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DOVE SONO INDICATE LE MODALITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO NEI
SERVIZI
ALLA PERSONA? PROGETTO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
Dove va stabilita la programmazione delle attività ludiche: nella scheda di
programmazione di ogni attività.
Dove vanno esternati e discusse eventuali malumori o critiche tra il personale della
struttura: riunioni d’equipe
Dove vengono concretizzate le molteplici proposte attinenti allo stile educativo:
progetto educativo personalizzato.
Dovendo progettare percorsi di formazione destinati ad adulti (specialmente se si
tratta di adulti con bisogni educativi speciali), indicare come vanno calibrati gli
obiettivi: giova puntare su obiettivi appena al di sopra delle risorse rilevabili
nell’esperienza, curando che questi obiettivi risultino socialmente ambiziosi.
Durante le riunioni d’equipe qual è la tipologia di comunicazione che viene
assicurata: circolare
Durante le riunioni: tutti hanno il diritto-dovere di intervenire
È necessario il lavoro d’equipe per il progetto educativo personalizzato? Sempre, a
garanzia dell’unitarietà dell’accompagnamento
È più che mai necessario nella società di oggi educare: alle relazioni interpersonali e
alla vita
E’ necessario il lavoro d’equipe per il progetto educativo personalizzato? Sempre, a
garanzia dell’unitarietà dell’accompagnamento.
Essere famiglia aperta vuol dire anche: accogliere figli con disabilità.
Essere famiglia aperta vuol dire anche: non dimenticare i nonni, quando i malanni si
fanno sentire.
Fino a quando rimane in vigore il Progetto: fino a che non viene emanato un altro
Progetto
Fra i neologismi che si adoperano per segnalare i fraintendimenti cui va esposta
all’idea di equità c’è anche il cosiddetto bottecerchismo, ossia l’attitudine a dare un
colpo al cerchio ed uno alla botte. Quale di queste proporzioni risulta chiaramente
inquinata da bottecerchismo?: Gli direi di sì, ma non posso farlo vicino ai compagni.
Fuga dalla responsabilità e cultura dell’indifferenza sono fra le reazioni che la
persona mette in atto per difendersi: dal disorientamento indotto dalla cultura
contemporanea.
Gli accompagnator di giovani con dipendenze (droga, alcool, gioco d'azzardo) sono
tenuti ad agire: con gradualità
Gli asili nido sono riconosciuti ormai come: realtà educative
Gli educatori e i genitori nell’accompagnare il fanciullo disabile dovranno: infondere
affetto ed evitare etichettatura di disabilità
Gli incontri quotidiani per il passaggio delle consegne avvengono: tra
accompagnatori
Gli incontri quotidiani servono per parlare di: Informazioni rilevanti, compiti da
espletare, in sinergia, necessità emergenti, pareri, vissuti, emozioni, sentimenti,
problemi, richiedenti risoluzioni celeri.
Gli incontri quotidiani servono per parlare di: informazioni rilevanti, compiti da
espletare, in sinergia, necessità emergenti, pareri, vissuti, emozioni, sentimenti,
problemi, richiedenti risoluzioni celeri.
Gli incontri quotidiani si fondano: sulla progettualità scritta
Gli operatori vengono formati anche: a rapportarsi con corpo e gestualità agli
accompagnati
Gli spazi interni devono essere pensati e progettati fin dalla costruzione della struttura
come: modificabili e adattabili
Gli specialisti ci dicono che è sicuramente più preoccupante un ragazzo che cresce
senza motivazioni, senza slanci, e vive alla giornata piuttosto che un ragazzo
trasgressivo e deviante. Indicare il perché: la trasgressione e la devianza sono
irregolarità della condotta, l’assenza di motivazioni impedisce persino il generarsi di
una condotta.
Gli stessi pedagogisti, tramite l’Università anche grazie alle associazioni
professionali, sono chiamati a promuovere e svolgere: l’aggiornamento
Gli strumenti della progettazione pedagogica comunitaria sono: progetto del servizio
alla persona/Programmazione
Grazie all’ICF e alla dichiarazione dei diritti delle persone con disabilità dell’ONU:
la persona diventa pedagogista, in un’ottica di miglioramento della qualità della vita.
I corsi di formazione per la vita di coppia, anche se tenuti da cattedratici, psichiatri o
psicologi, spesso non tengono in necessaria considerazione: l’educazione dei figli.
I discorsi sull’uguaglianza e sulla equità sono sempre esposti al pericolo del
fraintendimento. Ciò accade soprattutto quando non s’accorge dei seguenti rischi (una
delle risposte non c’entra. Quale?): Estrapolazione serendipità.
I finanziamenti pubblici, per quanto concerne i servizi educativi, provengono da:
comuni I finanziamenti pubblici, per quanto concerne il fondo sanitario provengono
da: regioni
I genitori dovrebbero: trovare quotidianamente del tempo per scambiarsi esperienze
relative all’educazione dei figli.
I gestori e i promotori del servizio dovrebbero selezionare educatori: aventi una
visione affine alla concezione pedagogica della struttura
I luoghi in cui si mira allo sviluppo del potenziale globale di adolescenti e giovani,
o/e a combattere pericoli di disagio, disadattamento e devianza sono detti: centri di
aggregazione giovanile.
