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VARIE SOLUZIONI
Le soluzioni che contengono una concentrazione uguale a quella del sangue vengono chiamate isotoniche (fisiologica), quelle che hanno una concentrazione minore sono ipotoniche, mentre quelle con concentrazione maggiore sono ipertoniche.
Le soluzioni ipotoniche causano spostamenti di liquidi dal torrente circolatorio ai tessuti, quelle ipertoniche invece viceversa e questo può causare disidratazione.
PROVETTE
Le provette per i prelievi ematici sono dei contenitori di vetro di vari volumi chiuse da un tappo che presenta al centro un gommino ermetico per l'inserimento degli aghi.
Sono sottovuoto in modo che il sangue defluisca al loro interno automaticamente e i tappi sono di diversi colori per distinguerle in base agli esami di laboratorio da effettuare.
Alcuni esempi di colori sono:
- TAPPO ROSSO 7ml: esami sul siero, elettroliti, glicemia, creatinina, anticorpi, markers tumorali
- TAPPO ROSSO 10ml: virologia
- TAPPO CELESTE 7ml: coagulazione, d-dimero, INR, PTT, antitrombina III, LAC, VES
VIOLA 4ml: emocromo
TAPPO VERDE 7ml: genetica
TAPPO BLU 7ml: PDF
tipizzazione linfocitaria
reticolocitiammoniemia (ghiaccio)
omocisteina (ghiaccio)
emoglobina
renina angiotensina (ghiaccio)
Molto importanti sono invece le sostanze contenute in alcune di queste provette:
- le provette tappo azzurro contengono una soluzione tamponata di trisodio ocitrato
- alcune provette tappo rosso contengono un gel di polystyrene
- le provette tappo viola contengono l'EDTA (acido etilendiamminotetracetico) che inibisce la cascata coagulativa legando gli ioni calcio.
STRUMENTISTICA
Le cosiddette camicie sono dei dispositivi che presentano ad un'estremità un attacco Luer Lock per l'innesto dell'ago, oppure un semplice attacco Luer per l'innesto di un Butterfly o un normale ago Luer.
Dalla parte opposta è presente un'entrata per l'inserimento delle provette per il prelievo ematico.
Sono prodotte in materiale plastico.
Alcuni tipi speciali di camicie presentano un dispositivo
di un dito con un ago lancet e si applica una goccia di sangue sulla striscetta. L'apparecchio legge il valore di glicemia presente nel sangue e lo visualizza sul display. Il glucometro è un dispositivo molto utile per le persone affette da diabete, in quanto permette di monitorare facilmente e rapidamente i livelli di zucchero nel sangue.delle dita con delle apposite pennepungidito (che hanno aghi sterili e monouso) oppure con delle lancette singole sempre monouso. Le siringhe per emogasanalisi (EGA) sono siringhe particolari da 3 ml che all'interno sono a pressione negativa, quindi una volta che l'ago entra nel lume del vaso, il sangue defluisce all'interno automaticamente. L'ago è Luer Lock e presentano nella confezione un tappo Luer Lock per sostituirlo al posto dell'ago dopo il prelievo e un cubo nel quale si infila l'ago dopo il prelievo per evitare di reincappucciarlo. PREPARAZIONE E SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI La preparazione e la somministrazione dei F.A. deve essere un atto unitario, cioè svolto da un'unica persona, ed entrambe sono di competenza infermieristica, mentre la prescrizione è di competenza medica. Le regole precauzionali per la somministrazione della terapia antiblastica sono: - Giusta prescrizione - Giusto farmaco (nome, non deteriorato,- Giusta dose
- Giusta via di somministrazione
- Giusto orario
- Giusto paziente
- Giusta registrazione
I farmaci antiblastici sono dei composti chimici di sintesi che svolgono azione citotossica-citostatica (inibizione replicativa) verso le cellule tumorali, attraverso un'interazione col ciclo cellulare.
I meccanismi d'azione dei F.A. sono:
- Reazione chimica diretta col DNA cellulare
- Interferenza con la sintesi dei precursori del DNA attraverso un blocco enzimatico
- Ormono-interferenza in neoplasie ormono-dipendenti
- Inibizione dei recettori per i fattori di crescita ad attività tirosino-kinasica
- Azione antiangiogenetica
- Modulazione della risposta immunitaria
La chemioterapia può essere:
- Neoadiuvante: mira a diminuire le dimensioni della neoplasia prima di un intervento chirurgico, altrimenti l'intervento non sarebbe attuabile per le estese dimensioni del tumore
- Adiuvante: si
applica dopo un intervento per evitare le disseminazioni a• distanza, e va effettuata nelle 4-6 settimane dopo l’intervento (massimachemiosensibilità)
In fase avanzata: può avere intento di guarigione in forme• chemiosensibili, miglioramento della qualità di vita, oppure di solapalliazione nelle forme non chemiosensibili
L’unità farmaci antiblastici (UFA) deve avere le seguenti caratteristiche:
- Centralizzata•
- Isolata•
- Chiusa•
- Protetta•
- Segnalata•
- Monitorata•
I locali dell’UFA si dividono in:
- Locali di preparazione: contengono cappa laminare a flusso verticale,• porta con apertura verso l’esterno, pavimenti e pareti in materialifacilmente lavabili, finestra passa materiale a doppia apertura checonsente il passaggio dei farmaci dal locale di preparazione a quello disomministrazione
- Locali filtro: contengono dispositivi di protezione individuale, kit di• emergenza, lavandino a pedale,
I mezzi di protezione nella preparazione dei F.A. sono:
- Camici in TNT con allaccio posteriore, maniche lunghe e polsini elasticizzati
- Cuffie
- Guanti
- Mascherine rigide
- Sovrascarpe
- Occhiali
L'assorbimento dei F.A. può avvenire accidentalmente per inalazione o attraverso la cute e le mucose quando si verifica un contatto prolungato con i farmaci o con le superfici degli indumenti da lavoro contaminati.
