Il processo
Il processo si sviluppa già in età Regia. Le 12 Tavole introducono una legis actio nuova. Il processo arcaico rimane in vigore fino all'età di Augusto. In questo momento esistono 3 legis actiones (che sono le più antiche), in più le 12 Tavole ne aggiungono una quarta.
Le 3 legis actiones:
- Legis actio per sacramentum in rem
- Per manus iniectionem
- Per sacramentum in personam
Erano già presenti, poi le 12 Tavole le richiamano ma non le disciplinano, esse introducono poi una nuova legis actio che è:
Legis actio per iudicis arbitrive postulationem
Nel mondo Antico esiste la distinzione tra diritti reali (actio in rem) e diritti personali (actio in personam). Per i romani diritto e processo sono la stessa cosa, è un modo di pensare il diritto attraverso l'azione. Lo ius honorarium è un diritto creato dal pretore, quindi diritto e azione sono la stessa cosa.
ACTIO PER SACRAMENTUM IN REMIl dominium ex iure quiritium è un diritto che uno afferma sopra un potere assoluto bene e da cui esclude tutti gli altri. Si afferma uno sull'imperium, cosa. Ecco perché il console e il pretore hanno che consente di entrare nella sfera giuridica dei singoli, anche nei diritti assoluti, come il dominium ex iure quiritium.
Mettiamo che qualcuno tocchi quel bene: sorge una controversia. Se una persona aveva uno schiavo, e ad un certo punto si ritrova posseduto da altri, il soggetto invece di agire con la legge del taglione nei confronti del vicino, viene condotto ad agire in giudizio davanti al Re che aveva il potere dell'imperium (24 littori, quindi il massimo potere + la funzione giurisdizionale). Il convenuto doveva andare davanti al Re, a questo punto l'attore affermava solennemente una frase comunicatagli dal pontefice massimo, e non doveva sbagliare una parola. Il convenuto rispondeva. I due fingevano di lottare. Se il convenuto faun passo indietro (inDa quel momento) si può cessare, allora il Re può decidere chi ha ragione. sarà più difficile mettere in dubbio che l'attore sia dominus ex iure quiritium. I due giurano davanti agli dei, la questione veniva rimessa davanti ai testimoni. Il momento della rimessione della questione: litis contestatio. Ci sono dei testimoni che attestano che ci sia la lite. L'attore doveva provare di essere dominus e anche il convenuto, la prova viene chiamata diabolica, perché è difficilissimo provare ciò. Essa doveva essere provata mediante un acquisto a titolo originario (usucapione nel caso di un bene immobile per esempio). La giuria emette la sentenza, a quel punto non si sa in cosa consistesse questa condanna. In ogni caso sacramentum falso pagare la somma della scommessa dovrà giuramento agli dei e poi diventa denaro quando c'è la moneta coniata. Tarquinio il Superbo viene Dopo la.
Caduta dei Re: le fonti dicono che il potere dei due consoli viene sostituito dal potere del Re, si possono opporre il veto a vicenda. Si dividono i 24 littori. Vengono istituiti i Decemviri: Appio Claudio viene mandato via perché si invaghisce di Virginia, una plebea. Appio Claudio dichiara il possesso di Virginia su di lei, suo padre che era il convenuto non poteva stabilisce il processo, ma ilarrivare, poiché si trovava fuori città l'imperium. Allora dato che aveva Appio Claudio decide che prima del processo Virginia sarebbe andata sotto il controllo suo. Ma il popolo si infuria, quindi chiamano il padre. Egli per evitare questo davanti ad un macellaio la uccide, perché non può accettare che Virginia subisca uno stupro. Il popolo reagisce, prendono Appio Claudio e lo vogliono linciare. Arriva il fidanzato di Virginia, e afferma che Appio Claudio debba essere sottoposto a processo, come cittadino romano libero. - racconto di Livio. 367 a.C.
Leges licinae sextiae: sanciscono accordi tra patrizi e plebei: cisono 2 consoli a cui compete l'impero, uno dei due consoli deve essere plebeo. Da questa costola nasce il pretore, che ha 6 littori e a lui compete la funzione giurisdizionale. Dopo diventeranno due (242 a.C.). Se il pretore muore per malattia o in guerra la giurisdizione ritorna ai consoli.
25/11/2020
LEGIS ACTIO PER SACRAMENTUM IN REM
Attraverso la legis actio per sacramentum in rem si fa valere il proprio ius sulla proprietà quiritaria. I terreni che sono oggetto di dominium ex iure quiritium erano destinati ai cittadini romani e anche ai latini. Il dominium ex iure quiritium è nato quando i cives romani abitavano ancora nel Lazio, poi si estende in Italia, ma non vale per le province. A Roma esistono tanti tipi di proprietà.
