∂AC
( )
- = 0 (inclinazione pari a 0)
∂
3. Costo marginale:
C(y) = C(w1,w2,1) · y
∂C ∂C
( ) ( , , )
MC (w1,w2,y) = = = costante per ogni y
C(1)
∂ ∂
- MC(y) > 0 per ipotesi di monotonicità
∂MC ( )
- = 0 (inclinazione pari a 0)
∂
Funzione di costo totale, medio e marginale con rendimenti crescenti:
1. Costo totale:
Nel caso di rendimenti di scala crescenti, i costi aumentano meno che proporzionalmente rispetto a y, per
cui la funzione di costo totale C(w1,w2,y) sarà concava.
2. Costo medio:
- AC (y) > 0
∂AC
( )
- < 0 (inclinazione negativa)
∂
3. Costo marginale:
- MC(y) > 0 per ipotesi di monotonicità
∂MC ( )
- < 0 (inclinazione negativa)
∂ 30
Funzione di costo totale, medio e marginale con rendimenti decrescenti:
1. Costo totale:
Nel caso di rendimenti di scala crescenti, i costi aumentano più che proporzionalmente rispetto a y, per cui
la funzione di costo totale C(w1,w2,y) sarà convessa.
2. Costo medio:
- AC (y) > 0
∂AC
( )
- > 0 (inclinazione positiva)
∂
3. Costo marginale:
- MC(y) > 0 per ipotesi di monotonicità
∂MC ( )
- > 0 (inclinazione positiva)
∂
Funzione di costo totale, medio e marginale con rendimenti crescenti-decrescenti:
1. Costo totale:
Con rendimenti di scala crescenti-decrescenti, fino a F i costi aumentano meno che proporzionalmente
rispetto a y. Dopo F i costi aumentano più che proporzionalmente rispetto a y.
La funzione del costo totale (w1,w2,y) sarà quindi concava-convessa.
2. 3.
Costo medio: Costo marginale:
- AC (y) > 0 - MC(y) > 0
∂AC ∂MC
( ) ( )
- fino a y : < 0 - fino a y : < 0
m f
∂ ∂
∂AC ∂MC
( ) ( )
- in y : = 0 - fino a y : = 0
m f
∂ ∂
∂AC ∂MC
( ) ( )
- dopo y : > 0 - fino a y : > 0
m f
∂ ∂
Andamento delle funzioni del costo medio e marginale: 31
FUNZIONE DI COSTO DI BREVE PERIODO:
Quando abbiamo parlato di breve periodo, abbiamo detto che alcuni fattori produttivi sono fissi. In
particolare abbiamo considerato fisso il fattore . In questo caso l’impresa ha due vincoli:
2
- il fattore x2 è fisso
- deve produrre quel livello di output ( )
L’impresa cerca quindi la quantità ottima di input x1 che gli consenta di minimizzare i costi:
) = w1x1+w22 → funzione obie vo
min (1, 2
Sotto il vincolo f(x1, → vincolo tecnologico
2 ) s
La domanda condizionata del fattore variabile nel breve periodo sarà quindi x1* = x1 (w1,w2, )
2 ,
Funzione di costo totale di breve periodo:
s
C (w1,w2,2 w1· x1 (w1,w2, + w2 ·
, )= 2 , ) 2
s
La funzione di costo totale di breve periodo è data quindi da 2 componenti:
s
- C (w1,w2, w1· x1 (w1,w2, → associa ad ogni livello di
funzione del costo variabile:
2 , ) = 2 , )
v
output il costo minimo che l’impresa deve sostenere per l’input variabile, data la quantità dei
fattori fissi.
- F(w2,2 w2 · → funzione che associa ad ogni livello di output il costo
funzione dei costi fissi:
) = 2
fisso che l’impresa deve sostenere
Possiamo quindi riscrivere la funzione di costo totale in questo modo:
C (w1,w2,2 C (w1,w2, F(w2,2
, ) = 2 , ) + )
s v
Funzione del costo medio di breve periodo:
( , , , ) ( )
SAC (w1,w2,2 = = +
costo medio: , )
Anche in questo caso abbiamo quindi 2 componenti: ( , , , )
- AVC (costo variabile medio) → ACV (w1,w2,2 , ) =
( , )
- AFC (costo fisso medio) → AFC (w2,2 = → è funzione dell’output (ossia dipende da
, )
esso), in quanto sta al denominatore
SAC (w1,w2,2 = AVC (y) + AFC (y) → entrambe le componen dipendono da y
, ) 32
Andamento AFC e AVC e del costo medio totale SAC:
Per quanto riguarda l’andamento del costo fisso medio AFC:
( , ) ,
AFC (w2,2 = =
, )
- Se y → 0 allora AFC → ∞
- Se y → ∞ allora AFC → 0
Per quanto riguarda invece l’andamento del costo variabile medio AVC:
Consideriamo il caso in cui PMA1 sia prima crescente e poi decrescente: f(x1,2 ) concava-convessa
All’aumentare di y, i costi variabili totali di B.P. aumentano meno che proporzionalmente nel primo tratto e
più che proporzionalmente da y in poi.
m →
Se PMA1 è crescente → AVC(y) è sempre decrescente
Se PMA1 è decrescente → AVC(y) è sempre crescente
Vediamo ora l’andamento del costo medio totale:
SAC (w1,w2,2 = AVC (y) + AFC (y) → è la somma, per ogni livello di output, di ACV e AFC.
, )
Funzione del costo marginale di breve periodo e il suo andamento:
Come variano i costi di breve periodo a seguito di una variazione molto piccola di output?
