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Coefficiente di 0.1667 0.3 0.1667
Poisson
Permeabilità −8 −11 −8
9.81 ∗ 10 9.81 ∗ 10 9.81 ∗ 10
[/]
Peso specifico del −6 −6 −6
9.81 ∗ 10 9.81 ∗ 10 9.81 ∗ 10
liquido bagnante 4 0.04 4
Void ratio
Modulo di Bulk dei 2300 13920 2300
grani [MPa]
Modulo di Bulk dei 2300 2300 2300
liquidi [MPa] = 210 = 0.3).
Il dispositivo di fissazione per questa prima simulazione è in acciaio (
Il carico è stato applicato su una piastra rigida, posta superiormente al modello, in quanto i materiali
utilizzati reagiscono differentemente allo stimolo; se non la piastra non fosse applicata, la zona
diverso dall’osso corticale.
figurante il midollo tenderebbe ad avere un andamento convesso,
[2]
Figura 7 - Modello in Abaqus
La struttura presenta un vincolo fixed alla base (spostamenti e rotazioni impedite), il dispositivo è
fissato tramite un vincolo tie attraverso due fori disposti lungo l’osso corticale.
pressione agente sull’osso è calcolata ipotizzando un peso standard. In condizioni normali il peso
La = 1:
dovrebbe essere ripartito su una gamba con una pressione su una gamba con frattura, per
non affaticare l’osso, la pressione sarà ripartita sul dispositivo di fissazione del 90%. Avendo inserito
il dispositivo di fissazione non c’è bisogno di ripartire il carico, che viene applicato gradualmente,
seguendo l’andamento di una funzione rampa (Figura 8).
8
Figura 8 - Andamento Forza nel Tempo
Successivamente sono state applicate le condizioni al contorno seguendo i valori della void ratio dei
= 4
tessuti descritti in precedenza ed è stata generata una mesh tetraedrica di dimensione con
= 4.2
elementi poro fluid stess C3D4P per il modello, e una mesh tetraedrica di dimensione
con elementi elastici lineari C3D4 per il dispositivo di fissazione.
Modello Matematico [3]
Attraverso il modello di Prendergast-Huiskes (Equazione 2.1) è possibile predire, elemento per
elemento, la tipologia di tessuto che si sta formando, a seconda di come le cellule staminali si
differenziano a causa dello Stimolo Biofisico agente su di esse.
= + 2.1
Si ipotizza che lo stimolo biofisico che regola il processo di identificazione delle cellule staminali sia
, = 3.75% = 3 /
funzione della velocità del fluido interstiziale delle costanti empiriche e
γ.
e della deformazione ottaedrale
2 3
2 2
2 2 2
√( ) ( ) ( ) 2.2
γ= − + − + − + 6( + + )
11 22 22 33 11 33 12 23 13
3
A seconda di dove si posizionano gli elementi è possibile distinguere rispettivamente i seguenti
tessuti: = 3;
- Tessuto fibroso: oltre la curva = 3 = 1;
- Tessuto cartilagineo: tra le curve e
= 1 = 0.53;
- Osso immaturo: tra le curve e
= 0.53 = 0.01;
- Osso maturo: tra le curve e = 0.01.
- Riassorbimento osseo: antecedenti la curva 9 [3]
Figura 9 - Modello di Prendergast-Huiskes
Risultati
Dal grafico in Figura 10 è possibile osservare la distinzione fenotipica tissutale venutesi a formare a
= 200 , = 300 , = 400,
seconda dei carichi applicati al modello, rispettivamente 1 2 3
= 500 . Per visualizzare meglio i grafici viene utilizzata una scala doppia-logaritmica.
4 Figura 10 - Distinzione Fenotipica Tissutale per Carico Applicato (a) 200 N (b) 300 N (c) 400 N (d) 500 N
10
Si osserva come gli elementi, all’aumentare del carico, si distinguono maggiormente nel tessuto
fibroso. Questo comportamento è dato dall’aumentare dello strain all’aumentare del carico,
ottaedrale
mentre il flusso del fluido interstiziale nello stesso range per tutte le simulazioni.
Essendo noto l’id degli elementi possiamo visualizzare in Abaqus quali questi siano. Come si può
osservare dalla Figura 11, in tutte le simulazioni, non è presente Tessuto di Riassorbimento e, per i
400 500 ,
carichi e non è presente anche Osso Maturo.
(a)
(b)
(c)
(d)
–
Figura 11 Elementi dei vari Tessuti per Carico (a) 200 N (b) 300 N (c) 400 N (d) 500 N
In Tabella 2 è possibile osservare le percentuali dei vari tessuti formati per i vari carichi applicati.
11
Tabella 2 - Percentuale Elementi al Variare del Carico Applicato per Dispositivo di Acciaio
Osso Tessuto di
Carico Tessuto Cartilagine Osso Maturo
Immaturo Riassorbimento
Applicato [N] Fibroso [%] [%] [%]
[%] [%]
200 1.204819 71.600688 26.506024 0.688468 0.000000
300 14.457831 81.927711 3.270224 0.344234 0.000000
400 35.456110 63.855422 0.688468 0.000000 0.000000
500 58.347676 41.308090 0.344234 0.000000 0.000000
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0 200 300 400 500
Tessuto Fibroso [%] Cartilagine [%] Osso Immaturo [%] Osso Maturo [%] Tessuto di Riassorbimento [%]
Figura 12 - Istogramma Risultati diversi Carichi Applicati
Successivamente si è valutato come si distinguono le cellule staminali andando a variare il materiale
500.
del dispositivo di fissazione, variando il suo modulo di Young, con un carico applicato di Gli
altri parametri rimangono invariati.
