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CAPITOLO 4 – PROMOZIONE DELLA SALUTE, MALATTIA ACUTA E CRONICA

Modelli di salute e malattia sono caratterizzati da un approccio multidimensionale che riconosce l’interazione di

fattori biologici, psicologici e socio-ambientali sia nei loro aspetti oggettivi sia soggettivi.

Salute

È un fondamentale diritto dell’uomo, il cui diritto deve essere assicurato dai governi di tutti i popoli mediante

l’adozione di ogni misura utile (ONU, 1948). In Italia questo diritto è sancito dall’art. 32 della Costituzione che

sancisce:

- Tutela della salute come diritto dell’individuo ed interesse della comunità

- Garanzia di cure gratuite per gli indigenti

- Volontarietà dei trattamenti sanitari

- Rispetto della persona umana

Da questi principi derivano responsabilità individuali e collettive:

- Responsabilità del cittadino di promuovere e mantenere comportamenti salutari

- Responsabilità dei professionisti sanitari di garantire prestazioni preventive e curative basate sul

coinvolgimento attivo del cittadino

- Responsabilità del sistema politico nel garantire un SSN efficiente ed efficace

Il concetto di salute ha subito cambiamenti nel corso dei secoli:

- XX sec. La salute viene considerata come assenza di malattia

- Primi anni del XX sec. La salute viene considerata come stato di benessere fisico (comprende anche una

dimensione soggettiva)

- 1948 l’OMS definisce la salute come stato di completo benessere fisico, mentale, sociale ed ambientale. La

salute è la capacità di soddisfare i propri bisogni e di interagire ed adattarsi all’ambiente circostante.

La salute diventa una risorsa per la vita di ogni giorno, in cui assume rilevanza il concetto di empowerment, ovvero

l’attività in cui i soggetti diventano “attori” della propria salute e qualità della vita in relazione al proprio ambiente di

vita.

Fattori determinanti della salute

Lo studio dei determinanti della salute costituisce la base della sanità pubblica. Ci sono una serie di strati concentrici,

corrispondenti a differenti livelli di influenza:

- Caratteristiche biologiche dell’individuo (immodificabili)

- Comportamento dell’individuo: derivano da molti fattori bio-psico-sociali e comprendono le abitudini di vita

quotidiana. Molti studi hanno individuato una correlazione positiva tra salute e 8 sane abitudini:

1. Dormire 7/8 ore al gg

2. Fare la colazione sempre

3. Non mangiare tra i pasti

4. 5 porzioni al gg di frutta e verdura

5. Mantenere un IMC adeguato

6. Fare attività fisica regolare

7. Non fumare

8. Non consumare alcolici

I 10 fattori principali di rischio in Europa sono:

1. Fumo

2. Ipertensione arteriosa

3. Sovrappeso ed obesità

4. Alcol

5. Ipercolesterolemia

6. Sedentarietà

7. Basso consumo di frutta e verdura

8. Droghe

9. Rapporti sessuali non protetti

10. Carenza di ferro

- Fattori psicologici, cognitivi ed emotivi: il “nucleo fondamentale” si queste life skill è costituito da:

1. Capacità di leggere dentro sé stessi (sviluppare autoconsapevolezza)

2. Capacità di prendere decisioni

3. Capacità di risolvere i problemi

4. Capacità di affrontare in modo sensibile ogni situazione

5. Capacità di analizzare e valutare le situazioni

6. Capacità di esprimersi in modo efficace

7. Capacità di interagire e relazionarsi in modo positivo con gli altri

8. Capacità di comprendere gli altri

9. Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri

10. Capacità di governare le tensioni

Si privilegia quindi che nelle scuole si apprendano strategie educative che favoriscano l’apprendimento di

capacità di vita.

- Interazione con i famigliari, amici e comunità circostante: l’isolamento sociale predispone alla malattia.

Buone relazioni famigliari e sociali aiutano le persone a sviluppare il proprio senso di empowerment e

accrescono le competenze di coping. Le credenze, gli usi e i consumi a cui la persona è esposta fin dai primi

anni di vita vengono interiorizzate e costituiscono la modalità con cui essa opera nuove scelte.

- Interazione con ambiente di vita e di lavoro

- Condizioni generali, politiche, sociali, culturali, economiche ed ambientali in cui le comunità vivono: lo stato

socio-economico è il determinante più significativo. Livelli sociali elevati, per istruzione e reddito,

promuovono maggiormente la salute e la longevità, mentre livelli più bassi aumentano l’esposizione a fattori

di rischio e i livelli di mortalità.

Fattore di rischio: il fattore influenza negativamente la salute ed è associato alla genesi della malattia, deve essere

dimostrato da studi epidemiologici.

Promozione della salute e prevenzione delle malattie

Maggiore controllo sulla propria salute e miglioramento della stessa. Si investe sul rafforzamento delle capacità e

delle competenze degli individui, ma anche azioni politiche volte a migliorare le condizioni sociali, ambientali ed

economiche. Questa finalità della promozione alla salute è perseguita attraverso l’empowerment. Sono tre le

dimensioni interdipendenti dell’empowerment:

- Individuale:

1. Convinzione soggettiva di poter influire sulle decisioni che incidono sulla propria vita

2. Consapevolezza critica nel comprendere il proprio contesto socio-politico

3. Partecipazione ad attività collettive mirate a influenzare l’ambiente socio-politico

- Organizzativo: include processi e le strutture che aumentano la partecipazione con forme volontarie di

associazioni e di coordinamento.

