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C
modello relazionale patogeno (rigido, disfunzionale, ecc.) si ripete nel corso dell'esperienza
soggettiva ed influenza in maniera stabile la formazione del carattere e la personalità del soggetto.
All'altro estremo possono rintracciarsi le situazioni in cui c’è l'assenza di un contesto adeguato di
caregiving che possono manifestare presenza di forme estreme di trascuratezza e maltrattamento,
minando alla base la capacità del bambino di strutturare relazioni significative, come avviene nel
disturbo reattivo dell'attaccamento. Se non si offre ad un bambino la possibilità di creare relazioni
significative, il bambino da dove comprende la ricchezza dello stare con l’altro? Al polo opposto si
a
ha una trascuratezza, un allontanamento.
La relazione che il bambino vive, in entrambi i casi, é un fattore di rischio.
Principali pattern di attaccamento
La mamma è in grado di rispondere in modo sintonizzato?
-Si→ base sicura, bambino giocoso, spinto a relazionarsi con l’esterno, che ha autostima
-No→ una mamma rigida, impegnata, anaffettiva, ecc. porta ad un bambino che spesso non è
tranquillo, che senta la sua base sicura minacciata, incoerente, che spesso ha dei vissuti spiacevoli
che girano intorno all’ansia, alla paura e alla rabbia. Ciò porta alla definizione di comportamenti di
Elie
attaccamento che attivano 2 difese principali:
Ambivalente→
1. bambini che esprimono in modo esagerato i loro affetti, bambini che si
→
disperano per cercare di attirare la figura d’attaccamento. Espressione molto intensa degli
affetti in modo da obbligare figura a considerarlo
Evitante→ I
2. chiudere tutto ciò che ha a che far con i propri bisogni, sentimenti, ecc., non
E
segnalando più che si ha bisogno di qualcuno, minimizzando o tenendo atteggiamenti
→
distanziati. Prendere distanze dalla figura e dai sentimenti e tenerli distanziati e minimizzati
A seconda della relazione avuta in passato e a seconda delle relazioni successive, si
manifesteranno livelli di autostima diversi, ritenendo che l’altro può essere più o meno interessato a
noi. Aspetti di autostima e fiducia nell’altro hanno a che fare con le relazioni significative con figure
importanti, che permettono di aggiornare e aggiustare l’idea di noi e l’idea dell’altro.
Quadri clinici non è un disturbo dell’attaccamento,
Il pattern d’attaccamento disorganizzato non costituisce una
patologia! Sono disfunzionali ma non sono dei disturbi dell’attaccamento.
Epidemiologia
L'attaccamento disorganizzato, pur non rappresentando un vero disturbo dell'attaccamento ma
fattore di rischio 15%
solo un importante per la psicopatologia, è stato riscontrato in circa il della
popolazione generale, mentre è più tipicamente associato ai contesti di maltrattamento e abuso
E forte fattore di rischio
dove può raggiungere percentuali del 75-80%.→ ma non è predittore di
o
conclamata patologia o genitore cattivo. Disturbo reattivo
Quando invece parliamo dei veri e propri disturbi dell'attaccamento, come il
dell'attaccamento Disturbo da impegno sociale disinibito
(RAD) e il (DSED), la prevalenza nella
I
popolazione generale è estremamente bassa (meno dell'1%).
Nelle popolazioni a rischio, specifiche, invece, sono state osservate percentuali piuttosto elevate: tra
38%,
i bambini in affidamento si riscontrano sintomi di RAD fino al mentre i bambini istituzionalizzati
40% 33%
presentano una diagnosi di RAD in circa il e caratteristiche parziali del disturbo in un altro
circa.
Sono disturbi che spesso viaggiano in associazione con un disturbo disorganizzato, presenti nei
II
contesti in cui non è stato possibile creare un attaccamento sicuro.
Il DSM-5 indica una prevalenza di circa il 10% per il RAD e del 20% per il DSED nei bambini
gravemente trascurati cresciuti all'interno di istituti.
Disturbo specifico della relazione
Non si conosce invece la prevalenza del [DC:0-5, 2016] dal
momento che questa classificazione è stata introdotta solo di recente.→ gli studi sono troppo pochi
per avere una percentuale.
Criteri diagnostici
Nonostante la qualità della relazione genitore-bambino sia considerata dalla maggior parte dei
clinici uno degli aspetti più rilevanti nella valutazione del funzionamento del bambino, è solo con
l'introduzione della DC:0-3 [1994] che questa viene posta all'attenzione del clinici, differenziando da
questo momento in poi le classificazioni specifiche dell'età evolutiva dai manuali diagnostici come il
DSM e l'ICD.→ cioè viene resa un elemento importante da valutare. Da questa attenzione i manuali
iniziano a muoversi e inserire il disturbo della relazione, anche all’interno delle loro sezioni.
