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Nel cognitivismo radicale, l'esito interpretativo è unico; corrispondente alla lettera del testo da interpretare ed è, per questa via, anche vero.
In una prospettiva di scetticismo radicale, non ha senso chiedersi della correttezza dell'interpretazione nella misura in cui essa coincide con il fatto della decisione giudiziale che determina il significato.
Secondo Gentili, come è possibile che, in ambito giuridico, si diano più opzioni interpretative di una medesima disposizione normativa: perché l'interpretazione giuridica è in realtà una species del genere interpretazione in generale.
Le ordinarie forme di comunicazione, secondo Umberto Eco, funzionano come un processo di significazione, cioè di attribuzione di significato al segnale emesso dalla emissione: processo di...
La significazione che, ben considerare, muove proprio dal destinatario verso l'emittente e non viceversa. L'attività interpretativa secondo Gentili è un'attività argomentativa, sicché l'interprete stabilisce con procedimento razionale quale esito interpretativo, si giustifichi in quel caso e sia perciò da preferire per gli scopi per i quali si interpreta.
Secondo Gentili, per testo si intende l'oggetto o materiale della comunicazione. La rilevanza del contesto è avversata dalla giurisprudenza.
Secondo Gentili, l'interpretazione giuridica è parte del più ampio fenomeno della comunicazione intersoggettiva di cui condivide, pur presentando specifiche proprietà, fondamentali caratteristiche comuni.
Secondo l'ermeneutica razionale, la funzione svolta dagli "gli argomenti" consiste nell'escludere ovvero avallare un determinato significato, nonché assegnare senso.
Per regole di ermeneutica legale
Vada inteso un sistema di regole formali di interpretazione. Il quadro delle fonti del diritto nell'ordinamento giuridico vigente è delineato dall'art. 1 Preleggi. Devono essere presenti, affinché si possa parlare di una consuetudine, i seguenti elementi: l'elemento materiale, cioè il comportamento osservato reiteratamente, in concreto, da una generalità di soggetti; l'elemento psicologico, cioè la convinzione, la opinio juris, che tale comportamento sia obbligatorio.
Circa le obiezioni che si muovono a chi considera la necessità come fatto normativo, si osserva: alla introduzione della necessità tra i fatti normativi si obietta che la necessità non tanto produce nuovo diritto quanto sospende provvisoriamente quello stabilito, ovvero realizza una situazione in cui nessuna delle regole stabilite può essere applicata piuttosto che una situazione in cui alle regole stabilite se ne sostituiscono permanentemente delle.
nuove.Secondo Bobbio: la differenza tra la consuetudine come fatto normativo e la rivoluzionela consuetudine, in quanto evolutiva, è generalmente un fatto normativo semplice che modifica unanorma per volta, la rivoluzione in quanto eversiva è un fatto normativo complesso che modifica unlOMoARcPSD|5127533intero ordinamento, o per lo meno travolge i suoi presupposti costitutivi tutti in una volta
Degli argomenti interpretativi:non potrebbe astrattamente escludersi un analisi in termini gerarchici.
Per Modugno, forma oggetto di interpretazione giuridica in senso stretto:l'interpretazione di documenti giuridici.
L'art. 1362 cod. civ. si applica anche alle dichiarazioni negoziali unilaterali:Si, con degliaccorgimenti derivanti dal fatto che oggetto dell'interpretazione non sia un sinnallagma contrattuale
Le sentenze vanno interpretate alla stregua dei canoni ermenutici dettati dall'art. 12 delledisposizioni preliminari al codice civile:Si, in ragione della
assimilabilità delle sentenze alla legge
Secondo G. Tarello:
Le leggi non sono in grado di declinare un proprio complessivo linguaggio scevro da ogni riferimento al linguaggio comune
Secondo R. Guastini, le teorie dell'interpretazioni sono:
La teoria cognitiva, la teoria scettica, la teoria eclettica
Secondo F. Viola, il realismo giuridico scandinavo:
Legge in chiave psicologica l'aspetto simbolico del fenomeno giuridico che si giova di identità ritenute oggettivamente esistenti come le norme
L'eclettismo, anche denominato, teoria mediana o alternativa, si scinde in:
due varianti, anche se Guastini precisa che la distinzione tra le due versioni è forse frutto di una forzatura.