- Comunità: espressioni di azioni collettive finalizzate a migliorare la qualità di vita e a costruire “comunità

competenti”, capaci di influenzare scelte politiche.

Campi di azione prioritari identificati dall’OMS per promuovere la salute:

- Costruire una politica pubblica per la salute

- Creare ambienti favorevoli alla salute

- Rafforzare l’azione delle comunità a favore della salute

- Sviluppare le capacità individuali

- Ri-orientare i servizi sanitari

- Affrontare le sfide della salute nell’era della globalizzazione e contenere i suoi effetti

Gli interventi di promozione della salute possono essere distinti in:

- Interventi positivi per il mantenimento di uno stato di salute e benessere (interventi di politiche sociali ed

economiche, per promuovere ambienti di vita e lavoro salutari, per potenziare le capacità di difesa e

resistenza individuali)

- Interventi difensivi di prevenzione delle malattie

La prevenzione si distingue in:

- Primaria: interventi rivolti a persone sane per agire ancor prima dell’insorgere di malattie o di disabilità

- Secondaria: contempla tutte le misure volte a modificare comportamenti a rischio o di esposizione al rischio

e a individuare stati di malattia privi di sintomi

- Terziaria: prevenzione di recidive di una patologia in atto o la limitazione delle conseguenze/complicanze.

Educazione alla salute

Educazione alla salute: a supporto di interventi rivolti a persone sane. Comprende opportunità di apprendimento

costruite consapevolmente con forme di comunicazione strutturate e sistematiche per sviluppare conoscenze ed

abilità che possono influenzare i comportamenti individuali e comunitari rilevanti per la salute.

Educazione sanitaria: a supporto di prevenzione delle malattie, di competenza soprattutto dei professionisti sanitari.

L’OMS definisce l’educazione dei pazienti con malattie croniche “educazione terapeutica”.

Modificazione dei fattori di rischio e cambiamento del comportamento rispetto alla salute

Gli atteggiamenti delle persone verso la salute sono influenzati da:

- Credenze sulle conseguenze di un certo comportamento

- Credenze circa ciò che le altre persone si aspettano

- Motivazioni a comportarsi secondo tali aspettative

- Percezioni sulla propria capacità di controllo

Educare una persona a modificare un comportamento non salutare prevede delle fasi (Clemente e Prochaska):

1. Fase precontemplativa: le persone non sono consapevoli o interessate alle conseguenze del proprio

comportamento nocivo

2. Fase contemplativa: le persone dichiarano di aver pensato di cambiare il comportamento ma senza

assumersi impegni precisi verso una modifica (sentimenti conflittuali a riguardo della propria condotta)

3. Fase di preparazione: intenzione di agire nel futuro prossimo e la presenza di tentativi di cambiare il proprio

comportamento

4. Fase dell’azione: caratterizzata da processi di liberazione, di rivalutazione di sé attraverso i quali il soggetto si

convince di essere capace di cambiare e si impegna nel farlo

5. Fase di mantenimento: la persona mantiene il proprio comportamento nel tempo

Si ha un processo a spirale di solito e raramente lineare. Durante gli interventi bisogna comprendere che cosa accade

nei differenti stadi del processo in modo da attivare interventi educativi adeguati.

CAPITOLO 13 – RIPOSO, SONNO ED ASSISTENZA NOTTURNA

Dormire è una esigenza primaria, senza la quale un essere vivente può anche morire. Il sonno è forse nato come

strategia di risparmio e recupero energetico, ma anche come momento di riorganizzazione di alcuni processi psichici

come memoria ed apprendimento.

Elementi propedeutici di fisiologia del sonno e veglia

Agli estremi del ciclo vitale, neonati ed anziani, hanno frequenti interruzioni del sonno. Due sistemi neurobiologici

principali sovrintendono al ciclo sonno/veglia:

1. Uno che genera attivamente il sonno e i processi ad esso correlati.

2. Regola la durata del sonno nell’ambito delle 24 ore

Stadi del sonno: differenti onde celebrali e attività muscolari e degli occhi si associano a diversi stadi del sonno. Il

sonno fisiologico è composto da due fasi:

- Sonno con movimenti non rapidi degli occhi (NREM):

1. Stadio 1: stadio più superficiale del sonno e dura pochi minuti. La persona può essere svegliata

facilmente e si sente come se avesse sognato ad occhi aperti.

2. Stadio 2: sonno stabile ma il risveglio resta relativamente facile. Dura 10-20 minuti. Funzioni organiche

continuano a rallentare.

3. Stadio 3: fase iniziale del sonno profondo, risveglio più difficile e ci si muove raramente. Muscoli

completamente rilassati, dura 15-30 minuti.

4. Stadio 4: stadio di sonno più profondo, risveglio molto difficile. Dura circa 15-30 minuti, si può verificare

sonnambulismo ed enuresi.

- Sonno con movimenti rapidi degli occhi (REM): sogni vividi con colori pieni. In genere inizia 90 minuti circa

dopo l’inizio della fase di sonno. Risposta autonoma di movimenti rapidi degli occhi. Si verifica perdita di

tono dei muscoli scheletrici, risveglio molto difficile. Durata aumenta ad ogni ciclo ed in media è di 20 minuti.

O

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Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

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