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Distinzione delle Res

La distinzione delle res, cioè dei beni che possono essere oggetto di proprietà. Gaio fa una distinzione fondamentale tra:

  • Res HUMANI IURIS
  • Res DIVINI IURIS

Le res di diritto divino si dividono in:

  • Sacre
  • Religiose
  • Sante

SACRO = ciò che è tale per intervento di legge o di decreto del Senato ed è consacrato agli dèi superi (agli dèi del cielo). Quindi è sacro il bene che è reso tale con un atto pubblico.

RELIGIOSO = tale perché viene reso indisponibile (fuori dal commercio) per iniziativa del privato. Come fa il privato a rendere un terreno religioso? Ad esempio, seppellendovi un defunto. Ecco perché non si potevano seppellire i defunti all'interno del pomerio (indicava le mura della città).

SANTE = tutte quelle res che vengono consacrate per tradizione agli dèi inferi. Tutto ciò che appartiene alle res divini iuris è extra commercium. Quindi, ad esempio, non possono...

essereusucapite in quanto manca il requisito della res habilis (che appartiene alle res humani iuris; abile ad essereoggetto di commercio). Questa è la sotto distinzione delle res divini iuris. Le res humani iuris si dividono a loro volta, in 2 categorie:
  1. Pubbliche
  2. Private
PUBBLICHE = quelle che non appartengono a nessuno
PRIVATE = quelle che sono nel godimento di qualcuno
Tutto quello che è pubblico è extra commercio. Tutto quello che è di humani iuris come res private sono incommercio.
~ ALTRE DISTINZIONI
La prima distinzione fondamentale tra i beni, oltre a quelli già detti, è tra:
  • Beni CORPORALI
  • Beni INCORPORALI
Dice Gaio che: i beni corporali sono quelli che possiamo toccare; i beni incorporali sono quelli che 'in iure consistunt' = quelli che consistono in un diritto. Quali sono? I diritti reali, le servitù che sono beni oggetto di commercio. Tra i diritti reali la giurisprudenza cominciò a qualificare la

proprietà alla stregua di diritto reale corporale. Cioè, sebbene tutti i diritti siano beni che non posso toccare, la proprietà, per la sua importanza, venne considerata come un bene corporale. Questo incise sui modi di trasferimento.

Quali sono altri beni che non possono essere toccati? Le obbligazioni, i diritti relativi, cioè diritti che faccio valere nei confronti di una o più persone.

La seconda distinzione è tra:

  • Res mancipi
  • Res nec mancipi

Sono MANCIPI tutti i beni che avevano una rilevante funzione economico-sociale in una economia di matrice agricola. Es- il denaro non è mancipi, la gallina sì.

Gaio, nell'elencare tra i beni di questa economia i beni mancipi, ci dice che: sono tali le bestie che 'collo dorsove domantur' = possiamo addomesticare attraverso il collo e il dorso, cioè tutti gli animali che erano indispensabili per la coltivazione dei campi.

I modi di trasferimento delle res mancipi sono

2: Inizialmente c'era solo la mancipatio che consiste in un rituale che avviene davanti a 7 testimoni nel quale c'è un libripens e c'è un altro soggetto (l'acquirente) che mette su questa bilancia il bronzo rude = bronzo non coniato. Per questo motivo la mancipatio si chiama ATTO LIBRALE.

Successivo alla mancipatio è la iure cessio, un finto processo nel quale l'acquirente rivendica la proprietà del bene e il proprietario (il dominus ex iure quiritium) non si oppone.

Domanda d'esame: questa forma di trasferimento della proprietà (io voglio acquistare il bene e porto Altindavanti al pretore e rivendico la proprietà del bene e lui, perché me la vuole trasferire, non oppone) in quale fase si conclude? Nella fase in iure. Non c'è bisogno del giudice, il pretore, titolare dell'imperium, mi aggiudica il bene.

Parliamo di atti 'magis imperii quam iurisdictionis'.

LEZIONE 23-29/04

partendo dal concetto di meum esse, che rappresenta una situazione di fatto che genera l'appartenenza a una cosa. Questo elemento caratterizza la realtà. Sulla base di questo comune schema di appartenenza, abbiamo distinti i diversi regimi a seconda della disciplina giuridica. Questi regimi hanno in comune il fondamento del meum esse, cioè dell'appartenenza. Il nostro modello proprietario, invece, è fondato su un unico paradigma: la proprietà che ha i caratteri della pienezza delle facoltà dominicali, elasticità, imprescrittibilità. Questo è il modello che informa tutto il sistema dei diritti reali su cosa altrui che si differenziano: 1. Per avere come oggetto un bene di proprietà diversa da quella del titolare del diritto 2. Per disarticolare il diritto di proprietà, in modo che ognuno dei diritti reali su cosa altrui contenga una parte delle facoltà dominicali L'unificazione delle diverse forme proprietarie è avvenuta.all'interno della riflessione a partire dalla scuola dei glossatori, i quali hanno individuato un modello generale, la proprietà. Se tutto questo è vero, la sistematica delle res che troviamo in Gaio rappresenta una specificazione di un fenomeno unitario perché oggetto del meum esse non è la cosa ma il bene giuridico, quello in grado di dare utilità. Dal punto di vista del meum esse il fenomeno dell'appartenenza è unitario. Gaio distingue tra res pubbliche e private ma questa distinzione va storicizzata perché non esiste un catalogo delle cose pubbliche, diventano sempre pubbliche le cose per uso reale. La riprova di tutto questo la troviamo, per esempio, negli scavi di Ercolano in cui le mura della città una volta dismessa la funzione pubblica sono state il luogo per l'edificazione di case private. Quindi quando parliamo di cose pubbliche dobbiamo tenere conto che non esiste la categoria della demanialità che, invece,

