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Il curricolo è l’insieme delle esperienze educative che uno studente sperimenta durante il suo
percorso di studi.
Infine, la progettazione è l’elaborazione di un piano dettagliato per raggiungere specifici obiettivi
di apprendimento.
13) Nella descrizione della normalità, un buon criterio per sfuggire ai limiti del riduttivismo è
far riferimento:
a ciò che aiuta l'emancipazione personale
Il riduttivismo è un approccio che tende a semplificare o ridurre le cose a un singolo elemento o
aspetto, ignorando la complessità o l’interconnessione di vari fattori.
Nel contesto di descrivere la “normalità”, il riduttivismo potrebbe portare a definizioni troppo
semplicistiche o limitate, basate solo su regole e norme comportamentali, opzioni etiche o aspetti
medico-psico-sociali.
Invece, la risposta “a ciò che aiuta l’emancipazione personale” è considerata corretta perché
implica un approccio più olistico e individualizzato alla normalità. Questo criterio riconosce che la
normalità può variare da individuo a individuo, e che ciò che è normale per una persona può
essere determinato da ciò che la aiuta a sentirsi emancipata o a raggiungere il suo pieno
potenziale.
14) Secondo il progetto DeSeCo dell'OCSE, il costrutto della "competenza" si qualifica in base
a:
contesto, responsabilità, integrazione, realizzazione
Secondo il progetto DeSeCo (Definizione e Selezione delle Competenze) dell’OCSE (Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il costrutto della “competenza” si qualifica in base a
quattro elementi chiave: contesto, responsabilità, integrazione e realizzazione.
Contesto: Le competenze devono essere utilizzate e interpretate in relazione a specifici contesti.
Non si tratta solo di conoscenze teoriche, ma di come queste vengono applicate in diversi
ambienti e situazioni.
Responsabilità: Le competenze implicano una responsabilità personale e sociale. Chi le possiede
deve essere in grado di utilizzarle in modo responsabile, tenendo conto delle implicazioni etiche e
sociali.
Integrazione: Le competenze non sono isolate, ma si integrano tra loro. Ad esempio, la
competenza in matematica può essere integrata con quella in problem solving.
Realizzazione: Le competenze devono portare alla realizzazione di un obiettivo o di un risultato.
Non si tratta solo di possedere una competenza, ma di essere in grado di utilizzarla in modo
efficace.
15) Max Weber concepiva la stratificazione sociale come sintesi di alcuni distinti elementi.
Quali?
Le classi, i ceti e i partiti
Max Weber, uno dei più influenti sociologi, concepiva la stratificazione sociale come un insieme di
vari elementi distinti. Secondo Weber, la società non è divisa solo in base alla ricchezza o alla
proprietà, ma anche in base al potere e al prestigio sociale. Questi elementi sono rappresentati da
tre componenti fondamentali: le classi, i ceti e i partiti.
Le classi sono definite dalla posizione economica di un individuo o di un gruppo all’interno della
società. Questa posizione è determinata da fattori come il reddito, la professione e l’istruzione.
I ceti sono gruppi sociali che si distinguono per il loro prestigio o status sociale. Il ceto di un
individuo può essere influenzato da fattori come la razza, la religione, la professione o l’istruzione.
I partiti rappresentano gruppi organizzati che cercano di ottenere potere all’interno della società.
Questo potere può essere politico, economico o sociale.
16) La teoria formulata da Riccardo Massa è definita:
clinica della formazione
La ‘clinica della formazione’ è un approccio che considera l’apprendimento e la formazione come
processi che si svolgono nel corso della vita di una persona, tenendo conto sia degli aspetti
cognitivi che emotivi. Questo modello pone l’individuo al centro del processo formativo,
considerando le sue esperienze, il suo contesto e le sue caratteristiche personali.
17) Le competenze chiave, descritte dall'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione
economica, sono indicatori di:
capacità del sistema educativo di integrare insegnamento formale e informale
perché le competenze chiave, come descritte dall’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione
economica (OECD), sono un insieme di abilità e conoscenze che una persona può utilizzare per
adattarsi efficacemente alla società e al mondo del lavoro. Queste competenze possono essere
acquisite attraverso l’istruzione formale (come le lezioni in classe) e l’istruzione informale (come
l’apprendimento attraverso l’esperienza o l’autoapprendimento).
18) Secondo Diana Laurillard, qual è il focus della didattica?
L'interazione tra apprendimento e insegnamento
Diana Laurillard è una rinomata pedagogista che ha dedicato la sua carriera allo studio della
didaJca e dell’apprendimento. Il suo approccio alla didaJca si concentra sull’interazione tra
apprendimento e insegnamento. Secondo Laurillard, l’apprendimento e l’insegnamento sono due
processi streBamente interconnessi che si influenzano a vicenda. L’insegnamento deve essere
progeBato in modo da facilitare l’apprendimento, mentre l’apprendimento deve essere struBurato
in modo da guidare l’insegnamento. Questo significa che l’insegnamento non è solo una ques=one
di trasmissione di conoscenze, ma anche di facilitazione dell’apprendimento.
