoscia e la presenza di difese. La pratica clinica che ha come teoria di riferimento quella pulsionale e delle relazioni d'oggetto ritiene che il Blacky sia utile per esplorare: - la qualità delle relazioni primarie - gli stati del Sé primitivi - la qualità della rabbia e il maneggiamento della stessa a fini evolutivi - le caratteristiche delle identificazioni primitive - l'analisi del clima emotivo primario - la qualità della colpa - la qualità del Super-Io - l'ideale dell'Io. Sono quindi sinteticamente due le aree fondamentali dalle quali il BPT fa emergere informazioni significative: A. La sfera emotiva (affetti dominanti nell'esperienza del paziente, l'intensità e il modo in cui sono gestiti) B. La qualità dellarappresentazione della relazione (in specifico le relazioni con le figure famigliari e di accudimento). TECNICA CLASSICA DEL BLACKY PICTURES TEST Nella tecnica classica proposta da Blum, la somministrazione comprende tre momenti: una fase spontanea, un'inchiesta strutturata e una fase di scelta. 1. Fase spontanea Il soggetto produce spontaneamente una storia rispetto alle vignette che vengono proposte; queste sono presentate dall'esaminatore con un titolo diverso per ogni tavola. Il sesso del cane è riferito al momento della consegna, a seconda se il soggetto sia maschio o femmina, anche se la maggior parte dei soggetti lo percepisce come maschio. 2. Fase di inchiesta strutturata Si rivolgono al paziente delle domande a scelta multipla; egli le può seguire leggendole su un libretto che gli è fornito dal clinico. Il soggetto deve scegliere una tra le risposte previste. 3. Fase di scelta tra le tavole positive e negative Dopo che si è presentata la storia spontanea, il soggetto deve scegliere tra due tavole, una positiva e una negativa, che rappresentano la conclusione della storia. Fonte: [Inserire qui la fonte]L'ultima tavola e si è effettuata la relativa inchiesta, si chiede al paziente di dividere le tavole. Egli deve separare quelle gradevoli da quelle ritenute meno piacevoli; inoltre deve individuare la tavola che giudica in assoluto migliore o peggiore ed esplicitare i motivi della scelta. L'interpretazione si effettua utilizzando gli elementi ricavati nelle diverse fasi.
- Racconti spontanei (si considerano i contenuti latenti).
- L'interpretazione su di essi è di tipo dinamico e si riferisce ai contenuti latenti. Oggetto d'interesse sono: l'intensità emotiva, i meccanismi di difesa, i blocchi, l'evasività, il simbolismo, l'artificiosità, i lapsus significativi.
- Rispetto ad ogni vignetta si rilevano gli indicatori di patologia sia forti sia deboli. Questo avviene sulla base dell'esperienza clinica e di alcuni esempi che si hanno nel manuale.
- Inchiesta (provoca reazioni a livello conscio)
- Si integrano le...
interpretazioni fatte sul racconto spontaneo con le scelte fatte dal paziente nell'inchiesta. Essa infatti provoca reazioni a livello cosciente.
3. Scelta (si fa risaltare il materiale non immediatamente accessibile alla coscienza) Si verifica se la preferenza sia discrepante o meno con i racconti spontanei e le risposte date alle scelte multiple. In questo modo, per Blum, si fa risaltare il materiale non accessibile immediatamente alla coscienza e si ha la possibilità di individuare la struttura difensiva.
La pratica clinica ha però portato ad una serie di dubbi e perplessità:
- si è visto che il passaggio dalla fase spontanea all'inchiesta strutturata impedisce l'emergere di verbalizzazioni spontanee e significative. L'inchiesta rischia così di produrre protocolli rigidi e stereotipati;
- le domande standardizzate presuppongono che il paziente, nella fase spontanea, abbia verbalizzato contenuti precisi. Questo non sempre
TECNICA MODIFICATA DEL BLACKY
Nell'ambito dei test proiettivi sono sempre più frequenti i tentativi di uscire da un approccio esclusivamente qualitativo. La ricerca empirica si è mossa soprattutto affrontando il problema di categorizzare le risposte, costruendo così griglie di lettura che permettano di confrontare le verbalizzazioni spontanee dei soggetti sul piano formale e contenutistico, al fine di ridurre le interpretazioni arbitrarie e gli errori diagnostici. Anche per il Blacky si è fatto un tentativo analogo che ha portato alla costruzione e validazione di una griglia di lettura in grado
di coniugare un approccio quantitativo volto alla ricerca con la flessibilità verso quei costrutti necessari alla clinica. Per fare questo si è però reso necessario modificare parzialmente la somministrazione. Le fasi della somministrazione modificata da Barbarotto Moso (Una tecnica modificata di somministrazione del Blacky e un caso clinico, in F. Del Corno, M. Lang, (a cura di), Psicologia clinica, vol. III: La diagnosi testologica, Franco Angeli, 1997) risultano essere: 1. Presentazione del test secondo la consegna classica, parzialmente modificata; 2. Fase spontanea. Si chiede al paziente di raccontare una storia a partire dalla vignetta. Ogni tavola viene presentata con una frase di introduzione prestabilita secondo le indicazioni del Manuale; 3. Inchiesta aperta. A differenza dell'inchiesta strutturata di Blum, questa è costituita prevalentemente da domande aperte. Si tratta di domande in parte sovrapponibili di Blum e in parte nuove. Se la rispostaspontanea del paziente non risulti chiara o significativa, si procede con l'aggiunta di risposte a scelta multipla. In particolare, dopo la presentazione di ciascuna tavola si effettua l'inchiesta ponendo alcune domande aperte. Il contenuto di esse può variare e adattarsi al racconto spontaneo. Di ogni tavola si devono ottenere alcune informazioni, se non sono state già fornite con le risposte spontanee. Queste informazioni riguardano:
- come si sente Blacky?
- come si sentono gli altri personaggi rappresentati?
- cosa verrebbe da fare a Blacky?
- come andrà a finire?
- cosa dirà mamma/papà?
Si indagano le caratteristiche peculiari di alcune tavole, ad esempio:
- Tavola II: Cosa potrebbe essere successo? (perché Blacky si sente/comporta così?)
- Tavola III: Perché Blacky ha scelto quel posto?
4. Inchiesta con domande a scelta multipla. Sono state eliminate le alternative della scelta classica e si indagano gli
statid'animo attribuiti dal paziente ai personaggi; lo si fa attraverso domande aperte. Seperò il paziente è in difficoltà a definire spontaneamente gli stati emotivi, gli