Le analisi sono state eseguite analizzando i seguenti materiali:
Alluminio: = 70 ;
- Titanio: = 170 ;
- Cromo Cobalto: = 280 ;
- Rutenio: = 447 .
-
È possibile osservare i risultati ottenuti in Figura 13.
12
Figura 13 - Distinzione fenotipica tissutale per materiale del dispositivo di fissazione (a) Alluminio (b) Titanio (c) Cromo Cobalto
(d) Rutenio
Mettendo a confronto le cellule impegnate nella formazione di tessuto fibroso (Figura 14), è possibile
notare come abbassando il modulo di Young si giunge più velocemente alla formazione di tale
tessuto. Un dispositivo più rigido porta alla formazione di osso e a deformazioni più piccole che si
traducono nello stimolo a formare tessuti più duri e viceversa.
Figura 14 - Elementi di Tessuto Fibroso (a) Alluminio (b) Titanio (c) Cromocobalto (d) Rutenio
13
In Tabella 3 è possibile osservare le percentuali dei vari tessuti formati per i diversi materiali del
dispositivo di fissazione. 500
Tabella 3 - Percentuale Elementi al Variare del Materiale del Dispositivo di Fissazione, per carico di
Materiale Osso Osso Tessuto di
Cartilagine
dispositivo di Tessuto Fibroso [%] immaturo Maturo Riassorbimento
[%]
fissazione [%] [%] [%]
100.0 0.0 0.0 0.0 0.0
Alluminio 76.247849 23.752151 0.0 0.0 0.0
Titanio
Cromo 35.111876 64.199656 0.688468 0.0 0.0
Cobalto 11.876076 83.304647 4.475043 0.344234 0.0
Rutenio
120
100
80
60
40
20
0 Alluminio Titanio Cromo Cobalto Rutenio
Tessuto Fibroso [%] Cartilagine [%] Osso Immaturo [%] Osso Maturo [%] Tessuto di Riassorbimento [%]
Figura 15 - Istogramma Risultati diversi Materiali del Dispositivo di Fissazione
14
3. OTTIMIZZAZIONE DI UNO SCAFFOLD
Introduzione
In questo ultimo esercizio viene simulato come la geometria di uno scaffold influenzi la formazione
di osso: viene modellata, per limitazioni del software, una cella unitaria di scaffold con raggio
parametrico, in modo tale da valutare, sotto l’azione di opportune forze, quale sia il diametro ottimale
che ci dia, a parità degli altri parametri, la maggior percentuale di celle ossee. Viene valutata
l’influenza del materiale dello scaffold,
successivamente anche variando, in un range definito, il suo
Modulo Elastico.
L’obiettivo di lavoro è quello di valutare la percentuale di elementi che rientrano nell’osso
questo
maturo al variare del raggio e del materiale dello scaffold, rapportando il volume di osso maturo
ottenuto con il volume totale della struttura. Per trovare gli elementi desiderati viene valutato lo
stimolo S tramite il modello di Prendergast-Huiskes, descritto nel lavoro precedente capitolo.
Per questo esercizio è stata creata una routine Matlab in grado di eseguire un gran numero di
simulazioni totalmente in automatico.
Geometria e Setup
Il modello presenta due parti: scaffold e tessuto di granulazione (Figura 16). È possibile osservare la
geometria quotata in Figura 17.
(a) (b)
–
Figura 16 Modello 3D Cella Unitaria Scaffold (a) Intero (b) Esploso
Il materiale assegnato allo scaffold è il policaprolattone (PCL), materiale molto utilizzato nel campo
delle applicazioni biomedicali, essendo dotato di buone caratteristiche di biocompatibilità e di
un'elevata stabilità termica. In Tabella 4 si ha un riassunto delle proprietà dei materiali.
Lo scaffold e il tessuto di granulazione interagiscono tra loro tramite un vincolo di tipo tie. La struttura
è vincolata alla base attraverso un vincolo fixed e viene applicata una pressione dei pori nulla. Un
= 0.1 .
carico di compressione viene applicato superiormente con una pressione
Successivamente sono state applicate le condizioni al contorno seguendo i valori della void ratio dei
materiali e tessuti del modello ed è stata generata una mesh tetraedrica con dimensione degli elementi
0.09 .
di Gli elementi assegnati sono i poroelastici lineari C3D4P.
15
–
Tabella 4 Proprietà dei Materiali utilizzati
Tessuto di Granulazione PLC
0.2 1000
Modulo di Young [MPa]
0.1667 0.3
Coefficiente di Poisson −8 −11
[/] 9.81 ∗ 10 9.81 ∗ 10
Permeabilità
Peso specifico del liquido −6 −6
9.81 ∗ 10 9.81 ∗ 10
bagnante 4 0.04
Void ratio
Modulo di Bulk dei grani 2300 13920
[MPa]
Modulo di Bulk dei liquidi 2300 2300
[MPa] (a)
(b)
Figura 17 - Geometria del Modello (a) Scaffold (b) Tessuto di Granulazione
16
Figura 18 - Modello in Abaqus
Routine per Simulazione Automatica
In questo paragrafo vengono spiegati brevemente i passaggi più importanti per eseguire in maniera
automatica le simulazioni.
Si devono fare due operazioni preliminari riguardanti il file della Macro (.py):
Definire alla fine del file la riga ‘Macro1’, senza la quale, se la macro viene eseguita da prompt
- dei comandi, non si crea il file di input (.inp);
Nella cartella di lavoro, creare una ulteriore cartella chiamata ‘macro’, nella quale inserire il
- file della Macro. Questo è fatto per non sovrascrivere il file originale, in quanto il nuovo file
.py che verrà creato deve necessariamente avere lo stesso nome del file origine, altrimenti si
ha un error