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ODELLO DI RAVE DI ULERO – ERNOULLI
Il metodo degli spostamenti (o metodo delle rigidezze) è un
ulteriore metodologia di risoluzione di strutture isostatiche e
iperstatiche. Il metodo dei vincoli ausiliari non è altro che
l’applicazione del PLV nella forma degli spostamenti virtuali:
infatti, a differenza del PLV descritto al paragrafo
precedente, adesso le incognite non sono più le forze
(virtuali) ma gli spostamenti.
Questo metodo si basa sulle rigidezze delle aste componenti
la struttura che vengono coinvolte quando viene attivato un
prestabilito grado di libertà degli di cui è dotata la
struttura.
Il procedimento è il seguente: dapprima è necessario
individuare i possibili gradi di libertà della struttura e
assegnare il verso di positività di ciascuno; successivamente
si applicano alla struttura dei vincoli ausiliari (appoggi
verticali e/o orizzontali per bloccare le traslazioni e morsetti
per le rotazioni) individuando il vettore delle forze nodali ,
̅̅̅
0
cioè un vettore di dimensione i cui termini
× 1
corrispondenti ai gradi di libertà scelti garantiscano
l’equilibrio alle sollecitazioni esterne sui vari tratti della
struttura.
Si procede poi alla costruzione della matrice delle rigidezze
. Per ciascun grado di libertà, si considera la struttura
̿
esente dai carichi esterni e si pone unitario positivo un
grado di libertà bloccando gli altri: il grado di libertà attivato
comporta una deformazione di alcune o tutte le aste della
struttura e, di conseguenza, l’insorgere di reazioni che sono
le rigidezze (con segno) offerte in corrispondenza dei gradi
di libertà scelti. In questo modo si scrivono i termini della
matrice di rigidezza (di dimensione ), ciascuno inteso
×
come quale rigidezza nasce in corrispondenza del grado di
libertà quando il grado di libertà è unitario. Si noti che
, quindi la matrice è simmetrica; inoltre è definita
̿
=
positiva in ambito di analisi elastica e a valori reali: ciò
comporta che esista sempre la matrice inversa di e quindi
̿
che esista unica la soluzione equilibrata. La matrice delle
̿̿̿̿̿
rigidezze si può esprimere anche come , dove è
̿ ̿
−1
=
la matrice delle deformabilità.
Dopo aver valutato le reazioni che nascono imponendo di
volta in volta gli gradi di libertà della struttura, si hanno
∞
soluzioni congruente ma non equilibrate. Per determinare
l’unica soluzione congruente ed equilibrata, si impone la
seguente equazione in forma matriciale:
̅̅̅ ̿
̅
+ = ̅
0
dove è il vettore degli spostamenti (i gradi di libertà)
̅
incognito, mentre è il vettore delle reazioni iperstatiche e
̅
coincide col vettore nullo in caso di vincoli lisci e perfetti e in
assenza di spostamenti generalizzati impressi. Sia che
̅
̅
sono vettori colonna di dimensione × 1.
Da questa equazione matriciale si ottiene un sistema di
equazioni nelle componenti del vettore degli spostamenti
incogniti.
Risolto il sistema, la deformata della struttura è nota ed è
possibile valutare lo stato di sollecitazione in corrispondenza
di un punto della struttura moltiplicando la rigidezza offerta
dell’asta a quella sollecitazione per lo spostamento associato
al grado di libertà che attiva la reazione.
Si riporta ora l’applicazione del metodo delle rigidezze per la
risoluzione della struttura in esame. Si assume il modello di
trave di Eulero-Bernoulli, l’ipotesi di inestensibilità assiale
delle aste e le seguenti condizioni di positività:
- spostamenti orizzontali positivi verso destra;
- spostamenti verticali positivi verso l’alto;
- rotazioni positive orarie.
Si scelgono i seguenti gradi di libertà per la struttura:
rotazione del nodo B ;
1 rotazione del nodo C ;
2 traslazione orizzontale del nodo B (o C) ;
3 traslazione verticale del nodo B ;
4 rotazione del nodo D .
5
Di seguito ne rappresentiamo lo schema di applicazione dei
vincoli ausiliari, nonché i relativi sistemi e le rigidezze
adottate per ciascuno di essi.
Figura 2.4.1: Applicazione dei vincoli ausiliari.
Sistema 0
Figura 2.4.2: Sistema 0 degradato con andamento del grafico del momento flettente in
evidenza.
2
= − = −
10 10
2
= =
20 15
=0
30 7
= =
40 10
= 0
50
Sistema 1 Figura 2.4.3: Sistema 1: rotazione del nodo B.
4
=
11
2
=
21
=0
31 6
=−
41 2
=0
51
Sistema 2 Figura 2.4.4: Sistema 2: rotazione del nodo C.
