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Di ciò si può fare un’illustrazione grafica. ∗ ∗
e
La conclusione principale dello schema è che il livello dei tassi bancari è determinato rispettivamente
.
attraverso un mark-up e un mark-down rispetto al tasso di interesse interbancario overnight, 0
Analogamente a quanto accade in ogni altro mercato, il livello del mark-up e quello del mark-down dipendono
rispettivamente dalla elasticità della domanda di prestiti e dall’elasticità della domanda di depositi e, dunque, dal
grado di concorrenza esistente nei mercati relativi.
Il tasso di interesse sui prestiti è determinato indipendentemente dal tasso di interesse sui depositi.
Le attività delle banche diverse dai prestiti vengono a costituire una posta residuale, in cui sono impiegate le risorse
eccedenti. Il controllo della quantità dei depositi da parte della Banca centrale non comporta il controllo della quantità
dei prestiti erogati: le banche, infatti, dispongono di un variabile “cuscinetto”, ad esempio i prestiti sull’interbancario
o i titoli, cui possono ricorrere per procurarsi risorse aggiuntive. si basa sull’ipotesi
Lo schema di comportamento illustrato dal modello Klein-Monti che le banche operino in un
contesto privo di incertezza, vale a dire in primis che abbiano piena conoscenza della domanda di depositi e quella
di prestiti.
Nella realtà le banche sono esposte al rischio di illiquidità. Tale rischio può essere fronteggiato attraverso la riduzione
del fabbisogno di liquidità o attraverso il ricorso a strumenti e politiche che consentano di provvedersi la liquidità
necessaria. 7
5. Si discuta, avvalendosi anche della rappresentazione grafica, il caso del razionamento del credito,
avendo cura di spiegare perché la banche possano essere indotte a razionare permanentemente alcuni
clienti.
Nel mercato possono verificarsi situazioni in cui al tasso vigente, parte della domanda dei prestiti resta insoddisfatta.
Tale situazione prende il nome di razionamento.
Si è soliti distinguere due tipi di razionamento:
di natura temporanea, dovuto ai ritardi con cui il tasso d’interesse sui prestiti viene
1. il razionamento dinamico,
adeguato al livello di equilibrio;
2. il razionamento di equilibrio, di natura permanente, che implica una situazione in cui la banca massimizza il
suo profitto in corrispondenza di un tasso sui prestiti inferiore a quello di equilibrio.
Ma, vi è una ragione per il quale le banche potrebbero essere indotte a razionare permanentemente alcuni clienti e,
la spiegazione più convincente a tal proposito, è data dall’ipotesi che le parti contraenti abbiano un diverso grado di
conoscenza della qualità dei beni oggetto di contrattazione.
lemon’s principle di
Queste argomentazioni derivano dal sviluppato da Akerlof (1970), secondo cui, nell’ipotesi
informazioni asimmetriche, si determina un processo di selezione avversa, a causa del quale i beni di cattiva qualità
spazzano via dal mercato quelli di buona qualità. Infatti, poiché la qualità dei beni viene associata al prezzo di
mercato, i compratori di beni di buona qualità non accetteranno un prezzo inferiore ad un certo limite, nel timore che
la qualità sia estremamente bassa. A causa di ciò le contrattazioni di beni di buona qualità scompaiono e la domanda
di questo tipo di beni resta insoddisfatta.
Questa situazione è riferita soprattutto ai mercati nei quali c’è un ritardo temporale tra pagamento e consegna del
del credito. In quest’ultimo può accadere che a causa dell’esistenza di asimmetrie
bene, come ad esempio quello
informative la probabilità di insolvenza sia una funzione crescente del tasso applicato sui prestiti e che, di
conseguenza, il profitto atteso della banca aumenti in modo non monotono rispetto a .
Se esistono asimmetrie di informazione, quando le banche innalzano i tassi d’interesse, alcuni clienti tendono a
intraprendere progetti più rischiosi. In questo contesto, i datori di fondi potrebbero non avere interesse ad accettare
tassi più elevati della clientela, dal momento che ciò potrebbe implicare una riduzione dei loro rendimenti attesi.
Da queste argomentazioni, si è formulato un modello in cui grande rilievo è attribuito al fatto che, quando esiste
un’imperfetta distribuzione delle informazioni, il livello del tasso di interesse sui prestiti influisce, oltre che sul livello
della domanda, sulla rischiosità dei progetti intrapresi.
Ne segue che un aumento dei tassi d’interesse, , comporta un aumento meno che proporzionale del rendimento
poiché la probabilità di insolvenza si eleva. Quest’ultima può innalzarsi in misura tale
,
atteso del datore di fondi,
che il rendimento atteso del datore di fondi diminuisce.
∗
Supponendo che sia il tasso in corrispondenza del quale il rendimento atteso del datore viene massimizzato, la
∗
banca non ha convenienza ad applicare un tasso superiore a .
