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MORFINA
La morfina è il capostipite degli agonisti dei recettori oppioidi. I sui effetti possono essere
così classificati:
• μ.
Analgesia: soprattutto mediante legama ai recettori Viene utilizzata nel tto del
dolore cronico o acuto e riduce la ocmpponente emotiva del dolore.
• μ
Euforia, mediata dai recettori
• Depressione respiratoria
• Aumento del tono del tto GI e riduzione della motilità, con consegutente
costipazione
• Costrizione della pupilla (miosi)
• Dipendenza fisica
• Tolleranza
• Stimolano il rilascio di istamina: i recettori oppioidi sono legati a proteina Gi e a
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livello deli mastociti sono presenti dei recettori legati a proteina Gs. Gli
oppioidi rendono più prbabile la srecrezione di istamina dai mastociti. L’istamina
media effetti sia locali, quali prurito e orticaria, sia sistemici, quale
broncocostrizione, shock anafilattico e arrossamento, indotto dalla
vasodilatazione endotelio dipendente, mediata dall’istamina.
• Bradicardia e ipotensione: la morfina infatti viene usata in casi di infarto per
ridurre il dolore, abbassare la fz cardiaca e debellare la sensazione di morte
imminente.
• Depressione del riflesso della tosse.
• Nausea e vomito (mediato dalla liberazione di istamina): i recettori oppioidi sono
infatti localizzati anche a livello della CTZ.
CODEINA
Si tratta di un agonista debole, che presenta solo il 20% della potenza analgesica della
morfina. Una piccola quantità di codeina viene metabolizzata morfina, e infati la codeina
viene utilizzata come analgesico orale per dolori lievi o come antitussivo. Puó, tuttavia,
indurre dipendenza ed euforia, noncè costipazione.
DIAMORFINA (eroina)
Si tratta di un profco della morfina, molto lipofilo e quindi in grado di attraversare
rapidametne la BEE. Induce dipendenza e depressione respiratoria.
FENANTIL
Si tratta di un fco particolarmente potente, con una insorgenza dell’effetto e una breve
durata d’azione, vine utilizzato nel dolore cronico severo (sottoforma di cerotti
trasdermici) o come anestesico. 228
METADONE
È un agonista puro, con una maggiore durata d’azione e possibilità di accumulo. Trova
applicazione nel dolore cronico e nella terapia per i l mto della tosicodipendenza. Ha un
leggero effetto euforizzante.
NALOXONE E NALTREXONE
μ,
Sono antag dei recetori usati come antidoti in caso di sovradosaggio e nel tto della
depressione respiratoria.
Il naloxone fa precipitare la sindrome di astinenza, viene infatti utilizzato per individuare
tossicodipendenti da oppioidi.
PENTAZOEINA κ μ.
È un agonista dei recettori e un antag dei recettori Induce disforia e allucinazioni, ma
non dipendenza.
LOPERAMIDE (imodium)
Non è in grado di attravesare la BEE. Viene utilizzata per diminuire la peristalsi GI e nel
tto della diarrea.
I recettori oppioidi sono situati a livello dei neuroni colinergici (regolazione eterotropica);
quando la loperamide interagisce con questi recettori, accoppiati a proteina Gi, porta ad
inibizione della via dell’adenilato ciclasi, e la sua azione culmina nella mancata
fosforilazione dei canali del calcio voltaggio dipendenti, con conseguente riduzione
dell’esocitosi calcio-dipendente di Ach e riduzione della motilità GI.
Quando l’Ach interagisce con i recettori M3 situati nella muscolatura liscia del tratto GI
attiva la fosfolipasi C e da qui si arriva all’aumento del calcio intracellulare. Questo si
lega alla calmodulina e attiva la MLCK, che a sua volta fosforila la MLC e determina
contrazione della muscolatura liscia delt ratto GI. In caso di diarreea è preferibilie
utilizzare loperamide, menter nel caso di dolore colico sono consigliati antagonisti
muscarinici. Dunque in caso di dolore colico si somm il buscopan, in caso di diarrea
l’imodium, perchè gli antimuscarinici avrebbero troppi effetti collaterali.
NB: la loperamide dà inibizione della motilità in una fase dove c’è contrazione. Nella
diarrea non si utilizzano gli oppioidi, perchè in questo caso gli spasmi della muscolatura
GI sono connessi al legame dell’Ach ai recettori M3 nel parasimpatico→ blocca il calcio.
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ANESTESIA GENERALE
A differenza della maggior parte dei fci, gli anestetici, ch eincludono sostanze cosi
diverse, come gas semplici, idrocarburi alogenati, barbiturici e steroidi, non appartengono
a nessuna classe chimica riconosciuta.
A livello cellulare, l’effetto degli anestetici è quello di aumetnare l’inibizione toinca
(tramite potenziamento dell’azione del GABA), ridurre l’eccitazione (aprendo i canali del
K) e inibire la trasmissione sinaptica di tipo eccitatorio (deprimendo il rilascio di
trasmettitori e inibendo i canali ionici attivati da ligando).