I mezzi per la realizzazione personale della persona disabile sono: autonomia e
autodeterminazione.
I motivi che il più delle volte generano comportamenti aggressivi sono dovuti a:
cause esogene.
I passaggi significativi per un positivo cambiamento umano sono: sempre collegati
tra loro. I piani di zona hanno ad oggetto: la programmazione territoriale
I rapporti all'esterno del servizio vengono mantenuti grazie a: al lavoro di rete I
rapporti con la famiglia vanno garantiti: in casi eccezionali
I rapporti con la famiglia vanno garantiti: sempre e non nei casi eccezionali. I rapporti
con la famiglia vanno garantiti: sempre e non nei casi eccezionali.
I servizi alla persona, considerano la persona umana: come essere nel suo insieme di
corpo e mente
I servizi alla persona: vanno pensati con sguardo pedagogico
Il braccio operativo delle Regioni, nei diversi territori sono: aziende sanitarie Il
conflitto per essere considerato tale deve: Essere dichiarato e aperto
Il consulente necessario e primario nella comunità di minori è: pedagogista Il
contenimento fisico, avviene con: abbraccio di contenimento
Il disabile, attraverso l’attività lavorativa: avverte la sua importanza nel mondo.
Il disadattamento scolastico è problema complesso legato ad un ampio ventaglio di
questioni prevalentemente centrate su: l’interscambio fra questioni soggettive e
contesto di riferimento. Il disadattamento scolastico si chiama così perché: si
evidenzia nella situazione scuola.
Il disagio adolescenziale si manifesta anche in: forme di alienazione quali droghe,
alcol, psicofarmaci, suicidi
Il dolore per la sopravvenuta disabilità intellettiva di un figlio è provocato: dalla
percezione delle difficoltà future e dalla delusione delle aspettative.
Il genitore come affronta il dolore per la sopravvenuta disabilità: dipende dalla
visione antropologica della famiglia.
Il lavoro d'equipe pedagogicamente impostato, tra le altre cose, è proficuo per:
valorizzazione propria e dell’altro
Il modello organizzativo necessita di: Organigramma
Il momento decisivo nei servizi alla persona è rappresentato da: relazioni quotidiane
tra accompagnatori e accompagnati
Il mutamento di vita, intrepido e lanciato verso una nuova vita personale e
professionale, si ha con: l passaggio dall'insignificanza alla personalizzazione
Il nuovo modello di educazione, proposto dalla pedagogia si basa su: comunità,
ospitalità, responsabilità
Il passaggio che la pedagogia dell’inclusione propone: dall’adattamento attivo alla
destabilizzazione del contesto per una dinamica accoglienza personalizzata
Il passaggio fondamentale nella relazione educativa è: Dall’educazione
all’autoeducazione
Il pedagogista comunicatore di un équipe: si pone su un piano dialettico Il
pedagogista consulente, tra le altre cose, è anche: comunicatore
Il pedagogista nel ruolo che svolge è chiamato ad essere anche: manager.
Il pedagogista nello svolgimento del suo lavoro si occupa: prima delle persone poi
dell’organizzazione.
Il pedagogista può operare: dagli asili nido alle strutture per anziani.
Il pedagogista può prestare consulenza: nelle residenze per anziani anche con cadenza
periodica
Il pedagogista si interessa soprattutto: Strumenti della progettazione pedagogica,
progetti educativi personalizzati programmazione
Il pedagogista si pone come punto di riferimento professionale per: l’educatore.
il pedagogista/direttore di un servizio alla persona: può delegare ma senza mai
deresponsabilizzarsi.
Il pedagogista: è di supporto all’educatore
il pedagogista: è una figura professionale presente da decenni
Il pedagogista: può spendere il proprio titolo in diversi ambiti in quanto è polivalente.
Il PEI è formato da: osservazione e progetto educativo
Il PEP nasce nella scuola per: integrazione delle persone con disabilità Il PEP ogni
quanto deve essere aggiornato: almeno annualmente
Il PEP va aggiornato da: equipe educativa
Il PEP, una volta impostato, deve essere portato in equipe per la discussione, alla cui
base vi deve essere: mediazione
Il Piano applicato nelle strutture per anziani è il: PAI Il professore, prima di essere un
docente è: educatore. Il problema del burn out: è un problema collettivo
Il processo di crescita della persona si sviluppa lungo tre prospettive al loro
interconnesse: quella dell’identità, quella dell’alterità, quella della diversità. Fra
queste tre prospettive occorre stabilire una condizione di armonia e di equilibrio.
Perché: Perché l’una si rinforza nel confronto con l’altra
Il progetto del servizio è: flessibile
Il progetto educativo personalizzato deve essere: scritto
Il progetto educativo personalizzato è necessario: anche per una persona adulta avanti
negli anni
Il Progetto educativo personalizzato: deve essere presente in tutti i servizi alla
persona
Il progetto operativo: Una costante opera di confronto approfondimento,
comprensione, ricerca di intenti e di interventi comuni.
Il punto di riferimento per l'educatore, relativamente al PEI è: il pedagogista.
Il riconoscimento dell'essere umano e della sua dignità sempre, in qualsiasi
condizione ed età della vita, è la definizione di: Personalizzazione (pedagogista)
Il ruolo e le competenze dell'educatore sono definite: nella programmazione
Il servizio alla persona