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RIASSUNTO

- Il sangue lascia il glomerulo tramite arteriola efferente.

- Arteriola efferente

termina in un plesso

di capillari

peritubulari che

formano una rete

intorno ad una parte

del nefrone chiamata

tubulo renale

- i capillari peritubulari

convergono alle

vene interlobulari

- dalle vene

interlobulari

originano in vene

arcuate, le vene

interlobari, di qui la

vena renale

- le vene viaggiano parallelamente alle arterie

la vena renale lascia l’ilo e sfocia nella vena cava inferiore

-

- la midollare del rene riceve solo 1-2% del sangue apportato al rene attraverso i vasa

recta che originano dai nefroni localizzati nella corticale profonda.

Nefrone

Unità funzionale del rene. Ogni rene contiene circa 1,2 milioni di nefroni.

Il nefrone è costituito da due parti

1. corpuscolo renale: sede filtrazione plasma sanguigno

2. tubulo renale: riassorbimento e formazione urina

Ci sono due tipi di nefrone

1. corticali: quelli appena sotto la capsula renale che hanno anse brevi e si aggettano

solo per brevi tratti nella midollare

2. iuxtaglomerulari: hanno anse molto più lunghe e si estendono fino al vertice della

piramide

Corpuscolo renale

Costituito dal glomerulo che origina dell'arteriola afferente che si trova avvolto da una capsula

a due strati, uno strato direttamente a contatto con il capillare e poi si piega in se stesso. Lo

spazio tra questi due strati si chiama capsula glomerulare/capsula di bowman. Questa capsula

ha due strati: strato parietale esterno (grigio) costituito da epitelio semplice e squamoso che

in corrispondenza del punto di ingresso di arteriola afferente e uscita efferente si flette su se

stesso e forma uno strato che copre come il cellofan una superficie e aderisce perfettamente

all’epitelio dei capillari glomerulari ovvero strato viscerale di cellule chiamati podociti che sono

addossati ad esso. Lo strato interno accollato ai capillari glomerulari e lo strato esterno sono

separati da uno spazio capsulare di filtrazione e raccolta.

A livello del corpuscolo renale si possono

distinguere due poli opposti

- polo vascolare (arteriola afferente che

entra nella capsula e uscita arteriola efferente).

L’arteriola afferente è molto più grande della

efferente. ampio ingresso piccola uscita

- polo urinario: dallo strato parietale della

capsula prendere origine il tubulo renale

Barriere e finestre dell’endotelio

Le cellule endoteliali dei capillari glomerulari hanno pori dilatati tant’è che sembrano “colini”,

E’ quindi endotelio fenestrato. A conseguenza dei pori dilatati

spazi dilatati, chiamati finestre.

glomerulari sono da 100 a 400 volte più permeabili all’acqua e a soluti presenti nel

i capillari

plasma rispetto ad altri capillari di altri tessuti. Sebbene i pori siano grandi sono comunque

abbastanza piccoli per impedire passaggio di globuli rossi, bianchi e piastrine. Attraverso

questi capillari avviene filtrazione del plasma.

1. Una prima barriera è data da queste finestre dei capillari che non fanno passare le

proteine plasmatiche.

2. La seconda barriera è la membrana basale glomerulare, sulle quali poggiano le cellule

endoteliali che giace all’esterno dell’endotelio capillare e presenta barriera per non far

passare proteine plasmatiche. La membrana basale glomerulare è spessa più di 5

volte della membrana basale di altri vasi e limita maggiormente la velocità di flusso di

fluido verso il lume della capsula di bowman

3. Terza barriera sono i podociti sono cellule epiteliali uniche perché hanno corpo

cellulare bulboso e serie di processi chiamati pedicelli che sono adesi alla membrana

cellulari galleggiano nel fluido all’interno della

basale glomerulare mentre i loro corpi

capsula glomerulare. I “piedi” appoggiano quindi sulla membrana basale. I pedicelli di

podociti vicini si interdigitano e circondano la membrana basale dei capillari glomerulari

e formano strette

fessure che

misurano da 30-

50nm che

forniscono passaggi

per molecole che

entrano nella

capsula glomerulare

a costituire il filtrato.

Questa barriera evita e

blocca il passaggio delle

grosse proteine

plasmatiche e delle cellule

presenti nel sangue.

Tubulo renale

Dal polo urinario della capsula di bowman origina il tubulo renale, condotto che si dirige fuori

dalla capsula glomerulare e va poi a sfociare nel dotto collettore che si apre nei calici minori.

E’ lungo circa 3cm nella quale si distinguono 4 diverse regioni

a ridosso della capsula c’è il

1. tubulo contorto prossimale, il più lungo e

contorto delle quattro regioni ed ha epitelio interno cubico ricco di microvilli

perché questa è sede dove avviene gran parte dell’assorbimento del filtrato

glomerulare

2. porzione a forma di U si chiama ansa del nefrone o ansa di enle che si

localizza prevalentemente nella midollare del rene e inizia dove il tubulo

contorto prossimale si raddrizza e va verso la midollare del rene formando

ramo discendente poi ascendente che torna verso la corticale e muove

parallelamente e in prossimità del ramo discendente che ha epitelio

squamoso.

3. Si continua quindi nel tubulo contorto distale più breve e contorto del

prossimale e qui le cellule che delimitano il distale hanno pochissimi

microvilli perché assorbimento è quasi del tutto esaurito.

