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DOMANDE GENTE:
Il contenuto dei DPCM, in genere, riguarda questioni tecniche, sia dettagliate che generiche,
relative ad un settore specifico; ciò non toglie che ci possono essere anche dei DPCM di
contenuto particolare o discrezionale (per esempio quando disciplina le nomine
dirigenziali).Il DPCM deve essere prescritto dalla legge, che ne determina i principi direttivi
generali, e per la sua emanazione spesso vengono coinvolti esperti del settore, tecnici e
studiosi della materia. Le differenze tra il DPCM e il decreto legge sono molte, per quanto
riguarda l’iter di formazione e discussione, le forze politiche coinvolte e l’efficacia.I decreti
ministeriali sono atti di contenuto particolare o astratto che, senza dubbio, hanno il merito di
essere rapidi e quindi particolarmente adatti alle situazioni di emergenza, ma dall’altro lato
non coinvolgono il Parlamento, e quindi sono espressione della volontà della sola
maggioranza politica. Invece il decreto legge assicura il dialogo e la collaborazione con
l’opposizione, e, da questo punto di vista, è più garantista rispetto ad un DPCM. Questo è il
motivo per cui molte forze politiche si sono opposte all’utilizzo massivo dei decreti
ministeriali con i quali il dialogo democratico è ridotto, se non azzerato)
LEZIONE 01/03/2024
Gli statuti regionali → in generale, lo statuto dell'ente pubblico è definito come la
“tavola” degli scopi, dei mezzi necessari per realizzarli e della organizzazione di esso
C’è una grande differenza tra gli statuti delle regioni ad autonomia speciale e quelle ad
autonomia ordinaria, dato che gli statuti delle prime sono leggi costituzionali (art. 116 Cost),
mentre quelli delle seconda sono leggi originali (art 123 Cost)
Per questo, le regioni a statuto speciale (e le province autonome di Trento e
Bolzano) hanno una propria disciplina derogatoria rispetto a quella comune alle
Regioni ordinarie e dettata direttamente dalla Costituzione → proprio in quanto
leggi costituzionali hanno la forza di derogare o integrare il dettato
costituzionale, ponendosi come fondamento delle forme e condizioni particolari
di autonomia che la Cost. riconosce a queste Regioni speciali nell’articolo 116
fatti dare gli appunti
La potestà legislativa è esercitata dallo Stato [70 e segg.] e dalle Regioni
nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti
dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Art.117 definisce le competenze esclusivamente statali → materie che
interessano l’unità dello Stato (per esempio, il TAR o l’agenzia delle entrate
regionale non stanno ad indicare che sia un organo regionale, ma sono organi di
Stato che indicano una zona territoriale)
1. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: [...]
34
2. Sono materie di legislazione concorrente (tra lo Stato e la Regione) quelle relative
a: [...]
3. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa,
riservata alla
salvo che per la determinazione dei principi fondamentali,
legislazione dello Stato → la legge statale viene anche chiamata “legge
quadro” o “legge cornice”
a. L’intento di questa scelta è quello appunto di salvaguardare il principio di
unità della Repubblica e della sua indivisibilità (art.5 Cost)
4. Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente
riservata alla legislazione dello Stato.
a. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni,
le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine
alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro
attribuite.”
competenza residuale alle regioni → tipica politica da paese
b. federale
c. In concreto però rimane veramente poco; come la formazione professionale,
la disciplina dei servizi sociali
5. Nel caso delle regioni a statuti speciali, il loro statuto va “a deroga” della costituzione
in poche parole [...]
● I regolamenti regionali sono prodotti dalla giunta regionale o dal consiglio regionale
34 Concorrente come “correre insieme” → regionalismo collaborativo (non una contro
l’altra !!!); unità della repubblica e rispetto delle autonomie vanno insieme!
● in quali materie le regioni hanno competenza regolamentare sia nelle materie in cui
hanno competenza esclusiva ma anche regolamentare (lo Stato invece sono nelle
materie ad esso esclusive) (QUA METTI A POSTO??)
i regolamenti dei comuni, delle province e delle città metropolitane (questi
● enti non hanno potestà normativa primaria → solo atti secondari!!!)
