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Estratto del documento

Il secondo dopo guerra è radicalmente diverso dal primo dopoguerra. Le vi me totali sono circa

50.000.000, 30 solo in Europa e oltre il 60% sono civili. I mor sono dunque cinque volte e tan della prima

guerra mondiale che erano quasi tu solda .

L’unione sovie ca è quella che perse di più, 20 milioni. L’Italia conta circa 400.000 vi me. Quasi tu e le

ci à europee e giapponesi hanno subito bombardamen aerei, che hanno devastato le ci à, oltre ai danni

subi alla rete di traspor .

I bombardamen hanno distru o anche tu e le stru ure produ ve, facendo crollare la produzione

industriale, così come l’agricoltura si trova in ginocchio.

La situazione è dramma ca quindi anche dal punto di vista economico, ci sono numerose industrie distru e,

c’è scarsità di risorse alimentari, e mancano i beni primari, questo avviene un po’ in tu o il mondo:

Razionamen di cibo

• Esplosione del mercato nero

• Si pa sce la fame

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Manca il denaro per la ripresa

• In azione è alle stelle

Ad eccezione degli sta uni d’America, che sono quasi più ricchi di prima, poiché rispe o alla dramma cità

dell’Unione Europea, per quanto riguarda il numero di vi me o di danni materiali e l’unico paese che esce

dalla guerra con un’economia rinvigorita, potenziata, che vede la sua produzione è quasi raddoppiata

rispe o al periodo precedente e vuole anche vantare credi di guerra per miliardi.

Inoltre, non devono preoccuparsi dei problemi ineren alla ricostruzione, visto che il suo territorio non è

stato teatro di guerra.

Anche l’Urss, nonostante le distruzioni so erte, dispone ancora di risorse umane e materiali molto ampie e

quindi rispe o agli altri paesi europei riuscirà a risollevarsi e a trovare le risorse necessarie per la ripresa.

L’Europa a far fronte alle distruzioni causate dalla guerra con il sostegno degli Sta Uni . L’Europa spera di

uscire da questa situazione grazie all’aiuto massiccio degli sta uni .

Già nel 1944 i delega dei paesi allea si erano incontra a Bre on Woods in America, in una conferenza,

una conferenza di cara ere monetario nanziario delle Nazioni Unite.

Accordi di Bre on-Woods

Si is tuiscono due organizzazioni che operano so o il pro lo monetario nanziario:

Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, oppure Banca mondiale. Un is tuto

• deputato ad aiutare sia all’Europa che il Giappone nella loro ricostruzione. Inoltre con la

decolonizzazione, ovvero la ne degli imperi coloniali, questa Banca mondiale cercherà anche di

nanziare lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo, ovvero quei paesi che si erano resi indipenden

dalle potenze coloniali e dovevano ripar re. Questo a raverso pres a lungo termine, la Banca

mondiale provvedeva a sostenere lo sviluppo di ques paesi. Inoltre la banca promuove la

cooperazione internazionale. Tu paesi dovrebbero erogare fondi per aiutarsi reciprocamente ad

uscire dalla seconda guerra mondiale, dalla distruzione materiale di questa.

Fondo monetario internazionale. Un organismo di cooperazione monetaria internazionale. Era stato

• is tuito per concedere dei pres ai paesi in di coltà, paesi la cui bilancia dei pagamen era in

de cit, u lizzando il proprio capitale. Era dotato di un proprio capitale, cos tuito con le quote che

ogni paese riusciva a dare. Allo stesso tempo questo fondo a una funzione di controllo sulla stabilità

monetaria, deve evitare che ci siano oscillazioni pericolose.

Gli Sta uni , a raverso ques due organismi, peserà di più nelle decisioni.

Il dollaro prenderà il posto della sterlina e diventerà la moneta più forte, la moneta di riferimento

per il sistema monetario e per il sistema degli scambi.

Inoltre il fondo monetario internazionale introduce il sistema dollaro centrico, sistema monetario che

aggancia il valore delle monete all’oro, in base ad un rapporto sso.

Ques due organismi hanno sede a Washington ed operano so o forte controllo americano.

Si stabilisce in questa conferenza che le due organizzazioni sarebbero state opera ve entro il gennaio del

1947 quando viene rmato il GATT, l’accordo generale sulle tari e e il commercio, che diventerà poi WTO.

Questo accordo internazionale stabilirà la progressiva riduzione delle tari e doganali e i limi alle

importazioni, con lo scopo di dar vita ad un sistema commerciale aperto e liberista. Viene posta così ne la

ne all’economia protezionista formata dopo la crisi del ‘29.

ONU:

Alla ne del con i o USA e URSS mostrano di avere una posizione di dominio rispe o al resto del mondo,

sia dal pdv eco che dal pdv militare. → superpotenze con ideologie molto diverse, che potrebbe portare il

mondo ad un’altra guerra.

Viene così decisa la cos tuzione di una organizzazione internazionale e sovranazionale: a giugno del ‘45

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nasce, con l’accordo di San Francisco rmato da circa 50 sta , l’ONU (org. delle nazioni unite) che ha il

compito di garan re la pace tra le nazioni grazie alla collaborazione amichevole tra tu gli sta del mondo.

