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A A
Vale dim (ImF ) = rkA.
A
Basta pertanto calcolare il rango di A.
Se il rango di A è 4, F è suriettiva.
A
Se il rango di A è minore di 4, F non è suriettiva.
A
Vale
− −
2 + i 2 + i 4 2i 5 i
−2 −1
0 0
A = .
−i
i 0 0
−1 −1 2 1
Si ha
−1 −1 −1 −1
2 1 2 1
−2 −1 −i
0 0 i 0 0 H (i)
H H 21
41 32
−→ −→ −→
A
−i −2 −1
i 0 0 0 0
− − − −
2 + i 2 + i 4 2i 5 i 2 + i 2 + i 4 2i 5 i
−1 −1 −1 −1
2 1 2 1
−2i −2i
0 2i i 0 2i i
H (i) H (2+i)
21 41
−→ −→
−2 −1 −2 −1
0 0 0 0
− −
2 + i 2 + i 4 2i 5 i 0 0 8 7
−1 −1 2 1
−2i
0 2i i
H (4)
43
−→ .
−2 −1
0 0
0 0 0 3
Poiché vi sono quattro righe non nulle, il rango di A è uguale a 4.
Pertanto la funzione F è suriettiva.
A
Università degli Studi di Padova – Scuola di Ingegneria
Lauree triennali in: Ingegneria Gestionale, dell’Innovazione del Prodotto,
Meccatronica – proff. V. Casarino, G. Longobardi, C. Zanella
Prova scritta di FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE
E GEOMETRIA
Prova in modalità telematica – novembre 2020
TEMA 45
Tempo a disposizione: 30’
4 4
→ 7→
Stabilire se la funzione F : : x Ax è iniettiva, dove
R R
A
−1 −6 2 1
−2 −5
1 0
A = .
1 1 1 8
1 1 1 0
Tema 45.
Vale − −
dim(ker F ) = 4 dim (ImF ) = 4 rkA
A A
e la funzione F è iniettiva se, e solo se, dim ker(F ) = 0. Basta pertanto
A A
calcolare il rango di A.
Si ha
−1 −6 2 1 1 1 1 0
−2 −5 −2 −5
1 0 1 0
H
41
−→
A =
1 1 1 8 1 1 1 8
−1 −6
1 1 1 0 2 1
1 1 1 0
1 1 1 0 −1 −3 −5
−1 −3 −5 0
0 H (−1)
H (−1) 31
21
−→
−→
0 0 0 8
1 1 1 8
−1 −6
−1 −6 2 1
2 1
1 1 1 0 1 1 1 0
−1 −3 −5 −1 −3 −5
0 0
H (1) H (−5)
41 42
−→ −→
0 0 0 8 0 0 0 8
−5
0 3 1 0 0 18 26
1 1 1 0
−1 −3 −5
0
H
43
−→ .
0 0 18 26
0 0 0 8
Poiché vi sono quattro righe non nulle, il rango di A è uguale a 4.
Pertanto la funzione F è iniettiva.
A
Università degli Studi di Padova – Scuola di Ingegneria
Lauree triennali in: Ingegneria Gestionale, dell’Innovazione del Prodotto,
Meccatronica – proff. V. Casarino, G. Longobardi, C. Zanella
Prova scritta di FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE
E GEOMETRIA
Prova in modalità telematica – 18 gennaio 2021
TEMA 3
Esercizio 2
Tempo a disposizione: 30’
(a) Trovare, se esiste, un piano π contenente i punti P (0, 0, 1) e Q(1, 2, 1) e
parallelo alla retta ( −
x + y 3=0
r : −
x + y + z 1 = 0.
(b) Determinare la distanza fra la retta P Q e la retta r.
Esercizio 2.
(a) La generica equazione di un piano π nello spazio è del tipo
ax + by + cz + d = 0.
Imponiamo il passaggio per i punti P (0, 0, 1) e Q(1, 2, 1), ottenendo le
relazioni c + d =0 e a + 2b + c + d = 0
da cui (
a + 2b = 0
c + d = 0.
