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Il metodo comportamentale/ il metodo ABA per facilitare apprendimenti significativi

Il metodo ABA (Applied Behavior Analysis) è un metodo comportamentale che si basa sull'osservazione diretta del comportamento sia per insegnare comportamenti adeguati che per modificare comportamenti inadeguati al fine di facilitare apprendimenti significativi.

Per creare delle strategie educative seguendo un buon metodo comportamentale, bisogna innanzitutto:

  • Definire in termini osservabili e misurabili il comportamento, descrivendo i criteri adottati (come misurarlo per essere certi che l'obiettivo comportamentale sia stato raggiunto, le condizioni e circostanze esatte in cui esso si manifesta).
  • Definire degli obiettivi comportamentali che siano sensati e realistici per il bambino, effettuando un'adeguata valutazione del livello iniziale del bambino (ad esempio, ad un bambino che frequenta il nido non si chiederà come obiettivo il saper andare in bicicletta).

Il comportamento da raggiungere è il pettinarsi i capelli. Come criteri di esecuzione per far sì che l'obiettivo venga raggiunto si è definito che dovrà farlo da solo, in 5 minuti e fino a strecciarli completamente. Alle condizioni che lo faccia prima di andare a pranzo, quando riceve l'istruzione di farlo e dopo la doccia.

Il ciclo d'istruzione su cui si basa il metodo ABA si compone di tre elementi fondamentali:

  • Antecedente, ovvero la situazione stimolo che avviene prima della risposta e che fa sì che questa venga emessa e che può essere di due tipologie:
    • Antecedenti MO (operazione motivativa), che fanno riferimento ad uno stimolo che contiene già in sé un rinforzo sul comportamento che verrà messo in atto. (Il bambino ha mangiato un pacchetto di grissini e ha sete è l'antecedente MO. L'azione ha provocato la sete, che di conseguenza porterà ad una risposta, ovvero il chiedere l'acqua.

Che poi comporterà una conseguenza, la mamma gli darà l'acqua).

Antecedenti SD (stimolo discriminativo), che fanno riferimento alla possibilità che lo stimolo diventi un ulteriore rinforzo. (Il bambino ha mangiato un pacchetto di grissini e ha sete è l'antecedente MO. Lo stimolo discriminativo è il fatto che la mamma è in cucina e questo stimola il bambino ad attuare una risposta, ovvero il chiedere l'acqua, che poi comporterà una conseguenza, la mamma gli darà l'acqua).

Per essere sicuri di dare avvio ad una buona risposta, è sempre meglio aggiungere un antecedente SD (il bambino anche se ha sete, magari non chiede comunque l'acqua, se invece la mamma è in cucina, è molto più probabile che questo avvenga).

Risposta, ovvero il comportamento che reagisce all'antecedente (Come antecedente la maestra offre a Martina un pezzo di pane e come risposta lei lo mangia. Se

però non glielo avesse offerto e come antecedente la maestra lo avesse mangiato di fronte a lei, probabilmente Martina come risposta lo avrebbe chiesto spontaneamente).

Conseguenza, ovvero quello che avviene dopo la risposta. Possono essere sia naturali (come antecedente c'è una lampadina accesa, la risposta è che Martina la tocca e la conseguenza naturale è che Martina si è bruciata il dito), che prodotte (come antecedente la maestra fa rotolare una pallina di fronte a Bruno, come risposta il bambino soffia espinge la pallina verso l'insegnante, a questo punto la maestra a seconda della conseguenza che sceglie di applicare potrà servire da rinforzo (elogiarlo dicendo che è stato bravo), che farà sì che quel comportamento venga emesso più frequentemente, o da punizione (dicendo che non si deve fare), che punta ad estinguere il comportamento negativo).

Su questi tre elementi la metodologia va ad intervenire per:

Insegnare comportamenti nuovi. Migliorare comportamenti già esistenti. Estinguere comportamenti non voluti. Agire sui comportamenti problema. Il metodo ABA si compone di diversi elementi: - Task analysis: - Attraverso una serie di osservazioni mirate del comportamento complesso, si andrà a descrivere in maniera dettagliata una sequenza comportamentale di azioni e quindi sotto obiettivi che vengono messe in atto per raggiungere un macroobiettivo (allacciarsi le scarpe è l'azione finale, il comportamento bersaglio, prima vi sono molte altre azioni); così facendo si andranno ad individuare gli aspetti che si vogliono andare ad osservare, ed eventualmente modificare o eliminare. La stimolazione con micro sequenze e più stimoli si utilizza quando si ha l'esigenza di insegnare comportamenti particolarmente complessi, viceversa per comportamenti più semplici bastano le macro sequenze. Il comportamento che si va ad analizzare vienedefinito operante, perché agisce in un contesto per produrre delle conseguenze. Il comportamento viene modellato a seconda delle conseguenze positive o negative che lo stesso riceve e sarà analizzato in un ciclo d'istruzione in base agli stimoli ambientali che lo precedono (antecedenti) e ai movimenti dell'individuo in risposta allo stimolo ambientale (le conseguenze). È fondamentale analizzare bene il comportamento per riuscire ad intervenire correttamente sull'antecedente che l'ha causato, riuscendo poi a fornire i giusti stimoli, perché si potrebbe fare l'errore di rafforzarlo in modo negativo (si richiede di fare un attività, il bambino piange disperato e lo si prende in braccio levandolo dall'attività, se il pianto è stato scaturito proprio per la mancata voglia di svolgere il compito, così facendo l'educatrice ha rafforzato questo comportamento problema). A questo punto si devono andare a

