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DELL'UTILITA' MARGINALE DECRESCENTE

Tale legge, apparentemente contraddittoria con la prima, si spiega con il fatto che parliamo non di utilità "totale" (che è crescente), ma di utilità "marginale", cioè di utilità dell'ultima dose. Essa è alta all'inizio, quando cominciamo a consumare il bene, poi, man mano che cresce la disponibilità di quel bene, è sempre più bassa, perché si riferisce a delle dosi che sono consumate dopo averne già consumate altre, che ci hanno ormai parzialmente saziato. Di conseguenza, attribuiamo molta importanza alle dosi iniziali di un bene, mentre ne diamo sempre di meno a quelle finali.

La rappresentazione sul piano cartesiano delle scelte di consumo che danno al consumatore la medesima utilità è definita curva di indifferenza. Dati due beni x e y, le quantità di questi ultimi in grado di fornire la stessa

Le utilità U = U(qx, qy) sono rappresentate sul piano cartesiano sottoforma di coordinate (x, y). L'unione di questi punti delinea una curva lungo la quale il livello di utilità è costante. Ad esempio, nella seguente curva di indifferenza poniamo il bene "pane" sull'asse delle ordinate e il bene "carne" sull'asse delle ascisse. I due punti A e B sono associati a due combinazioni differenti dei due beni, detti panieri, ed entrambi restituiscono nella funzione di utilità il medesimo livello di utilità UA=UB. Essendo due punti in cui il consumatore beneficia della medesima utilità, quest'ultimo è "indifferente" nella scelta del primo o del secondo. Per questa ragione la curva prende il nome di curva di indifferenza. Seguendo lo stesso ragionamento possiamo rappresentare sul piano diverse curve di indifferenza, ognuna delle quali è associata a un livello di utilità differente.

indifferenza implicherebbe che due panieri diversi forniscono lo stesso livello di utilità, il che è incoerente con il concetto di preferenze individuali. Inoltre, le curve di indifferenza sono sempre concave rispetto all'origine, poiché l'utilità marginale decrescente implica che l'individuo sia disposto a scambiare una maggiore quantità di un bene per una minore quantità dell'altro.indifferenza comporterebbe la violazione degli assiomi delle preferenze. Lungo la curva di indifferenza il rapporto tra la riduzione delle quantità di un bene (-Δx) e l'incremento della quantità dell'altro bene (+Δy) determinano il saggio marginale di sostituzione tra i due beni. Il saggio marginale di sostituzione (SMS) misura la quantità di un bene che il consumatore è disposto a rinunciare per avere un incremento della quantità dell'altro. SMS = -Δx/Δy • Il saggio marginale di sostituzione ha sempre valore negativo poiché la curva di indifferenza è decrescente. Essendo sempre negativo, è prassi indicare il saggio marginale di sostituzione come valore assoluto. • Poiché tutti i punti della curva di indifferenza sono associati a un medesimo livello di utilità (U), l'incremento di utilità ottenuto dall'incremento del bene y eguaglia la perdita di utilità dovuta alla riduzione del bene x.utilizzando meno del bene x. In altre parole, la curva di indifferenza più esterna rappresenta una maggiore utilità per il consumatore rispetto alle curve interne.indifferenza A rappresenta un livello di utilità inferiore rispetto alla curva di indifferenza B, poiché si trova più vicina all'origine del grafico. Il punto di tangenza tra la curva di indifferenza B e la retta del vincolo di bilancio rappresenta la scelta ottima del consumatore. In questo punto, il saggio marginale di sostituzione (SMSc) è uguale al rapporto tra i prezzi dei beni. Il consumatore cerca di massimizzare la sua utilità scegliendo la curva di indifferenza più esterna possibile, cioè quella che gli consente di ottenere una maggiore utilità dalle sue scelte di consumo. Nell'esempio precedente, la curva di indifferenza C è troppo esterna rispetto alle possibilità di consumo del consumatore, mentre le curve di indifferenza A e B sono fattibili. La curva di indifferenza A rappresenta un livello di utilità inferiore rispetto alla curva di indifferenza B.indifferenza B è quella più esterna tra le curve di indifferenza raggiungibili ed è, pertanto, la migliore regola della condizione di tangenza: <p>Px/Py= - UMx/UMy</p> Quando mi trovo nella condizione di tangenza sarò anche nel punto di ottimo. La regola della condizione di tangenza è la soluzione grafica della regola dell'ultimo eurospeso, per la quale l'utilità marginale dell'ultimo euro speso è uguale per tutti i beni. Dato un reddito R, un consumatore razionale deve cercare di soddisfare quanti più bisogni economici è possibile. Per massimizzare l'utilità totale, ordina gerarchicamente i propri bisogni economici in base alla necessità e ripartisce il reddito per acquistare i beni alla medesima utilità marginale (principio di uguaglianza delle utilità marginali). L'ultimo euro speso per acquistare il bene A deve avere la medesima utilità marginale.dell'ultimo euro speso per acquistare il bene B. Dati n beni e un reddito R, il consumatore massimizza la propria soddisfazione quando l'interoreddito viene scelto e la quantità consumata di ogni bene fornisce la medesima utilità marginale. Derivazione grafica della curva di domanda La costruzione della curva di domanda è realizzata mediante l'analisi della curva prezzo-consumo. Ipotizziamo di avere due beni (X, Y) e un reddito fisso R. Il consumatore può scegliere di ripartire il suo reddito acquistando le quantità del bene X e le quantità del bene Y. R = Px Qx + Py Qy Questa equazione individua il vincolo del bilancio del consumatore ed è individuata sul diagramma cartesiano da una retta. La scelta del paniere ottimale è determinata dalla tangente tra il vincolo di bilancio e la curva di indifferenza del consumatore (preferenze). Tramite il diagramma della curva prezzo-consumo dei beni X e Y si individuano le

