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Risposta sintetica (15-20 righe)

Gli enti pubblici rappresentano organismi di diritto pubblico che, pur essendo parte integrante

dell’ordinamento statale, possiedono una propria personalità giuridica e autonomia gestionale. Tra

questi enti troviamo le Regioni, le Province, i Comuni, le aziende sanitarie locali, gli enti parastatali

e altri organismi di diritto pubblico o misto, istituiti per svolgere funzioni specifiche di interesse

pubblico a livello territoriale o settoriale. Questi enti sono caratterizzati da una distinta personalità

giuridica, che consente loro di stipulare contratti, possedere beni e assumere obblighi propri, auto-

nomia amministrativa e finanziaria, e un livello di autonomia decisionale rispetto all’ente statale

centrale. La principale differenza tra gli enti pubblici e lo Stato risiede nel fatto che lo Stato rap-

presenta l’unità sovrana, possiede la potestà legislativa, esecutiva e giudiziaria a livello centrale, e

ha il compito di garantire l’unità e la coerenza dell’ordinamento giuridico nazionale. Gli enti pub-

blici, invece, operano in settori specifici e in ambiti territoriali delimitati, e sono soggetti all’indi-

rizzo e al controllo dell’ente statale, ma godono di una certa autonomia funzionale e gestionale,

volta a rispondere meglio alle esigenze locali o settoriali. Questa distinzione permette di garantire

una distribuzione più efficace delle funzioni pubbliche, favorendo la specializzazione e l’efficienza

amministrativa a vari livelli di governo. Inoltre, gli enti pubblici sono regolati da normative proprie,

che ne disciplinano l’organizzazione, il funzionamento e i rapporti con altri soggetti pubblici e

privati, mantenendo comunque un collegamento imprescindibile con l’ordinamento statale.

2. Come si tutelano i diritti soggettivi e gli interessi legittimi

nell’ordinamento giuridico?

Risposta sintetica (15-20 righe)

La tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi rappresenta uno degli obiettivi fondamentali

dell’ordinamento giuridico italiano, garantendo ai cittadini e agli altri soggetti di agire efficace-

mente contro atti illegittimi o lesivi della propria sfera giuridica. I diritti soggettivi, come il diritto

di proprietà, di libertà personale, di libertà di manifestazione del pensiero o di accesso a determinati

servizi pubblici, sono tutelati principalmente attraverso un sistema di ricorsi giurisdizionali davanti

ai tribunali amministrativi, quali il Consiglio di Stato e i Tribunali amministrativi regionali (TAR).

Questi strumenti permettono ai soggetti interessati di chiedere l’annullamento o la condanna degli

atti amministrativi illegittimi o dannosi, garantendo così la salvaguardia dei propri diritti. La tutela

degli interessi legittimi, che sono delle aspettative di un soggetto di vedere rispettate determinate

condizioni o benefici, si esercita attraverso strumenti di ricorso amministrativo e tramite le azioni

di autotutela dell’amministrazione. La legge riconosce anche il diritto di accesso agli atti, che per-

mette ai cittadini di verificare e controllare l’attività amministrativa, e strumenti di partecipazione,

come consulte pubbliche e consultazioni pubbliche, che favoriscono il coinvolgimento diretto dei

soggetti interessati nel procedimento amministrativo. La normativa di riferimento, tra cui il Codice

del Processo Amministrativo, stabilisce procedure e termini certi per la tutela dei diritti soggettivi

e degli interessi legittimi, assicurando un equilibrio tra l’efficacia dell’azione amministrativa e la

tutela dei diritti dei cittadini. Questo sistema garantisce che le decisioni pubbliche siano soggette a

controlli efficaci e rispettino i principi di legalità e correttezza.

3. Elenca almeno due esempi di autorità amministrative indipendenti e

le loro funzioni principali.

Risposta sintetica (15-20 righe)

Due esempi emblematici di autorità amministrative indipendenti sono l’Autorità Garante della