Il primo diritto reale che si fa valere con la legis actio per sacramentum in il dominum ex iure quiritiumrem era. Essa non tutela solo i diritti reali, ma anche i poteri sui
Diritti reali, un discorso più ampio. Quando si esercita dominus, un'azione di rivendica, chi agisce è colui che afferma di essere il dominus, agisce contro il legittimato passivo e occorre che la cosa sia posseduta da altri. Questo è essenziale: (con dolo ha cessato di possedere), per esempio un soggetto trasferisce ad altri la cosa con dolo. La dominus, nei confronti di chi ha in mano la cosa, rivendica si esercita solo dal questa è un'azione reale, perché la pretesa dell'attore consiste nel dire cosa è mia. Nessuno dovrà fare qualcosa per impedire il legittimo utilizzo della proprietà. Ciò che deve fare l'attore è affermare il possesso di qualcosa. Quando il giudice avrà affermato il dominium ex iure quiritium allora nessun altro potrà metterlo in dubbio. In epoca antica c'era anche la possibilità di agire per le potestà familiari.
per esempio figli e figlie. È la pretesa che qualifica la realtà. Nel caso di un furto l'oggetto del contendere è il pagamento della pena pecuniaria (actio in personam). Nel caso in cui lui non abbia più lo schiavo (la cosa rubata), contro questo acquirente a titolo particolare agisce per riprendersi lo schiavo. Agisco contro chi mi ha portato via quella cosa, senza però azione di rivendica, ma "ad un dare, oportere" con azione civile (primo caso, azione di rivendica). (Secondo caso) La servitù è un diritto reale in quanto si può far valere il diritto nei confronti di qualsiasi terzo e nei confronti del proprietario del fondo servente, si costituisce con mancipatio e in iure cessio, perché si tratta di un diritto costituito e che vale nei confronti di tutti, è sempre quindi tutelata dalla legis actio per sacramentum in rem, perché? Perché si agisce dicendo "Questa servitù è"
mia”.(terzo caso): usufrutto (opposto della servitù).Cos’è il diritto di usufrutto? A Roma veniva costituito ancora tramite(ci fa capire che èmancipatio e in iure cessio, ma anche tramite testamentoun diritto reale), cioè non è un contratto, ma un atto costitutivo. La parolausus fructus è il diritto di usare una cosa altrui e di percepirne i frutti.attribuire i poteri che di per sé sono delCostituire un usufrutto significaproprietario non è possibile costituire l’usufrutto a tempo, quindiindeterminato, perché vorrebbe dire che la proprietà non avrebbe piùsenso. L’usufruttuario viene disturbato durante l’esercizio del suoEsempio:diritto, essendo un diritto reale vale erga omnes e quindi il titolare deldiritto di usufrutto può agire con la legis actio per sacramentum inrem contro colui che ha posto in essere atti lesivi del suo diritto.A partire dal III secolo a.C. ciascuna
di queste pretese avrà un suo nome: 5 tipi di vindicatio:- Rei vindicatio: rivendica della cosa.
- Vindicatio servitutis: rivendica della servitù.
- Vindicatio usus fructus: rivendica dell'usufrutto.
- Affermare un proprio diritto.
- Vindicatio libertatis: lo schiavo è una persona sottoposta al potere di un dominus che su di lui ha il dominium ex iure quiritium. Si diventava schiavi per prigionia di guerra o perché si nasce schiavi. Fino alle guerre di conquista sono tantissimi gli schiavi catturati in guerra. Poteva succedere che un bambino venisse trattato come schiavo mentre in realtà era nato libero. Cosa succedeva se la persona diventata schiava si accorgeva di essere nata libera? Dimostra che è nata libera, ma non può agire in giudizio, quindi agirà in giudizio un amico (ad sertor libertatem) per lui con la legis actio per sacramentum in rem.
chiamerà in giudizio il suo dominus e l'attore (l'amico che agisce per lo schiavo, il legittimato attivo) vorrà dimostrare la libertà. Essa può ripetersi quante volte si vuole, perché la libertà è più importante. Era un'azione esercitata a Roma.
PETITIO HEREDITATIS
Petitio hereditatis (oggi chiamata petizione dell'eredità): non si usa la parola vindicatio, perché è sempre relativa ad un diritto preciso (usufrutto, servitù ecc.). La petitio hereditatis è relativa ad un titolo; "petere" significa chiedere. L'eredità è un insieme di rapporti giuridici attivi e passivi che facevano capo al defunto al momento della morte. Se sono più eredi succedono tutti insieme o in parti. Si calcola l'insieme dei rapporti e poi la si divide per esempio nel diritto di proprietà o debiti. Quindi non si può parlare di vindicatio.
Perché la petitio è "io chiedo che il giudice confermi che io sono l'erede". Un titolo è una posizione giuridica. L'oggetto da contendere è il titolo.
LEGIS ACTIO IN PERSONAM
LEGIS ACTIO PER MANUS INIECTIONEM
L'attore
Azione esecutiva: poteva prendere il condannato e portarlo a casa sua, poteva anche venderlo come schiavo. Tempo dopo si dà la possibilità a un terzo di opporsi alla manus iniectio contro colui che l'ha eseguita.
Quindi nasce la LEGIS ACTIO PER SACRAMENTUM IN PERSONAM, in cui si fanno valere i diritti di credito:
L'OPORTERE (l'obbligo civilistico) a cui corrisponde un diritto di credito può derivare da tante ipotesi: sponsio
Da contratto: in quest'epoca c'è
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