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Estratto del documento

LA DOMANDA PRECAUZIONALE

Prendiamo in esame la domanda di moneta dovuta al fatto che le

persone non sanno con sicurezza quali pagamenti potrebbero voler

o dover effettuare. Più moneta un individuo detiene minore la

probabilità che debba affrontare i costi dell'illiquidità vale a dire la

mancanza di denaro immediatamente disponibile. Tuttavia,

maggiore è la quantità di moneta a disposizione più alto è

l'interesse cui si rinuncia. Dobbiamo perciò tener conto che una

maggiore incertezza riguardo alle entrate e alle uscite fa aumentare

la domanda di moneta.

LA DOMANDA SPECULATIVA

La domanda speculativa rappresenta la funzione della

moneta come riserva di valore focalizzando l'attenzione sul

suo ruolo nel portafoglio titoli di un individuo. Una persona

che possiede ricchezza deve detenerla sotto forma di attività

specifiche e queste ultime costituiscono un portafoglio composto da

attività finanziarie e reali quali moneta, obbligazioni, azioni,

abitazioni immobili non residenziali, terreni e altre forme di

ricchezza. Per semplificare la situazione si raggruppano tutte le

attività finanziarie in due gruppi: moneta e titoli. In ogni dato

momento una persona deve decidere come ripartire la

propria ricchezza fra due gruppi di attività alternative.

Chiamiamo decisioni di portafoglio le scelte in questione. È logico

pensare che un investitore desideri detenere l'attività che offre i

rendimenti più alti tuttavia poiché il rendimento della maggioranza

dell'attività è incerto e imprudente concentrare l'intero portafoglio

su una sola attività rischiosa. La moneta è un'attività sicura poiché

il suo valore nominale noto come certezza. In questa prospettiva la

domanda di moneta dipende dai rendimenti attesi nonché dal grado

di rischio dei rendimenti offerti da altre attività. L'incremento del

grado di rischio dei rendimenti offerti da altre attività vale a dire un

aumento del costo opportunità nel detenere moneta fa diminuire la

domanda di moneta, per contro un incremento del grado di rischio

dei rendimenti offerti da altre attività accrescere la domanda di

moneta.

DOMANDA DI MONETA TRATTAZIONE FORMALE

La domanda reale di moneta (L) cresce con il livello del reddito

(motivo transazionale) e diminuisce all'aumentare del tasso di

interesse (motivo speculativo). La ragione di questo secondo

legame è che all'aumentare del tasso di interesse i il tasso di

rendimento previsto rT dei titoli aumenta per due motivi: in primo

luogo perché i è una componente diretta del tasso di rendimento; in

secondo luogo, perché quando i aumenta i prezzi dei titoli cadono.

Cresce quindi la probabilità che in futuro tali prezzi tornino a salire e

che quindi si verifichino guadagni in conto capitale. in tal caso

diventa più conveniente acquistare titoli e ridurre le scorte

monetarie, l'opposto ovviamente accade se il tasso di interesse

diminuisce e converrà vendere titoli e aumentare la componente

monetaria del portafoglio. In termini formali è possibile sintetizzare

le tesi suddette con le seguenti equazioni:

Dove L è la domanda totale di moneta, e la domanda

+

L=L L L

T S T

di moneta per transazioni mentre e la domanda di moneta

L S

speculativa.

Supponiamo che la domanda di moneta per transazioni e la

domanda di moneta speculativa siano pari rispettivamente a LT =

kY con k>0

LS = L – hi con h>0

Per cui: L = kY + L – hi

L costituisce la domanda speculativa di moneta in corrispondenza di

un tasso di interesse nullo.

k > 0 rappresenta la sensibilità della domanda di moneta al livello

del reddito.

h > 0 rappresenta la sensibilità della domanda di moneta al tasso

di interesse.

La domanda di moneta è una funzione decrescente del tasso di

interesse.

Esiste un vincolo di bilancio patrimoniale tale che la somma della

domanda reale di moneta L e della domanda di titoli in termini reali

DB deve essere pari alla ricchezza finanziaria reale WN/P (ovvero il

rapporto tra la ricchezza nominale WN ed il livello dei prezzi P)

L + DB = WN/P

L’ammontare della ricchezza reale WN/P è costituito dalla quantità

reale di moneta M/P (ovvero il rapporto tra la quantità nominale di

moneta M ed il livello dei prezzi P) e dai titoli in termini reali SB

offerti dagli operatori pubblici e privati M/P + SB = WN/P.

Quindi otteniamo

(L M/P) + (DB - SB) = 0

Se la domanda reale di moneta è uguale all’offerta reale di moneta

(L = M/P) e quindi il mercato della moneta è in equilibrio, la

domanda di titoli in termini reali deve essere uguale all’offerta di

titoli in termini reali (DB = SB) e quindi anche il mercato dei titoli è

in equilibrio.

Un eccesso di domanda nel mercato della moneta (L > M/P) implica

un eccesso di offerta di titoli (DB < SB). Per procurarsi scorte

monetarie, gli operatori vendono titoli, il che ne riduce il prezzo e

quindi aumenta il tasso di interesse, disincentivando la domanda di

moneta e riportando i due mercati in equilibrio. Concentrando la

nostra attenzione sul mercato della moneta, svolgiamo

implicitamente anche un’analisi del mercato dei titoli.

