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Scelta degli obiettivi e dei metodi
16. In quale ordine rispetto all'entrata della mano avvengono le fasi di bracciata (1 recupero; 2 trazione, 3 presa; 4 spinta):
a. 1-2-3-4
b. 3-2-4-1
c. 4-1-2-3
d. 3-4-2-1
17. Immergendosi in piscina cosa non si verifica:
a. Diminuisce il volume del ventricolare
b. Aumenta la gittata sistolica
c. Diminuiscono le frequenze cardiache
d. Diminuisce il volume polmonare
18. La conducibilità termica dell'acqua è: (Tutte errate)
a. Considerata "calda" al di sopra dei 35°C
b. Contrastata dalla sudorazione
c. Considerata "fredda" al di sotto dei 28°C
d. Almeno 30 volte maggiore rispetto a quella dell'aria
19. La tecnica della rana prevede:
a. Sweeps delle braccia verso fuori e dentro
b. A termine della flessione delle gambe i piedi ruotano verso l'interno
c. A termine della estensione delle gambe i piedi nuotano verso l'esterno
d. Sweeps delle gambe verso alto e basso
20. Secondo Langendorfer
è una abilità motoria acquatica grossolana. Orientamento spaziale Galleggiamento Differenziazione cinestetica Manualità 21. La cinematica studia: a. Le cause che determinano un movimento b. Le dinamiche delle forze c. Le cause che impediscono un movimento d. Le funzioni spazio-temporali del movimento 22. L'ingresso in acqua della mano nella bracciata a dorso deve avvenire: a. Con il palmo della mano che impatta sull'acqua b. Con il palmo rivolto verso l'esterno ed entrata in acqua del mignolo c. Con il palmo rivolto verso l'interno ed entrata in acqua del pollice d. Con la mano chiusa a pugno 23. Il metodo MAD per la misurazione del drag attivo: a. Si basa sul consumo di ossigeno del nuotatore b. Si esegue fermando le gambe con un pull-buoy c. Determina anche il valore del drag passivo d. Può essere eseguito in tutti gli stili 24. Come si calcola il lavoro svolto da un nuotatore: a. Frequenza di bracciata per ampiezza di bracciata b. Distanza per tempo impiegato c. Forza applicata per distanza percorsa d. Massa corporea per velocità media- La distanza percorsa diviso il numero di bracciate eseguite
- La forza del drag per la distanza percorsa
- La velocità mantenuta per la distanza percorsa
- È più veloce il nuotatore che a parità di propulsione
- È il più resistente
- Ha più attrito
- Ha meno massa grassa
- È più efficiente
- Nello stesso nuotatore i valori di drag attivo e passivo:
- Sono uguali
- Il drag passivo è minore di quello attivo della rana
- Non cambiano con la velocità
- Il drag attivo è sempre maggiore
- Nell'acqua salata si galleggia di più perché:
- La densità è maggiore
- Il drag è minore
- C'è maggiore tensione superficiale
- Il numero di Reynolds è minore
- Quale di queste competizioni sportive è più penalizzata dall'azione del drag:
- Atletica: 50 km di marcia
- Nuoto: tuffi dal trampolino di 10 m
- Sci: discesa libera
- Pallavolo
Nell'uomo immerso la spinta idrostatica e quella gravitazionale:
a. La forza idrostatica supera la forza gravitazionale
b. Sono di uguale forza
c. Hanno la stessa direzione
d. Sono applicati al baricentro corporeo
30. L'embolia gassosa da immersione si rischia con:
a. Un eccesso di anidride carbonica
b. Un'immersione troppo profonda
c. Una risalita troppo veloce
d. Una carenza di ossigeno
31. Quali di questi studi risulta corretto:
a. Un italiano su 5 non ha mai frequentato più di una volta una piscina (Confitarma 2004)
b. Il saper nuotare è correlato al titolo di studio (Istituto Piepoli Spa 2012)
c. Sanno nuotare meglio gli abitanti delle città che delle campagne (Confesercenti 2008)
d. Il 43% degli under 14, non ha mai imparato a nuotare bene (Siempe Società Pediatri 2014)
32. Se un nuotatore si muove ad alta velocità media costante la sua propulsione:
a. È principalmente prodotta da arti inferiori
b. È maggiore del drag
c. È minore del drag
uguale al dragd. È minore del drag33. Quale di queste non è una variabile nel contesto dell’ambientamento:
- a. numero allievi
- b. profondità della piscina
- c. sede della piscina
- d. frequenza delle lezioni
34. è una componente del drag nel nuoto la resistenza:
- a. di scivolamento
- b. di temperatura
- c. di ambientamento
- d. di impatto
35. Si definisce semi-annegamento quando il soggetto:
- a. quando il liquido non entra mai nei polmoni
- b. decede dopo 24 ore dall’evento
- c. viene salvato all’ultimo momento utile
- d. quando la causa dell’annegamento è una sincope
36. La simulazione di immersione <<a secco>> Bed-rest è: