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Attività della Pubblica Amministrazione
La distinzione tra giurisprudenza e precedente è: Quantitativa e qualitativa La distinzione tra i criteri legali di interpretazione, posti dall'art. 1362 e ss. c.c. da, rispettivamente quelli dell'art. 12 delle preleggi consiste in: l'oggetto: nell'un caso il contratto; nell'altro la legge. La funzione nomofilattica è esercitata: Dalla Suprema Corte di Cassazione La funzione nomofilattica si estrinseca: Nell'affermazione del principio di diritto La norma giuridica secondo le teorie cognitive dell'argomentazione giuridica è: La premessa da cui fare discendere un ragionamento logico-razionale La norma giuridica secondo le teorie logico-analitiche è: Una premessa logica intemporale delimitata in uno spazio determinato La novella dell'art. 111 della Carta costituzionale del 1999 ha previsto: Una norma sul giusto processo La posizione da cuiLa posizione di Velluzzi è quella di chi distingue le attività integrative del diritto tra cui rientra il ragionamento analogico - e quelle interpretative in senso stretto, muovendo da una prospettiva moderatamente scettica in campo interpretativo.
La posizione di Cammeo è nel senso di ammettere la piena applicabilità dell'art. 3 delle preleggi (del codice del 1865) in quanto il diritto amministrativo è un diritto non eccezionale ma speciale.
La posizione di Velluzzi sotto il profilo teorico-filosofico, si traduce nella presa di distanze tanto dal formalismo interpretativo quanto dallo scetticismo radicale.
La posizione di Vittorio Italia può essere così sintetizzata: ammette implicitamente l'interpretazione estensiva, e si è posto il problema di stabilire quando ad essa è possibile fare ricorso, fondando, segnatamente, tale un più o principi gerarchicamente eccezionale possibilità alla stregua di generale principio.
di coerenza con norme superiori alla norma, possa essere influenzata da interpretazioni soggettive e non basate su una corretta precomprensione critica. La precomprensione attiva ed analitica può essere definita come: una seconda fase di quella che è denominata precomprensione normativa. La precomprensione critica si pone come momento intermedio tra l'interpretazione filologica e la critica. La precomprensione critica è una qualità che il soggetto interpretante deve possedere per poter interpretare. La precomprensione si può definire come quell'attività compiuta dall'interprete che consente all'interprete stesso di giungere ad un primo orientamento circa il significato da attribuire ad un testo e di formulare possibili ipotesi di significato di quel testo che potranno sempre essere corrette da successive ipotesi, adeguatrici, migliorative o sostitutive di quella originaria. Le premesse del ragionamento ermeneutico sono la precomprensione critica e la circolarità. La preoccupazione nella dottrina risiede nel timore che la giurisprudenza, di coerenza con norme superiori alla norma, possa essere influenzata da interpretazioni soggettive e non basate su una corretta precomprensione critica.più o meno consapevolmente, possa fare un uso non corretto della tecnica dell'interpretazione estensiva, finendo, dunque, per dare la stura, piuttosto, all'applicazione analogica di disposizioni penali incriminatrici ovvero di norme eccezionali.
La prima variante della teoria eclettica si sostanzia in quella corrente del pensiero giuridico contemporaneo facente capo a: H.L.A. Hart ed alla scuola inglese, fautori della tanto fortunata formula della struttura "aperta del diritto" - cosiddetta open texture.
La produzione del diritto, secondo il positivismo, è affidata solo ed esclusivamente al legislatore.
La pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite, n. 15144/2011, ha stabilito che: Ove l'overruling si connoti del carattere dell'imprevedibilità si giustifica una scissione tra il fatto e l'effetto, di preclusione o decadenza, con la conseguenza che deve escludersi l'operatività della preclusione o della decadenza.
La questione della
alla legge come fonte principale del diritto, mentre le fonti secondarie, come la giurisprudenza, hanno un ruolo interpretativo. La differenza tra interpretazione estensiva e analogia nel diritto penale viene risolta nel senso che l'interpretazione estensiva si applica quando il significato ricavato dalla disposizione normativa non solo è uno dei significati semanticamente possibili, ma anche non è in contrasto con il principio di legalità che permea il diritto penale. La rilevanza del contesto è avversata dalla giurisprudenza. La scelta compiuta dall'interprete è discrezionale, ma non arbitraria, poiché ricade comunque all'interno di un complesso, numericamente quantificato, di significati linguisticamente possibili e giuridicamente ammissibili. La sola identità di ratio è atta a fondare l'applicazione analogica della disposizione normativa. La teoria formalistica viene definita teoria cognitiva, in quanto l'interpretazione è un atto di scoperta o di conoscenza. La teoria generale del diritto giuspositivista assegna un ruolo alla legge come fonte principale del diritto, mentre le fonti secondarie, come la giurisprudenza, hanno un ruolo interpretativo.La produzione del diritto
La terza critica che si muove alla teoria eclettica è la stessa che alcuni autori muovono nei confronti della teoria conoscitiva perché:
Si giunge ad affermare che nei casi facili l'interpretazione è scoperta del significato obiettivo, mera attività interpretativa conoscitiva
La tesi dell'unica soluzione corretta è stata elaborata da: R. Dworking
La visione ermeneutica dell'ordinamento giuridico si basa su: Il principio di etero-integrazione ordinamentale
Le dottrine dell'interpretazione vertono: Su ciò che l'interpretazione deve essere
Le finzioni giuridiche intervengono quando: Le tecniche di prima e di seconda classe non sono sufficienti a colmare le lacune
Le norme di riconoscimento nell'ordinamento normativista sono: le norme dalle quali si possono astrarre e generalizzare principi generali
Le norme primarie nell'ordinamento normativista sono: i precetti o le sanzioni (se ci sono)
sono entrambe sono le sanzioni)Le premesse del ragionamento ermeneutico sono:La precomprensione critica e la circolarità
Le recenti riforme normative:Hanno esaltato la funzione nomofilattica assegnata tradizionalmente alla Suprema Corte di Cassazione
Le regole formali di interpretazione assurgono a regole cosiddette di:opportunità, nella misura in cui orientano l’interprete nell’opera interpretativa.
