A
desiderato p (λ) sono
des 3 2
− − ⇒ −1, −2,
p (λ) = λ λ 2λ a = a = a = 0
A 2 1 0
3 2 ⇒
p (λ) = λ + 3λ + 3λ + 1 b = 3, b = 3, b = 1.
des 2 1 0
Poiché i polinomi sono distinti, la retroazione è necessaria. Si ha
−2 −1 −1 −1
1 0 1 1 1 0 0 1
−1 −1 −1
−1 ⇒
0 1 1 1 0 0 1 0 0 1 0
T = = T = (T ) =
0 0 1 1 0 0 1 0 0 1 1 1
da cui
0 0 1
− − −
1 0 3 (−2) 3 (−1) 0 1 0 4 9 5
K = = .
1 1 1
Svolgimento esercizio #3 2
− |a|)(λ −
1. Il polinomio caratteristico della matrice A è p (λ) = (λ 1 + a) , dunque gli autovalori sono
A
|a| −
λ = e λ = λ = 1 a. Si ha stabilità asintotica per
1 2 3
( (
|λ | ∈
< 1 a (−1, 1)
1 ⇔ ⇔ ∈
a (0, 1).
|λ | |λ | ∈
= < 1 a (0, 2)
2 2 |λ | |λ | |λ |
Nel valore limite a = 1 si ha = 1 e = < 1, per cui si ha stabilità semplice. Nel valore limite
1 2 3
|λ | |λ | |λ |
a = 0 si ha < 1 e = = 1. Poiché λ = λ = 1 e la molteplicità geometrica associata alla
1 2 3 2 3
coppia è m (1) = 1, il sistema è instabile (si noti infatti che la matrice A in questo caso è già in forma
g
canonica di Jordan, a meno di trasposta). Infine, per tutti i casi rimanenti, si ha instabilità.
2. Per a = 0, la matrice A diviene
1 0 0
1 1 0 ,
A =
0 0 0
2
−
ed il suo polinomio caratteristico p (λ) = λ(λ 1) (il polinomio caratteristico non è da ricalcolare, ma
A Z,
basta valutare in a = 0 il polinomio calcolato al primo punto). Nel dominio della trasformata abbiamo
−1
−
Y (z) = zC(zI A) x(0). In particolare, si hanno
l −1 1 0 0
−
z 1 0 0 z−1
1 1
−1 0
−1 −
− z 1 0 =
(zI A) = ,
2
z−1
(z−1) 1
0 0 z 0 0 z
quindi 1 0 0
1
z−1
0 0
1 0 0 1 1
−1 z−1
0
−
C(zI A) = = ,
2 1 1
z−1
(z−1)
1 0 1 0
z−1 z
1
0 0 z
ed infine
1
1 z
0 0
−1 z−1 z−1
− 0
Y (z) = zC(zI A) x(0) = z = .
l z
1 1 + 1
0 z−1
z−1 z 1
Quindi z
δ (k)
−1
−1 z−1
Z
y (k) = = .
l z + 1 δ (k) + δ (k)
−1
0
z−1
3. Si nota che (fare il grafico) 2
− − − −
u (k) = (u (k 1)) = δ (k 3) + 4δ (k 4) + δ (k 5),
2 1 0 0 0
per cui 1 2 1 1 4 1
U (z) = + + U (z) = + +
1 2
2 3 4 3 4 5
z z z z z z
−1 −1
− −
La risposta forzata in uscita è data da Y (z) = C(zI A) BU (z), dove C(zI A) è già calcolata nel
f
punto precedente. Si ha
1 0
1 1
0 0 0
−1 z−1 z−1
− 1 1
C(zI A) B = =
1 1 1 1
0
z−1 z z−1 z
0 1
e quindi 1
1 1 2 1 1 1
1 2 1
0 + +
+ +
−1 2 3 4
z−1 z z−1 z z−1 z z−1
2 3 4
z z z
−
Y (z) = C(sI A) = .
BU (z) =
f 1 1 4 1 1 2 1 1 1 1 4 1
1 1
+ + + + + + +
3 4 5 2 3 4 4 5 6
z−1 z z z z z z−1 z z−1 z z−1 z z z
Antitrasformando, si ottiene
− − −
δ (k 3) + 2δ (k 4) + δ (k 5)
−1 −1 −1
Z[Y
y (t) = (z)] = .
f f − − − − − −
δ (k 4) + 4δ (k 5) + δ (k 6) + δ (k 3) + 2δ (k 4) + δ (k 5)
−1 −1 −1
0 0 0
Cognome: Nome: Matricola:
FONDAMENTI DI AUTOMATICA - GESTIONALE
Domanda Scritta del 26/05/2023
Esercizio #1 Si considerino i sistemi (tempo continuo) della forma ẋ(t) = Ax(t), dove la matrice A è definita
come
−1 1
−1
1 −1
0
a) A = b) A = e
−2
2
1. Per ognuno dei casi a, b, studiare la stabilità del sistema. X
2. Per ognuno dei casi a, b, calcolare una base del sottospazio dei punti di equilibrio.
e
Esercizio #2 Data la rappresentazione in variabili di stato di un sistema lineare e stazionario (tempo continuo)
ẋ (t) 1 0 0 x (t) 0
1 1
−1
ẋ (t) 0 1 x (t) 1
+ u(t)
=
2 2
ẋ (t) 0 0 1 x (t) 2
3 3
x (t)
1
x (t)
1 1 0
y(t) = 2
x (t)
3 X
1. Dopo aver calcolato una base del sottospazio di raggiungibilità , utilizzare la decomposizione di Kalman
r
rispetto alla raggiungibilità ed indicare le matrici A e B del sottosistema raggiungibile/controllabile.
