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Rapporto lavoro/terra dei paesi

Di seguito sono presenti i dati relativi al rapporto lavoro/terra dei seguenti paesi: Canada, Germania, Brasile e Giappone.

Paese Lavoro Terra Rapporto L/T
Canada 19,080,000 43,287,199 0.44
Germania 44,200,000 11,876,000 3.72
Brasile 107,300,000 76,762,000 1.39
Giappone 65,620,000 4,238,000 15.41

L'analisi dei dati riguardo ai paesi è relativa all'anno 2013. Per calcolare il rapporto lavoro/terra, ho preso in considerazione il numero dei lavoratori e il totale di ettari di terra a disposizione di ciascun paese. È possibile dedurre che il Giappone ha abbondanza relativa di lavoro e di conseguenza, esporterà beni ad alta intensità di lavoro; il Canada, invece, ha abbondanza relativa di terra ed esporterà beni ad alta intensità di terra.

Sanzioni economiche internazionali e il caso del Sudafrica

Descrivete le tipologie e gli effetti delle sanzioni economiche internazionali sul commercio internazionale e la stabilità macroeconomica dei paesi target. Discutete in particolare il caso delle sanzioni contro il Sudafrica.

Descrivete in particolare gli effetti economici delle sanzioni facendo riferimento a fonti internazionali.

Le sanzioni economiche internazionali sono uno strumento di politica estera che uno o più stati utilizzano, al fine di "punire" un altro stato per alcuni comportamenti che risultano essere una minaccia per il mantenimento della pace all'interno del paese stesso e nella regione circostante. Gli stati che impongono le sanzioni vengono chiamati sender, mentre quelli che le subiscono sono detti target. Oltre ad essi, talvolta vengono coinvolti paesi terzi.

Le sanzioni vengono suddivise in positive e negative. Le sanzioni positive sono misure di politica commerciale che incentivano gli scambi tra due o più paesi. Viceversa, le sanzioni negative sono una sorta di punizione che uno stato sender adotta in modo da arrecare un danno economico al paese target.

Fonti:

  1. www.indexmundi.com
  2. https://www.bancomundial.org

Le sanzioni negative si distinguono in unilaterali e multilaterali,

a seconda del numero di stati che le impongono: le sanzioni unilaterali vengono poste in essere da un singolo stato nei confronti di un altro, mentre quelle multilaterali sono imposte dall'intera comunità internazionale o da un insieme di stati. A sua volta, le sanzioni negative si suddividono in parziali e globali: quando la sanzione è indirizzata verso delle specifiche categorie di beni, si parla di sanzione parziale, invece quando la sanzione include la totalità degli scambi commerciali, si parla di sanzione globale (come è successo in Iran, Iraq, Serbia o a Cuba). È possibile anche distinguere tre tipologie di sanzioni negative, ovvero il boicottaggio, l'embargo e le sanzioni finanziarie. Il boicottaggio si verifica quando il paese sender si rifiuta di importare beni da parte del paese sanzionato, con lo scopo di indebolire alcuni settori della sua economia. L'embargo prevede il rifiuto, da parte del paese sender, di esportare.

Determinate categorie di beni verso il paese target. Infine, le sanzioni finanziarie riguardano l'interruzione parziale o totale di prestiti ed investimenti fatti dai sender a favore dei paesi target.

Il principale obiettivo delle sanzioni è quello di modificare il comportamento economico dei paesi a cui sono indirizzate, limitandone le capacità, e di impedire che vengano compiute azioni pericolose che possano danneggiare la comunità internazionale. Pertanto, le sanzioni svolgono tre funzioni principali:

  • Coercizione - Il ricorso alle sanzioni cela dietro di sé una motivazione politica, non solamente economica, in quanto si vuole influenzare in modo coercitivo le decisioni e gli interessi politici degli stati;
  • Ammonimento - Le sanzioni vengono usate come strumento di punizione per riportare lo stato sanzionato all'ordine;
  • Contenimento - le sanzioni intese come misure restrittive vengono utilizzate per evitare la violazione di norme di diritto.
internazionale. In merito agli effetti che le sanzioni hanno sul commercio internazionale, occorre fare una distinzione tra gli effetti negativi diretti, gli effetti negativi di rete e il sanctions-busting. Gli effetti negativi diretti riguardano la diminuzione degli scambi tra il paese sender e il target. Gli effetti negativi di rete si verificano quando le sanzioni ricoprono la totalità delle transazioni con il paese sanzionato, causando un'interruzione degli scambi tra i due paesi. Inoltre, l'interruzione degli scambi con il paese sanzionato viene captato come segnale negativo da parte di potenziali partner commerciali che eviteranno di instaurare una relazione commerciale con il paese target. Il sanctions-busting, invece, avviene nel momento in cui il paese sender viene sostituito da uno o più paesi terzi con i quali si crea un rapporto commerciale. In seguito alle violazioni dei diritti umani, un caso di sanzioni abbastanza noto è quello verificatosi.

Negli anni Sessanta si sviluppò un movimento di protesta contro il regime di Apartheid presente in Sudafrica. Nel 1959, in Gran Bretagna nacque il cosiddetto Anti Apartheid Movement, che promosse il boicottaggio come forma di protesta per isolare completamente il Sudafrica.

Nel 1962, l'ONU chiese l'interruzione di tutti i rapporti commerciali con il Sudafrica e dichiarò l'apartheid un "crimine contro l'umanità". Nel 1979, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sollecitò gli stati a interrompere le relazioni diplomatiche, militari, economiche e nucleari con il Sudafrica. L'obiettivo principale delle sanzioni era quello di portare il regime al collasso.

