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COMUNICAZIONE NON VERBALE E PARAVERBALE

NON VERBALE/ANALOGICA: gran parte della comunicazione avviene nonverbalmente e tale componente ha un forte impatto sull'interlocutore. Un'analisi dei vari comportamenti non verbali può essere basata sul contatto visivo, sulle espressioni del volto, sul tono, volume e inflessione della voce, sul silenzio, sui gesti e sull'orientamento del corpo.

Le FUNZIONI DELLA CNV:

  • Esprimere emozioni
  • Comunicare gli atteggiamenti interpersonali
  • Presentare sé stessi agli altri
  • Rafforzare, sostenere, modificare e completare la CV (comunicazione verbale)
  • Sostituire il "discorso"

Utilizzando i sistemi:

  1. Vocale/para-verbale (voce, tono, volume, ritmo)
  2. Cinesico (mimica facciale, sguardo, gesti e postura, movimenti del corpo, del volto e degli occhi)
  3. Prossemico (uso dello spazio)
  4. Aptico (contatto corporeo)

Per l'operatore sanitario è molto importante saper cogliere la CNV per poter ricavare

informazioni sul reale stato emotivo della persona con cui interagisce, in particolare quando non riesce o non osa esteriorizzare il suo reale sentire. COMUNICAZIONE PARAVERBALE: componenti para-linguistiche (esclamazioni, pause, enfasi, ritmi, silenzi, intonazioni) in cui:
  • IL TONO: può esprimere apprezzamento o disappunto, entusiasmo o apatia, interesse o noia (ha la funzione della matita quando leggiamo, sottolinea i concetti importanti per evidenziarli meglio).
  • IL TIMBRO: è il colore della voce.
  • IL VOLUME: corrisponde all'intensità sonora e serve a sottolineare i concetti o a ridestare l'attenzione.
  • IL RITMO: serve per dare più o meno incisività ai concetti espressi.
  • LA PAUSA: come il silenzio, può essere strategica o di imbarazzo.
Con la voce posso:
  • Mettere a disagio le persone (urlo)
  • Essere invadente o arrogante (parlo forte, aggressivo e cerco di prevalere/parlare più forte degli altri)
Comunicaretranquillità e calma. Avvicinarmi alle persone lontane (parlo forte così mi sentono). Allontanarmi dalle persone troppo vicine (parlo forte così le respingo). Creare una situazione di vicinanza e unione (sussurro). Parlare lentamente facilita l'ascolto e dà maggior capacità di riflessione/competenza di colui che parla. IL SILENZIO: è un modo strategico di comunicare e il suo significato varia con le situazioni, le relazioni e la cultura di riferimento. Può essere interpretato come uno spazio offerto all'altro per poter esprimere nei modi e nei tempi a lui congeniali la sua comunicazione e l'ascolto autentico. Va rispettato e interpretato nel contesto del racconto, cogliendone il significato anche se è un messaggio para-verbale. Esprime ciò che non si riesce a comunicare con le parole. Generalmente le pause di silenzio caratterizzano le persone che comunicano insta ascoltando o per esprimere interesse o disinteresse. Può anche essere utilizzato per comunicare emozioni come amore, attrazione, timidezza o sfida. IL SORRISO: è un'espressione facciale che indica gioia, felicità o piacere. Può essere spontaneo o forzato, e può variare in intensità e durata. Il sorriso può essere utilizzato per creare un'atmosfera positiva, per mostrare affetto o per comunicare amicizia. LE RUGHE: le rughe sul viso possono essere indicatori dell'invecchiamento, ma possono anche essere segni di espressioni facciali ripetute nel corso del tempo. Ad esempio, le rughe sulla fronte possono indicare preoccupazione o tensione, mentre le rughe intorno agli occhi possono indicare sorrisi frequenti o risate. IL LINGUAGGIO DEL CORPO: il modo in cui una persona si muove e si tiene può comunicare molto sulle sue intenzioni, emozioni e atteggiamenti. Ad esempio, una postura eretta può indicare fiducia o sicurezza, mentre una postura curva può indicare timidezza o insicurezza. I gesti delle mani e delle braccia possono essere utilizzati per enfatizzare o sottolineare ciò che viene detto. In conclusione, il volto e il comportamento mimico sono potenti strumenti di comunicazione non verbale. Attraverso espressioni facciali, sguardi, sorrisi, rughe e linguaggio del corpo, possiamo trasmettere emozioni, intenzioni e interagire con gli altri.

È capita un’idea espressa dall’altro. Attraverso prove sperimentali, si ipotizza che l’ascoltatore che non guarda l’interlocutore trasmetta un’impressione di rifiuto o indifferenza ed’altra parte colui che guarda troppo intensamente restando in silenzio, dà l’impressione di essere una persona strana / deviante. Esistono variazioni individuali in base a come un individuo si presta ad utilizzare lo sguardo, legate alla diversa personalità delle persone interagenti; per esempio le persone estroverse fanno maggiore uso dello sguardo e utilizzano occhiate più lungherispetto agli introversi. Oppure le persone che hanno più bisogno di filiazione usano lo sguardo in situazioni amichevoli o di collaborazione mentre in situazione competitiva usano maggiormente lo sguardo le persone dominanti. Le donne tendono ad utilizzarlo più spesso rispetto agli uomini e in particolare parlando con altre donne, usano

quest’espressività in maniera diversa rispettoal sesso maschile, se provano simpatia per una persona la guardano mentreparlano a differenza dell’uomo che fa tutto ciò mentre ascolta. Lo sguardo serve a gestire la regolazione dei turni, funge da segnale di appello. Nella conversazione ha la funzione di sincronizzare (evitare le sovrapposizioni e favorire l’avvicendamento dei turni), di monitoraggio (controllo delle interazioni) e di segnalazione (manifestazione delle proprie intenzioni). Il sguardo può essere DIRETTO usato: alla fine di un’espressione altrui (RINFORZO), durante espressioni proprie (ENFATIZZAZIONE), mentre si pongono domande (INVITO ALLA CONFIDENZA) o se è prolungato rappresenta un gradimento, un INVITO O una MINACCIA. INDIRETTO/SFUGGENTE: è un segnale di ansia, paura, imbarazzo, insincerità o sottomissione. Anche la luminosità dello sguardo è indice del grado di attivazione della persona,