8
Ci sono due ragioni di base per cui la relazione tra tasso effettivo e rendimento atteso non è monotona: l’effetto di
e l’effetto
selezione avversa di moral hazard.
Il primo deriva dal fatto che siccome il tasso d’interesse aumenta, la composizione della clientela della banca si
modifica, ovvero i clienti meno rischiosi, per i quali il rendimento atteso dei progetti è più basso, abbandonano il
mercato.
Il secondo deriva dal fatto che, siccome il tasso d’interesse si eleva, non cambia solo la struttura della clientela,
cambia anche il comportamento della medesima. In particolare, i prenditori di fondi saranno indotti a intraprendere
progetti più rischiosi.
Il grafico mostra come può verificarsi il razionamento di equilibrio.
Se la curva di domanda di prestiti è esiste un equilibrio nel mercato dei prestiti in corrispondenza del tasso
0
0
d’interesse
. Al contrario, se la curva di domanda di prestiti è , domanda e offerta di prestiti non si intersecano:
∗
esisterà allora un equilibrio con razionamento in corrispondenza del tasso d’interesse e l’ammontare di domanda
.
di prestiti razionata sarà pari a 9
6. Si discuta, avvalendosi anche della rappresentazione grafica, il modello Bernanke-Blinder (1988),
avendo cura di spiegare in che modo si possa determinare una contrazione del credito (credit cruch)
attraverso il cd. canale del bank lending channel.
Nel modello Bernanke-Blinder esistono tre attività: la moneta, i titoli e i prestiti.
I titoli sono sostituti imperfetti dei prestiti. I prenditori di fondi scelgono se ricorrere a titoli o prestiti in relazione ai
Quest’ultimo è diverso da
.
tassi di rendimento su queste passività, rispettivamente e in quanto sconta le perdite
attese. Esso, quindi, è il rendimento atteso sui prestiti.
La domanda di prestiti è data dalla seguente equazione:
= (, , )
Il bilancio della banca è costituito, sul lato del passivo da depositi e, su quello dell’attivo, da riserve. Quest’ultime
, .
sono date dalla somma delle riserve obbligatorie, e dalle riserve libere,
Algebricamente il bilancio delle banche può essere espresso:
(1
+ + = − )
la struttura dell’attivo delle banche dipende dal tasso d’interesse delle diverse attività.
Pertanto, si ha:
= (, )(1 − )
)(1
= (, − )
esogeno, l’ultima equazione può essere
essendo riscritta:
= ()(1 − )
Nel mercato dei prestiti si ha equilibrio quando:
(, , ) = (, )(1 − )
Successivamente, si determina l’ammontare dell’attivo, ovvero l’ammontare dei depositi.
Se si ipotizza che la moneta sia rappresentata dai depositi, la domanda di moneta è data da:
= (, )
Mentre, assumendo che gli usi della base monetaria siano rappresentati esclusivamente dalle riserve bancarie, la
quantità di moneta offerta è: 1
= + ()(1 − )
().
Dove e la parte sotto il segno di frazione è il moltiplicatore monetario, che può essere indicato con
L’equilibrio del mercato della moneta, ovvero la curva , può essere così espressa:
(, ) = ()
Sostituendo quest’ultima nell’equazione = (, )(1 − ), si ottiene:
(, , ) = (, )(1 − )()
,
Esplicitandola in si ha: = (, , )
Pertanto, la può essere così rappresentata:
= (, ) = [, (, , )]
l’output dipende, oltre che dal taso di interesse sui tioli, dal tasso di rendimento
Questa equazione mostra che atteso
sui prestiti bancari.
Il livello di quest’ultimo incide sulla propensione delle banche a erogare prestiti. Tale propensione, dunque, varia in
relazione a cambiamenti delle condizioni del mercato monetario e finanziario e dei bilanci di banche e imprese.
10
Per un fabbisogno finanziario fino a l'impresa può ricorrere a risorse interne e sostenere un costo opportunità pari
a . Se non vi fossero costi di agenzia l'impresa a questo stesso tasso di interesse potrebbe ricevere risorse aggiuntive
0 − ,
pari a finanziandosi all'esterno.
0
Tuttavia, data l'esistenza di asimmetrie informative e costi di agenzia, la banca non può erogare finanziamenti al tasso
di interesse . È costretta, anzi, ad applicare a questo tasso d'interesse un premio. Questo premio tende a elevarsi
0
in corrispondenza dell'aumento della quota di finanziamento esterno sul totale delle risorse dell'impresa, vale a dire
in corrispondenza di un aumento dell'incentivo di quest'ultima a intraprendere progetti rischiosi e, dunque, della
probabilità della sua insolvenza.
Ciò spiega perché nel tratto oltre la curva sia inclinata positivamente.
presumibile che questo differenziale aumenti all’aumentare del tasso
−
Il valore del premio è dato da . È
0
0
d’interesse di mercato. L’aumento del premio rispecchia un innalzamento della probabilità di insolvenza del
shock che un incremento del tasso