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NOME DEL TERRENO MICRORGANISMI COLTIVATI
PCA Mesofili totali
VRDB Enterobatteri
KEA Enterococchi
MRS + 10mg/L VANCOMICINA Microrganismi eterofermentanti
M17 Streptococcus thermophilus
MRS pH 5.5 Batteri lattici acidofili
Tabella 3: Terreni utilizzati in Microbiologia Alimentare
• Terreno BSM per prova di fermentazione di Bacillus licheniformis:
- Peptone 15g/L (Merk)
- Estratto di lievito 6g/L (Merk)
- Tween 80 1mL (Merk)
- Rosso di Clorofenolo 0.04 g (Merk)
- Acqua distillata
▪ pH 6.4
▪ sterilizzazione 121°C per 15’
• Soluzione fisiologica
• Bunsen, è uno strumento comunemente utilizzato in microbiologia per
sterilizzare e riscaldare campioni e strumenti di laboratorio. Per utilizzarlo in
modo sicuro ed efficace, è importante seguire alcune precauzioni. Innanzitutto,
è fondamentale regolare l’intensità della fiamma in base alle esigenze
specifiche, distinguendo tra fiamma ossidante e riducente. Inoltre, il Bunsen
deve essere utilizzato sempre in un ambiente ben ventilato e posizionato
lontano da sostanze infiammabili. Seguendo queste indicazioni, è possibile
operare in laboratorio in modo sicuro e ottenere risultati ottimali.
• Vortex, strumento utilizzato in microbiologia per agitare e mescolare campioni
liquidi, come terreni di coltura o soluzioni contenenti microrganismi. Grazie al
movimento circolare e intermittente, il vortex permette una miscelazione
rapida e uniforme dei campioni. Questo processo assicura che i microrganismi
4
rimangano in sospensione e garantisce una distribuzione omogenea delle
sostanze nutritive nei terreni di coltura, ottimizzando le condizioni per la
crescita e lo studio dei microrganismi.
• Propipette, uno strumento di misurazione molto preciso che consente di
prelevare e trasferire volumi estremamente ridotti di liquidi. È composta da un
dispositivo di aspirazione manuale e da una punta monouso che si adatta al
volume da misurare. La propipetta è considerata come un dispositivo di
sicurezza
• Pipette sterili, strumento di precisione utilizzato per prelevare e trasferire con
precisione piccole quantità di liquidi. Ne esistono di diversi tipi, ma quelle da
noi utilizzate sono le pipette graduate
• ad “L”,
Spatole strumento molto utile per lo spatolamento di una sospensione
di microrganismi su un terreno di coltura
• Anse, uno strumento di laboratorio utilizzato in microbiologia per prelevare
campioni di microrganismi e trasferirli, ad esempio, in un terreno di coltura
• Provette sterili
• Anaerocult, un prodotto contenente dei catalizzatori che se bagnati permettono
di sequestrare l’ossigeno dall’ambiente: viene utilizzato all’interno di apposite
giare al fine di garantire condizioni di anaerobiosi
5
3. Microbiologia Generale
Nel primo laboratorio abbiamo affrontato le basi della microbiologia in laboratorio:
diluizione decimale (di un campione di yogurt), seguita da piastramento. Abbiamo poi
piastrato un microrganismo ambientale per ottenere una coltura pura.
Nel secondo laboratorio si sono analizzate le colonie ottenute nel laboratorio
precedente.
Nel terzo si è proceduto alla caratterizzazione fenotipica di un isolato ambientale ed
per valutare l’utilizzo degli zuccheri,
abbiamo eseguito delle prove di fermentazione
sui microrganismi protecnologici utilizzati nella produzione di yogurt
Nel quarto laboratorio si è monitorato il risultato ottenuto della precedente
esercitazione, ed abbiamo effettuato la colorazione di Gram.
3.1 Valutazione della carica batterica totale di microrganismi protecnologici di
Yogurt intero bianco Sterzing-Vipiteno
3.1.2 Introduzione e scopi
Il primo laboratorio, svolto in data 06/10/2023, aveva come obbiettivo la
determinazione della carica batterica di un campione di yogurt. dell’azienda
Nello specifico il campione a noi fornito era uno yogurt intero Sterzing-
Vipiteno.
Lo yogurt è stato prodotto utilizzando i batteri lattici S. thermophilus e L. delbrueckii
subsp bulgaricus.
L’obiettivo dell’analisi è stato determinare la presenza e la quantità di questi batteri
nel prodotto.
Durante la conservazione, lo yogurt è stato mantenuto a una temperatura di 4°C per
garantire il rispetto della catena del freddo. La data di scadenza è stata fissata per il
09/11/2023.
L’analisi è stata condotta prima di questa data, e secondo le normative vigenti, è
7
10
necessario che lo yogurt contenga almeno UFC/g di S. thermophilus e L.
delbrueckii subsp bulgaricus vivi, vitali e coltivabili.
3.1.2 Procedimento
Per condurre questa analisi è necessario eseguire il piastramento dei batteri
terreno di coltura, a seguito delle diluizioni decimali
sull’adeguato della sospensione
di prodotto.
Andremo a diluire 1 mL del nostro prodotto, sotto bunsen al fine di mantenere la
sterilità, in 9 ml di soluzione fisiologica (per evitare uno stress osmotico alle cellule)
all’interno di una provetta sterile. Questo passaggio permette di ottenere una diluizione
decimale del prodotto e di conseguenza dei microrganismi: dispetto al prodotto iniziale
−1
10
saranno dieci volte meno, chiameremo questa diluizione .
Importante, al fine di ottenere un risultato omogeneo, passare la provetta al vortex.