Per capirlo andiamo a calcolare il costo marginale:
∂ ( , , , )
SMC (w1,w2,2 =
costo marginale: , ) ∂
∂ ∂
( , ) ( , , , )
SMC (w1,w2,2 = +
, ) ∂ ∂
Siccome la derivata del costo fisso fratto l’output tende a 0, allora il costo marginale sarà pari a:
∂ ( , , , )
SMC (w1,w2,2 =
, ) ∂
Per quanto riguarda il suo andamento, consideriamo anche in questo caso PMA1 crescente-decrescente. 33
Dato che l’inclinazione cambia nel punto di flesso F:
Se PMA1 è crescente (fino a y ) → SMC (y) è sempre decrescente
f
Se PMA1 è decrescente (dopo y ) → SMC (y) è sempre crescente
f
relazione tra costi medi e marginali.
La terza figura rappresenta la
Guarda esercizi sul quaderno
MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO in C.P.:
Abbiamo visto come produrre tramite la minimizzazione dei costi. Vediamo ora quanto produrre tramite la
massimizzazione del profitto. La max profitto è soggetta a:
- Vincoli tecnologici
- → consideriamo un mercato di concorrenza perfe a;
Vincoli di mercato
Il mercato di concorrenza perfetta ha fondamentali:
5 caratteristiche
1. Il è il prodotto è uguale per tutte le imprese
prodotto omogeneo:
2. e sono per la controparte quindi non ci sono trattamenti di favore. I
compratori venditori identici
venditori sono tutti uguali agli occhi degli acquirenti e viceversa
3. Gli (venditori e acquirenti) sono
agenti economici numerosi
4. L’informazione è i consumatori dispongono di perfetta informazione sui prezzi e sulle
perfetta:
caratteristiche dei beni offerenti sul mercato
5. Non esistono di nuovi prodotti o consumatori: tutte le imprese, sia quelle
barriere all’entrata
operanti nel mercato che i potenziali entranti, hanno uguale accesso alle risorse (tecnologia, input).
In concorrenza perfetta il prezzo è dato dal mercato, per cui la singola impresa non è in grado di influenzarlo.
price-taker
Per questo si dice che l’impresa è .
Vediamo ora come massimizzare il profitto in c.p.:
Il profitto è dato dai ricavi meni i costi:
- Ricavi: R(y)= ·y → prezzo di una singola unità per il numero di unità vendute
̅
Ipotizziamo che tutto quello che l’impresa produce viene venduto sul mercato.
- Costi: C(1
,2
,y) → la funzione del costo totale si ottiene dalla minimizzazione dei costi di
produzione
Il profitto diventa quindi: = y - C(1
,2
,y)
π ̅ = y - C(w1
,w2
,y). L’obiettivo dell’impresa è quindi cercare
La nostra funzione obiettivo sarà quindi max π p
y (ossia la quantità di output) che le consente di massimizzare il profitto, sotto: 34
- Vincoli tecnologici: sono nei C(1
,2
,y)
- Vincoli di mercato: sono i prezzi dati ̅
La massimizzazione del profitto si verifica nel punto in cui la curva del ricavo totale e la curva del costo totale
hanno la stessa pendenza. In termini matematici tale condizione si verifica quando costo marginale e ricavo
marginale (che in c.p. è uguale al prezzo) si eguagliano:
∂ ∂ ∂
̅
( ) ( ) ( , , )
y* = → = - = 0 → y* = – MC(y) = 0 → = MC(y)
̅ ̅
∂ ∂ ∂
Da questo si deduce che esistono due condizioni per la massimizzazione del profitto di un’impresa price-
taker:
1. p = MC
2. MC deve essere crescente.
Se non sono soddisfatte entrambe queste condizioni, l’impresa non può massimizzare il profitto.
Offerta della singola impresa nel breve periodo in c.p.:
La funzione del costo totale cambia in funzione dell’orizzonte temporale di scelta.
C(1
, 2 , y)
breve periodo → si ottiene dal problema di min dei costi di produzione, nell’ipotesi che vi siano sia input fissi
sia input variabili.
lungo periodo → si ottiene dal problema di min dei costi di produzione, nell’ipotesi che tutti gli input siano
variabili.
Analizziamo per prima l’offerta dell’impresa in concorrenza perfetta nel breve periodo:
Sappiamo che la nostra funzione obiettivo è: = y - Cs(1
,2
,2,
y)
max π ̅
∂ ∂ ∂
̅
( ) ( ) ( , , , )
E sappiamo che per trovare y*: = 0 → - = 0 (ricavi marginali – costi marginali = 0)
∂ ∂ ∂
∂ ̅
( )
- MR(y) = = (sono pari al prezzo solo in concorrenza perfetta)
Ricavi marginali: ̅
∂
∂ ( , , )
- SMC(y) =
Costi marginali: ∂
Se y* = MR(y) – SMC(y) = 0 allora y*: = SMC(y) → condizione di equilibrio
̅
In sintesi, nel breve periodo, la curva di offerta dell’impresa coincide con la
curva del costo marginale SMC(y). 2 condizioni
Si può inoltre parlare di massimizzazione solo se vengono rispettate :
∂ ( )
1 CONDIZIONE: SMC(y) deve essere crescente: > 0.
∂
Infatti la curva di offerta dell’impresa coincide con il tratto crescente di SMC(y).
L’impresa sceglie la quantità ottima y* nel tratto in cui la curva di offerta dell’impresa
coincide con il tratto crescente di SMC(y).
Infatti nel punto y’ l’impresa non massimizza il profitto, nel punto y’’ invece si.
2 CONDIZIONE: condizione di chiusura dell’attività produttiva. Se il profitto dell’impresa è negativo < 0
π(y)
conviene continuare a produrre o smettere? 35
Per capirlo dobbiamo confrontare > 0) e = 0).
π(y π(y
All’impresa conviene
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