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2.6 STRUMENTI DI POLITICA ECONOMICA

Gli strumenti di politica economica sono strumenti di cui dispongono i governi per poter influire sull’attività macroeconomia. Tali strumenti

consentono di ridurre l’inflazione o la disoccupazione, accelerare la crescita economica o correggere lo squilibrio della bilancia commerciale.

La politica fiscale o di bilancio è l’insieme di azioni che uno Stato può intraprendere per intervenire nel bilancio con spese (spesa pubblica) e

prelievi (imposizione fiscale).

La spesa pubblica comprende due capitoli principale

• Gli acquisiti effettuati dallo stato

• i trasferimenti pubblici, che aumentano i redditi di alcune categorie e che sono corrispondenti senza una reale contropartita in

termini di servizi o prodotti

la politica monetaria è invece l’insieme di azioni che uno stato può intraprendere per modificare la quantità di moneta in circolazione, ovvero

l’offerta di moneta.

Aumentando la massa monetaria in circolazione, si possono ridurre i tassi di interesse e quindi stimolare l’attività economica: interessi passi

più bassi, applicati al denaro preso in presto, incentivano i consumi, interessi attivi più bassi, applicati sul denaro depositato in banca come

risparmio.

2.7 RAPPORTI INTERNAZIONALI

I rapporti internazionali descrivono le relazioni di uno Stato con il resto del mondo. Nessun paese è un modno a sé, ma gli stati sono collegati

tra loro dalle transazioni commerciali e finanziarie.

L’Italia esporta

• Moda

• Auto

• Alimentari

Le esportazioni nette = esportazioni - importazioni (la differenza deve essere positiva)

Aspetti fondamentali dei rapporti internazionali:

• Politiche commerciali

• Gestione della finanza interazionale

2.8 IL CIRCUITO DEL REDDITO

2.8.1 MISURAZIONE DEL PIL: PIL E RIL

I consumi (C) indicano la componente del PIL che rappresenta la spesa delle famiglie per l’acquisto di beni e servizi finali.

Gli investimenti lordi (I) indicano la componente del PIL che comprende tutti gli acquisti di beni che saranno utilizzati nel futuro per la

produzione di altri beni e servizi.

Nel PIL si considerano gli investimenti fatti sia per incrementare la capacità produttiva sia per rimpiazzare beni durevoli divenuti ormai obsoleti

o non più funzionanti.

La spesa pubblica (G) indica la componente del PIL che comprende tutte le spese per i beni e servizi offerti dallo Stato.

Si considerano quanto è costato, ovverosia la spesa fatta dallo Stato per offrire tale servizio.

In G non rientrano i trasferimenti pubblici.

Le esportazioni nette (X=exp – imp) è la componente del PIL che tiene conto di tutti i beni e servizi finali prodotti in Italia e venduti all’estero

(exp), nonché di tutti i prodotti consumati in Italia ma prodotti all’estero (imp). Le esportazioni sono merci prodotte nel paese per la quale si

valuta il Pil, quindi fanno aumentare il PIL (+exp); viceversa, le importazioni vanno decurtati (-imp).

Un secondo metodo per misurare il Pil è attraverso il metodo di misurazione indiretto, che consiste nel misurare il reddito complessivamente

percepito dalle famiglie in quantità di fornitori di fattori di produzione, ovvero il Reddito Interno Lordo (RIL). Come discusso nella

presentazione del circuito del reddito; RIL =PIL

La misurazione del PIL attraverso il costo dei fattori comporta il problema dei doppi conteggi, cioè il rischio della contabilizzazione multipla di

alcuni beni nel PIL poiché non si riesce a distinguere tra consumi finali e consumi intermedi.

Esempio

3.1 DEFINIZIONI FONDAMENTALI

Il Codice civile dell’articolo 2082 definisce l’imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata finalizzata alla

produzione o allo scambio di beni e servizi.

È definita impresa ogni attività economica che sia organizzata, esercitata professionalmente e diretta alla produzione o allo scambio di beni o

servizi per il mercato.

• L’organizzazione attiene al coordinamento dei fattori produttivi ai fini della prodizione o commercializzazione di beni

• La professionalità attiene all’esercizio continuo e non sporadico o occasionale dell’atività

• La produzione o lo scambio di beni non devono essere destinare al solo imprenditore e alla sua famiglia, ma al mercato tutto

Le imprese possono essere classificate in funzione

• della attività svolte

• della dimensione

• della forma giuridica

• della natura del soggetto giuridiche

• delle finalità

Con riferimento all’attività svolta, il Codice civile distingue

l’imprenditore agricolo: È imprenditore agricolo quello imprenditore che esercita una delle seguenti attività:

§ coltivazione del fondo

o selvicoltura

o allevamento di animali e attività connesse.

o

imprenditore commerciale.