Le fasi tecniche di un allestimento sicuro sono 4:
- Immagazzinamento
- Preparazione
- Somministrazione
- Eliminazione dei residui tossici
IMMAGAZZINAMENTO
I F.A. devono essere sotto il controllo di un personale autorizzato, locati in luoghi separati dotati di idonea areazione ed illuminazione con pavimento plastico ed attigui ai locali di preparazione, custoditi in armadi chiusi provvisti di barriere per impedire eventuali rotture e se prescritto devono
essere posti infrigo o al riparo dalla luce. Inoltre bisogna controllare periodicamente le date di scadenza dei CHTA, fardisporre dal farmacista la lista degli antidoti che inattivano il CHTA con leeventuali procedure d'intervento ed è molto importante disporre di un kit diintervento in caso di accidentale rottura di un CHTA.
PREPARAZIONE
Attenersi sempre alle indicazioni della casa produttrice per la ricostituzione, diluizione, ecc. di ogni F.A.
Preferire flaconi con tappo in gomma alle fiale di vetro
Utilizzare il farmaco nel giusto dosaggio da somministrare
Utilizzare presidi monouso
Usare aghi con calibro medio (gli aghi grossi gocciolano facilmente e gli aghi piccoli nebulizzano facilmente)
Riempire per non più di 2/3 le siringhe con attacco Luer Lock (mantengono l'ago più stabile), al fine di evitare la fuoriuscita del pistone dal cilindro
Non versare l'eventuale farmaco in eccesso in un contenitore aperto,
ne• negli scarichi della cappa e ne nel lavandino
Lavorare nella sezione centrale della cappa evitando movimenti bruschi
• Muovere le braccia parallelamente al piano di lavoro
• Non lavorare vicino all’apertura della cappa perché l’aspirazione è meno• efficiente
Nella preparazione, le fasi a rischio sono soprattutto l’apertura delle fiale, la rimozione dell’ago dal flacone, il riempimento della siringa e l’espulsione dell’aria dalla siringa.
Naturalmente tutte queste operazioni vanno effettuate sotto la cappa, e per un utilizzo corretto di quest’ultima bisogna accenderla 15 minuti prima dell’inizio e spegnerla 15 minuti dopo la fine della preparazione.
Inoltre il piano di lavoro deve essere sgombro da oggetti inutili e pulito con un panno di carta e alcool al 70%.
Nella fase di preparazione il farmaco può essere:
Ricostituito se in forma liofilizzata
• Diluito se in forma liquida con soluzioni
opportune•Se il CHTA è in forma liofilizzata bisogna aspirare il solvente, introdurlo moltolentamente nel flacone, rimuovere la siringa e far sciogliere il CHTA conmovimenti rotatori.
Quando il farmaco è sciolto, aspirare il farmaco con la siringa e procedereall’eliminazione di eventuali bolle d’aria nella siringa.
Se il CHTA è contenuto in fiala, bisogna aprire la fiala avvolgendo il collo conuna garza sterile, aspirare il farmaco ed eliminare eventuale aria dalla siringa.
In ogni caso sono da preferire le formulazioni già pronte.
Molto importante inoltre è l’etichettatura dei farmaci antiblastici che devecontenere obbligatoriamente:
- Nome e cognome del paziente
- Reparto richiedente
- Data di allestimento
- Principio attivo
- Dosaggio
- Modalità e tempo di somministrazione
- Firma del farmacista e degli operatori addetti alla preparazione
31SOMMINISTRAZIONE
Alcuni farmaci sono paradossalmente cancerogeni,
quindi il rischio di un secondo tumore è confermato nei pazienti trattati con questi farmaci. La somministrazione deve essere effettuata in locali con idonei sistemi di areazione e pavimenti in materiale plastico facilmente lavabile. La somministrazione può essere effettuata per via endovenosa tramite fleboclisi (con pompa volumetrica, se questa non è disponibile, con deflussori con regolatori di flusso), per via endovenosa in bolo o per via orale. In tutti i c