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I vertici aziendali possono favorire la cultura interna essendo i primi a comportarsi in
modo appropriato e coerente con la cultura interna che si vuole seguire.
6) Quali sono le principali condizioni di efficacia dei sistemi incentivanti?
Affinché un sistema incentivante sia efficace, occorre implementare un sistema di
programmazione e controllo basato sui feedback, articolato per centri di responsabilità
(favorire la responsabilizzazione dei manager sulle performance), misurare e valutare
le performance e poi diffondere una cultura aziendale che “spinga” verso il
raggiungimento degli obiettivi.
VERIFICHE 18 – 27
1. Un tipico esempio di centro di investimento è l’azienda nel suo complesso
2. Il controllo di feed-back è un controllo retroattivo, ex post cioè successivo ai
risultati, tra risultati conseguiti e obiettivi prefissati. La misurazione dei risultati
si svolge a periodi di intervalli temporali finiti, prevede un'analisi è una
interpretazione degli scostamenti ed è possibile attuare azioni correttive.
Il controllo di feed-forward è un controllo sulla direzione di marcia, ex ante, cioè
dei risultati che si possono ottenere se la gestione continuasse a svolgersi in un
certo modo. Si tratta di dati stimati che consentono di conoscere in anticipo, con
una certa probabilità,l'andamento dell'azienda. La misurazione avviene per
risultati intermedi.
3. Il budget è fondamentale nella fase di pianificazione, motivazione e integrazione
degli obiettivi, e nella fase di verifica del raggiungimento di questi.
4. La flessibilità è la capacità del sistema informativo di adattarsi ai cambiamenti
dell'ambiente e alle richieste informative che ne conseguono. Un sistema
flessibile è un sistema di dati esteso o al quale si possono fare aggiunte di dati.
5. Fornendo solo i dati utili per supportare il processo decisionale
6. Perché più visibile è il contributo, più la persona percepisce come significativa la
sua attività, avendo effetti positivi sia in termini di aspettative e motivazione,
sia in termini di valutazione dei risultati.
Autocontrollo rientra nella sfera individuale; il controllo sociale riguarda la sfera dei
gruppi informali all’interno dell’azienda.
1. Il controllo di feed-back è un meccanismo di controllo operativo di retroazione, ex
post cioè successivo ai risultati, che permette quindi di misurare gli scostamenti tra i
risultati realmente ottenuti e gli obiettivi prefissati ed è possibile intervenire con azioni
correttive se necessari; si svolge a periodi di intervalli temporali finiti.
2. La contabilità generale rileva in maniera continua i movimenti finanziari di gestione
e soprattutto i fatti esterni, segue gli andamenti generali di gestione e rettifica
periodicamente i valori di reddito e capitale che poi vanno inseriti nel bilancio. La
contabilità analitica rileva invece operazioni di gestione interna , determina costi e
ricavi e risultati dettagliati di periodo e fornisce supporto alle operazioni di
programmazione e controllo e alle decisioni operative.
3. in azienda si possono instaurare relazioni di tipo orizzontale tra organi di pari livello
gerarchico, oppure relazioni di tipo verticale tra organi di diverso livello gerarchico.
4. In base al principio di equità, il risultato raggiunto deve essere realmente
attribuibile al responsabile e deve dipendere dal suo comportamento. In base al
principio di coerenza, il responsabile deve raggiungere obiettivi che siano compatibili
con gli obiettivi aziendali, ma anche coerenti tra loro.
5. Centro di costo standard è la produzione. Centri di costo discrezionali sono risorse
umane, amministrazione e controllo, ricerca e sviluppo.
6. Il sistema di reporting deve essere in grado di selezionare e indirizzare ai diversi
destinatari i risultati rilevanti della contabilità gestionale, i dati rilevati nella contabilità
gestionale devono essere coerenti con i modelli di analisi, previsione e simulazione
utilizzati. Allo stesso modo, le modalità con cui i dati sono rilevati e valorizzati in
contabilità gestionale devono essere le stesse utilizzate per il sistema di budget
7. I meccanismi di potenziamento del controllo di feed-back sono: rilevazione degli
scostamenti, scomposizione degli scostamenti su matrici di prodotto-mercato,
scomposizione degli scostamenti globali in scostamenti elementari, contrazione
temporale delle misurazioni degli scostamenti
8. i centri di responsabilità sono unità organizzative il cui titolare è responsabile del
conseguimento dei risultati.
9. i centri di ricavo sono centri di responsabilità in cui i manager sono ritenuti
responsabili dei ricavi conseguiti, generalmente è costituito da un’unità organizzativa
che si occupa della vendita di beni o servizi prodotti da altri centri di responsabilità. I
centri di profitto invece sono quei centri di responsabilità per cui il titolare è ritenuto
responsabile del profitto conseguito.
1. Il processo di controllo è un processo mediante il quale si individuano gli obiettivi da
raggiungere e le risorse da impiegare per raggiungerli, si misurano i risultati e si
analizzano eventuali scostamenti dagli obiettivi prefissati e le cause di quegli
scostamenti per poi attuare azioni correttive. Si realizza su due dimensioni, la
dimensione tecnico informativa per cui vengono utilizzati meccanismi di controllo di
feed-back e feed-forward; e una dimensione organizzativa per cui il processo si adatta
alle caratteristiche delle persone che guidano i sistemi operativi (stile di leadership o
di controllo).
2. La rilevanza è l’evidenza di informazioni utili per attuare un processo decisionale
3. L’utilità di scomporre uno scostamento globale è quella di avere un’analisi più
accurata su tutte le cause degli scostamenti, soprattutto per un azienda che opera su
più mercati con diversi prodotti. Ciò consente di effettuare un controllo di feedback più
accurato.
4. Il ruolo dei sistemi di analisi, previsione e simulazione è quello di fare previsioni
sulle prospettive future , da queste ipotesi vengono definiti gli obiettivi e il processo di
controllo. Per le previsioni si fa un’analisi dei dati sotirici e un’analisi delle prospettive,
ipotizzando varie direzioni di marcia, valutando le politiche interne da attuare e i
cambiamenti ambientali possibili.
5. Si intende il numero di persone che riportano allo stesso superiore gerarchico. Più
sono complessi i compiti minore è l’ampiezza del controllo e viceversa.
6.Attraverso la mappa delle responsabilità si distribuiscono le responsabilità in
azienda, questa consente di diffondere la mentalità manageriale e incentiva
comportamenti in linea con gli obiettivi aziendali. La mappa delle responsabilità deve
essere flessibile in modo da poter adeguare la struttura organizzativa ai cambienti
ambientali, ma non deve subire cambiamenti troppo frequenti , perché potrebbero
essere negativi per la motivazione dei responsabili e pregiudicare il raggiungimento
degli obiettivi aziendali.
7. I centri di profitto autonomi sono unità organizzative in cui i titolari possono
influenzare in maniera significativa i ricavi e i costi, non ci sono scambi di beni e
servizi con altre unità organizzative, ciò assicura alla direzione che i risultati siano
attribuibili alle decisioni del responsabile. I centri di profitto semiautonomi sono
caratterizzati da un’elevata frequenza di scambi con altre unità organizzative che
potrebbero quindi alterare i risultati del centro. Nel centro di profitto fittizio non ci sono