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L’europeismo è stato non solo un movimento determinante per la costruzione del mercato unico e
l’introduzione di una moneta comune, ma ha avuto la sua importanza anche nel ridimensionare i
poteri dei singoli stati nazionali in favore dell’Unione Europea, tenuto conto che l’esistenza degli
stati nazionali, chiusi in sé stessi, ha prodotto in Europa un notevole numero di guerre e due tragici
conflitti mondiali, e pertanto doveva disattendersi il principio di nazionalità, impeditivo del
processo di integrazione europea.
L’europeismo è nato per contrastare i conflitti armati tra paesi, ed ha svolto un ruolo fondamentale
affinché in Europa non si reiterassero le numerose esperienze belliche dei secoli precedenti.
Vi è da dire che gli U.S.A. erano al tempo stesso timorosi della costituzione di un nuovo attore
economico, giacché sarebbe diventato un concorrente, specie in campo industriale e commerciale.
L’Unione Sovietica, dal canto suo, era contraria all’Unione Europea, perché temeva che essa
sarebbe diventata il cavallo di Troia degli Stati Uniti d’America, così come anche il Partito
Comunista Italiano non era d’accordo, mentre lo schieramento di centro destra fu favorevole (oggi è
l’esatto contrario).
I pilastri del processo dell’integrazione europea erano: mai più guerre, si all’integrazione
economica. 2
Principali padri fondatori dell’Unione Europea furono Alcide De Gasperi, Kornad Adenauer e
Robert Schuman, rispettivamente Presidente del Consiglio Italiano, Cancelliere della Repubblica
Federale di Germania, Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Francese, tutti di
estrazione cattolica.
Si decise di seguire un approccio funzionalista, graduale, senza partire direttamente con una
Costituzione europea, e la prima organizzazione, che fu creata nel 1951, era denominata C.E.C.A.
Comunità Europea Carbone Acciaio, volta a regolare la produzione e commercializzazione di
materie prime fondamentali, accordo sottoscritto da Italia, Francia, Germania, ed a seguire Belgio,
Olanda, Lussemburgo.
Nel 1957 vede la luce la Comunità Economica Europea, con la firma dei Trattati di Roma, avvenuta
proprio nella capitale italiana, quindi l’Italia è orgogliosamente la fondatrice dell’Europa.
Le prime elezioni del Parlamento Europeo si tennero nel 1979; dal punto di vista finanziario, nel
2002 viene introdotto l’Euro, moneta unica ma non per tutti i paesi (la Gran Bretagna continuerà a
mantenere la sterlina, così come anche Romania ed Ungheria, che faranno ingresso successivamente
mantenendo le loro valute).
Durante gli oltre nove lustri dell’intervallo temporale in epigrafe (il quale vedrà la fine nel
Dicembre del 1991 con il crollo dell’Unione Sovietica ed il declino del Patto di Varsavia), sia gli
U.S.A. (già dal 1945) che l’U.R.S.S. (dal 1949), che erano in possesso della bomba atomica,
proseguiranno la corsa agli armamenti, che era diventata una delle prerogative principali per
entrambi gli stati: miliardi di dollari furono destinati al produzione ed installazione di arsenali
nucleari, che poi rimarranno inutilizzati.
Il rischio potenziale di passare dalla guerra fredda ad un conflitto rovente si palesò nel 1962 con i
missili di Cuba: gli americani scoprono che i sovietici vogliono installare delle batterie missilistiche
puntate sugli Stati Uniti d’America, ed il Presidente degli U.S.A. John F. Kennedy, lancia un
ultimatum al Presidente dell’U.R.S.S. Nikita Krusciov, intimando il blocco navale.
Prima che si giungesse ad una quasi certa guerra atomica, l’Unione Sovietica decise di far tornare
indietro le navi cariche di armamenti.
Nondimeno, le preoccupazioni statunitensi, dovute al rischio contingibile di un progressivo
incremento delle dotazioni di armi di distruzione di massa da parte dei sovietici, furono
documentate da un rapporto top secret (declassificato e reso definitivamente di pubblico dominio
nel mese di Giugno 2012) redatto a Novembre 1974 della Central Intelligence Agency, ed intitolato
“Intelligence Report – Evolution of Soviet Concepts and Forces for Nuclear War in Europe”, nel
quale si evidenzia che l’Unione Sovietica accelera, durante gli anni ’70, lo sviluppo delle tecnologie
afferenti gli armamenti nucleari. 3
Va evidenziato che l’U.R.S.S. si trovava comunque davanti delle enormi difficoltà di fronte agli
U.S.A., dovendo impegnare una serie di risorse economico-finanziarie di cui non disponevano.
L’Unione Sovietica, nonostante fosse il secondo produttore di petrolio al mondo, non disponeva
delle necessarie tecnologie per estrarre l’oro nero dai giacimenti in Siberia, essendoci temperature
ambientali a meno sessanta gradi, quindi il prodotto si sarebbe congelato.
Con il tempo, acquisito il know how necessario, pur riuscendo ad estrarre il petrolio in quelle zone
impervie, non potevano venderlo a prezzo di mercato, non essendo la Russia presente nell’Opec, e
quindi non era competitiva.
Simbolo per antonomasia della guerra fredda è stato il muro di Berlino, la cui prima pietra veniva
posta in opera il 13 Agosto 1961, per dividere la parte occidentale della città (presidiata dagli
americani, inglesi, francesi) da quella orientale (di dominazione sovietica), per vietare lo
spostamento dei cittadini tedeschi da una parte all’altra; solo gli stranieri potevano transitare, sotto
il rigido controllo militare presente nei varchi autorizzati.
