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APERTE

Afferrare

Abilità di sfruttare la capacità prevista o delle mani o altre parti del corpo per bloccare in attrezzo. Un

oggetto può essere bloccato in modo: • Simmetrica • Asimmetrica. L’oggetto da afferrare può essere in

situazione: • Statica • Dinamica Le parti del corpo che possono fermare l’attrezzo: • Mani (capacità

prensile) • Piedi • Arti o tronco. Il grasping, o riflesso di prensione, compare nei primi 3 mesi di vita. Nel

primo anno di vita i movimenti di prensione risultano determinanti per aumentare il campo di esperienze

motoriointellettive del bambino che è portato ad afferrare, toccare e manipolare attrezzi in modo

intenzionale. Si consiglia di cominciare con attrezzi morbidi e proporzionali alle dimensioni delle mani

cercando farli manipolare per la presa di coscienza delle caratteristiche di peso, forma, superficie e

ingombro. L’abilità può essere aumentata facendo intervenire l’allievo su attrezzi o palloni lanciati da vicino

aumentando poi progressivamente le distanze e variando le traiettorie. Consolidare dapprima le ricezioni

simmetriche e solo in seguito quelle asimmetriche.

Arrampicarsi

Abilità di procedere in altezza utilizzando prese e trazioni del corpo con gli attrezzi superiori, appoggi e

spinte con gli arti inferiori. La tipologia dell’attrezzo o della struttura determina il grado di difficoltà

dell’arrampicata in funzione delle prese e degli appoggi che offre, oltre naturalmente al grado di pendenza

e all’altezza. È importante predisporre un’efficace assistenza indiretta mediante la predisposizione di

tappetoni a salvaguardia di eventuali cadute. Non deve inoltre mancare, da parte dell’insegnante, una

buona conoscenza non solo delle capacità fisico-motorie ma anche delle capacità psico-affettivo-emozionali

dei propri allievi. Saper arrampicare è da considerarsi, come il nuotare, un’abilità di tipo utilitaristico. Lo

sviluppo del movimento di arrampicata parte dalla posizione di quadrupedia ventrale, pertanto possiamo

considerare come esperienze precoci i primi tentativi del bambino di 8-10 mesi di rizzarsi in piedi. Tipologia:

Arrampicate in funzione dell’attrezzo: • Alla spalliera • Al quadro svedese • Alla scala medica • Alla scala di

corda • Alla pertica • Alla fune • Arrampicate in ambiente naturale.

Assi e piani del movimento

Gli assi e piani del movimento si dividono in: assi corporei longitudinale, asse trasversale, asse antero

posteriore. L'asse longitudinale va dal vertice del capo fino al congiungimento dei talloni e viceversa; l'asse

trasversale va da una spalla all'altra e viceversa; l'asse antero posteriore attraversa il corpo dal petto al

dorso e viceversa. Da questi si "ricavano" i piani, ovvero: il piano sagittale si forma dall'incontro tra asse

longitudinale e antero posteriore, il piano frontale si forma dall'incontro tra asse longitudinale e

trasversale, il piano orizzontale è costituito dall'asse trasverso e antero posteriore. I piani sono sagittale

frontale, orizzontale e inclinato. movimenti analitici sono possibili grazie: • all’attivazione volontaria di

quell’intensità di tensione muscolare dei muscoli agonisti direttamente implicati che chiamiamo tono

funzionale; • al rilasciamento dei muscoli antagonisti.

Atterrare

Prendere contatto con il suolo senza l'equilibrio con controllo del proprio corpo successivamente ad una

situazione di volo. Forme di presa di contatto: • Simmetrica • Asimmetrica. Sono considerate forme di

atterraggio lo scendere da un divano, il cadere a terra in seguito alla perdita di equilibrio da diverse

posizioni e pertanto possiamo affermare che il bambino, a partire dal 6°-7° mese, cade a terra ed impara a

farlo con una sufficiente sicurezza. Queste esperienze sono fondamentali in quanto costituiscono un

prerequisito essenziale per l’apprendimento ed il consolidamento di altri schemi motori come camminare,

correre e saltare. L’abilità migliora e si consolida verso gli 8 anni. consigliabile iniziare con atterraggi assistiti

sempre direttamente da compagni o dall’insegnante. Passare poi agli atterraggi simmetrici da tempi di volo

brevi. Con l’aumento del tempo di volo e dunque delle altezze di salto è necessario predisporre una forma

di assistenza indiretta come tappeti e tappetoni.

Attaccare/difendere

Non è configurabile in un unico schema motorio di base non corrisponde ad una serie di situazione-

problema nelle quali si presentano occasioni ludico-motorie. Appartengono a questa categoria tutte le

situazioni di uno contro un tipico degli sport individuali e di squadra o dei giochi sportivi semplificati. Una

gestione attenta ed individualizzata di queste attività da parte dell’insegnante aiuta il bambino a risolvere

da solo i primi problemi ludico-motori competitivi. Le situazioni semplificate di competizione lo abituano a

vivere senza esaltazione il ruolo del vincente e ad accettare con serenità la sconfitta.