Il caso del Sudafrica è particolare perché è stato uno dei primi casi di politica estera su cui la Comunità Europea è riuscita a trovare un punto di incontro. Nel 1977 è stata emanata la prima misura che prevedeva un codice di condotta per le aziende.

europee presenti in Sudafrica. Negli anni successivi (1985-1986) vennero adottate altre misure restrittive tra cui l'embargo sulle armi, l'interruzione delle esportazioni di petrolio e degli scambi culturali e l'embargo sugli investimenti.

In aggiunta, vennero attuate misure positive nei confronti delle vittime di apartheid e verso quei paesi che subirono le conseguenze della destabilizzazione del Sudafrica.

Nel 1993 iniziarono i primi cambiamenti all'interno del paese, in quanto si creò una nuova costituzione e si furono le prime elezioni non razziali.

Tuttavia, la riorganizzazione politica non includeva una ricostruzione economica. Tutte le sanzioni imposte destabilizzarono quasi completamente l'economia del paese, creando una diseguaglianza economica che persiste ancora oggi. Il privilegio dei bianchi e la povertà dei neri.

Rimangono tutt'ora realtà radicate.

Spiegate le dinamiche dei mercati di concorrenza monopolistica. Discutete se i seguenti settori presentino i caratteri della concorrenza monopolistica: (i) Telefonia mobile; (ii) cacao; (iii) armi.

La concorrenza monopolistica è una forma di mercato nata dall'analisi teorica di E. H. Chamberlin e J. Robinson, che nel 1933 si interrogarono sul principio di omogeneità del prodotto, presente sul mercato di concorrenza perfetta.

Essa si pone in una posizione intermedia tra i mercati concorrenziali e il monopolio. All'interno di questa forma di mercato, si riscontra un'elevata presenza di venditori, che offrono a una molteplicità di consumatori un prodotto simile ma non identico. Inoltre, ciascun produttore è monopolista del proprio prodotto e quindi può fissare il prezzo di quella categoria merceologica (price-maker).

Ciò che lo allontana dal monopolio è l'assenza di barriere.

di ingresso e una domanda di mercato molto più elastica, poiché sensibile alle variazioni di prezzo, data la partecipazione di altre imprese concorrenti.

Insieme alla molteplicità di imprese che concorrono per lo stesso gruppo di consumatori, ciascuna di queste imprese offre un bene non omogeneo e differenziato. Questa differenziazione del prodotto causa un cambiamento nelle preferenze del consumatore e in alcuni casi, si va a creare una forma di fidelizzazione verso il marchio: in altre parole, il consumatore svilupperà un alto tasso di gradimento verso un determinato marchio e difficilmente cambierà la sua preferenza.

Inoltre, essendo una preferenza basata sulla qualità, le imprese saranno stimolate sempre più a migliorare la qualità dei propri prodotti.

L'accesso alla concorrenza monopolistica è libero, in quanto permette l'ingresso di nuove imprese che, aumentando la propria produzione, sottraggono domanda alle

imprese già esistenti. Questa tipologia di mercato presenta delle inefficienze poiché nel breve periodo le imprese sono attratte dagli extraprofit, entrano a far parte del mercato e si comportano come monopoliste. Tuttavia, con il passare del tempo, l’ingresso di queste nuove imprese causa una discesa della domanda e il calo dei prezzi. Le imprese entreranno nel mercato fino a quando ci saranno profitti positivi, vale a dire quando la curva di domanda è tale che il prezzo è maggiore del costo totale unitario. Nel momento in cui la curva di domanda si sposta, intersecando quella del costo totale unitario, le imprese non entreranno più all’interno del mercato. Nel lungo periodo, invece, l’impresa riduce la quantità di offerta e il prezzo di vendita. Il mercato delle armi è caratterizzato infatti dall’innovazione tecnologica e dalla differenziazione che porta a una fidelizzazione del consumatore. Generalmente lo scambio diarmamenti avviene tra paesi alleati in maniera stabile e pacifica, raggiungendo un'integrazione dei mercati e una conseguente diminuzione dei prezzi. Tuttavia, in Europa il mercato delle armi fa difficoltà ad integrarsi, a causa della competizione che vige tra le varie aziende nazionali europee e può ostacolare il mantenimento della sicurezza interna tra Paesi. In Italia questo settore genera un profitto di quasi 15 miliardi di euro e offre lavoro a 50 mila persone. A livello europeo, l'Italia è uno dei primi produttori di armi civili, a differenza dell'industria militare che indirizza la maggior parte della propria produzione ad altri paesi. I maggiori esportatori di prodotti per la difesa sono l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l'India, il Regno Unito e l'Algeria. I maggiori acquirenti dei paesi Nato/Ue sono invece gli USA, Regno Unito e Germania. Ora analizziamo i settori della telefonia mobile e del cacao per capire quanto siavvicinino ai caratteri dellaconcorrenza monopolistica. 3Per quanto riguarda il settore della telefonia mobile , le imprese che dominano questo mercato (ci riferiamo principalmente a TIM, Vodafone e WindTre) operano in un contesto di concorrenza oligopolistica. Questo significa che, sebbene ci siano più operatori sul mercato, le tre principali aziende detengono la maggior parte della quota di mercato e influenzano le dinamiche competitive.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
7 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Piccinni99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia internazionale, moneta e finanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Caruso Raul.