§

Conseguentemente è possibile distinguere

• le imprese agricole

• Le imprese commerciali, le quali si occupano:

Produzione di beni e servizi

o Di distribuzione e vendita di beni e servizi

o Di trasporto di cose e persone

o Di attività bancarie e assicurative

o Di attività ausiliarie alle precedenti (comunicazione)

o

Con riferimento alla dimensione, il Codice civile definisce

• piccoli imprenditori

i coltivatori diretti del fondo

o gli artigiani

o i piccoli commercianti

o coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei comportamenti

o della famiglia.

Perciò definiamo piccola impresa, che beneficiano di agevolazioni amministrative, creditizie e fiscali

• piccola e media impresa (PMI) è un’impresa che soddisfa al contempo tre criteri legati a

I. numeri di dipendenti

II. le imprese possono decidere se far riferimento al fatturato o al Capitale Totale Investito (CTI)

III. indipendenza di impresa.

Le imprese indipendenti che soddisfano i due criteri prima menzionati ricadono automaticamente nella categoria PMI.

Se non si soddisfano il criterio di indipendenza, l’impresa dovrà ricalcolare le soglie relative ai due criteri precedenti. In particolare, se si tratta

di impresa associata si devono aggiungere sia ai dipendenti che al fatturato proprio dipendenti e fatturato dell’impresa associata. Se siamo di

fronte a impresa collegata è necessario sommare ai proprio dipendenti e al fatturato o al CTI il 100% dei corrispondenti valori dell’impresa

collegata.

Con riferimento alla finalità, il fine di luco non è presente nella definizione di impresa. Ci sono due tipologie di impresa

• Le for profit

• No profit

Con riferimento alla natura del soggetto giuridico, si definiscono

• Pubbliche: le imprese che hanno come soggetto giuridico un ente pubblico che persegue interessi di tutta la collettività (le Regioni)

• Private: le imprese che hanno come soggetto giuridico una persona fisica o una persona giuridica con fini privati.

3.2 le forme giuridiche di impresa: impresa individuale e impresa collettiva

Ci sono due tipi diversi di impresa:

• imprese collettive

• Impresa individuale è la forma di impresa più semplici e meno onerosa. I principali aspetti relativi:

Costituzione: avviene mediante attribuzione della partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese. Non richiede né un atto

o pubblico né il versamento di capitale sociale minimo

Rischio di impresa: tutte le obbligazioni derivanti dell’esercizio dell’attività sono assunte dall’imprenditore in nome

o proprio. Il rischio di impresa ricade sul suo patrimonio personale (responsabilità illimitata) e che l’imprenditore risponde

dei debiti dell’impresa con il suo patrimonio presente e futuro. Non vinee fatta alcuna distinzione tra creditori personali

dell’imprenditore e creditori dell’attività intrapresa.

Amministrazione: l’imprenditore è titolare e responsabile dell’attività di impresa di cui assume direzione e controllo

o Elementi di approfondimento: la ditta individuale può anche assumere la forma di impresa familiare.

o

Nelle società l’attività economica viene svolta in forma collettiva. Le società possono essere classificate in funzione delle finalità:

• società lucrative

• società mutualistiche

• società consorzi: società costruite da imprenditori che decidono di perseguire l’attività economica in maniera coordinata

Le società lucrative sono caratterizzate dal fine di ‘lucro’. Con la stipula del contratto di società i soci si impiegano a conferire beni per

l’esercizio in comune di un’attività economica al fine di dividerne gli utili. L’oggetto sociale di una società è il fine produttivo dell’attività

economica, il capitale sociale è dato dall’insieme dei conferimenti dei soci.

Le società lucrative si dividono in:

• società di persone: società in cui i soci assumono una responsabilità solidale (ossia tutti insieme i soci sono chiamati a rispondere) e

illimitata (ogni socio ne risponde con il suo patrimonio) per tutte le obbligazioni sociali. Tale responsabilità ha carattere sussidiario in

quanto di fronte ai creditori risponderà innanzitutto la società con il suo patrimonio

• società di capitali, godono di personalità giuridica. I soci assumono responsabilità per le obbligazioni sociale limitatamente al

capitale conferito

La società a scopo mutualistico si pongono come fine la cosiddetta ‘mutualità’, intesa come la capacità di fornire ai soci beni, servizi o

occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle offerte dal mercato

• costituzione: la società è un contratto che vincola le parti che lo firmano al rispetto dello stesso. La costituzione prevede dunque

la stipula di un contratto.

• Rischio di impresa: la società è un ente distinto di soci, dotato di autonomia patrimoniale e di una struttura organizzativa

complessa. Viene fatta distinzione tra creditori della società e dei singoli soci. I creditori dei singoli soci non possono agire

direttamente contro la società per ottenere il pagamento dei crediti e questo limita il rischio di impresa.

3.2.1. Le società di persone

Nelle società di persone, la responsabilità dei soci è illimitata (il socio risponde al suo patrimonio) e solidale (ci può anche essere un unico

socio) nei confronti delle obbligazioni sociali. I creditori della società hanno diritto di rilevarsi solo in via sussidiaria sui beni dei soci

(responsabilità sussidiaria). I creditori personali del soci

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Publisher
A.A. 2022-2023
44 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher v.gaucho di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia ed organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Panniello Umberto.