2
=
12
8
=
22
6
=−
32 2
6
=−
42 2
2
=
52
Sistema 3
Figura 2.4.5: Sistema 3: traslazione orizzontale del nodo B (o C).
= 0
13 6
= −
23 2
12
=
33 3
=0
43 6
= −
53 2
Sistema 4 Figura 2.4.6: Sistema 4: traslazione verticale del nodo B.
6
=−
14 2
6
=−
24 2
=0
34 12
= +
43 1
3
=0
53
Sistema 5 Figura 2.4.7: Sistema 5: rotazione del nodo D.
= 0
15 2
=
25
6
=−
35 2
=0
45 4
= +
55 2
Si riporta il confronto tra i risultati ottenuti tramite il
manipolatore simbolico Mathematica ed il codice agli
elementi finiti Sap2000.
U U Sap2000 [cm]-[rad] U Mathematica [cm]-[rad] Errore
-0,002876 -0,002876 0,00%
-0,002731 -0,002731 0,00%
uC -0,819355 -0,819355 0,00%
vB -1,17419 -1,17419 0,00%
-0,001366 -0,001366 0,00%
Tabella 2.7: Confronto fra spostamenti e rotazioni con il metodo delle forze per il modello
di trave di Eulero-Bernoulli.
Si riportano, inoltre, i valori delle reazioni vincolari , e
:
= 9100,00
= 10900,00
6
= 1,69333 × 10
2.5 C L E (M
ALCOLO DELLA INEA LASTICA ODELLO DI
T T )
RAVE DI IMOSHENKO
In questo paragrafo si mostra la risoluzione della struttura
mediante il calcolo della linea elastica sui vari tratti che
compongono la stessa adottando il modello di trave di
Timoshenko. Il metodo della linea elastica per la risoluzione
di strutture isostatiche ed iperstatiche è lo stesso introdotto
precedentemente, con la differenza che nel modello di
Timoshenko non è più possibile considerare le aste
infinitamente rigide a taglio: oltre alla deformata flessionale
(secondo il modello di trave di Eulero-Bernoulli) si aggiunge
la deformata prodotta dall’azione tagliante, detta
scorrimento angolare Lo scorrimento angolare è definito
.
come ()
=
dove:
fattore di taglio che per una sezione rettangolare vale
: ,
6 = 1,2;
5 : modulo di elasticità tangenziale o modulo di taglio, è
funzione del modulo di elasticità normale e del coefficiente
di Poisson mediante la relazione /[2(1 ν)];
= +
: area trasversale totale della sezione.
Assumendo il modello di trave di Timoshenko, l’equazione
differenziale che lega la curvatura (la derivata seconda linea
elastica() ) agli effetti flettenti e taglianti diventa:
() ()
′′ (
)
= − + ( )
()
Il termine rappresenta il contributo alla curvatura
−
fornito dal momento flettente agente sul tratto di linea
elastica considerato, dovuto alle azioni esterne e alle
sollecitazioni interne agenti su quest’ultimo.
()
Il termine è il contributo alla curvatura fornito
+ ( )
dall’azione tagliante, con segno: a valori di taglio positivi
corrisponde uno scorrimento angolare destrorso quindi
positivo.
Si noti che se il contributo alla curvatura del
() = ,
modello di Timoshenko è nullo, ma non è nullo il contributo
alle rotazioni, dove la rotazione fisica della sezione è data
dalla differenza tra la derivata prima della linea elastica
secondo il modello di trave di Eulero-Bernoulli e lo
scorrimento angolare ( ).
′
() ()
= − ()
Così come si è visto per il modello di trave di Eulero-
Bernoulli, integrando due volte l’equazione di cui sopra, si
definisce l’espressione della linea elastica a meno di
()
due costanti d’integrazione, le quali si trovano mediante
l’imposizione di condizioni al contorno e/o di saldatura tali da
rispettare la congruenza cinematica rispettivamente con i
vincolari esterni ed interni; risolto il sistema di equazioni e
sostituite le incognite nell’espressione della linea elastica, è
possibile determinare la deformata elastica, l’andamento
delle rotazioni, il momento flettente e il taglio al variare della
coordinata di ascissa curvilinea .
Si riportano i risultati ottenuti con un codice di calcolo agli
elementi finiti. Per tenere in conto della deformabilità a taglio
delle aste insita nel modello di trave di Timoshenko, in fase
Set
di definizione delle proprietà della sezione, nel menù
Modifiers Shear Area in 2 direction
la voce si pone pari a 1,
da cui si ottiene:
( )
= ×
E quindi: 1200 2
= 1 × = 1000
1,2
Figura 2.6.7: Diagramma dello sforzo normale (Timoshenko).
Figura 2.6.8: Diagramma del taglio (Timoshenko).
Figura 2.6.9: Diagramma del momento flettente (Timoshenko).
Figura 2.6.7: Deformata ottenuta e valori di spostamento