c c
2. Studiare la stabilità esterna del sistema.
3. Determinare la rappresentazione ingresso-uscita nel tempo (ponendo le condizioni iniziali nulle).
Esercizio #3 Data la rappresentazione in variabili di stato di un sistema lineare e stazionario (tempo discreto)
1000 1000
−
a 0 1 a x (k) 0 0
x (k + 1) 1
1
u (k)
1
1000
− −
1 a 2 (a 1) x (k) 1 0
x (k + 1) = +
2
2
u (k)
2
− x (k) 0 1
x (k + 1) 0 0 a 3 3
2
x (k)
1
y (k) 1 0 1
1 x (k)
= 2
y (k) 0 0 1
2 x (k)
3 ∈
1. Studiare la stabilità del sistema al variare di a R. T
1 0 1
2. Posto a = 1, determinare la risposta libera y (k) in uscita a partire dallo stato iniziale x(2) = .
l
3. Posto a = 1, determinare la risposta forzata y (k) nell’uscita, dove u (k) è come sotto rappresentato,
f 1
δ (k−3) −
mentre u (k) = 2 δ (k 2).
0 −1
2
Cognome: Nome: Matricola:
FONDAMENTI DI AUTOMATICA - GESTIONALE
Domanda Scritta del 26/05/2023
Esercizio #1
1. Stabilità sistema ✓
a) Asintoticamente stabile Semplicemente stabile Instabile Nessuna delle precedenti
□ □ □ □
✓
b) Asintoticamente stabile Semplicemente stabile Instabile Nessuna delle precedenti
□ □ □ □
2. Punti di equilibrio
1 0
X X
a) = span b) =
e e
1 0
Esercizio #2
1. Raggiungibilità e sottosistema raggiungibile
0
X 1 A = 1 B = 1
= span c c
r
2
✓
2. Stabilità esterna: Esternamente stabile Non esternamente stabile Nessuna delle precedenti
□ □ □
3. Rappresentazione ingresso-uscita nel tempo −
ẏ(t) y(t) = u(t).
Esercizio #3
1. Stabilità sistema
Valori di a per stabilità asintotica: nessuno
Valori di a per stabilità semplice: nessuno
∈
Valori di a per instabilità: a R
2. Risposta libera nell’uscita
Y (z) =
l
y (k) =
l
3. Risposta forzata nell’uscita
U (z) =
1
U (z) =
2
y (k) =
f Svolgimento esercizi
Svolgimento esercizio #1 −1
a. Gli autovalori di A sono λ = e λ = 0. Poiché Re(λ ) < 0 e Re(λ ) = 0, il sistema è asintoticamente
1 2 1 2
stabile. I punti di equilibrio sono
1
X = ker(A) = span
e 1
b. Poiché la matrice in esponente è triangolare, abbiamo
−1 1 1
⋆
−1
0 e
=
A = e ,
1
0 e
dunque gli autovalori di A sono λ = λ = 1. Poiché Re(λ ) > 0, il sistema è instabile. La matrice A non
1 2 1
è invertile, quindi
0
X = ker(A) = .
e 0
Svolgimento esercizio #2
1. Si ha
0
0 0 0
2
⇒ X 1
1 1 1
B AB A B .
= Im(R) = span
R = = r
2
2 2 2
Come vettori di completamento (ad una base, ma non necessariamente ortogonale) scegliamo w =
1
T T
1 0 0 0 1 0
e w = , quindi
2 1
0 0
0 1 0 2
−1 −1 −1
1 0 0
v w w 1 0 1
T = T = (T ) = .
=
1 1 2
1
−
2 0 0 0 1 2
Segue che
0 0
1 1
−1
 = T AT = B̂ = T B = ,
0 1 0 0
−1
0 0 0
da cui A = 1 B = 1.
c c
−1
−
2. Si ha W (s) = C(sI A) B, da cui −1
−
s 1 0 0 0
−1
0 s +1 1
1 1 0
W (s) =
−
0 0 s 1 2
−1
1 0 0
0
s−1 1 1
0
1 0 0 1
=
s+1 (s−1) (s+1)
1 2
0 0 s−1
1
= .
−
s 1
L’unico polo di W (s) è s = 1. Poiché Re(s ) > 0 il sistema non è esternamente stabile.
1 1
3. Per condizioni iniziali nulle, si ha Y (s) = W (s)U (s), quindi
−
(s 1)Y (s) = U (s).
Anti-trasformando ambo i membri, si ha −
ẏ(t) y(t) = u(t).
Svolgimento esercizio #3 1000
− −
1. Gli autovalori della matrice A sono λ = a 2, λ = a 3 e λ = a . Si ha stabilità asintotica se e solo
1 2 3
se
|a − ∈
2| < 1 a (1, 3)
⇔
|a − ∈
3| < 1 a (2, 4)
1000 ∈
a < 1 a (−1, 1)
∈ ∈
ovvero per nessun valore di a Di fatto, per ogni a almeno un autovalore presenta modulo
R. R
maggiore dell’unità, quindi il sistema è sempre instabile.
2. Per a = 1, la matrice A diviene
1 0 0
−1
1 0
A = ,
−2
0 0
−
ed il suo polinomio caratteristico p(λ) = (λ 1)(λ + 1)(λ + 2) (il polinomio caratteristico non è da
ricalcolare, ma basta valutare in a = 1 il polinomio calcolato al primo punto). Nel dominio z, abbiamo
−1
1 · −
zC(zI A) x , poiché il punto iniziale x è considerato all’istante iniziale t = 2 .
-
Esami svolti Fondamenti di automatica, parte 1
-
Esami svolti Fondamenti di automatica, parte 2
-
Esami svolti Fondamenti di automatica, parte 3
-
Esami svolti Fondamenti di automatica, parte 4