Definire le situazioni stimolo (antecedenti). Quando si deve scomporre un compito è importante che associata ad ogni sequenza comportamentale ci sia l'inserimento di una situazione stimolo, ovvero decidere che cosa utilizzare per far sì che quella risposta venga emessa.

Ora si devono individuare i processi decisionali, andando a descrivere le risposte che ci si aspetta dal soggetto che riceve lo stimolo. Questo è molto importante perché deve essere chiaro a quale comportamento si vuole arrivare, anche per capire come poi andare a lavorare con i rinforzi.

Infine, si devono individuare le abilità componenti e prerequisite, ovvero capire se per l'esecuzione di un compito ci siano delle azioni che devono essere dei prerequisiti o se ci sono delle azioni che invece sono parte di quel nuovo comportamento. Perché se l'educatore va a richiedere un comportamento che si basa sulla necessità di avere al suo interno delle azioni prerequisite,

si iniziare, indica la macchinina), o l'uso di gesti o segnali visivi (l'educatore indica con il dito la macchinina che il bambino deve prendere).  Fading: la graduale riduzione degli aiuti forniti dagli educatori durante l'esecuzione di una determinata attività. Ad esempio, inizialmente l'educatore potrebbe fornire un aiuto fisico diretto al bambino per afferrare la macchinina, ma successivamente potrebbe ridurre l'aiuto fisico e fornire solo indicazioni verbali o gesti. L'obiettivo del fading è quello di favorire l'autonomia del bambino nel compiere l'azione senza l'aiuto dell'educatore. Queste tecniche di prompting e fading sono utilizzate per favorire l'apprendimento e lo sviluppo delle abilità motorie e cognitive nei bambini.

iniziare, indica con il dito la scelta da prendere).

  • Fading: la riduzione graduale dell'aiuto che l'educatore fornisce al bambino attraverso, ad esempio, un passaggio dall'aiuto fisico a quello verbale (prima come aiuto l'educatore ha preso la mano del bambino e l'ha portata sulla macchinina per fargliela prendere, ora gli chiede di farlo solo tramite istruzioni verbali) per fare in modo che quell'azione venga poi messa in atto senza nessun aiuto.
  • Le tecniche di modeling: Che sostiene come un bambino possa apprendere osservando passivamente un modello che esegue quel comportamento che lui stesso dovrebbe compiere (se il bambino deve giocare con la macchinina, l'educatore si pone come modello e gli fa vedere l'azione con le varie sequenze comportamentali). Il rischio di questa tecnica è quello di fermare il bambino all'apprendimento (aver compreso un certo repertorio comportamentale come conseguenza dei rinforzi), senza

però consolidare quella che viene considerata la performance (la capacità effettiva di farlo, di generalizzare).

Le tecniche di shaping: Sono quelle caratterizzate dal rinforzo, utilizzato dopo l'acquisizione dei vari passaggi progressivi con i rispettivi criteri. (Se si vuole far accettare al bambino di tagliarsi i capelli, prima si cercherà di far accettare al bambino l'adulto a un metro di distanza con le forbici in mano, poi più vicino alla testa, accettare le mani dell'adulto nei capelli, accettare che la forbice chiusa tocchi i capelli, passare la forbice chiusa tra i capelli, tagliare i capelli. Ogni volta che un passaggio viene eseguito correttamente si darà un rinforzo). Bisogna ricordare che vi sono vari tipi di rinforzi e usare quelli materiali, soprattutto alimentari possono essere complicati, anche per poi riuscire a levarli; è sempre meglio quindi usare dei rinforzi verbali o comunque alternativi (fargli ascoltare un

formazione degli educatori), ma è molto efficace nel favorire l'apprendimento e lo sviluppo dei bambini con autismo.

task analysis) però le strategie che propone sono molto buone. – LA METODOLOGIA

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marty.v00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica inclusiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Pennazio Valentina.