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Teorema di Fermat
Sia f definita in e sia f derivabile in punto di massimo o minimo
= ( + , − ),
relativo.
Allora ( )
= 0
Teorema di Rolle
Sia f continua in [a.b] e derivabile in (a,b) tale che Allora (, ()
() = (). ∃ ∈ )| = 0
Teorema di Lagrange ( ) ( )
Sia f continua in [a.b] e derivabile in (a,b). Allora (, ()
∃ ∈ )| =
Corollari del Teorema di Lagrange
1. Se f è derivabile in (a,b) e la sua derivata vale zero in tutti i punti, allora f è la
funzione costante
2. Se due funzioni hanno la stessa derivata, queste differiscono per una costante
3. Sia f continua in [a.b] e derivabile in (a,b). Allora se la derivata è positiva la funzione
sarà strettamente crescente, al contrario se la derivata è negativa la funzione sarà
strettamente decrescente
Calcolo di limiti con teorema di De L’Hopital
Siano derivabili n volte in un intorno di , e sia
, : → ℝ () ≠ 0.
( )
Sia con una forma indeterminata del tipo oppure
lim ∈ ℝ
( )
→
Allora quel limite si può risolvere tramite derivazione delle due funzioni separate: per cui si
( )
calcola come lim ( )
→
(vale per limiti destri e sinistri, è applicabile più di una volta)
Derivata seconda e concavità
Criterio di convessità e concavità
Sia derivabile due volte in
()
- Allora se la funzione sarà concava verso l’alto
()
> 0,
- Allora se la funzione sarà concava verso il basso
()
< 0,
Polinomi di Taylor con Resto di Peano
Ordine di infinitesimo
L’ordine di infinitesimo di una funzione è la gerarchia con la quale tende all’infinito rispetto
ad altre funzioni della stessa classe: (polinomi di grado diverso, …)
Metodi per calcolare l’ordine di infinitesimo di una funzione
( )
1. Calcolare In questo caso è l’ordine di infinitesimo (utile per
lim = ≠ .
→
polinomi veloci)
2. L’ordine di infinitesimo di una funzione complessa si può trovare scrivendo il
polinomio di Taylor di quella funzione, e il primo grado non nullo sarà l’ordine di
infinitesimo di quella funzione
Formula di Taylor con resto di Peano
Sviluppi rapidi
Criterio per punti di massimo e minimo con sviluppi di Taylor in
Sia derivabile n volte, e tutte le derivate fino al grado siano nulle (quindi in
() − 1
( )
simboli: ( )
= 0 ∀ = 1, … , − 1)
Allora: ( )
- Se n è dispari e allora è punto di flesso
≠ 0,
( )
- Se n è pari e allora:
≠ 0,
Se il coefficiente della derivata è negativo, è punto di massimo
o
Se il coefficiente della derivata è positivo, è punto di minimo
o
Integrali (propri)
Integrali indefiniti – primitive fondamentali
È detta primitiva di quella funzione tc
=
Viene detto integrale di quella famiglia di funzioni che racchiude tutte le primitive di si
:
indica con ∫ ()
Metodi di calcolo – integrazione per parti
L’integrazione per parti è un metodo che si usa quando si riconosce un funzione da
integrare, composta da una funzione e da una derivata di un’altra funzione
L’idea è di derivare quella funzione g, così da arrivare ad un integrale immediato dopo n
passaggi per parti ∫ ′ = − ∫ ′
, logaritmi e arctg vanno sempre presi come g (come funzioni da derivare), funzioni
trigonometriche e possono essere prese come f in quanto la primitiva è facile da
calcolare
Particolarità
- ∫ log() = 1 ∗ log()
∫
- ∫ () = 1 ∗ ()
∫
- (non conosco la primitiva di quindi per forza si ha
∫ ∗ log log = ′)
Metodi di calcolo – integrazione per sostituzione
L’integrazione per sostituzione si usa quando si riconosce una funzione composta come
argomento di una funzione ()
∫ () ∗ = ∫ () = (), =
Integrali definiti
Sia [a,b] intervallo chiuso e limitato. Si definisce partizione di [a,b] un insieme ordinato di
punti tc Una partizione definisce quindi n intervalli del tipo
= < < < ⋯ < = .