MERCATO MONETARIO E CURVA LM

La quantità nominale di moneta M è controllata dalla banca

centrale. Consideriamo tale quantità data a livello M e ipotizziamo

che il livello dei prezzi sia costante P cosicché l'offerta reale di

moneta risulta pari a M/P. La figura mostra combinazioni di tassi di

interesse a livelli di reddito tali che la domanda reale di moneta

eguaglia esattamente l'offerta disponibile. Nella figura in alto dato il

livello iniziale di reddito pari a Y è tracciata la curva di domanda

reale di moneta corrispondente L, essa rappresenta una funzione

decrescente del tasso di interesse. L'offerta reale di moneta è

indicata dalla linea verticale essendo prestabilita e perciò

indipendente dal tasso di interesse. In corrispondenza del tasso di

interesse i la domanda reale di moneta uguaglia l'offerta quindi il

punto E sulla curva LM e un punto di equilibrio del mercato

monetario. Consideriamo ora l'effetto di un aumento del reddito da

Y1 a Y2. il riferimento alla prima figura un maggiore livello di reddito

comporta una domanda reale di moneta più elevata in

corrispondenza di un tasso di interesse dato, motivo per il quale la

curva di domanda reale di moneta si sposta verso l'alto e a destra.

Il tasso di interesse sale a i2 per mantenere l'equilibrio nel mercato

monetario in presenza del superiore livello di reddito. Ripetendo lo

stesso ragionamento per tutti i livelli di reddito otteniamo una serie

di punti che uniti ci danno la curva di equilibrio del mercato

monetario curva LM.

Emerge che la curva ha potenza positiva un aumento del reddito a

cresce la domanda reale di moneta perciò affinché tale domanda

rimanga uguale all'offerta che è costante occorre un aumento del

tasso di interesse per ridurre i risparmiatori e investire in titoli e

ridurre le scorte monetarie speculative. Sfruttando la condizione

che definisci l'equilibrio del mercato monetario possiamo ottenere

la curva LM direttamente uguagliando la domanda reale di moneta

e l'offerta esogena di moneta in termini reali: M/P = kY +L – hi,

risolvendo l’equazione rispetto al tasso d’interessa abbiamo i = 1/h

(kY+L-M/P).

PENDENZA DELLA CURVA LM

Quanto più la domanda di moneta è sensibile al reddito e

quantomeno lo è al tasso di interesse tanto più inclinata risulterà la

curva LM come si può comprendere con l'aiuto della figura. Ciò

trova conferma anche nell'esame dell'equazione del tasso di

interesse dove date una variazione del reddito ∆Y l'effetto sul tasso

di interesse sarà tanto maggiore quanto più alto del valore di k, e

quanto più basso sarà quello di h. Se la domanda di moneta è

relativamente instabile al tasso di interesse e quindi h è prossimo a

zero la curva LM è quasi verticale. Se al contrario la curva di

domande e assai sensibile al tasso di interesse e dunque il

coefficiente h è grande la curva è quasi orizzontale. In questo caso

ha una variazione notevole del livello del reddito basterà rispondere

con una modesta variazione del tasso di interesse affinché sia

mantenuto l'equilibrio del mercato monetario.

EQUILIBRIO DEL MERCATO DEI BENI E DI QUELLO

MONETARIO

Le curve IS e LM Sintetizzano le condizioni che devono essere

soddisfatte affinché il mercato dei beni quello monetario siano in

equilibrio. Affinché quest'ultimo si realizzi i tassi di interesse e i

livelli di reddito devono essere tali da portare sia al mercato dei

beni sia al mercato monetario in equilibrio. Questa condizione è

soddisfatta nel punto E nel quale i valori di equilibrio del tasso di

interesse del livello di reddito sono i e Y0 date le variabili esogene,

in particolare l'offerta reale di moneta e la politica fiscale. La figura

rappresenta una sintesi della nostra analisi il tasso di interesse e il

livello del prodotto sono determinati dall'interazione tra il mercato

monetario e quello dei beni. L'assunto principale è che il livello dei

prezzi sia costante e che al livello dei prezzi corrente le imprese

siano disposte a fornire qualsiasi quantità di prodotto domandata.

Dunque, supponiamo che ai livelli di prezzo P le imprese siano

disposte a offrire l'ammontare di prodotto pari a Y0.

MOLTIPLICATORI DELLA POLITICA FISCALE E MONETARIA

Il moltiplicatore indica l'entità della variazione del livello di equilibrio

del reddito prodotto da un aumento della spesa pubblica

mantenendo costante l'offerta reale di moneta. Prendendo in esame

l'equazione 3 e si considera l'effetto di un incremento della spesa

pubblica sul reddito: poiché l'aumento della spesa dello Stato per

beni e servizi ∆G costituisce una variazione della spesa autonoma si

ha ∆A=∆G. L'effetto prodotto dalla variazione di g è dato da: ∆Y

=ỿ∆G CON ỿ= vedi equazione 4.

Un aumento dei tassi di interesse associato ad una politica fiscale

espansiva ne attenua l’effetto di espansione (γ < αG ). Un aumento

del moltiplicatore αG aumenta l’effetto espansivo di un incremento

della spesa pubblica (γ aumenta). Un aumento della sensibilità della

spesa per investimenti al tasso di interesse (b aumenta) riduce

l’effetto espansivo di un incremento della spesa pubblica (&gamm

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
41 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher clarissavinci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Morini Alessandro.