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DANS LA COMÉDIE ITALIENNE À PARIS
Mots-clés: Comédie Italienne, coquetterie, guerra dei sessi,
Indice :
1. La chiusura del teatro italiano a Parigi
2. L’inizio della guerre des sexes
3. La Satira X di Boileau e la querelles des femmes
4. I petits-maitres e l’ambiguità dei sessi
5. L’impatto del teatro sulla società
La chiusura del teatro italiano a Parigi
Il 13 maggio 1697 il Théâtre des Italiens a Parigi viene improvvisamente chiuso per ordinanza del
re Luigi XIV. Egli aveva già provveduto in numerose occasioni a minacciare la troupe dei comici
dell’arte riguardo alle rappresentazioni ritenute inappropriate e indecenti per il pubblico francese. Il
carattere profondamente parodico e la pungente satira, unite al linguaggio eccessivamente libero e a
costumi giudicati scandalosi, tuttavia, non aiutavano la troupe italiana a discolparsi da queste
accuse. Quale fosse il vero motivo della chiusura del teatro straniero, in ogni caso, è ancora oggi in
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dubbio. Molti critici affidano le cause alla rivalità creatasi con il teatro autoctono , rivelando la
paura degli attori francesi riguardante la presenza di una compagnia teatrale che iniziava ad avere
molta più presa e rilevanza sul pubblico di Parigi: con la volontà di tutelarsi alla concorrenza
italiana, quindi, essi avrebbero incitato le autorità a ostacolare la riuscita della troupe avversaria.
Altri commentatori, dall’altra parte, evocano come vera causa la messa in scena di una commedia,
“La Fausse Prude”, che era stata malvista per la presenza di un personaggio satirico eccessivamente
vicino alla figura di Madame de Maintenon, moglie morganatica di Luigi XIV, la quale avrebbe, di
conseguenza, voluto bandire la compagnia. In effetti, non si può omettere che il teatro italiano fosse
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estremamente diverso da quello francese: fondandosi sulla tecnica dei canovacci , essi
Tra le più note compagnie teatrali francesi vi è quella dei Comédiens du Roi, principali avversari
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della troupe italiana; le loro rappresentazioni erano messe in scena prevalentemente all’Hôtel de
Bourgogne.
Tecnica che diventa indicativa della Commedie dell’Arte: gli attori basavano la loro recitazione su
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una trama che indicava gli atti e le scene che si susseguivano, lasciando, però, le battute e i dialoghi
all’immaginazione dell’attore.
improvvisavano variando sempre gli elementi più scomodi, così da potersi difendere dalle autorità
qualora fosse servito.
Nonostante le sceneggiature spesso non comprendessero l’uso di un linguaggio osceno, spesso
contenevano commenti provocatori, in particolare sul rapporto tra i sessi e sul tema del matrimonio,
prendendo posizione a favore delle donne.
L’inizio della guerre des sexes
Ufficialmente a partire dall’anno 1694 ha inizio un periodo di grandi turbolenze: probabilmente
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influenzati dalla corrente delle Précieuses , rappresentanti di un movimento precursore del
femminismo, le correnti anti-assolutiste si scagliano contro il diritto matrimoniale, il quale stabiliva
e prevedeva il potere assoluto della figura maschile, che poteva essere il padre o il marito di
famiglia, sull’intero nucleo familiare.
Il teatro, in questo caso, diventa palcoscenico di una disputa che non comprende solo attori e registi,
ma l’intera società, sia a livello privato, sia pubblico.
Le donne sentono il bisogno di affermarsi all’interno di una società completamente guidata da
patriarchi, di rivendicare i propri diritti e denunciare la differenza di potere tra il sesso maschile e
quello femminile.
Rifiutando il matrimonio e dedicandosi ad eventi mondani e culturali, le donne trascurano lo spazio
intimo del nucleo familiare, dentro al quale dovrebbero, per natura, essere confinate.
All’interno delle rappresentazioni teatrali si fa strada, per questo motivo, un personaggio che
prenderà le redini della scena: quello della coquette. Fino a poco prima della metà del XVII secolo,
il termine era utilizzato per indicare un atteggiamento frivolo e superficiale riferito ad entrambi i
sessi, senza alcuna distinzione, ma attraverso il tempo, anche a causa della sua diffusione
nell’ambito teatrale, inizierà ad essere associato solo alle donne.
La figura femminile di cui sopra è colei che, per ribellarsi e smascherare tutte le ingiurie che il
vincolo matrimoniale e il marito stesso le provocano, si approfitta dell’unione di convenienza
utilizzando l’arte della seduzione e sfruttando, in molti casi, la stupidità e la ricchezza dell’uomo.
Si genera, di conseguenza, nella società francese di fine Seicento, una metaforica guerre des sexes,
la quale vede scontrarsi mariti e padri autoritari da una parte, donne e figure femminili che si
comportano come coquettes o savantes (intellettuali) dall’altra. 4
Il tema della guerra dei sessi è presente nella raccolta Le Théâtre Italien dell’anno 1700 di Evaristo
Gherardi, l’ultimo Arlecchino della troupe degli italiani.