PDM 2
La qualità interattiva e relazionale viene valutata, secondo il PDM-2, lungo un continuum da:
1. Interazioni sane, reciproche e sincrone, che promuovono lo sviluppo reciproco e in cui bambino
e caregiver condividono esperienze piacevoli e affrontano con successo le difficoltà quotidiane;
2. Situazioni di perturbazione o disturbo relazionale, caratterizzate da alterazioni lievi dei compiti di
sviluppo o da interazioni disfunzionali i cui pattern non sono rigidamente fissati o sono relativi
l
solo ad un'area interattiva;
3. Situazioni in cui i pattern relazionali sono problematici o costantemente disfunzionali, come
avviene nei pattern di attaccamento insicuri o nel disturbo specifico della relazione (DC:0-5) e
che comportamento un rischio evolutivo significativo;
4. Situazioni (più drammatiche) in cui il contesto di caregiving è così problematico o deficitario da
rendere impossibile a genitore e bambino stabilire una relazione sicura e affidabile, come
avviene nei disturbi da trauma complesso o nel disturbi reattivi dell'attaccamento. 7º
nell'infanzia
della relazione
Disturbo specifico
NOVITA DC: 0-5
1. Tra le importanti novità della DC:0-5 c'è l'introduzione, nell'Asse I dei Disturbi Clinici, di una
Disturbo specifico
sezione dedicata ai Disturbi relazionali e in particolare al quadro clinico del
della relazione nell'infanzia.
2. L'attenzione viene posta in senso generale sulla natura unica e distintiva che ogni relazione
significativa ha per il bambino, aspetto già identificabile nei primi mesi di vita e con evidenze
empiriche verso la fine del primo anno dove è possibile osservare l'esistenza di modelli di
attaccamento specifici e differenziati verso i diversi caregiver.
3. Viene comunque sottolineato che questo disturbo deve riguardare un comportamento
chiaramente sintomatico (come un disturbo del sonno o un comportamento oppositivo) e
rappresenta un disturbo emotivo o comportamentale persistente con una compromissione
funzionale significativa per il bambino.
4. Non deve per esempio essere incluso in questa diagnosi un pattern di attaccamento
disorganizzato, che rappresenta solo un rischio di psicopatologia futura per il bambino e non un
disturbo di per sé. 5
Novità O
DC Darige
sedicesima lezione
28/03
DC: 0-5 (Zero to Three, 2016)
Il DC pone le basi per il disturbo specifico della relazione nell’infanzia inserito all’interno dei disturbi
relazionali.
Criteri diagnostici del disturbo specifico della relazione nell’infanzia [DC:0-5]
Tutti i criteri seguenti devono essere soddisfatti nei primi 5 anni di vita:
A. Il bambino manifesta un disturbo emotivo o comportamentale persistente nell'ambito di una
particolare relazione con un caregiver. Alcuni esempi possono includere (ma non limitarsi a)
a) comportamenti oppositivi
b) aggressività
1
c) paura
d) comportamenti autolesivi
e) rifiutò del cibo
f) rifiuto di dormire
g) comportamenti di ruolo inappropriati con Il genitore (ad esempio, comportamento ipersollecito
o controllante).
B. La sintomatologia relativa al criterio A si manifesta esclusivamente nella relazione con un
III
caregiver→ un bambino di 2 anni con queste caratteristiche è insolito.
relazione→
È un disturbo a carico della il rifiuto del cibo e di dormire sono gli aspetti di gestione
della relazione e di regolazione.
Cibo e sonno sono i 2 elementi fondamentali per un bambino piccolo, aspetti che si devono
investigare. rabbia,
Tra i criteri c’è la componente della molto prevalente rispetto all’aspetto introiettivo.→ il
disturbo della relazione esce attraverso comportamenti che sono manifestazioni di protesta di
aggressività, che il bambino ha per manifestare la sua sofferenza.
Sono comportamenti autolesivi (es. Bambino che si strappa i capelli), manifesta comportamenti
oppositivi, ha molta aggressività e in generale i comportamenti sembrano essere l’ultimo grido che il
bambino ha per far sentire ciò che è disadattivo.
C. I sintomi del disturbo, o l'adattamento del caregiver in risposta ai sintomi, interferiscono in
maniera significativa con il funzionamento del bambino e della famiglia attraverso una o più delle
modalità seguenti
1. causano distress al bambino
2. interferiscono con le relazioni del bambino
3. limitano la partecipazione del bambino alle attività o alle routine attese per il suo livello di sviluppo
4. limitano la partecipazione della famiglia nelle attività o routine di ogni giorno; o
5. limitano la capacità del bambino di apprendere e sviluppare nuove competenze o interferiscono
con il suo progresso evolutivo
Età→ non ci sono restrizioni in relazione all'età, tuttavia può essere difficile determinare la specificità
di una relazione nei primi mesi di vita per almeno un mese
Durata→ i sintomi devono essere presenti e per fare una buona diagnosi si
dovrà esplorare se nell’ultimo periodo è successo qualche evento particolare, come un lutto o una
diagnosi di una malattia.
Specificare:
E
1. i sintomi che sono specifici della relazione
2. il caregiver con il quale la sintomatologia si manifesta, lasciando intendere che talvolta si
incontrano situazioni in cui magari il bambino ha relazioni diverse con i genitori.
DC: 0-5 (Zero to Three, 2016) DISTURBI DA TRAUMA,
Il DC 0-5 inserisce i disturbi dell’attaccamento all’interno di un capitolo
STRESS E DEPRIVAZIONE. In linea con il DSM 5 è cambiato rispetto al 4.
Il DC indica al professionista che in situazioni come di disturbo reattivo dell’attaccamento o
dell’impegno sociale disinibito, spesso c’è una connessione a qualche situazione problematica o un
F
caregiver deprivante.
Ci allerta rispetto agli ambiti che si devono indagare.
Distur