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DOMANDE RELATIVE ALLA DIDATTICA E ALLA TECNICA
L'ambientamento avviene solitamente in una fascia d'età compresa tra i 3 ed i 7 anni. Gli obiettivi sono molteplici ma il primo riscontrabile è quello di imparare nuovi movimenti e costruire nuovi schemi motori che a secco sono totalmente diversi, per poi riuscire ad apprendere delle abilità e capacità natatorie in una pratica futura.
Infatti la propulsione nell'ambiente acqua è totalmente diversa poiché bisogna generare una propulsione in assenza di punti di appoggio fissi. Oltre a ciò vi sono aspetti legati alla salute come l'attivazione di diversi gruppi muscolari, miglioramento dello sviluppo, dell'apparato cardio-circolatorio... L'acquisizione di competenze legate al movimento in acqua comporta ad una riduzione dell'acquafobia, un miglioramento della cultura acquatica e dunque un minor rischio di annegamento.
In seguito essendo un'attività polivalente e multilaterale va a promuovere lo sviluppo delle diverse potenzialità e personalità dell'individuo. Le competenze acquatiche apprese sono l'equilibrio (con le sue diverse forme), la respirazione (naso/bocca), la propulsione (delle porzioni segmentarie e sincronizzata) e le manipolazioni. Ogni competenza acquatica segue una precisa progressione didattica dal facile al difficile attraverso una pratica attiva e piacevole. 2. Obiettivi dell'attività acquatica neonatale e i riflessi natatori naturali L'attività neonatale ha tre principali obiettivi che sono: - L'obiettivo sociale che mira a stimolare interazioni sociali del bambino e quella genitore-figlio in quanto il bambino è accompagnato dentro l'acqua dal genitore stesso; - L'obiettivo cognitivo che attraverso il movimento porta a promuovere il gioco acquatico e lo sviluppo intellettuale del bambino; - L'obiettivopsicomotorio che consiste nell'avvio allo sviluppo delle abilità acquatiche grossolane come i galleggiamenti, gli spostamenti e le immersioni. Oltre a ciò l'attività in acqua porta a strutturare un fisico in salute offrendo dei momenti di gioco che possano rafforzare il corpo.
I riflessi sono visibili fino al 6 mese di norma, dopodiché ci vorrà un'attività volontaria per attuare tali comportamenti. Uno dei riflessi più importanti è quello di trattenere il respiro una volta che il bambino viene immerso attivando così il diving reflex, al quale segue l'apertura degli occhi affinché possa osservare l'ambiente circostante. L'ultimo riflesso è quello del surfacing ovvero il "tornare" a galla, dato anche dall'importante massa grassa del neonato che lo porta ad emergere più facilmente.
L'attività neonatale mostra delle peculiarità importantissime.
Dei neonati come la loro naturalezza all'interno dell'ambiente acquatico grazie a movimenti spontanei e autonomi.
Attività acquatica neonatale: didattica, esercitazioni e stili di insegnamento
Nella didattica dell'attività acquatica neonatale si ha un rispetto della progressione didattica che deve seguire il corso dell'evoluzione dello stesso bambino rispettandone i tempi. Si cerca di passare dal facile al difficile mediante diversi tipi di esercitazione che possano far prendere un diverso rapporto con l'acqua. La prima parte è sull'adattamento ed il progressivo ingresso in acqua che dovrà essere accompagnato dalla madre mediante ad esempio il contatto con i piedi e l'utilizzo di oggetti che rendano più familiare l'ambiente al bambino. Una volta entrato si eseguiranno delle progressioni che vadano stimolare le abilità grossolane come i galleggiamenti, gli spostamenti e l'immersione (tutti assistiti).
dalla madre). Dopodiché si ricercheranno ipassaggi e l'ingresso in acqua con un piccolo sbilanciamento, ad esempio seduti abordo piscina verso il genitore in acqua. Lo stile d'insegnamento predominante è quello studente centrato che porta alla scoperta da parte del bambino di un nuovo ambiente facendogli scoprire in maniera guidata determinati movimenti. 4. Il modello di apprendimento dell'ambientamento Alla base del modello di apprendimento dell'ambientamento vi sono due gradi il I ed il II, che concorrono con diverse tappe ed un proprio modello di gestione allo sviluppo dell'ambientamento. Il primo grado getta le basi dell'adattamento all'ambiente acquatico introducendo i fondamenti dell'adattamento come il galleggiamento, le propulsioni, i tuffi, le respirazione, le manipolazioni e facendo familiarizzare il bambino con l'ambiente acqua... Mentre nel secondo grado si ha lo sviluppo delle abilità di base.differenza tra primo e secondo grado sta nella differenza di obbiettivi richiesti per la medesima abilità ed una maggiore difficoltà nei secondi rispetto che nei primi, poiché nei metodi di primo livello si va ad introdurre per imparare il programma motorio mentre in quello di secondi lo si va a consolidare. Ad esempio presa la propulsione nel primo grado si chiede di imparare. Nel secondo livello l'obbiettivo non è più quello di adattarsi bensì di riuscire a coordinare braccia e gambe per ottenere una propulsione più efficiente. 5. Ambientamento: obiettivi, progressione didattica ed esercitazioni per l'apprendimento della familiarizzazione e respirazione in acqua Per ogni competenza acquatica che si vuole insegnare è bene creare una cornice di contesto giocosa che possa veicolare l'insegnamento al bambino grazie ad una didattica di esercizi attiva, facendoli diventare partecipi così da stimolarli e motivarli.Familiarizzazione esiste solo nel primo grado del modello di apprendimento ed ha due obbiettivi principali: quello di far conoscere dapprima la piscina e successivamente l'ambiente acquatico.
