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Esempi di détournement
Si possono trovare in pubblicità, manifesti, film, opere d’arte e altro.
Nella sua opera “La società dello spettacolo”, Guy Debord afferma che lo spettacolo è il denaro che si guarda soltanto, poiché in esso ormai è la totalità dell'uso che si è scambiata con la totalità della rappresentazione astratta. Lo spettacolo non è soltanto il servitore dello pseudo-uso, è già in sé lo pseudo-uso della vita.
Per Debord lo spettacolo è prima di tutto un fatto concretamente economico e conflittuale: lo definisce come il regno dell’economia delle merci giunto a un livello di sovranità irresponsabile.
Debord riprende Marx e afferma che le immagini di un mondo capitalista si sono staccate dalla vita, al punto di considerare lo spettacolo come "l'inversione della vita".
Riprendendo invece Hegel, Debord afferma che «la
realtà sorge nello spettacolo, e lo spettacolo è reale", e l'aspettacolarizzazione della realtà prende, in un certo senso, il posto della religione. Valutazione dei media secondo Adorno e Horkheimer. Adorno svolge un'analisi sociologica che è al tempo stesso un'aspra critica dei mezzi di comunicazione di massa: cinema, radio, pubblicità, televisione, rotocalchi e così via. L'idea che muove Adorno è che. Al fondo di questa critica c'è un presupposto ben preciso e cioè che i mass-media non sono qualcosa di neutro, non sono meri contenitori che possono essere riempiti con i contenuti più vari. In realtà per Adorno i mezzi di comunicazione di massa sono essistessi ideologia, sono apparati ideologici per la creazione e la diffusione di linguaggi standardizzati e per l'integrazione dell'individuo nel sistema di dominio esistente. Nella pubblicità, Adorno ha visto il tipicostrumento di manipolazione delle coscienze: sembra uno strumento innocente, ma in realtà è uno strumento di seduzione delle coscienze, di manipolazione delle coscienze, di addomesticamento degli individui. La pubblicità, nonostante la sua forma seducente, è uno strumento diabolico per manipolare la coscienza individuale, per trasformare gli uomini in robot, in manichini, in qualcosa che possa servire agli scopi del sistema sociale esistente. Inizialmente Adorno e Horkheimer avevano usato il termine "cultura di massa"; dopo delle valutazioni, coniano la locuzione "industria culturale", che attira subito l'attenzione sul fatto che il consumatore non è per nulla, come si vorrebbe far credere, il sovrano, il soggetto di tale industria, bensì è il suo oggetto. Entrambi sostengono che l'industria culturale susciti i bisogni e determini i consumi degli individui, rendendoli passivi ed etero-diretti, annullandoli come soggetti pensanti e critici.persone e riducendoli ad una massa informe. Nell'industria culturale il consumatore non è soggetto, bensì oggetto di tale industria. L'industria culturale è al servizio della classe dominante.
Esporre ed analizzare gli aspetti principali della teorizzazione riguardante la fotografia presentata da Walton nel saggio "Immagini trasparenti. La natura del realismo fotografico".
La tesi centrale di Walton è che il guardare una fotografia coincide con il guardare la cosa in modo diretto, senza mediazioni. In altri termini, il vedere fotografico e il vedere ordinario sono la stessa cosa.
Partendo sempre dal presupposto che la fotografia si crea attraverso un processo meccanico, Walton afferma che vedere la realtà attraverso una fotografia corrisponde al vedere la realtà in modo diretto. Questa affermazione, che avvicina la fotografia a quelli che vengono definiti oggetti protesici (come specchi, telescopi, videocamere a circuito chiuso),
Per Walton segna anche la linea che separa l'immagine fotografica dai dipinti. Walton intende la fotografia come un'immagine capace di generare un senso di contatto con ciò che viene rappresentato in essa. Walton identifica le basi per l'unicità fotografica nel fatto che una fotografia è sempre una fotografia di qualcosa che esiste. Lo scarto che si crea tra fotografia e pittura consiste nel fatto che i dipinti non sono obbligati a raffigurare cose reali, mentre le fotografie hanno un legame necessario con la realtà.