Risposta sintetica (15-20 righe)
Oltre all’adempimento, le obbligazioni possono estinguersi mediante altri strumenti giuridici che por-
tano alla cessazione del rapporto obbligatorio. Due dei principali sono la novazione e la compensa-
zione. La novazione consiste nella sostituzione di un’obbligazione preesistente con una nuova, me-
diante un accordo tra debitore e creditore. La novazione può riguardare sia l’oggetto dell’obbliga-
zione, sia i soggetti coinvolti, e richiede il consenso di entrambe le parti. Quando si realizza, la vecchia
obbligazione si estingue automaticamente, e si crea un nuovo rapporto obbligatorio con nuove con-
dizioni. La compensazione, invece, si verifica quando due soggetti sono contemporaneamente debi-
tore e creditore l’uno dell’altro per somme di denaro o beni di uguale valore. In tal caso, le rispettive
obbligazioni si annullano fino all’importo più basso, e l’eccedenza, se presente, permane. La com-
pensazione funziona come una sorta di “bilancio” tra le obbligazioni reciproche e può estinguere le
obbligazioni senza bisogno di un accordo formale tra le parti. Entrambi i mezzi sono strumenti effi-
caci per la riduzione o cessazione delle obbligazioni, e sono regolamentati dal codice civile. La no-
vazione richiede l’accordo esplicito e comporta la creazione di un nuovo rapporto, mentre la com-
pensazione opera automaticamente, senza necessità di accordo tra le parti, basandosi sulla legge. È
importante sottolineare che entrambe le modalità devono rispettare determinati requisiti di legge,
come la liquidità e la determinabilità delle somme coinvolte. Inoltre, la loro applicazione può essere
influenzata da clausole contrattuali specifiche o da particolari norme di legge che regolano il rapporto
obbligatorio in questione. La scelta tra i diversi strumenti di estinzione dipende dalla volontà delle
parti e dalla natura stessa dell’obbligazione.
5. Quali sono le conseguenze dell’inadempimento dell’obbligazione?
Risposta sintetica (15-20 righe)
L’inadempimento dell’obbligazione comporta diverse conseguenze giuridiche, che mirano a tutelare
il creditore e a ristabilire l’equilibrio contrattuale. La prima conseguenza è la possibilità di azione in
giudizio da parte del creditore per ottenere l’adempimento coatto, attraverso strumenti come il decreto
ingiuntivo o il processo esecutivo. In tal modo, il creditore può richiedere che il debitore adempia
forzatamente la prestazione. Un’altra conseguenza è la possibilità di richiedere il risarcimento del
danno subito a causa dell’inadempimento, qualora lo stesso abbia causato un pregiudizio patrimoniale
o non patrimoniale. La responsabilità può derivare sia da inadempimento doloso che da colpa, e il
risarcimento può coprire il danno emergente e il lucro cessante. Inoltre, l’inadempimento può deter-
minare la risoluzione del rapporto obbligatorio, cioè la sua estinzione con effetti retroattivi, o la re-
scissione, in caso di vizi nel contratto. In presenza di inadempimento, il debitore può anche essere
soggetto a sanzioni accessorie, come l’applicazione di interessi moratori, penali, o la richiesta di ga-
ranzie ulteriori. La normativa prevede inoltre che, in alcuni casi, l’inadempimento possa portare
all’esecuzione in forma specifica, ovvero l’obbligato può essere obbligato a eseguire la prestazione
originaria, anche forzatamente. In sintesi, l’inadempimento dà luogo a strumenti di tutela del creditore
e può comportare responsabilità, sanzioni e la cessazione del rapporto obbligatorio.
6. Cos’è un’obbligazione con pluralità di soggetti e quali sono i suoi
principali aspetti?
Risposta sintetica (15-20 righe)
Un’obbligazione con pluralità di soggetti si verifica quando più debitori, più creditori o entrambi sono
coinvolti nello stesso rapporto obbligatorio. Può essere di diversa natura: obbligazione solidale, ob-
bligazione parziaria o obbligazione di più debitori o creditori. La forma più comune è quella solidale,
in cui più debitori sono obbligati in modo che ciascuno possa essere chiamato a pagare l’intera
somma, e ciascun creditore può agire nei confronti di uno o tutti i debitori per l’intero importo. Op-
pure, ci sono obbligazioni parziarie, dove ciascun debitore è responsabile solo per la propria parte.
Un altro aspetto importante riguarda la cooperazione tra i soggetti, che può essere attiva o passiva.
La pluralità di soggetti comporta complicazioni nella gestione del rapporto, come la solidarietà o la
ripartizione delle obbligazioni, e comporta anche la possibilità di estinguere la obbligazione attraverso
accordi tra i soggetti coinvolti. Inoltre, può esserci anche una distinzione tra obbligazioni con soggetti
con interessi convergenti (come coobbligati) e con interessi contrapposti (come obbligazioni di con-
trappasso). La presenza di pluralità di soggetti richiede una disciplina più articolata, che tenga conto
delle modalità di ripartizione delle prestazioni, delle eventuali responsabilità e delle azioni di regresso
tra i soggetti. In conclusione, le obbligazioni con pluralità di soggetti sono caratterizzate dalla loro
complessità e dall’interdipendenza tra più soggetti, e sono fondamentali in molte tipologie di rapporti
commerciali e civili.