Per introdurli nel luogo della piscina si deve anzitutto presentarsi a loro, in modo da essere più familiari. Successivamente si espongono le regole (come il dovere di fare la doccia prima di entrare) e si mostrano i diversi luoghi (come le docce e le vasche), successivamente si parla dell'acqua analizzandone alcuni aspetti e facendo partecipare i bambini sentendo la loro opinione.
Una volta spiegato ciò si passa al primo contatto con l'acqua che non deve essere assolutamente brusco ma deve rispettare i tempi dei bambini, una volta entrati il livello deve essere fino ai fianchi e via via progredire fino ad arrivare a compiere degli spostamenti. Il primo contatto può avvenire seduti sui bordi, per poi chiedere loro di battere le gambe dentro e fuori dall'acqua.
Cercando di compiere dei grandi schizzi (in modo tale da bagnarli ed ambientarli) dopodiché si potrà (….).
La respirazione nel primo grado ha l’obbiettivo di far imparare un nuovo modello di respirazione con un ritmo differente da quello a secco portando a far tenere infine gli occhi aperti. L’introduzione di questa avviene con un diverso livello di immersione andando così a modulare la pressione idrostatica sul corpo del bambino, fino a raggiungere l’immersione completa. Vi sono diversi esercizi come il “fare le bolle sott’acqua”, giocare alle viti ovvero di stare vicini alla superficie dell’acqua e con delle rotazioni della testa verso destra e sinistra toccare con il viso l’acqua nella porzione centrale in modo da sviluppare un ritmo di respirazione.
Nel secondo grado invece si vanno a sviluppare soprattutto i tempi e la coordinazione con gli arti superiori6. Ambientamento: obiettivi, progressione didattica ed
Esercitazioni per l'apprendimento delle propulsioni in acqua
Per ogni competenza acquatica che si vuole insegnare è bene creare una cornice di contesto giocosa che possa veicolare l'insegnamento al bambino grazie ad una didattica di esercizi attiva, facendoli diventare partecipi così da stimolarli e motivarli.
Nel primo grado la propulsione ha due grandi obiettivi che sono quello di adattarsi a un nuovo modello di propulsione e quello di gestire il conseguente equilibrio dinamico.
Nella progressione si ha dapprima l'interazione con le diverse superfici propulsive e con gli oggetti, ciò porterà uno spostamento verso una direzione volontaria. Mentre l'apprendimento dell'equilibrio avviene attraverso l'esecuzione di più azioni combinate. Un esercizio base per conoscere la spinta data dall'acqua è quello di posizionare i bambini a bordo vasca e chiedere loro di fare della schiuma, poi delle onde piccole e grandi.
Lo stesso esercizio può essere provato anche immersi in acqua attaccati al bordo in modo tale da sentire la spinta che l'acqua restituisce. Un altro esercizio potrebbe essere "i battelli" ovvero di dare ai bambini delle tavolette che dovranno posizionare sotto la pancia. Dapprima si dovranno muovere solo con la spinta degli arti superiori, poi solo quella degli arti inferiori ed infine combinarle.
Nel secondo grado si ha come obiettivo principale quello di migliorare la coordinazione delle braccia con le gambe ed inoltre di posizionare correttamente la mano per ottenere una propulsione più efficiente. La progressione per la coordinazione vede come primo step quello di combinare il movimento alla respirazione ed in seguito sincronizzare gli arti. Mentre la metodica della mano viene appresa grazie ad un suo corretto posizionamento e l'introduzione del gomito alto.
7. Ambientamento: obiettivi, progressione didattica ed esercitazioni per l'apprendimento
dovrà essere eliminato. Ad esempio, nel caso della presa di più oggetti insieme, si può iniziare con l'utilizzo di una rete o di un secchio per raccogliere gli oggetti, per poi passare a una presa diretta con le mani. Per quanto riguarda il lancio e la ricezione, si può iniziare con l'utilizzo di un partner che riceve l'oggetto lanciato, per poi passare a una ricezione diretta senza l'ausilio di un compagno. Nel terzo grado, gli obiettivi riguardano la respirazione e il nuoto. Si inizia con esercizi di respirazione in acqua, come soffiare bolle o inspirare ed espirare sott'acqua. Successivamente si passa all'apprendimento delle tecniche di nuoto, come il dorso, la rana e lo stile libero. Si possono utilizzare giochi e esercizi divertenti per rendere l'apprendimento più coinvolgente e motivante per i bambini. Infine, nel quarto grado si lavora sulla coordinazione e sulla resistenza. Si possono proporre esercizi che coinvolgono movimenti coordinati degli arti, come il nuoto a bracci alternati o il nuoto a gambe alternate. Per quanto riguarda la resistenza, si possono organizzare delle prove di resistenza in cui i bambini devono nuotare per un determinato periodo di tempo o per una determinata distanza. In conclusione, è importante creare un ambiente di apprendimento divertente e stimolante per insegnare le competenze acquatiche ai bambini. Utilizzare una didattica attiva, con esercizi progressivi e giochi, può aiutare i bambini a partecipare attivamente all'apprendimento e a sentirsi motivati.viene tolto. Un esempio di esercitazione è "la palla velenosa" si