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COSTI NEL BREVE PERIODO
• Nel breve periodo, se l'impresa vuole aumentare la produzione deve acquistare una quantità superiore di fattore variabile (lavoro, L).
• Se i rendimenti marginali del L sono decrescenti (PM di L decrescente), all'aumentare della produzione totale, sarà necessaria una quantità di lavoro sempre maggiore per produrre una unità aggiuntiva di prodotto, e quindi anche la spesa aggiuntiva per lavoro aumenterà.
• Rendimenti decrescenti del fattore variabile è costo marginale crescente Nel breve periodo, i fattori variabili tendono ad avere:
• Una fase iniziale di rendimenti crescenti
• Una successiva fase di rendimenti decrescenti
Di conseguenza, le curve dei costi mostrano un andamento a U:
• Una fase iniziale di costi marginali decrescenti
• Una successiva fase di costi marginali crescenti
COMBINAZIONE DEI FATTORI DI EQUILIBRIO
• Nel lungo periodo tutti gli input sono variabili.
• Le
imprese hanno la possibilità di sostituire un fattore con l'altro e scegliere tracombinazioni diverse di tutti gli input produttivi.
- Il problema dell'impresa è quello di scegliere la combinazione ottimale di input in relazione all'output che si intende produrre.
- La combinazione economicamente efficiente è quella con il costo opportunità più basso tra tutte quelle che possono essere utilizzate per ottenere il volume di produzione desiderato.
La scelta dei fattori produttivi
I prodotti marginali e la regola del costo minimo
Nel lungo periodo le imprese operano scegliendo la combinazione ottimale di input per ogni livello di output con l'obiettivo di minimizzare i costi di produzione >> confronto tra costo marginale e prodotto marginale dei fattori produttivi.
Regola del costo minimo:
- per produrre un dato livello di output costo minimo, l'impresa deve acquistare diversi input fino a
quando il prodotto marginale per euro speso per ciascun input è uguale. Questo implica che:
Questa regola applicata dall'impresa rispetto esattamente il comportamento dei consumatori che minimizza non è proprio utilità.
Consideriamo la regola del costo minimo da un altro punto di vista. Se il prezzo del lavoro per unità è maggiore del prezzo dell'energia per unità, occorrerà trovare una combinazione in cui il prodotto marginale del lavoro sia più elevato di quello dell'energia. Solo così il rapporto fra prodotto marginale e prezzo di un fattore potrà essere uguale al rapporto dell'altro fattore.
La regola del costo minimo afferma che il prodotto marginale di ciascuna unità monetaria di input (il reciproco del prezzo per unità) deve essere uguale. Una conseguenza della regola di sostituzione: il prezzo di un fattore diminuisce regola del costo minimo è la sequenza di tutti gli altri.
I fattori rimangono costanti, alle imprese converrà sostituire il fattore diventato meno caro agli altri fattori.
Analisi grafica: isoquanti e isocosti
ISOQUANTO:
1. una curva che rappresenta tutte le combinazioni di fattori produttivi che consentono di ottenere lo stesso livello di prodotto.
mappa di isoquanti
Una rappresenta un insieme di isoquanti a ciascuno dei quali corrisponde un livello costante di prodotto (Q0 < Q1 < Q2).
Il saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST o MRTS): saggio al quale un fattore produttivo può essere sostituito con l'altro permettendo di produrre la stessa quantità di output. È pari al rapporto tra le produttività marginali (MP) dei fattori produttivi ovvero al MRTS = MPL/MPK=│ ΔK/ ΔL │ valore assoluto della pendenza dell'isoquanto:
51 ECONOMIA POLITICA (micro)
ISOCOSTO
2. Una semplice tecnica che consente di individuare il metodo di produzione al costo minimo consiste nel tracciare i suoi costi.
Retta
della retta di isocosto: una retta che rappresenta tutte le combinazioni di input che hanno lo stesso costo per l'impresa. Costo totale = prezzo del capitale * K + salario * LC = r*K + w*L In valore assoluto, la pendenza della retta di isocosto è pari al rapporto tra i prezzi dei fattori: prezzo del lavoro/prezzo del capitale = w/r Per ogni coppia di prezzi dei due fattori, si può disegnare una mappa degli isocosti. Più ci si sposta in alto e a destra, maggiore è il livello dei costo totale. Al variare del prezzo di un fattore produttivo si modifica il rapporto tra i prezzi dei fattori e quindi anche la pendenza della retta di isocosto. Ad esempio, aumenta il salario. Isoquanti e isocosti: combinando gli isoquanti e isocosti è possibile determinare la posizione ottimale per l'impresa. È importante ricordare che la combinazione ottimale degli input si ha nel punto in cui un dato output di Q può essere prodotto al costo minimo. Per individuare tale punto, si cerca l'intersezione tra l'isoquanto corrispondente al livello di output desiderato e l'isocosto corrispondente al costo minimo.punto è sufficiente sovrapporre l'isoquanto alla famiglia si isocosti.
COMBINAZIONE DEI FATTORI DI EQUILIBRIO
Le rette di isocosto possono essere utilizzate per trovare, nel lungo periodo, la combinazione ottimale di fattori produttivi, cioè quella che consente di produrre una determinato livello di produzione al minor costo possibile.
Il punto di tangenza (B) tra isocosto e isoquanto rappresenta la combinazione ottimale dei fattori per produrre una data quantità (Q) al minor costo.
Nel punto di tangenza (B), isocosto e isoquanto hanno la stessa pendenza.
Pendenza isoquanto = MRTS
Pendenza isocosto = rapporto tra i prezzi dei fattori w/r
Quindi nel punto di equilibrio:
Equivale alla regola del costo minimo:
Economie di scala
Nel lungo periodo l'impresa ha una maggiore flessibilità perché può modificare simultaneamente le quantità di tutti gli input >> può modificare la scala di produzione.
Come variano
I COSTI MEDI quando aumenta il livello di PRODUZIONE?
Si parla di economie di scala (o economie di scala crescenti) quando il costo medio di lungo periodo diminuisce all'aumentare della produzione.
Si parla di diseconomie di scala (o economie di scala decrescenti) quando il costo medio di lungo periodo aumenta all'aumentare della produzione.
Economie di scala crescenti: se la funzione di produzione ha rendimenti di scala crescenti, aumentando il volume di produzione, la quantità utilizzata di tutti gli input (e quindi anche la spesa per input) aumenta in misura meno che proporzionale. Il costo medio di lungo periodo si riduce all'aumentare della quantità prodotta.
Economie di scala decrescenti (diseconomie): se la funzione di produzione ha rendimenti di scala decrescenti, aumentando il volume di produzione, la quantità utilizzata di tutti gli input (e quindi anche la spesa per input) aumenta in misura più che proporzionale. Il costo medio di lungo periodo aumenta.
All'aumentare della quantità prodotta
COMBINAZIONE DEI FATTORI DI EQUILIBRIO
Fin qui abbiamo ipotizzato che fossero costanti:
- Il volume di produzione (>> all'aumentare del volume di produzione >> ci si collocasu un isoquanto più distante dall'origine degli assi)
- I prezzi dei fattori (>> al variare dei prezzi dei fattori >> si modifica la pendenza53 ECONOMIA POLITICA (micro)della retta di isocosto)
- La tecnologia (>> al migliorare della tecnologia >> spostamento dell'isoquanto verso l'origine degli assi (servono meno fattori produttivi per produrre lo stesso output)
Parte I - Microeconomia
3. Equilibrio nei mercati concorrenziali
EQUILIBRIO NEI MERCATI CONCORRENZIALI
- Struttura di mercato del modello di concorrenza perfetta (ipotesi)
- Massimizzazione dei profitti (due regole)
- Curva di offerta nel breve periodo
- Equilibrio di breve e lungo periodo
- Efficienza e surplus totale
Mercati in concorrenza
sopra del prezzo di mercato, altrimenti i consumatori si rivolgerebbero ad altre imprese cheoffrono lo stesso prodotto a un prezzo inferiore.4. Libera entrata e uscita dal mercatoLe imprese possono entrare o uscire dal mercato liberamente, senza ostacoli o restrizioni.5. Informazione perfettaTutte le imprese e i consumatori hanno accesso alle stesse informazioni sul mercato, inclusiiprezzi, quantità offerte e domanda. Non ci sono informazioni asimmetriche o privilegiate.sopra di quello praticato dalle altre senza perdere buona parte o la totalità dei propri clienti. 4. Libertà di entrata e uscita - Non vi sono barriere all'entrata o all'uscita, né di natura legale né tecnologica. - Non vi sono costi particolari che rendano difficile l'entrata (o l'uscita) di un'impresa in una determinata industria. - Le imprese possono entrare o uscire dal mercato in tempi rapidi e senza costi elevati. - L'eventuale presenza di un elevato saggio di profitto (extra-profitto) in un mercato attrae nuove imprese sul mercato stesso. 5. Perfetta informazione Gli operatori economici hanno accesso a tutte le informazioni sulle caratteristiche dei beni/servizi e del mercato in cui operano (prezzi, condizioni di scambio e qualità dei beni). Massimizzazione dei profitti Dobbiamo rispondere alla domanda: Dati i costi, la domanda e la volontà di massimizzare i profitti, in che modo l'impresado un'unità in più, il costo marginale dell'ultima unità prodotta è uguale al prezzo di vendita. 2) REGOLA DEL PREZZO DI VENDITA (Regola del prezzo di mercato in concorrenza perfetta). In un mercato in concorrenza perfetta, l'impresa non ha il potere di influenzare il prezzo di vendita. Pertanto, l'impresa deve accettare il prezzo di mercato come dato e adattare la sua produzione di conseguenza. L'impresa massimizzerà il suo profitto producendo la quantità che massimizza la differenza tra i ricavi e i costi, tenendo conto del prezzo di mercato. In sintesi, in un mercato in concorrenza perfetta, l'impresa determina la quantità da offrire sul mercato in base all'obiettivo di massimizzare il profitto. Segue la regola del profitto marginale, producendo fino a quando il costo marginale è uguale al prezzo di vendita, e segue la regola del prezzo di vendita, adattando la produzione al prezzo di mercato.