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CORTE COSTITUZIONALE: ATTI SINDACABILI
Le leggi costituzionali hanno portato molte incertezze. Le leggi costituzionali non sono forza di legge ordinaria, ma hanno forza di legge costituzionale. Sorgono dubbi riguardo alla possibilità di essere oggetto di sindacato da parte della Corte Costituzionale, poiché la Corte costituzionale e la costituzione operano ed intervengono allo stesso livello. Le leggi costituzionali sono sindacabili perché possono avere vizi di procedimento, essere incostituzionali per ragioni procedurali, o di forma, se vanno a toccare i principi supremi.
Si pone il problema delle leggi precostituzionali, ovvero delle leggi entrate in vigore prima dell'entrata in vigore della costituzione. Ci sono due tesi in merito: la tesi dell'abrogazione, secondo la quale tutte le leggi precedenti alla costituzione avrebbero dovuto considerarsi abrogate dalla nuova costituzione, e l'incostituzionalità sopravvenuta, secondo la quale una legge precostituzionale è incompatibile con la costituzione e viene ritenuta incostituzionale.
incostituzionale perché è nata in un ordinamento diverso e, con l'entrata in vigore della costituzione rigida con contenuti completamente diversi, sarà ritenuta incostituzionale.
Oggi se un giudice rileva l'incompatibilità in una legge deve agire in base a:
- se essa è pre costituzionale: la abroga. N.B. può abrogarla solo se ritiene che sia presente un'incompatibilità puntuale tra la legge anteriore e la costituzione tale da poterla considerare abrogata.
- se essa è costituzionale: il giudice sottopone la legge al controllo della corte costituzionale ossia l'organo competente a giudicarla.
Atti governativi con forza di legge: decreto legislativo delegato.
I decreti legge delegati possono violare la costituzione tramite una violazione indiretta.
Secondo l'Art. 134 il decreto legislativo delegato può essere sottoponibile al sindacato della corte costituzionale per qualsiasi vizio.
Vizio specifico solo del decreto.
legislativo = violazione dei contenuti della legge di delega
Risoluzione da parte della corte tramite sentenza 3/1957
Esito sentenza comunica che la corte è competente anche al riguardo dei decreti legislativi delegati perché:
- sono atti con forza di legge
- violano l'Art. 76 in cui si impone che il decreto sia conforme alla legge di delega
Parametro della legge di deroga = norma interposta
Norma interposta = norma che non ha un rango costituzionale ma la cui violazione da parte delle leggi comporta una violazione indiretta delle norme costituzionali
Atti governativi con forza di legge: decreto legge
Decreto legge = atto avente forza di legge = sindacabile dalla corte costituzionale
Problema decreto legge = tempistica (necessaria conversione in 60 giorni)
Se il decreto legge decade allora non può essere impugnato dalla corte
Sentenza 9/1995: se il decreto viene impugnato perché emesso in mancanza di requisiti di necessità e straordinarietà e nel
frattempo il parlamento applica la legge di conversione, allora il giudizio della corte della giustizia ricadrà sulla legge del parlamento per verificare la presenza dei requisiti, se i requisiti erano mancanti allora la legge di conversione sarà dichiarata incostituzionale. Sentenza 360/1996: la corte dichiara l'incostituzionalità della reiterazione. Reiterazione = se il testo è sostanzialmente identico a quello precedente o se non sono sopraggiunti nuovi fatti straordinari che giustifichino la reiterazione del decreto. N.B. con le due sentenze la corte è diventata più stringente sulla decretazione d'urgenza. CORTE COSTITUZIONALE: ATTI NON SINDACABILI Regolamenti parlamentari Dalla sentenza 154/1985 la corte costituzionale ha escluso dal proprio sindacato i regolamenti parlamentari. I regolamenti parlamentari non sono sottoposti alla corte costituzionale perché sono ritenuti come espressione di una particolare autonomia dell'organo.parlamentareAutonomia parlamento talmente forte che nessuno può intervenire, nemmeno la corte
Il potere di sindacare sull'atto normativo è esclusivamente del parlamento
Parlamento = organo autonomo ed indipendente
Legge e regolamento parlamentare = rapporto di competenza, non gerarchia
I regolamenti parlamentari possono arrivare alla corte solo in caso di conflitto di attribuzione
N.B. sentenza 154/1985: il regolamento parlamentare è l'atto in cui si esprime la sovranità normativa ed indipendente dell'organo Camera e Senato, il loro regolamento non può essere sindacato da nessun altro organo costituzionale, nemmeno dalla corte
I PARAMETRI DEL GIUDIZIO
Le norme interposte
Norma interposta = norma che non ha un rango costituzionale ma la cui violazione da parte delle leggi comporta una violazione indiretta delle norme costituzionali
Norma interposta esempio: quando una legge regionale viola una legge statale
I trattati internazionali
Art. 117
- tratta gli obblighi internazionali
- Esempio: legge italiana viola la convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) allora indirettamente viola l'Art. 117 comma 1 e nasce l'ipotesi di norma interposta
- Giudizi di eguaglianza
- Parametro di costituzionalità = termine di paragone che la corte costituzionale utilizza per verificare la fondatezza o infondatezza di una questione di costituzionalità riguardo una certa legge