[ ]
,
Sia poi f limitata in [a,b]: per il teorema di Weierstrass esisteranno massimi e minimi, o
almeno estremi superiori e inferiori di f Si definiscono le somme inferiori
come somma di tutti i ∗
ovvero la somma tutti i
( ),
−
rettangoli sottesi dal grafico di f; si
definiscono somme superiori come
somma di tutti i ( ),
∗ −
ovvero tutti i rettangoli sopra il
grafico di f
“assumendo partizioni sempre più fitte” si riduce l’errore tra le somme inferiori e superiori
Sia e
{()
= } = {() ,
si ha che ma per assioma di completezza se questo
< ∀ ∈ ∀ ∈ , ∃ : < < :
è unico (∃! allora si dice che f è Riemann integrabile in [a,b]
: < < )
Da qui la caratterizzazione delle funzioni integrabili:
f è integrabile in [a,b] se [, |()
∃ ] − ()| < ∀ > 0
Proprietà dell’integrale definito
- Additività: sia allora spezzo gli estremi in c
< < , = +
∫ ∫ ∫
- Linearità: ∫ ∗ + ∗ = ∫ + ∫
- Isotonia: sia Allora
< ∀ ∈ [, ]. ≤
∫ ∫
Teoremi per integrali
Teorema di Torricelli
Sia continua: allora la funzione integrale è una primitiva di
[,
: ] → ℝ ()
Calcolabilità di un integrale – teorema della media integrale
Sia continua, allora
[, [, (
: ] → ℝ ∃ ∈ ] () = () ∗ − )
∫
Teorema fondamentale del calcolo integrale – come si calcola un integrale definito
Sia continua, e sia
[,
: ] → ℝ ′() = ()
Allora () = () − ()
∫
Integrali generalizzati
Funzione con limiti infiniti in corrispondenza degli estremi di integrazione
- Se f illimitata in a: lim ()
∫
→
- Se f illimitata in b: lim ()
∫
→
Integrale con estremi di integrazione infiniti
- Per = −∞: () = lim ()
∫ ∫
→
- Per = +∞: () = lim ()
∫ ∫
→
Integrali impropri
Convergenza – teoremi per determinazione
Convergenza per confronto asintotico ( )
Siano e due funzioni tc Si scriverà che le due funzioni sono
() () lim = ≠ 0.
( )
→
asintotiche a :
()~()
Allora la convergenza di implica la convergenza di
() ()
∫ ∫
Criterio del confronto
Una funzione maggiore all’infinito, o minore a 1 schiaccia o spinge un’altra funzione
Siano e due funzioni continue in tc
() () (, ] 0 ≤ () ≤ ()
- Allora se diverge, diverge anche spinge
() ()
∫ ∫
- Allora se converge, converge anche schiaccia
() ()
∫ ∫
Integrali notevoli > 1, ∀
- converge se
∫ = 1, > 1
)
∗( > 0, ∀
- converge se
∫ = 0, > 1
∗
- converge se ma converge se
> 1, < 1
∫ ∫
Serie numeriche
Una serie è la somma n-esima dei primi n termini della successione considerata, detta
termine generale
Convergenza di una serie – condizione necessaria
Se la serie converge, allora la successione deve essere infinitesima:
∑ lim = 0
Convergenza di una serie – teorema di Cauchy per convergenza
Una serie è convergente se, da un certo numero in avanti, tutti i termini della serie
convergono a 0: ∑
∀ > 0, ∃ ∈ ℕ ∀ > , ℎ = +⋯+ <
Convergenza di una serie – teorema del resto
Definizione di resto
Il resto n-esimo si definisce come la somma di tutti i termini da in avanti:
0 ≤
ovvero una successione
= + + ⋯ = >
Teorema
Una successione è convergente se il resto converge a 0: ∑ ⇔ lim = 0
Serie caratteristiche
Serie geometrica
- converge se
∑
Serie “reciproca”
- converge se
∑ > 1
Serie a termini non negativi
Una serie a termini non negativi è una serie dove il termine generale è positivo per ogni
valore di n: ∑ è > 0 ∀
Teoremi di convergenza per serie a termini non negativi
Criterio del confronto
Una successione più grande schiaccia o spinge un’altra
Siano e due successioni a termini non negativi, tc
0 ≤ ≤
- Allora se converge, converge anche
- Allora se diverge, diverge anche
Criterio del confronto asintotico
Siano date due successioni a termini non negativi, tc , ovvero
~ lim =≠0
Allora se una serie converge, converge anche l’altra
Criterio del confronto tra serie e integrale
Sia una funzione continua, positiva, decrescente
[1,
: +∞) → ℝ
Allora