I parametri direttori di r, data da
( −
x + y 3=0
r : −
x + y + z 1 = 0,
si ottengono risolvendo il sistema omogeneo associato:
(
x + y =0
x + y + z = 0;
−1,
una possibile soluzione è (1, 0).
Affinché la retta r sia parallela a π : ax + by + cz + d = 0, il vettore
−1,
formato dai suoi numeri direttori (1, 0) deve essere ortogonale a (a, b, c).
Deve quindi valere −
a b = 0.
Allora i coefficienti dell’equazione del piano ricercato sono soluzione del
seguente sistema
a + 2b = 0
.
c + d =0
−
a b =0
−1.
una cui soluzione è a = b = 0, c = 1 e d = Da ciò otteniamo infine
−
z 1 = 0.
(b) Determinare la distanza fra la retta P Q e la retta r.
Ricordiamo che P (0, 0, 1), Q(1, 2, 1) e
( −
x + y 3=0
r : −
x + y + z 1 = 0.
Scriviamo la retta P Q come ⟨(1,
P Q = (0, 0, 1) + 2, 0)⟩.
⟨(1,
Il punto generico della retta P Q = (0, 0, 1) + 2, 0)⟩ è del tipo R (t, 2t, 1)
t
∈
con t R.
Ricaviamo le equazioni parametriche della retta r, di cui già conosciamo
−1,
i parametri direttori (1, 0). Basta trovare un punto per cui passa r (per
−2)).
esempio, (1, 2, (Si fa per tentativi.) Quindi le equazioni parametriche
della retta r sono −2) ⟨(1, −1,
r = (1, 2, + 0)⟩ − −2)
e il punto generico Q della retta r ha coordinate (1 + u, 2 u, con
u
∈
u R.
Ricordiamo che la distanza di due insiemi non vuoti di punti nello spazio
I e J è −−→ | ∈ ∈
dist(I, J) = inf{∥
P Q∥ P I, Q J}.
Quindi la distanza di P Q e r è −−−→
∥ | ∈ ∈
dist(P Q, r) = inf{∥
R Q R P Q, Q r},
t u t u
−−−→
ove R Q è il vettore generico
t u
−−−→ − − − −3) −3) −2, −1,
R Q = (1 + u t, 2 u 2t, = (1, 2, + t(−1, 0) + u(1, 0)
t u
che congiunge la retta P Q e la retta r. −−−→
Consideriamo l’insieme di tutti i vettori R Q :
t u
−−−→
{ | ∈ {(1, −3) −2, −1, | ∈
R Q t, u = 2, + t(−1, 0) + u(1, 0) t, z
R} R}
t u −3) ⟨(−1, −2, −1,
= (1, 2, + 0), (1, 0)⟩.
Abbiamo ottenuto una varietà lineare.
Determiniamo quindi t ed u in tali che il vettore
R,
−−−→ −3) −2, −1,
R Q = (1, 2, + t(−1, 0) + u(1, 0)
t u
abbia lunghezza minima. In altre parole, cerchiamo il vettore di minimo
−3) ⟨(−1, −2, −1,
modulo nella varietà u + W = (1, 2, + 0), (1, 0)⟩. Tale
⊥
vettore esiste, è unico ed è dato dalla proiezione di u su W , pertanto
verifica le seguenti due relazioni
−−−→
( · −2,
R Q (−1, 0) = 0
t u .
−−−→ · −1,
R Q (1, 0) = 0
t u
Si ottiene allora il sistema lineare
( − − − −3) · −2,
(1 + u t, 2 u 2t, (−1, 0) = 0 .
− − − −3) · −1,
(1 + u t, 2 u 2t, (1, 0) = 0,
cioè (
−1 − −
u + t 4 + 2u + 4t = 0 ,
− −
1 + u t 2 + u + 2t = 0,
cioè infine (
5t + u = 5
t + 2u = 1,
che ha soluzione t = 1 e u = 0, da cui
−−−→ −3) −2, −1, −3)
R Q = (1, 2, + 1(−1, 0) + 0(1, 0) = (0, 0,
1 0
e −−−→
−3
R Q = 0, 0, = 3.
dist(P Q, r) = 1 0