quantità ottimali di consumo del bene X al variare del suo prezzo. Riportando questi due valori nel diagramma sottostante è possibile costruire la curva di domanda del bene X. Riducendo il prezzo del bene X da Px1 a Px3 la retta del vincolo di bilancio ruota verso destra individuando i nuovi punti di equilibrio (e2) (e3). La riduzione del prezzo del bene X costringe il consumatore a modificare le sue decisioni di acquisto iniziali tra i due beni X e Y. Come già sappiamo le curve di indifferenza più alte equivalgono ad un livello di utilità maggiore per il consumatore, pertanto il consumatore razionale cercherà sempre di collocarsi sulla curva di indifferenza più alta possibile. Man mano che un consumatore aumenta la quantità consumata di un bene (domanda di mercato) si riduce progressivamente l'utilità marginale che lo stesso può trarre dal consumo aggiuntivo del bene in questione (utilità marginale).

decrescente) e aumenta la sua disponibilità a scambiare una quantità maggiore del bene X per ottenere in cambio il bene Y. Per questa ragione la curva di domanda assume una forma convessa. Facciamo un esempio pratico, ipotizziamo che il consumatore acquisti 9 unità del bene X al prezzo unitario di 2,5 euro andando a collocarsi nella parte della curva di domanda dove le quantità domandate sono molto sensibili alle variazioni del prezzo. Il rialzo del prezzo del bene da 2,5 euro a 3,0 euro causerebbe una grande riduzione della quantità domandata del bene X poiché l'utilità marginale è bassa. Il consumatore è disposto a rinunciare a 4 unità del bene X poiché ne possiede già abbastanza ed il beneficio che ottiene dal loro consumo è minimo rispetto a quello degli altri beni economici. Al contrario se l'aumento del prezzo del bene fosse capitato nella parte "rigida" della curva di domanda le

Le decisioni del consumatore sarebbero state diverse. In questa zona iniziale della curva di domanda la domanda è poco sensibile alle variazioni di prezzo e l'utilità marginale del consumo del bene è molto alta. Nel diagramma che segue abbiamo rappresentato questa situazione. Osserviamo come ad un pari aumento di prezzo il consumatore reagisca riducendo la quantità domandata del bene soltanto di una unità.

L'effetto sostituzione e l'effetto reddito:

L'effetto di sostituzione consiste in una variazione delle quantità domandate dei beni per effetto della variazione dei loro prezzi relativi. Anche la modifica di prezzo di un solo bene modifica i prezzi relativi di tutti gli altri e, indirettamente, le scelte di consumo dei consumatori. Il consumatore tende a ridurre la domanda del bene divenuto più caro, a favore la domanda degli altri beni, e ad aumentare la domanda del bene divenuto più economico.

acquisto dei consumatori. Quando il reddito dei consumatori aumenta, generalmente aumenta anche la domanda di beni e servizi. Al contrario, quando il reddito diminuisce, la domanda di beni e servizi tende a diminuire. Per rappresentare l'effetto reddito, possiamo utilizzare il tag HTML per evidenziare le parole chiave come "effetto di reddito", "variazione delle quantità domandate" e "variazione del potere di acquisto dei consumatori". Inoltre, possiamo utilizzare il tag HTML per enfatizzare le parole come "aumenta", "diminuisce" e "tende a diminuire". Ecco un esempio di come potrebbe apparire il testo formattato:

ascapito della domanda degli altri beni. L'effetto di reddito consiste in una variazione delle quantità domandate dei beni per effetto della variazione del potere di acquisto dei consumatori. Quando il reddito dei consumatori aumenta, generalmente aumenta anche la domanda di beni e servizi. Al contrario, quando il reddito diminuisce, la domanda di beni e servizi tende a diminuire.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
23 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lara.santini_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di fondamenti di economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Soregaroli Claudio.