6
Ripetiamo questo passaggio, questa volta però sospendendo 1 mL prelevato dalla
−1 , all’interno di una nuova
10
diluizione provetta sterile, in 9 mL di soluzione
fisiologica.
In questo modo otterremo una nuova diluizione decimale, andando a rendere il numero
−2
10
di microrganismi presenti 10 volte meno, che chiameremo . Procediamo in questo
−6
10
modo fino ad arrivare alla diluzione .
Questa operazione prende il nome di “diluzione decimale” e serve ad ottenere delle
diluzioni, che una volta piastrate permettano una conta delle singole colonie, da cui
poi risalire al numero totale dei microrganismi nel prodotto.
Una volta portato a termine il processo di diluzione, andremo a piastrare 100L per
spatolamento delle diluzioni appena ottenute al fine di poter contare poi le colonie.
Contenendo però più microrganismi, dovremo trovare il modo per andare a isolare una
specie piuttosto che un'altra: per fare ciò considereremo le caratteristiche della singola
specie, e le sfrutteremo per trovare un terreno e/o delle condizioni di incubazione
adatte al loro isolamento.
Nello specifico:
- S. thermophilus: è un batterio anaerobico ma ossigeno tollerante, viene
coltivato su M17 2% Lattosio (2g lattosio/100g) a 37°C per 48h in aerobiosi
- L. delbrueckii subsp. bulgaricus: è un batterio acidofilo, viene coltivato su
MRS pH 5.5 in condizioni di anaerobiosi a 37°C per 48 h.
La fonte di carbonio del terreno è il glucosio e viene acidificato dalla presenza
di acido lattico −4 −5
10 10
Andremo nello specifico a piastrare su terreno MRS pH 5.5 le diluizioni e .
−5 −6
10 10
Piastreremo invece su terreno M17 2% Lattosio le diluizioni e
L’anaerobiosi in incubazione viene garantita grazie al posizionamento delle piastre in
delle giare ermetiche, con al loro interno un catalizzatore (come Anaerocult) che se
bagnato sequestra O e rilascia CO .
2 2
Figura 1 e 2: sviluppo su piastre di M17 2% lattosio delle diverse diluizioni decimali piastrate: si evidenzia la diminuzione
proporzionale delle colonie sviluppate 7
3.2 Preparazione di una coltura pura di Bacillus licheniformis
3.2.1 Introduzione
Durante lo stesso laboratorio è stata svolta un ulteriore esercitazione: il piastramento
di un isolato ambientale al fine di ottenere una coltura pura.
Nel mio baso si trattava di B. licheniformis, un bacillo GRAM + e sporigeno, ma ad
alcuni miei colleghi si è presentato lo stesso compito con Pseudomonas putida.
caratterizzati dall’essere poco esigenti, e che
Essi sono microrganismi ambientali
quindi riescono a crescere anche su terreni come Nutrient agar, che è stato appunto
utilizzato come terreno di coltura.
3.2.2 Procedimento
Al fine di isolare una coltura pura di B. licheniformis, ci è stata fornita una provetta
con all’interno del terreno agarizzato su cui è cresciuto il microrganismo.
L’obbiettivo è appunto andare ad isolare una singola colonia su terreno nutrient agar,
un terreno non selettivo e non differenziale che è progettato per fornire i nutrienti
essenziali alla crescita della maggior parte dei microrganismi.
Tramite l’uso di un’ansa prelevo una piccola porzione della biomassa, che vado a
depositare in piastra per strisciamento (“streak plating”), utilizzando lo strumento
come un pennello.
L’obbiettivo di questa tecnica è di andare ad ottenere una diluzione continua, in modo
da ottenere una singola colonia ben divisa dalle altre alla fine dello striscio.
Incubo poi le piastre a 30°C per 48h in aerobiosi. Streak Plating con evidente
diluizione dell’inoculo
Colonia singola da cui partire
per ottenere la coltura pura
Figura 3: Risultato Streak Plating di Bacillus
licheniformis 8
3.3 Isolamento di una colonia di Streptococcus thermophilus, Lactobacillus
delbrueckii subsp. Bulgaricus e B. licheniformis
3.3.1 Procedimento
Essenzialmente si tratta di un isolamento di una colonia a partire dai 3 terreni che
abbiamo incubato precedentemente, e su cui sono cresciuti i microrganismi.
Andremo quindi a selezionare su M17, MRS pH 5.5 e Nutrient agar quelle colonie che
sono ben separate dalle altre, al fine di evitare il prelievo di più colonie insieme che
potrebbero andare ad influenzare il risultato dell’isolamento.
un’ansa
Quindi, sempre con preleveremo la colonia ed andremo ad effettuare lo
strisciamento sul rispettivo terreno: M17 per isolare una colonia di S. thermophilus,
MRS pH 5.5 per isolare una colonia di L. delbrueckii subsp. bulgaricus e Nutrient
Agar per isolare una nuova colonia di B. licheniformis.
Incubo poi le piastre secondo le condizioni già precedentemente citate.
3.4 Caratterizzazione fenotipica di un isolato di B. licheniformis
3.4.1 Introduzione
caratterizzazione fenotipica si intende l’andare a
Per determinare e analizzare i tratti
morfologici, biochimici, metaboli e fisiologici di un microrganismo, ma anche il
comportamento di quest’ultimo in risposta a vari parametri ambientali.
L’obiettivo della terza fase del nostro studio è valutare la capacità di crescita di B.
licheniformis su terreni specifici, sfruttando le sue attività enzimatiche amilasica,
proteolitica e catalasica.
A tale scopo, utilizzeremo terreni specializzati come agar latte e agar amido.
Dopo aver ottenuto una coltura pura de