19) Secondo Massimo Baldacci i diversi modelli di programmazione si classificano in:
tre tipologie: unità didattiche, moduli didattici, progetti didattici
Massimo Baldacci, un noto pedagogista italiano, i diversi modelli di programmazione didattica si
classificano in tre tipologie principali. Queste sono:
1. Unità didattiche: si tratta di un insieme di contenuti e attività che hanno un obiettivo comune.
Sono generalmente organizzate in un ordine sequenziale e sono pensate per essere completate in
un periodo di tempo definito.
2. Moduli didattici: questi sono unità di apprendimento più piccole che possono essere combinate
in diversi modi per formare un programma di studio completo. Ogni modulo ha i suoi obiettivi
specifici e può essere studiato in modo indipendente dagli altri.
3. Progetti didattici: questi sono piani di studio basati su un tema o un problema specifico. Gli
studenti lavorano su un progetto per un periodo di tempo, applicando e integrando diverse
competenze e conoscenze nel processo.
20) Quale sono tra le seguenti le ragioni per organizzare l'aula nella didattica cooperativa?
La disposizione dello spazio e degli arredi dell'aula mostra simbolicamente quali sono i
comportamenti che vengono considerati appropriati
perché in un contesto di didattica cooperativa, l’organizzazione fisica dell’aula è fondamentale per
facilitare l’apprendimento collaborativo.
La disposizione dello spazio e degli arredi dell’aula non è solo una questione pratica, ma ha anche
un significato simbolico. Indica quali comportamenti sono considerati appropriati e favorisce
determinate interazioni tra gli studenti. Ad esempio, se i banchi sono disposti in cerchio, ciò
suggerisce che tutti gli studenti hanno un ruolo attivo e che la discussione e la collaborazione sono
incoraggiate.
Inoltre, definire gli spazi a disposizione di ciascuno studente può aiutare a prevenire conflitti e a
garantire che tutti abbiano lo spazio necessario per lavorare in modo efficace. Tuttavia, questo
non è l’aspetto principale della didattica cooperativa.
21) Universal design for instruction - secondo il principio n. 2/uso equo:
sono da evitare i percorsi didattici individualizzati e differenziati, devono invece essere proposte
soluzioni equivalenti
Il principio n. 2 dell’Universal Design for Instruction (UDI), noto come “Uso Equo”, sostiene che
l’istruzione dovrebbe essere accessibile e applicabile a tutti gli studenti, indipendentemente dalle
loro abilità individuali. Questo principio si basa sul concetto di equità piuttosto che di uguaglianza,
sottolineando l’importanza di fornire a tutti gli studenti opportunità di apprendimento equivalenti,
piuttosto che identiche.
Perciò, la risposta corretta è “sono da evitare i percorsi didattici individualizzati e differenziati,
devono invece essere proposte soluzioni equivalenti“. Questo perché, mentre i percorsi didattici
individualizzati e differenziati possono sembrare un modo per adattarsi alle esigenze individuali
degli studenti, in realtà possono creare disparità nell’accesso all’istruzione e nelle opportunità di
apprendimento. Invece, l’UDI sostiene l’uso di strategie di insegnamento che siano equamente
accessibili e applicabili a tutti gli studenti, per garantire che ogni studente abbia le stesse
opportunità di successo.
22) Nel pensiero del sociologo Emile Durkheim, il sistema educativo, per come è strutturato,
finisce per mirare:
all'integrazione sociale dell'individuo
Emile Durkheim, uno dei padri fondatori della sociologia, sosteneva che l’educazione avesse un
ruolo fondamentale nell’integrare gli individui nella società. Secondo Durkheim, il sistema
educativo non è solo un luogo di apprendimento di competenze e conoscenze, ma è anche uno
strumento attraverso il quale la società trasmette le sue norme e i suoi valori agli individui,
facilitando così la loro integrazione sociale.
23) Secondo i fratelli Johnson, l'apprendimento nella modalità con mediazione sociale ha la
seguente/i caratteristica/che. Quale/i?
Le risorse e l'origine dell'apprendimento sono gli allievi
, l’apprendimento nella modalità con mediazione sociale si basa sul concetto che gli studenti sono
sia la fonte che la risorsa per l’apprendimento. Questo significa che l’acquisizione di conoscenza
non deriva solo dall’insegnante, ma anche dalle interazioni e dalle esperienze condivise tra gli
studenti.
Le risorse e l’origine dell’apprendimento sono gli allievi: Questo concetto sottolinea l’importanza
dell’apprendimento collaborativo e dell’interazione sociale nell’acquisizione di nuove competenze
e conoscenze. Gli studenti non sono solo riceventi passivi di informazioni, ma attivi partecipanti
nel processo di apprendimento.
L’idea è che gli studenti imparano meglio quando sono attivamente coinvolti nel processo di
apprendimento, piuttosto che essere semplici spettatori. Questo approccio enfatizza l’importanza
del ruolo degli studenti nel loro apprendimento, piuttosto che concentrarsi esclusivam