- N.B. solitamente il parametro è la costituzione
- Nel caso di dubbio su una questione riguardo l'uguaglianza allora deve essere rispettato uno schema di tipo ternario in cui deve essere necessaria la presenza di:
- norma impugnata
- parametro costituzionale (Art. 3)
- norma di livello ordinario a cui si sta comparando quella impugnata
- Norma ordinaria con cui si compra quella impugnata = tertium comparationis
- Giudizio di ragionevolezza = giudizio con il quale la corte va a vedere se la questione che gli è stata posta sia ragionevole o
irragionevole nell'aver trattato in maniera differenziata questi due soggetti
Esito giudizio di ragionevolezza:
- ritiene che le due questioni non siano comparabili perché prevalgono elementi di differenziazione e comunicherà che non ci sarà nessuna irragionevolezza nell'aver stabilito questo diverso trattamento
- ritiene che le due questioni siano assimilabili e senza una ratio giustificativa, il trattamento è differenziato e la norma impugnata verrà dichiarata incostituzionale per irragionevolezza
N.B. può succedere che a volte alla corte non viene il dubbio riguardo alla costituzionalità della disposizione impugnata ma nel terzo punto ossia nella disposizione ordinaria tertium comparationis ma non può portarlo in giudizio perché c'è il principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato
Principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato = la corte deve sempre pronunciarsi solo nei limiti della
Questione indicata dal giudice
Non può cambiare la disposizione o impugnare un altro parametro. Per poter risolvere il dubbio la corte dovrà sospendere il giudizio di uguaglianza e mandare a se stessa con una ordinanza di remissione la questione di costituzionalità a quella legge.
DECISIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE
La corte, tramite schemi giurisdizionali, pronuncia sentenze ed ordinanze. Le decisioni della corte costituzionale possono essere:
- Di inammissibilità
- Di analisi del merito della questione
Decisioni di inammissibilità
La corte come prima cosa deve verificare che la questione che è stata sottoposta al suo giudizio sia ammissibile e che rientri nella sua competenza.
Decisioni di inammissibilità = decisioni processuali che "bloccano" il processo di costituzionalità a causa della mancanza di presupposti necessari per incardinare in maniera regolare e legittima il giudizio della corte costituzionale.
N.B. tutte le decisioni
di inammissibilità derivanti da una scorretta o incompleta formulazione della questione possono sempre essere corrette dal giudice. Analisi del merito della questione Mettendo caso che ci fossero tutti i requisiti affinché la corte valutasse nel merito la questione di costituzionalità, allora può concludere il giudizio in due modi: - tramite una sentenza di accoglimento: sentenza con la quale la corte ritiene che la questione sia fondata e che ci sia un illegittimità costituzionale - tramite una sentenza di rigetto: sentenza con la quale la corte ritiene che la questione sia non fondata SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE Sentenze di rigetto Funzione limitata al caso: - giudice manda una questione alla corte - corte dichiara che non è fondata Vincolo = giudice a quo non può proporre alla corte la stessa questione, ma un altro giudice che non sia a quo può riproporre nuovamente la stessa questione N.B. può capitare che la corte cambiorientamentoSentenze di accoglimento
La corte dichiara l'incostituzionalità della disposizione
Effetti = erga omnes
Dichiarazione di incostituzionalità annulla la legge dichiarata illegittima
N.B. nessun soggetto dell'ordinamento potrà più applicare la legge
La sentenza di accoglimento ha efficacia per il futuro
La sentenza di accoglimento ha un parziale effetto retroattivo:
- i rapporti sorti prima della sentenza della corte che sono ancora suscettibili in astratto di definizione (situazioni non chiuse): non si può più applicare la legge che è stata dichiarata incostituzionale
- i rapporti sorti prima della sentenza che sono stati esauriti (situazioni chiuse): la sentenza che c'è già stata in giudicato sulla base della legge che poi è stata dichiarata incostituzionale resta
N.B. se la situazione è chiusa ma la sentenza era in ambito penale di condanna ed è stata annullata la norma sulla questione
allora chi si trova eventualmente ad espiare quella pena deve essere liberato, la sentenza in ambito penale precedente viene travolta per un principio elementare di civiltà giuridica.Sentenze interpretative
Caratteristica = distinzione tra disposizione e norma
Disposizione = testo scritto Norma = significato tratto dalla disposizione
Corte giudica prevalentemente le norme guardando al significato vivente delle disposizioni e a come esse vengono interpretate
Si suddividono in:
- sentenze interpretative di rigetto
- sentenze interpretative di accoglimento
Sentenze interpretative di rigetto
Il giudice impugna una disposizione che può essere interpretata in due sensi:
- senso A
- senso B
Dalla disposizione il giudice trae l'interpretazione A, che può essere in contrasto con un parametro costituzionale
Nel caso in cui A fosse incostituzionale la corte risponde al giudice