Le regole legali proprie dell'ermeneutica contrattuale si applicano anche all'atto amministrativo:Si
Le riforme legislative che hanno interessato il giudizio civile di Cassazione:Hanno istituzionalizzato l'onere di enunciare il principio di diritto
Le sentenze vanno interpretate alla stregua dei canoni ermenutici dettati dall'art. 12 delle disposizioni preliminari al codice civile:Si, in ragione della assimilabilità delle sentenze alla legge
Le sezioni semplici della Suprema Corte di Cassazione ovvero del Consiglio di Stato:Non potranno
ritenersi vincolate dal principio di diritto ex art. 374 comma 3 c.p.c e 99 comma 3 c.p.a. in contrasto con il diritto europeo
Le teorie cognitiviste richiedono: lo studio della norma come oggetto di conoscenza
Le teorie cognitive si basano sull'assunto che: L'attività normativa e quella interpretativa rientrano nella stessa sfera di azione
Le teorie dell'argomentazione argomentano sul fatto giuridico: Prendendo le mosse dalle norme giuridiche esistenti
Le teorie eclettiche dell'interpretazione giuridica ritengono che l'attività interpretativa: Abbia valore conoscitivo e decisionale eterointegrando o non l'ordinamento giuridico
Le teorie scettiche si basano sull'assunto che: L'attività interpretativa è attività volitiva
Lo scopo dell'interpretazione giuridica come procedimento razionale, secondo Gentili, è: pervenire ad un esito interpretativo non certo corrispondente alla verità, ma, certamente,
più giustificato di ogni altro , almeno nel senso chela sua tenuta razionale tendenzialmente esclude obiezioni di segno contrario ad opera di chi quell esito contest
Lo strumento dell’equità si pone come uno strumento:
- Di controllo dell’attività interpretativa per i limiti che pone al soggetto giudicante
Lo strumento della discrezionalità amministrativa permette:
- La decisione volitiva di un soggetto ordinamentale senza subordinazione alla legge
Lo strumento della discrezionalità amministrativa permette di:
- Non essere vincolati alla legge scritta
Negli ordinamenti di civil law:
N È ammissibile, secondo Guastini, solo una creazione del diritto in senso debole
Nei sistemi di civil law, l'espressione francese revirement si riferisce:
al mutamento giurisprudenziale sollecitato dal dissenso del giudice del rinvio, che un giudice di merito e che, nel sistema francese, non èvincolato al principio di diritto enunciato dalla Corte di
Cassazione nella pronuncia di Cassazione con rivio
Nel caso dell'analogia iuris l'interprete utilizza un principio che può definirsi: generale
Nel caso della comunicazione intenzionale, indicare che cosa la comunicazione linguistica impone di considerare preliminarmente:
Nel caso della comunicazione intenzionale, inoltre, la comunicazione linguistica impone anzitutto di considerare il senso letterale delle parole, quale materiale dal quale l'interprete ricava il senso; cioè il destinatario della comunicazione trasforma i segni in segnale proprio a partire dall'enunciato inteso come complesso di parole
Nel contesto storico dell'Illuminismo francese:
Il brocardo in claris non fit interpretatio acquistò il significato di interpretazione letterale
Nel genus di scetticismo interpretativo è d'uso riportare: Più tendenze di pensiero
Nel nostro ordinamento l'analogia trova cittadinanza e positiva definizione nell'art:12 comma 2
Nel nostro ordinamento, la giurisprudenza comune: Non è fonte formale del diritto
Nell'accezione di Mortati per fatto normativo si intende: Non tutti i fatti di produzione giuridica, ma soltanto quelli che sono caratterizzati dall'avere come conseguenza norme giuridiche senza essere giuridicamente qualificati come tali
Nell'opera di Giannini, viene individuato un argumentum a contrario inteso come "regola di chiusura del sistema tributario".
Nell'ordinamento giuridico italiano si è soliti affermare che le decisioni giurisdizionali: Producono effetti giuridici limitatamente al caso deciso e con riferimento alle parti
Nell'ordinamento italiano, con una pronuncia della Cassazione dei primi anni Novanta, la numero 8347, si è affermato che: Non è esclusa la necessità di mutamenti nella giurisprudenza della Corte, quando essi siano consapevoli e si diano responsabilmente caricodi tutte le ragioni che presidiano la precedente
giurisprudenzaNella antica Grecia il nomofilace