Camminare

È la forma di traslocazione più utilizzata dall’uomo che gli consente di procedere nello spazio attraverso una

successione di appoggi degli arti inferiori e senza tempo di volo. • Forme del Cammino: Secondo una

direzione spaziale: avanti, dietro, lateralmente, lateralmente a passi incrociati • A differenti velocità: a

velocità naturale, lentamente e velocemente • In differenti situazioni spaziali: in spazi liberi e occupati • Su

terreni differenti: dure o che assorbono la spinta • In rapporto a differenti situazioni di pendenza: in piano,

in salita, in discesa • Su basi di appoggio di dimensioni ed altezze differenti • Su basi di appoggio instabili. Il

bambino impara a camminare ad una età compresa tra i 10 ed i 14 mesi. I meccanismi del cammino sono

innati e vengono utilizzati non appena il bambino è in grado di equilibrarsi. Il riflesso estensorio crociato

consente l’estensione di un arto che garantisce l’appoggio al suolo in risposta al rilasciamento dell’altro che

effettua lo spostamento in avanti. I movimenti locomotori del cammino sono tra quelli più altamente

automatizzati. Già dopo 15 giorni dall’acquisizione della stazione eretta, il bambino è in grado di compiere

da solo più di 20 passi. Dopo tre settimane, è in grado di approntare i primi cambi di direzione. Verso i 2-3

anni il cammino possiede già le fondamentali caratteristiche di quelle dell’adulto.

Capacità di accoppiamento e combinazione

La capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti permette di integrare in un'unica struttura i

movimenti parziali o segmentari, secondo criteri temporali di successione/simultaneità. Esistono tre tipi di

combinazione: parziale, globale, percettiva motoria. La funzione di queste capacità è dunque quella di

progettazione e all'esecuzione, tutto ciò dipende dalla stretta dipendenza tra l'apparato locomotore e il

sistema nervoso che deve progettare, associare, e collegare tra loro i singoli movimenti per l'attuazione

dell'associazione stessa.

Capacità di differenziazione cinestetica

La capacità di differenziazione cinestetica è la presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di

dosarlo. In un gesto complesso essa consente di gestire le giuste alternanze di contrazione e di

rilasciamento muscolare ed i dosaggi di tensione per ogni componente muscolare parziale; quando essa ci

dà informazioni sull'apertura e chiusura delle articolazioni e sul grado di contrazione/rilasciamento

muscolare quindi ci dal senso muscolare ed articolare del movimento. I recettori della sensibilità cinestetica

si possono dividere in quattro tipologie: 1. I fusi neuromuscolari 2. Gli organi tendinei del Golgi 3. I

propriocettori vestibolari 4. I propriocettori articolari.

Capacità di equilibrio

La capacità di equilibrio sono tutti quei riflessi innati e condizionali che si manifestano nell'uomo già nel

corso dei primi anni di vita e si manifestano in due forme: reazioni segmentari del capo, del tronco e degli

arti superiori (come l'abduzione di un arto superiore corrispondente del lato in cui sto cadendo) e reazioni

combinate di più segmenti del corpo (come le così dette reazioni a paracadute). La capacità di equilibrio è

composta da componenti fisiologiche come analizzatore vestibolare, tattile, cinestetico e visivo; la capacità

di equilibrio ci permette di organizzare i movimenti, ci permette attraverso aggiustamenti di mantenere

una posizione statica.

Capacità di trasformazione

La capacità di trasformazione ci permette di modificare un'azione motoria in atto in funzione delle

situazioni, in modo che ne risulti un'azione appropriata. Una condizione necessaria affinché sia coinvolta e

sollecitata la capacità di trasformazione è la non-soluzione di continuità tra la situazione motoria di

partenza e la situazione dopo; infatti, se vi fosse anche solo una piccola pausa, non potremmo parlare di

trasformazione ma di nuova combinazione del movimento. Conosciamo 2 classificazioni: Trasformazione

parziale e trasformazione globale. 1- La trasformazione parziale è una capacità che utilizziamo in modo

abituale quando siamo portati o costretti a variare, nel corso di un'esecuzione motoria segmentaria o

globale e senza snaturare il gesto, uno o più parametri esecutivi tra cui: • La direzione e l’orientamento • Il

ritmo • La combinazione dei movimenti parziali • La durata e la velocità. 2 - Trasformazione globale:

Parliamo di trasformazione anche quando cambiamo le caratteristiche esecutive globali di un atto e cioè

quando passiamo da un movimento ad un altro senza interrompere e senza precludere la continuità

dell’azione. Ed anche questa seconda accezione della capacità di trasformazione è rinvenibile sia nelle

situazioni motorie usuali – quando alla vista di una buca trasformiamo il cammino in un piccolo saltello per

non caderci dentro per poi riprendere tranquillamente a camminare.

Capacità di reazione

La capacità di reazione ci permette di reagire il più rapidamente possibile a degli stimoli (visivi,uditivi,

tattili...). La capacità di reazione non si limita alle sole attività sportive ma viene utilizzata costantemente

durante le azioni quotidiane, basti pensare a quando stiamo guidando e dobbiamo frenare o sterzare

all'improvviso oppure quando a casa ci sta per cadere un bicchiere, la nostra capacità di reazione evita il

danno. Il tempo di reazione è composto da un tempo totale TT durante il quale c'è la percezione,

l'identificazione e l'elaborazione di uno stimolo esterno ed infine

Dettagli
A.A. 2021-2022
29 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Universita_ecampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Losavio Angelo Raffaele.