○ Nel caso di riserva di legge, questi enti non possono far nulla senza
l'esistenza di una legge primaria preesistente (o statale o regionale)
■ Es. tassa di soggiorno; lo Stato sancisce la sua esistenza, il
regolamento comunale decide la tariffa
○ Problema per il federalismo fiscale:
■ Da un lato le regione non possono duplicare i tributi
■ i comuni, province e città metropolitane non possono imporre tributi
LEZIONE 05/03/2024
FONTI FATTO: comportamenti mantenuti per un certo lasso di tempo, da un certo numero di
persone, con la convinzione psicologica che tali comportamenti siano giuridicamente
vincolanti
Ma come faccio a capire queste cose?? Quante persone? Quanto tempo? Come
faccio a fare un test psicologico del genere? → concetto un po’ fumoso
ES. dare la mancia che in italia non è consuetudine, mentre in altri paesi (come negli USA) è
diventata consuetudine (che poi in alcuni casi è stata regolamentata)
Le fonti fatto sono appunto più prevalenti in sistemi giuridici common law
● Gli usi o consuetudini (termine che prevale nel diritto pubblico)
ad esempio abbiamo delle consuetudini costituzionali, come le
○ consultazioni del PdR con i futuri ministri (?) → il PdR magari ne
consulta solo uno due, o più quando deve dare l’incarico di governo
(il numero non è importante nè fissato da alcuna fonte atto)
● Gli usi vengono utilizzati prevalentemente nel diritto civile, soprattutto in quello
commerciale
○ un esempio nel settore agricolo; una cassa di mele è circa 5kg ecc…); il
compenso di … è di una certa % in una determinata area in ambito
immobiliare
○ Le camere di commercio (livello provinciale ma non della provincia; sono
che si utilizzano
35
organi dello Stato) redigono l’elenco ricognitivo degli usi
in un territorio (è solo una mera trascrizione → non fa diventare gli
usi una fonte atto…)
Le fonti di derivazione extra-statuale
Fonti che appunto derivano dai rapporti con altri stati che hanno comunque un'incidenza
sul nostro sistema giuridico:
gli stati tra di loro hanno una sovranità esterna (ovvero essere
● I trattati:
rispettati dagli altri stati sotto il punto di vista di sovranità e di identità);
spesso succede che gli stati si accordano a livello sovranazionale in modo
bi o multi laterali (appunto trattati come contratti tra stati) → DIRITTO
PATTIZIO (si basa si accordi stipulati liberamente tra gli Stati, i quali si impegnano a
non violarne le disposizioni; si colloca al di sopra degli Stati e dei loro rispettivi
ordinamenti giuridici interni)
○ Come nasce un trattato?
■ I rappresentati di uno stato che hanno il potere di farlo (ambasciatori,
funzionari, Presidente del Consiglio dei Ministri, diplomatici legati al
35 Presunzione relativa ma non assoluta, si può provare che l’uso sia diverso…
Ministero degli Esteri ecc…) cominciano a negoziare ed il trattato, il
quale assume una forma in articoli
■ Una volta convenuto sul testo (come nel diritto contrattuale) esso deve
essere ratificato dallo Stato (manifestare la volontà formale di
accettare il contenuto del trattato), più precisamente dal PdR e
successivamente le ratifiche vanno scambiate (certificare il reciproco
impegno)
■ Per fare in modo che il trattato prenda valore giuridico deve essere
trasferito all’interno dell’ordinamento giuridico italiano, ovvero si
adotta la legge di esecuzione del trattato; con cui il trattato entra nel
nostro ordinamento a livello delle fonte primarie (perché entra con
legge di esecuzione)
Questo avviene grazie all’art 10 Cost. per il quale “l’ordinamento giuridico
italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente
riconosciute” → principio dell’adattamento automatico:
In virtù di tale principio, quando si produce una norma internazionale, questa
viene riprodotta automaticamente nell’ordinamento italiano (senza appunto
necessità di intervento di organi del nostro stato) → il rango da assegnare a
queste norme del nostro diritto derivanti da quelle di diritto internazionale è pari
a quelle costituzionali (o primarie?)
Ma se decidessi di non seguire più quello che era stato deciso nel trattato
● (es. imporre dazi su banane del Brasile) che succede? → c’è il rischio di
contestazione di quella violazione da parte dello Stato con cui mi ero
36
messo d'accordo (c’è il rischio di RITORSIONE , come sanzioni economiche,
dazi, conflitto armato, non far entrare la gente ecc…)
○ Un esempio nella realtà è quello della Brexit, la quale ha negoziato l’uscita
dall’accordo
→ La legge di esecuzione è una legge primaria che per essere modificata /
abrogata dal Parlamento necessita una modifica dell’accordo (a livello
puramente giuridico è modificabile appunto ma c’è il rischio di ritorsione)
Art.10 Cost "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del
● diritto costituzionale generalmente riconosciute” → una di queste
consuetudini è appunto la “pacta sunt servanda”; per cui il fatto di dare
esecuzione ad un trattato è un fatto derivato dalla costituzione (l’italia ripudia la
guerra [...] consente, in condizioni, di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di
sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace la giustizia fra le
37
nazioni
1. Accordi multilaterali ovvero sottoscritti da più stati come l’ONU, l’UE (tr. di Lisbona
ecc…) che possono essere:;
a. aperti ovvero quelli che ammettono in futuro l’adesione di altri stati (oltre agli
stati firmatari)
i. spesso sono aperti a certi condizioni, o vincolati ad un percorso (si
pensi ai criteri fondamentali per entrare nell’UE con Maastricht)
36 La ritorsione dovrebbe essere proporzionale all'offesa del trattato…