È cos tuita da due organismi:

o Assemblea generale: ci partecipano tu gli sta una volta all’anno, può proporre soluzioni a con i ma

che non sono vincolan . Ri e e un principio utopis co che è quello di vigilare sulla libertà dei popoli e

sull'uguaglianza delle Nazioni.

o Consiglio di sicurezza: ado are soluzioni vincolan per tu gli sta e poi decidere di fare intervenire i

caschi blu, un corpo armato che dovrebbe fungere da deterrente cos tuito da forze di tu i paesi aderen .

È cos tuito da 5 membri permanen e 10 ele a turno.

L'ONU rappresenta il centro dire vo di un sistema di cooperazione internazionale al ne di garan re in ogni

ambito i diri fondamentali dell'uomo.

Conferenza di pace, Parigi 1946

Stabilisce a raverso le azioni militari un asse o dell'Europa che me e in evidenza come essa abbia perso il

ruolo centrale che aveva avuto per tre secoli. Rompe l'unità territoriale dell'Europa, Perché dividerà

l'occidente liberaldemocra co dall'oriente comunista.

La Germania viene divisa perché non ha trovato accordo

• A ovest si crea la repubblica federale tedesca occupata dagli anglo-americani uno stato cara erizzato da

un governo democra co.

• A est nasce la repubblica democra ca tedesca occupata dall'esercito russo è cara erizzata da un governo

comunista alleato all’Unione Sovie ca

• Berlino viene divisa in qua ro par , la zona est, la parte più estesa, è so o i sovie ci e la zona ovest è

divisa in tre zone controllate da americani inglesi e francesi

URSS: Al termine della guerra è l'unica che o ene vantaggi territoriali signi ca vi recupera territori che

aveva perso durante la prima guerra mondiale e o ene altri compensi territoriali da Finlandia

Cecoslovacchia e Renania.

POLONIA: viene risarcita delle sue perdite spese della Germania.

AUSTRIA: ritorna indipendente Ma no al 1955 sarà divisa in qua ro zone con un regime di occupazione

militare.

GIAPPONE: resta so o l'occupazione americana no al 1951.

ITALIA: perde tu e le colonie che aveva guadagnato, deve cedere alla Francia 2 comuni al con ne, devi

cedere alla Jugoslavia Dalmazia e l'Istria. Trieste è un territorio libero viene diviso in due zone occupate dagli

anglo-americani o dagli jugoslavi e nel 1954 torna all'Italia.

Ci sono cambiamen anche nell'organizzazione interna degli Sta che sono occupa militarmente. Infa ,

negli sta occupa dagli anglo-americani nascono sta democra ci invece nelle zone controllate dall'Unione

Sovie ca nascono sta comunis , spesso impos dall'Urss. = Spaccatura dell'Europa tra Sta Uni e

Unione Sovie ca

Nell'urss viene creato nel 1947 cominform, l’u cio di informazione dei par comunis , stru ura che

coordina tu i par comunis europei perché l’idea è quella di creare una sorta di coordinamento

poli co, economico e ideologico tra tu gli sta comunis .

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La divisione del mondo

Dopo la guerra risulta molto evidente la distanza ideologica sociale ed economica tra le potenze degli Sta

Uni e dell'Unione Sovie ca.

“Da Ste no sul Bal co a Trieste sull'Adria co, è scesa sul con nente europeo una cor na di ferro.” -

Churchill

Churchill a erma che c'è una profonda separazione tra il mondo comunista e il mondo liberista. Vuole

richiamare l'a enzione del presidente americano Truman a non ripiegare dell'isolazionismo a non

abbandonare l'Europa il suo des no evidenziando il fa o che l’urss sia ancora potente e che il comunismo è

un pericolo per la democrazia.

Nel 1947 l'appello di Churchill viene realizzato con la do rina Truman e gli americani per impedire la

di usione del Comunismo e difendere il modello Democra co capitalis co occidentale a uano la poli ca di

Containment, ovvero di contenimento del comunismo.

• Viene dato sostegno a tu i par an comunis

• Viene dato un aiuto economico all’Europa

• Viene a uata una preparazione militare in vista di una possibile guerra

• Viene is tuito il piano Marshall dal nome del segretario di stato americano u cialmente questo

piano viene chiamato European recovery program. Questo piano prevede:

• Lo stanziamento di 14 miliardi di dollari di cui quasi 12 a fondo perduto

• I des natari sono i 15 paesi dell'Europa occidentale insieme alla Turchia

• La durata dal 1948 al 1951

• I principali bene ciari furono la Gran Bretagna la Francia l'Italia la Germania Ovest (fai un

ps sul RAPPORTO BEVERADGE)

Il piano Marshall rappresenta un punto di svolta per uscire dalla crisi del dopoguerra.

Non è stato solo un programma di aiu economici ma anche un’opera di propaganda a favore degli Sta

Uni , del capitalismo e dell'allineamento dei paesi che al loro interno avevano dei par comunis

all'ideologia americana.

L'Italia risulta una minaccia per questo nuovo sistema in quanto era cara erizzata dal più alto rischio di

rivoluzione comunista a causa del movimento della Resistenza.

L'URSS risponde alla do rina Truman e al pia

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Publisher
A.A. 2024-2025
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadaodonee di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Doria Marco.