Al contrario, lo sguardo spento mostra tristezza e depressione. Caratteristiche mimiche del volto rispetto alle emozioni primarie. È importante osservare in un contesto relazionale altri aspetti: - Le sopracciglia (il loro veloce sollevarsi indica una cosa inaspettata mentre quando esse sono aggrottate indicano tensione e sforzo). - La fronte (se è corrugata indica sforzo/imbarazzo). - Il naso (se arricciato rappresenta ribrezzo o disgusto). - La bocca (secondo strumento di segnalazione NV dopo gli occhi, essa con il sorriso esprime sintonia e affinità mentre con il riso sarcasmo e combattività). - Il tono muscolare dei muscoli facciali segnala lo stato emotivo della persona, in genere c'è atonia quando la persona è triste/depressa, il tono aumenta man mano che cresce l'interesse verso la persona o la conversazione. - La vascolarizzazione del viso, segnale di comunicazione, il pallore indica paura e tristezza mentre il rossore vergogna e.

imbarazzo.I GESTI: rappresentano qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle che ci permettono di comunicare, mostrano le intenzioni individuali sul mondo degli altri e degli oggetti. Il gesto è definibile come qualunque azione che rende visibile la mia presenza agli altri. Svolge essenzialmente tre funzioni: psicologica, comunicativa e autonoma/sostitutiva. La comunicativa è intesa quando un gesto risulta un atto intenzionalmente prodotto per convincere il destinatario di qualcosa mentre l'autonoma-sostitutiva avviene quando il gesto si pone in sostituzione del verbale (il saluto) è un mezzo per completare o rafforzare il contenuto semantico/argomentativo. Si parlerà quindi di vere e proprie frasi gestuali che anticipano e accompagnano ciò che viene espresso con le parole, che sono meglio comprese se si presta attenzione a quanto si manifesta con il corpo. Categorie di gesti: Emblematici (emessi intenzionalmente, spesso convenzionali,

come il segnale OK o il saluto militare)

Illustratori (a commentare il linguaggio verbale)

Regolatori (a sincronizzare gli interventi)

Indicatori (di stati d'animo)

Adattatori (a regolare la propria posizione rispetto ad altre persone o oggetti)

Motori (ripetuti ritmicamente spesso espressione di sentimenti o emozioni)

Linguaggio dei segni (per i sordomuti che è convenzionalizzato)

La gestualità se equilibrata è un buon sostegno alla comunicazione per esempio: mani irrequiete e dita frenetiche alla continua ricerca di nuovi oggetti potrebbero indicare tensione o ansia, il pungo chiuso o le mani abbandonate sul grembo potrebbero rilevare disagio o scarsa inclinazione al dialogo. Altri elementi sono: mordicchiarsi le labbra (il soggetto riconosce nell'operatore un grosso potenziale di coinvolgimento emotivo e inconsciamente lo invita ad approfondire l'argomento), portare l'indice ed il medio appaiati sulla guancia o sulle labbra

(significa tensione o riflessione), aggiustarsi di continuo i capelli o accarezzarli (indica estrema gratificazione nei confronti dell'interlocutore e dell'argomento espresso con connotazione affettiva), il soggetto che apre le braccia e le gambe (indica apertura nei confronti dell'interlocutore e degli argomenti), la persona che incrocia braccia e gambe viceversa manifesta chiusura totale nella comunicazione, il grattarsi il capo (potrebbe indicare che la frase o la tematica espressa crea tensione in quanto rappresenta un vero "grattacapo"), portare la mano al collo (angoscia), accarezzare le labbra con le dita o con il dorso della mano (grosso gradimento emotivo), grattarsi o massaggiarsi la fronte (il soggetto non ha chiaro l'argomento e inconsciamente chiede un chiarimento), alzare le spalle o i palmi della mano (indica debolezza passiva o resa), spostare il busto o il corpo in avanti (interesse verso l'argomento), spostare oggetti verso sé

Formattazione del testo

stessi (cercare di fare propri i concetti del discorso in atto).

LA POSTURA: all'interno di ogni sistema esistono regole più o meno implicite che stabiliscono la correttezza delle posture (nelle diverse culture o contesti). Rispetto ai rapporti possono essere: dominanti-sottomesse, di amicizia-ostilità, di formalità-informalità, di autonomia-cooperazione-competizione. Rispetto all'individuo dipendono da: situazione e attività e stati d'animo ed emozioni. Può rilevare la fiducia e l'immagine che una persona ha di sé stessa.

PROSSEMICA: IL COMPORTAMENTO NELLO SPAZIO

Le persone comunicano con il modo di gestire lo spazio che le circonda, gli elementi da considerare sono:

  • La distanza tra gli interlocutori
  • L'orientazione (la posizione reciproca delle persone)
  • Il modo di muoversi nell'ambiente
  • L'organizzazione dello spazio
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
21 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noeronchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Fanetti Laura.