Hart, nel capitolo VII del saggio "The concept of law", evidenzia:
l'esistenza di un'irriducibile indeterminatezza di ogni disposizione normativa, la quale accanto ad un nocciolo di significato certo e stabile, contiene altresì una zona di penombra.
teoria scettica, sostenendo che l'interpretazione è sempre atto di volontà: trascura l'esistenza di regole linguistiche condivise ed incontestate, che determinano univocamente e rendono conoscibile il nocciolo di significato di ogni espressione di lingua. Secondo Barberis, la critica che è possibile rivolgere alla teoria eclettica si muove: sull'asse interpretazione (in astratto) - applicazione (in concreto) La terza critica che si muove alla teoria eclettica è la stessa che alcuni autori muovono nei confronti della teoria conoscitiva perché: si giunge ad affermare che nei casi facili l'interpretazione è scoperta del significato obiettivo, mera attività interpretativa conoscitiva. Una concezione tipicamente ermeneutica si basa: sull'idea di coessenzialità di norme e fatti nell'esperienza giuridica. La precomprensione si può definire come: quell'attività compiuta dall'interprete cheConsente all'interprete stesso di giungere ad un primo orientamento circa il significato da attribuire ad un testo e di formulare possibili ipotesi di significato di quel testo che potranno sempre essere corrette da successive ipotesi, adeguatrici, migliorative o sostitutive di quella originaria. Esiste un parallelismo tra ermeneutica filosofica ed ermeneutica giuridica perché: entrambe si basano sull'utilizzo della metodologia gadameriana, riconducibile nella formula "precedenza della domanda". Il continuo ritornare dell'interprete su di un testo normativo da interpretare esibisce un andamento tipicamente circolare, anzi spiraliforme. Secondo Kelsen la norma fondamentale (Grundnorm) è: quella norma che costituisce l'unità nella pluralità di tutte le norme che formano un ordinamento. Secondo una visione normativista l'ordinamento giuridico: è assimilabile ad un sistema di norme giuridiche che non sono su un
piano di eguale gerarchia, bensì è un ordinamento a gradi.
In relazione alle lacune Kelsen ritiene che: è ben poco pertinente parlare di lacune in senso proprio, potendosi discorrere solo di lacune in senso tecnico.
Hart intende dare una visione più completa del fenomeno giuridico e tenta di correggere il kelsenismo in quanto: ritiene che il normativismo kelseniano ragiona in termini esclusivamente di validità e trascura il "punto di vista esterno".
Nella declinazione offerta da Gentili il metodo interpretativo alternativo proposto consiste in ciò: l'interpretazione del contratto va riguardata quale species della interpretazione giuridica, a sua volta, parte del più generale problema dell'interpretazione.
L'elaborazione della nozione di "interpretazione giuridica corretta si deve a: Aurelio Gentili
Secondo Gentili per testo si intende: l'oggetto o materiale della comunicazione.
La rilevanza del contesto è avversata
da:dalla giurisprudenzaSecondo Gentili la decisione del significato da attribuire al testo interpretando deve avvenire: secondo ragione e non secondo volontà.
Gentili dedica intensa attenzione al modo di combinazione tra regole di: ermeneutica razionale e legale.
In relazione alla consuetudine come fatto normativo, secondo Bobbio: chi parla di consuetudine come fatto normativo ritiene che le regole di un sistema giuridico possano derivare non solo da atti rilevanti ma anche da fatti rilevanti e che in altre parole la considerazione degli atti normativi non esaurisca il problema delle fonti del diritto.
La posizione di Velluzzi sotto il profilo teorico-filosofico, si traduce nella presa di distanze tanto dal formalismo interpretativo quanto dallo scetticismo radicale.
In ambito giuridico, e nella prospettiva moderatamente scettica dell'interpretazione, rileva: la scelta discrezionale dell'interprete.
Secondo Velluzzi gli argomenti interpretativi: integrano
Procedimenti discorsivi il cui uso è radicato nella comunità giuridica alla quale giuristi e giudici appartengono, funzionali a giustificare una determinata interpretazione. Circa la consistenza della consuetudine, Santi Romano e Zanobini ritengono che: la consuetudine è un fatto. Spesso accade che: Il legislatore non precisa, ai fini della sua disciplina, cosa un certo vocabolo significhi e come vada interpretato. Secondo M. Barberis, le teorie dell'interpretazioni sono: Il formalismo interpretativo, la teoria dell'interpretazione mista o intermedia, lo scetticismo interpretativo. Il formalismo interpretativo: Sottende l'idea che l'interprete può addivenire alla risoluzione del caso attraverso l'interpretazione letterale. La tesi dell'unica soluzione corretta è stata elaborata da: R. Dworking. Secondo M. Barberis, per scetticismo interpretativo si intende: indicare diverse teorie che comprendono sia il giusrealismo scandinavo sia il giusrealismo americano.
giusrealismostatunitense nel mondo del common law
Secondo Barberis, la critica che è possibile rivolgere alla teoria eclettica si muove: sull'asse interpretazione (in astratto) - applicazione (in concreto)
La terza critica che si muove alla teoria eclettica è la stessa che alcuni autori muovono nei confronti della teoria conoscitiva perché: si giunge ad affermare che nei casi facili l'interpretazione è scoperta del significato obiettivo, mera attività interpretativa conoscitiva.
Secondo Modugno l'emeneutica giuridica: è una vera e propria teoria dell'interpretazione. esiste un parallelismo tra ermeneutica filosofica ed ermeneutica giuridica perché: entrambe si basano sull'utilizzo della metodologia gadameriana, rissumibile nella formula "precedenza della domanda".
L'ermeneutica giuridica si pone in netta antitesi rispetto allo scetticismo interpretativo perché