Tale intervento urbanistico non fu mai gradito agli statunitensi; nel 1987, il Presidente degli Stati
Uniti d’America Ronald Reagan (il quale, a differenza dei suoi predecessori, riteneva molto difficile
accordarsi con l’Unione Sovietica, e per tale ragione si doveva ricorrere ad armamenti sempre più
avanzati, come lo scudo spaziale, un sistema di difesa satellitare, che consentiva di comandare il
lancio di missili intercontinentali), presente davanti al muro di Berlino, fece un discorso affermando
che il muro era il simbolo del male ed andava abbattuto, invitando il Presidente dell’Unione
Sovietica Gorbaciov a recarsi anche lui a Berlino, ed osservare da vicino il muro, perché non era
divisa solamente la citta di Berlino, ma il mondo intero.
In precedenza, gli U.S.A. chiedevano di poter dividere anche Berlino in quattro zone, tre occidentali
ed una orientale: l’U.R.S.S. accettò, chiedendo in cambio delle regioni in compensazione, come la
Sassonia.
Si uniscono le zone inglese ed americana, e poi quella francese; quando viene proclamata la
Repubblica Federale Tedesca, la zona occidentale di Berlino diventa una sorta di regione.
L’Italia è stata coinvolta direttamente nella guerra fredda, ed è da annoverarsi tra i principali
protagonisti (Francesco Cossiga, nominato più volte Ministro, già Presidente del Consiglio e
successivamente Presidente della Repubblica, fu un testimone oculare di quegli anni, ed appoggiava
gli Stati Uniti d’America), come anche il resto dell’Europa; persino la Cina, che manteneva un
profilo del tutto autonomo (non essendosi schierata né con gli americani, né con i sovietici e
neanche con gli arabi), fu uno degli attori. 4
L’Europa era divisa in due, il sistema politico italiano era bloccato, essendo a guida governativa
democristiana, senza soluzione di continuità, dal dopoguerra fino all’inizio degli anni ’90, dovuta
anche al fatto che gli U.S.A. avevano posto un veto alla presenza dei comunisti al governo.
Nel 1964 nasce nelle università americane il movimento universalmente conosciuto come “il
sessantotto”, che spiegherà i suoi effetti nelle università francesi nel 1968 e poi in Italia nel 1969
(ed un ruolo di spessore lo ha avuto l’Unione Sovietica), ma a differenza di quanto accaduto negli
altri paesi, in Italia tale raggruppamento socio-politico assume forme patologiche sovversive, e dà
vita al terrorismo, un’associazione per delinquere sinonimo di violenza, scontro, fenomeni di guerra
civile, e soprattutto perdite umane; in Italia il terrorismo è stato un unicum a livello mondiale, e la
farà da padrone fino all’inizio degli anni ’80, per poi cessare di esistere definitivamente nel 1985.
Si trattava non solo di un fenomeno di contestazione giovanile, ma si rivendicavano i diritti dei
lavoratori, quali il miglioramento delle condizioni lavorative e l’aumento dei salari degli operai.
Era il periodo della strategia della tensione, prendono corpo movimenti armati prevalentemente di
estrema sinistra extraparlamentare, che non si riconoscevano nei partiti (in misura molto minore
quelli di destra), infiltrati dai servizi di intelligence dei paesi dell’est europa, anche con la
penetrazione dei sovietici nei paesi occidentali in funzione antiatlantica, attraverso movimenti di
protesta femminile.
Il terrorismo italiano è stato protagonista della guerra fredda, indirizzando altresì la comunità
giovanile contro gli Stati Uniti d’America (anche per la guerra in Vietnam), fomentando con
manifestazioni di piazza e cortei di protesta; si assistette a fenomeni di terrorismo arabo palestinese,
che intrattenevano relazioni con i terroristi italiani.
Tale fenomeno ha visto la sua esistenza anche in Germania, seppur in misura molto limitata, ed in
Spagna, con il terrorismo basco, che era di tipo indipendentista, e quindi perseguiva scopi del tutto
diversi da quello italiano.
Profonde connessioni con la guerra fredda si possono rilevare, ex plurimis, anche nei seguenti fatti
di sangue:
- la strage del treno Italicus nel 1974;
- il sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro nel 1978, con l’uccisione degli
uomini della sua scorta e dello stesso Moro da parte delle BR (legato al compromesso storico con il
PCI);
- la strage di Ustica nel 1980, con l’abbattimento di un aereo di linea civile sui cieli italiani in
periodo di pace;
- la bomba alla stazione ferroviaria di Bologna nel 1980;
- attentato dinamitardo al treno Rapido 904 nel 1984. 5
Altre tragedie si consumano nel territorio italiano, ove non si riscontra la responsabilità delle BR o
di gruppi rivoluzionari interni al paese dello stivale, ma la cui matrice terroristica è di origine
palestinese: è doveroso richiamare alla memoria i seguenti episodi, che hanno causato numerosi
decessi e ferimenti gravi:
- Dicembre 1973 attentato all’aeroporto di Fiumicino;
- Ottobre 1982 attentato alla Sinagoga di Roma;
- Settembre 1985 attentato al Café de Paris in Via Veneto a Roma;
- Ottobre 1985 dirottamento della nave passeggeri italiana Achille Lauro, dove l’uccisione di un
cittadino americano diede origine alla crisi di Sigonella;
- Dicembre 1985 nuovo attentato all’aeroporto di Fiumicino.
Gli Stati Uniti d’America, seppur con diversi problemi, furono i vincitori della guer