Come anche specificato in quest’opera, il fil rouge della produzione teatrale di fine secolo diventa il
tema del matrimonio e dello status di moglie, spesso interpretato, nella Comedie Italienne, dalla
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figura di Colombina . Ella incarna la filosofia di vita della coquette, ha un fascino irresistibile e
riesce a incantare tutti grazie alla sua capacità di sedurre con gesti e linguaggio sopraffini.
Modello di comportamento e movimento di idee a maggioranza femminile, nato nella metà del
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XVII secolo nel salotto di M.lle de Scudéry; la corrente letteraria relativa si compiace di un lessico
solenne e espressioni ricercate, tantoché diverrà, per gli eccessi ridicoli, oggetto di satira in molti
scritti, come nelle Précieuses Ridicules di Molière.
Raccolta di Evaristo Gherardi comprendente tutte le rappresentazioni teatrali messe in scena dai
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Comédiens Italiens du Roi. La prima edizione ufficiale, riconosciuta dall’autore, esce nel 1700 in
sei volumi.
Prima del 1500 le donne nelle rappresentazioni teatrali erano spesso personaggi secondari,
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interpretati da uomini travestiti; dal XVI secolo in poi, esse iniziano a partecipare alle
rappresentazioni e ad avere ruoli sempre più definiti. Nel 1683 Caterina Biancolelli esordisce nel
ruolo di Colombina, maschera spesso affiancata ai due personaggi di Isabelle e Arlecchino.
La donna civettuola ha il compito di istruire la sua allieva nell’arte della dissimulazione e
dell’inganno, per insegnare a quest’ultima ad affermarsi ed evitare il matrimonio combinato o, in
caso fosse già avvenuto, a volgerlo a proprio favore. 6
Nella commedia Les Souhaits di Delosme de Montchesnay , i due personaggi principali di Isabelle e
Colombina si confrontano in una sorta di invettiva contro gli uomini, esprimendo la loro ostilità nei
confronti di questi. Mentre la prima adduce argomenti di protesta e critica contro l’autorità
patriarcale, lamentando la disparità dei sessi e l’ingiusto potere attribuito a quello maschile, la
seconda presenta l’unica arma possibile per abbattere l’avversario, quella della seduzione.
Questo tipo di ars ha radici molto più profonde di quanto si possa immaginare: già Ovidio, autore
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latino vissuto a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., nella sua opera Ars Amatoria assume il
ruolo di praeceptor amoris, letteralmente un “maestro d’amore” e d’erotismo.
Egli, proprio come Colombina nelle opere della Comédie Italienne, ha il compito di impartire
insegnamenti per quanto riguarda l’arte dell’ammaliamento: se nei primi due libri si rivolge in
particolare agli uomini, il terzo di questi è, invece, dedicato alle donne; qui, il poeta, fornisce dritte
ed esempi di comportamento, sia di natura romantica, sia di natura sessuale, alle amanti destinatarie
degli scritti.
La Satira X di Boileau e la querelle des femmes
Come già definito in precedenza, l’anno 1694 fu un momento di grande irrequietezza per quanto
riguarda la cultura teatrale e la società parigine.
Si apre, infatti, una vera e propria querelle des femmes, inizialmente alimentata dalla pubblicazione
della Satira X di Boileau, uno scritto incentrato sulla critica della figura femminile.
All’interno di tale opera, si ritrova un dialogo tra due figure, le quali discutono riguardo a tutte le
colpe e i difetti che si possono riscontrare in una donna, descrivendo anche le due figure opposte
della donna saggia e della donna civettuola. La Satira VI del latino Giovenale è l’ispirazione di
questo documento: anche il letterato romano critica la civetteria come uno dei più grandi difetti
delle donne. La satira originaria, infatti, è articolata come un dialogo tra due interlocutori, nel quale
uno di essi si adopera per dissuadere l’altro da sposarsi, inveendo contro la corruzione delle donne,
data anche dal teatro, che le incita alla passione e alla sensualità, e ai peggiori vizi appartenenti al
sesso femminile.
« Sì tibi sìmplicitàs uxòria, dèditus ùni
èst animùs, summìtte capùt cervìce paràta 8
fèrre iugùm: nullam ìnveniès quae pàrcat amànti »
Se in Boileau e in altri autori francesi prevale lo schieramento dalla parte degli uomini, nelle opere
della raccolta Gherardi si ha prevalenza di presa di posizione a vantaggio della donna e della figura
di Colombine stessa: il personaggio della coquette, della donna civettuola, non viene mai punito,
ma, al contrario, è visto come un movimento di emancipazione e, in quanto tale, trionfa sempre.
In opere come Arlequin défenseur du beau sexe, o anche La Thèse des Dames ou le Triomphe de
Colombine, il cui autore è tutt’ora messo in dubbio (il noto M. B****, pseudonimo di Biancolelli,
uno degli interpreti di Arlecchino, oppure di Brugière de Barbante), le parole della satira contro le
donne vengono brutalmente rovesciate contro gli uomini, di cui in particolare si denunciano vizi e
difetti come ipocrisia e incoerenza.
Autore teatrale e scrittore per la troupe della Comédie Italienne.
6 Poemetto latino in distici elegiaci, composto da Publio Ovidio Nasone e diviso in tre libri.
7 « Se fa per te l’accondiscendenza verso la moglie e hai il cuore
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per una sola donna, abbassa la testa, con il collo pronto
a sopportare il giogo: non ne troverai nessuna che risparmi chi l’ama».