4. I tubuli si aprono quindi in dotto collettore, tubo che riceve liquidi dai

distali e che muove dalla corticale nella midollare e i numerosi dotti collettori

vanno verso la punta della piramide midollare e si aprono nel calice minore.

I tubuli collettori convergono verso parte della piramide midollare formando il dotto papillare.

Nel dotto papillare l’urina prosegue attraverso

- calice minore

- calice principale

- pelvi renale

- uretere

- vescica urinaria

- uretra.

Innervazione renale

A livello dell’ilo il rene riceve anche innervazione. Infatti i rami dell’arteria renale del

parenchima del rene sono seguiti da fibre nervose che sono parallele ai vasi sanguigni e ai

tubuli contorti del nefrone. Il rene ha neuroni di tipo simpatico e la stimolazione simpatica tende

a ridurre il flusso ematico a livello glomerulare e quindi l’urina prodotta. Un’altro ruolo è quello

di rispondere al calo della pressione sanguigna e indurre secrezione di renina da parte dei reni

che porta al ripristino della pressione sanguigna. La funzione della innervazione parasimpatica

è ancora oggi oggetto di dibattito.

Formazione dell’urina

Il rene converte il plasma in urine in tre fasi

1. filtrazione glomerulare

2. riassorbimento secrezioni tubulari

conservazione dell’acqua

3.

Filtrazione glomerulare

Si tratta di un processo in cui acqua e soluti presenti nel plasma sanguigno passano dal lume

dei capillari glomerulari nello spazio capsulare della capsula glomerulare. Per fare questo il

plasma e il sangue contenuto all’interno dei glomeruli deve passare dalla membrana di

filtrazione. Il sangue passa per la arteriola afferente, arriva al gomitolo capillare, fa uscire il

sangue attraverso membrana di filtrazione per entrare nella capsula di bowman. La pressione

fa passare il sangue dal lume del capillare fino allo spazio capsulare. La membrana di

filtrazione ha 3 barriere e quindi passano solo molecole più

piccole di 3nm. Include acqua, acidi grassi, aminoacidi,

elettroliti, glucosio, rifiuti azotati, vitamine. Infezioni o traumi

possono alterare la permeabilità della membrana di

filtrazione con passaggio di albumine (proteinuria) e cellule

(ematuria).

← filtrazione glomerulare

Le pressioni che intervengono nel definire la filtrazione

gomerulare:

1. Pressione idrostatica del sangue

2. p.i. nello spazio capsulare

3. p. colloido-osmotica del sangue

Il filtrato glomerulare non avendo proteine non ha pressione

colloido-osmotica significativa.

Pressione sanguigna - colloido-osmotica.capsulare=pressione di filtrazione netta.

Esempio:

La velocità di filtrazione glomerulare è parametro fondamentale ed è quantità di filtrato

effettuata dai 2 reni in un minuto.. E’ k di filtrazione che dipende da permeabilità e superficie

di barriera di filtrazione e di solito è circa 12,5 ml/minuto di filtrato. Quindi, facendo velocità di

filtrazione quindi pressione di filtrazione netta x k= 125 ml/minuto. Vuol dire 180l di filtrato negli

uomini e 150l di filtrato nelle donne, numero pazzeschi se si tratta circa di 60 volte la quantità

di sangue nel corpo. Variazioni delle velocità di filtrazione sono indici di alterazioni patologiche

di quella che è la funzionalità renale.

Nel momento in cui attraverso l’arteriola arriva con forte pressione che supera la press.

colloido osmotica riesce a favorire il movimento del plasma attraverso la membrana di

filtrazione e questo porta alla generazione di un fluido che entra nella capsula glomerulare che

si chiama filtrato o ultrafiltrato. La forza che favorisce la filtrazione è contrastata da una

controspinta della pressione idrostatica e inoltre siccome la concentrazione proteica tubulare

favorisce il ritorno osmotico dell’acqua filtrata

è bassa la maggiore pressione colloido-osmotica

ai capillari glomerulari. Quando queste forze opposte vengono sottratte dalla pressione

idrostatica dei capillari si ottiene pressione di filtrazione netta che è di 10mm/mH. Dal momento

che i capillari sono permeabili sono hanno ampia estensione superficiale la modesta pressione

netta produce un volume di filtrato molto alto. La VPR (velocità di filtrazione glomerulare)

105ml/min nelle donne.

Per far sì che sia sufficientemente alta da far eliminare i prodotti di scarto e regolare pressione

sanguigna ma non abbastanza alta da causare perdita di h2o ci sono diversi modi in cui il

corpo regola la filtrazione glomerulare. Si basano sulla vasocostrizione/dilatazione delle

arteriole afferenti che influenza il flusso di sangue nel glomerulo e quindi il tasso di filtrazione

glomerulare. La modificazione della pressione glomerulare permette di mantenere nei range

fisiologici la velocità della filtrazione glomerulare.

La VPR è regolata da tre meccanismi

1. autoregolazione renale

2. controllo simpatico

3. controllo ormonale

vanno a modificare la pressione del sangue sui glomeruli. I cambiamenti nei diametri delle

arteriole afferenti possono essere indotti sia da meccanismi regolatori estrinseci prodotti da

innervazione simpatica del rene sia da regolatori intrinseci (autoregolazione renale).

2. CONTROLLO SIMPATICO.

Aumento dell’attivazione dei neuroni simpatici che innervano i reni, come avviene ad es.

durante esercizio fisico o reazione di att

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Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher susinella10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia, biochimica e biologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Zaglia Tania.
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