7. Quali sono le principali modifiche soggettive che possono avvenire
nel rapporto obbligatorio?
Risposta sintetica (15-20 righe)
Le modifiche soggettive nel rapporto obbligatorio riguardano i soggetti che partecipano all’obbliga-
zione, cioè il debitore e il creditore. Tra le principali modifiche ci sono la cessione del credito, la
surrogazione, la sostituzione del debitore e la novazione soggettiva. La cessione del credito permette
al creditore di trasferire il suo diritto a un terzo, che diventa nuovo creditore, mentre il debitore deve
adempiere al nuovo creditore. La surrogazione si verifica quando un terzo paga il debito al debitore
e si sostituisce al creditore, assumendo i diritti di quest’ultimo. La sostituzione del debitore può av-
venire tramite la surrogazione reale o personale, e comporta che un nuovo debitore sostituisce il pre-
cedente, liberando quest’ultimo. La novazione soggettiva, invece, implica la sostituzione di uno o più
soggetti nel rapporto obbligatorio, mantenendo le altre condizioni invariate. Un altro esempio di mo-
difica soggettiva riguarda la rappresentanza, quando un soggetto agisce per conto di un altro, assu-
mendo obbligazioni o diritti. Questi mutamenti sono soggetti a regole precise e richiedono il consenso
delle parti coinvolte, tranne nei casi di surrogazione legale o di esecuzione forzata. Le modifiche
soggettive sono importanti perché influenzano la capacità di agire in giustizia e l’efficacia del rap-
porto obbligatorio, oltre a determinare eventuali responsabilità e diritti tra le parti. Inoltre, tali modi-
fiche possono avere implicazioni sulla durata e sulla responsabilità contrattuale, modificando l’assetto
tra debitore e creditore. È fondamentale che tutte le parti siano consapevoli delle conseguenze legali
di tali mutamenti, affinché il rapporto rimanga valido e efficace nel rispetto delle norme vigenti.
8. Cos’è un contratto e quali elementi ne costituiscono la validità?
Risposta sintetica (15-20 righe)
Il contratto è un accordo di volontà tra due o più soggetti, volto a creare, regolare o estinguere un
rapporto giuridico patrimoniale. È la principale fonte di obbligazioni nel diritto privato e si basa sul
principio di autonomia delle parti, che possono stabilire liberamente i termini e le condizioni del
rapporto. Perché un contratto sia valido, devono sussistere alcuni elementi essenziali: l’accordo delle
volontà (consenso libero e consapevole), l’oggetto lecito e possibile, e la causa lecita. Il consenso
deve essere espresso senza vizi come errore, violenza o dolo, che possono invalidare l’accordo. L’og-
getto del contratto deve essere una prestazione o un bene determinato, che sia lecito e possibile, cioè
non contrario alla legge o all’ordine pubblico. La causa rappresenta la ragione che giustifica il rap-
porto, come il corrispettivo di un pagamento o l’intento di ottenere un beneficio. Inoltre, il contratto
deve rispettare le formalità richieste dalla legge, come la forma scritta in alcune tipologie, per essere
opponibile ai terzi o per avere efficacia. La capacità delle parti è un altro elemento fondamentale:
devono essere maggiorenni, capaci di agire e non soggette a incapacità legale. La validità del contratto
può essere esclusa o invalidata se mancano uno o più di questi elementi, o se vi sono vizi di volontà,
o ancora, se viola norme imperative di legge. È importante sottolineare che il contratto può essere
anche soggetto a interpretazione, qualora ci siano ambiguità o contrasti tra le clausole, e in questi casi
si applicano principi di interpretazione del diritto. La volontà delle parti deve essere libera da errori
sostanziali o formali, e l’accordo deve essere raggiunto senza coercizione o intimidazione. La disci-
plina dei contratti varia a seconda della tipologia, come ad esempio i contratti di compravendita, di
locazione, di mandato, o di assicurazione, ognuno con regole specifiche da rispettare.
9. Differenza tra contratto e atto unilaterale: definisci e indica un
esempio di ciascuno.
Risposta sintetica (15-20 righe)
Il contratto è un accordo tra due o più parti che crea, modifica o estingue un rapporto giuridico patri-
moniale. La sua caratteristica principale è la bilateralità o plurilateralità, cioè coinvolge più soggetti
e produce effetti obbligatori tra loro. Ad esempio, un contratto di compravendita di un immobile è un
accordo tra venditore e acquirente, che si obbligano reciprocamente. Un atto unilaterale, invece, è un
atto giuridico compiuto da una sola volontà che produce effetti giuridici, come la dichiarazione di
volontà di una persona che produce effetti senza bisogno del consenso di altri. Un esempio di atto
unilaterale è il testamento, in cui una sola persona dispone delle proprie sostanze per il futuro. La
differenza principale tra i due sta nel numero di parti coinvolte e nella loro funzione: il contratto
genera obblighi tra le parti, mentre l’atto unilaterale ha effetti immediati e unilaterali, senza necessità
di accettazione o consenso di altri. Entrambi sono strumenti di manifestazione di volontà, ma il con-
tratto richiede l’accordo di più soggetti, mentre l’atto unilaterale si fonda sulla volont&agr
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