Lo stato di anestesia comprende diverse componenti, come la perdita di coscienza, la
perdita di riflessi (rilasciamento muscolare) e l’analgesia. Le regioni più coinvolte
sembrano essere la formazione reticolare del mesencefalo, i nuclei sensoriali talamici e,
in misura minore, parti della corteccia. Alcuni anestetici -in particolare quelli volatili-
hanno un effetto inibitorio a livello spinale causando la scomparsa delle risposte riflesse
a stimoli dolorosi, anche se, nella pratica, per ottenere il rilascimento muscolare vongono
utilizzati in aggiunta i bloccanti neuromuscolari e non ci si avvale dei soli anestetici. Con
l’aumentare della concentrazione di anestetico, vengono progressivamente influenzate
tutte le funzioni cerebrali, compresi il controllo motorio, le attività riflesse, la respirazione
e la regolazione del sistema nervoso autonomo. Il margine tra un’anestesia chirurgica e
la depressione, potenzialmente fatale, sia respiratoria, sia circolatoria, è piuttosto ristretto;
questo richiede un monitoraggio attento da parte dell’anestesista e aggiustamenti del
livello della stessa.
Le fasi dell’anestesia comprendono:
• Analgesia: vi è perdita della sensazione dolorosa ma non perdita di socienza; il pz
risulta soltanto assopito.
• Eccitazione: il pz è molto agitato, va incontro a delirio e allucinazioni, fino ala
perdita di coscienza. Inquesta fase aumetna la pressione sanguigna e anche la fz
respiratoria. Questa fase risulta particoalrmente pericolosa, e deve essere superata
velocemente. A tal scopo, prima di un anestetico inalatorio si somm un barbiturico
a breve durata d’azione, come il tiopentale.
• Anestesia chirurgica (anestetico inalatorio): in questa fase i lrespiro è regolare, vi
è rilassamento dei muscoli scheletrici. I riflessi oculari si riducono, fino a quando
i movimenti oculari cessano e la pupilla resta fissa.
• Paralisi midollare: in questa fase vi è una grave depressione el centro respiratorio
e del centro vasopressorio, per questo è necessario prendere delle misure adatte a
mantenere la respirazione e la circolazione del pz anestetizzato. 230
ANESTETICI ENDOVENOSI
Gli anestetici endovenosi agiscono più rapidamente, resptto agli anestetici inalatori,
producendo perdita di coscienza in circa 20 secondi, ossia non appena il fco raggiunge il
cerevello.
Questi fci sono normalmente utilizzati per l’induzione dell’anestesia. Sebbene molti
anestetici endovenosi non siano adatti per il mto dell’anestesia, in quanto l aloro
eliminzaizone dal corpo è relativamente lenta rispetto agli inalatori. Il propofol può essere
utilizzato in infusione continua, mentre la durata d’azione della ketamina è tale da
consentirle di trovare applicazione per interventi di vreve durata, senza la necessità di un
anestetico inalatorio.
Propofol
Ha un’insorgenza d’azione molto rapida, e altrettanto rapidamente viene metabolizzato,
pertanto il recupero è abbastanza veloce e può essere utilizzato, in infusione continua, per
mantenere l’anestesia chirurgica senza bisogno di un anestetico inalatorio. È
particolarmente utile in casi di interventi chirurgici ambulatoriali, in quanto il suo uos è
associato a minori nausea e vomito rispetto agli anestetici inalatori. Può, tuttavia, indurre
depressione CV, con ipotensione, braddicardia e depressione respiratoria.
Tiopentale
È l’unico rappresentate tra i barbiturici ad essere utilizzato a scopi anestetici. Si tratta di
un composto molto lipofilo, che quandi attraversa rapidamente la BEE ed ha per tal
motivo una rapid insorgenza dell’effetto.
Poichè l’acido libero è insolubile in acqua, il tiopentale viene somm come sale sodioc. In
seguito a somm endovenosa, dopo il picco iniziale, la concentrazione diminusice
progressivamente di circa l’80% in 1-2 min. Questa riduzione è dovuta al fenomeno della
ridistribuzione del fco, prima ai tessuti altamente irrotati (fegato, rene, cerevello) poi, più
lentamente nel muscolo. La captazione nel grasso corproreo avvien elentametne a causa
del basso flusso ematico in questo distretto. Tuttavia dopo diverse ore, gran parte del
tiopentale presente nel corpo si sarà accumulato nel grasso corporeo, mentre il resto sarà
stato metabolizzato. Alla luce di tali considerazioni, non è possibile il suo utilizzo per il
mto dell’anestesia. Trova applicazione esclusivamente per indurre un certo grado di
anestesia prima della som di un anestetico inalatorio. Può, inoltre, indurre una depressione
respiratoria anche grave.
Un pericolo relativo all’uso di tiopentale è determinato dal fatto che se la soluzione
fortemente alcalina di questo fco venisse iniettata accidentalmente, al di fuori della vena
o all’interno di un’arteria, potrebbe causare dolore, necrosi e ulcerazioni dei tessuti
circostanti, o forti spasmi delle arterie, da cui potrebbe risultare una gangrena. 231
BZD
• Diazepam: si usa solo per indurre anestesia prima della somm dell’anestetico
inalatorio
• Midazolam: ha un’azione e un tempo di recupero più lenti, ma provoca minore
depressione respiratoria e cardiovascolare, anch’esso viene utilizzato per indurre
anestesi prima dell’anestetico inalatorio.
Ketamina
Inibisce il recettore NMDA per il glutammato e provoca anestessia dissociativa,
caratterizzata da una marcata perdita dell’attività sensoriale, da analgesia e da amnesia,
senza una completa perdita di coscienza. La pressione del sangue e la fzz cardiaca sono
solitamente aumentate e la respirazione non è influenzata da dosi anestetiche efficaci. Ciò
rende il suo utilizzo relativamente sicuro in cosintesi medici privi di tecnologie avanzate
o nei casi in cui si renda recessario intervenire in emregnza sul campo. Tuttavia la
ketamina, a differenza di altri anestetici endovenosi, può aument