Connota le cose pubbliche e di uso pubblico la cui titolarità è dell'ente pubblico. La cosa demaniale è pubblica perché appartiene ad un soggetto pubblico e, per questo, di regola ha una destinazione pubblica. Es- demanio marittimo: le spiagge. Questa differenza in diritto romano non c'è perché le cose sono pubbliche per destinazione ma non hanno la titolarità pubblica, cioè di un soggetto terzo. La ragione è comprovata dalla circostanza che qualsiasi cittadino può esercitare sui beni pubblici le azioni di protezione. Questo non è possibile per i beni demaniali perché per essi la competenza è solo dell'ente pubblico. Quindi è cambiata la nozione di demanialità (non esiste il bene demaniale in diritto romano). Gaio dice che sulle cose pubbliche c'è una titolarità pubblica ma quando ci sono gli imperatori che personificano in sé stessi la res publica.

tant'è vero che in età imperiale si sviluppa una nozione di 'fiscus caesaris': il fisco (non ha niente a che vedere con le tasse) è una realtà amministrativa assimilabile a quella del demanio pubblico. I tre elementi per chiarificare e semplificare il tema dei diritti reali sono: - Acquisto - Tutela - Perdita 2 modi di acquisto: Per tale intendendosi la modalità attraverso il quale una res che sia commerciabile – che sia suscettibile di essere possa entrare nella titolarità di un soggetto. Si distingue un modo di acquisto: 1. A titolo originario 2. A titolo derivativo ORIGINARIO = il bene perviene nella nostra disponibilità senza che qualcuno ce lo abbia trasmetto DERIVATIVO = il bene entra nella nostra disponibilità perché un soggetto l'ha trasmesso a noi o a titolo oneroso (in cambio di denaro) o a titolo gratuito (donazione). I modi di acquisto a titolo originario sono: - Inventio – trovo

Una cosa e quella diventa mia perché la raccolgo (la forma più antica ed elementare di appropriazione)- I c.d. incrementi fluviali – il fiume trasporta oggetti che, se si saldano sulla riva del fiume, i proprietari le acquistano in dominio- I fenomeni dell'accessione – se appoggio una trave ad un muro essa diventa per accessione di proprietà del proprietario del muro. Es- se trasformo una tavola di legno in un quadro determino il trasferimento della tavola all'autore del quadro. Questa formula di chiama SPECIFICAZIONE. Ci sono molti fenomeni collegati all'accessione. Se coltivo un campo i semi appartengono al proprietario del fondo (la SATIO). Quello che connota queste diverse modalità, elaborate dalla giurisprudenza, è la circostanza che il meum essesi acquista direttamente, senza che un altro soggetto ci abbia consegnato la cosa. I modi di acquisto a titolo derivativo consistono in una serie di contractus (negozi giuridici)

solenni nelle loro modalità (tranne uno) che sono: - Mancipatio - In iure cessio - Traditio Ognuno di questi tre negozi serve a trasferire il dominium. In che modo? Questo è un punto importante che collega i modi di acquisto a titolo originario con quelli a titolo derivativo perché il diritto romano non conosce la compravendita consensuale ad effetti reali: vi è un compratore e un acquirente che raggiungono un accordo (consenso) per il quale io pago per acquistare la proprietà di un certo bene. Tuttavia, nella compravendita moderna è accaduto un fenomeno di sintesi dei due fenomeni (quello consensuale e quello reale) perché, raggiunto l'accordo, anche senza pagato il prezzo la proprietà si trasferisce, quindi consensualità; effetto reale = trasferimento della proprietà. Per quanto riguarda mancipatio, in iure cessio e traditio quello che si trasferisce è il meum esse, cioè il possesso garantito dalla.

auctoritas del venditore. Io devo garantire che l’acquisto per usucapione avvenga pacificamente, senza che un terzo lo privi del possesso. Questa auctoritas si chiama, oggi, GARANZIA PER EVIZIONE. Quindi, mancipatio, in iure cessio e traditio sono solo strumenti per consentire l’usucapione del bene. Esso è il modo di acquisto a titolo originario per eccellenza. Da questo punto di vista una sostanziale differenziazione tra modi di acquisto a titolo originario e a titolo derivativo, in realtà, non c’è in diritto romano perché alla base vi è il meum esse ed esso tende a stabilizzarsi in un possesso continuativo che noi chiamiamo proprietà (i romani dominium). La differenza tra dominium e possesso risiede solo nel fatto che il possesso è transitorio, il dominio è un possesso che tende ad essere stabile.

Esaminiamo l’USUCAPIONE. Essa è un modo di acquisto a titolo originario che consiste nel possedere, per il

tempo richiesto dall'ordinamento, un b
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Publisher
A.A. 2020-2021
128 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 02Chicca_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di Diritto Romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Palma Antonio.