Concorrenza e del Mercato (AGCM) e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). L’AGCM

svolge un ruolo fondamentale nel mercato economico nazionale, con la funzione principale di vi-

gilare sulla corretta concorrenza tra imprese e di prevenire e sanzionare pratiche commerciali scor-

rette, come cartelli, abusi di posizione dominante, pratiche commerciali sleali e condotte anticon-

correnziali. La sua autonomia deriva dalla legge, che ne garantisce l’indipendenza rispetto ai poteri

politici ed economici, ed è dotata di poteri investigativi e sanzionatori. L’Autorità si impegna anche

a promuovere politiche di trasparenza e di tutela dei consumatori, collaborando con altre istituzioni

nazionali e internazionali per garantire un mercato più libero e competitivo. L’ANAC, invece, ha

come funzione principale di prevenire e contrastare la corruzione nella pubblica amministrazione

e nei soggetti che svolgono funzioni pubbliche o di interesse pubblico. Essa promuove la traspa-

renza, l’integrità degli atti e delle procedure amministrative, verifica il rispetto delle norme anti-

corruzione, e si occupa di adottare linee guida e strumenti di prevenzione. L’ANAC esercita anche

funzioni di controllo sui contratti pubblici, sulle concessioni e sugli incarichi di spesa pubblica,

contribuendo a rafforzare la legalità e la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. En-

trambe queste autorità sono fondamentali per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e

per assicurare che le attività pubbliche e private si svolgano nel rispetto delle norme di legge e dei

principi di trasparenza e imparzialità.

4. Quali sono i principi fondamentali che regolano l’attività

amministrativa?

Risposta sintetica (15-20 righe)

L’attività amministrativa si regola secondo alcuni principi fondamentali che ne garantiscono la le-

gittimità, l’efficacia e la correttezza. Innanzitutto, il principio di legalità impone che ogni atto e

procedimento amministrativo siano conformi alle norme di legge, rispettando i limiti e le modalità

stabilite dalla normativa vigente. Questo principio costituisce il fondamento dell’azione ammini-

strativa e assicura che l’interesse pubblico prevalga rispetto a quello privato, prevenendo arbitra-

rietà e abusi di potere. Il principio di imparzialità richiede che l’azione amministrativa sia condotta

senza favoritismi, discriminazioni o influenze di interessi particolari, garantendo uguale tratta-

mento a tutti i cittadini e soggetti coinvolti. La trasparenza, altro pilastro fondamentale, implica

che le attività e le decisioni della pubblica amministrazione siano accessibili, comprensibili e veri-

ficabili, favorendo così responsabilità, partecipazione democratica e lotta alla corruzione. Il prin-

cipio di efficienza e di economicità impone di utilizzare le risorse pubbliche nel modo più razionale

e produttivo possibile, per raggiungere gli obiettivi prefissati con il minimo dispendio di risorse.

La partecipazione dei cittadini, prevista come diritto fondamentale, permette loro di influenzare le

decisioni pubbliche e di contribuire alla loro legittimazione. Il principio di buon andamento, infine,

richiede che l’attività amministrativa sia svolta con diligenza, celerità e nel rispetto delle procedure,

al fine di garantire servizi di qualità e di tutelare l’interesse pubblico nel modo più efficace possi-

bile. Questi principi, integrati tra loro, costituiscono il quadro normativo e deontologico che guida

l’azione amministrativa italiana, assicurando che essa sia conforme ai valori di legalità, imparzialità

e trasparenza.

5. In quali casi la pubblica amministrazione può esercitare la

discrezionalità?

Risposta sintetica (15-20 righe)

La pubblica amministrazione può esercitare la discrezionalità in quei casi in cui la legge le attri-

buisce un margine di libertà decisionale, consentendole di scegliere tra diverse soluzioni legittime

per il perseguimento dell’interesse pubblico. La discrezionalità si esercita, ad esempio, nella fase

di autorizzazione o di rilascio di licenze, concessioni o permessi, quando l’amministrazione valuta

le circostanze specifiche di un caso e sceglie la soluzione più adeguata in base a criteri di merito,

proporzionalità e ragionevolezza. Un altro esempio riguarda la pianificazione urbanistica e territo-

riale, dove l’amministrazione può decidere di adottare determinati interventi o di approvare va-

rianti, anche in presenza di più soluzioni possibili, nel rispetto delle norme di legge e degli obiettivi

di interesse pubblico. La discrezionalità può anche essere esercitata nella definizione delle tariffe

o delle sanzioni, ove la legge consenta margini di scelta, e nelle politiche di promozione economica,

sociale o culturale. Tuttavia, l’esercizio della discrezionalità deve rispettare i principi di legalità,

imparzialità e proporzionalità, e non deve tradursi in arbitrarietà o discriminazioni. La legge può

imporre limiti e controlli sull’esercizio di tale margine di libertà, e i soggetti interessati hanno stru-

menti di tutela come ricorsi amministrativi e giudiziari, per verificare che la discrezionalità sia stata

esercitata correttamente e nel rispetto dei principi di correttezza e trasparenza.

6. Come si concilia l’autonomia negoziale con i principi di legalità e

imparzialità?

Risposta sintetica (15-20 righe)

L’autonomia negoziale delle pubbliche amministrazioni si riferisce alla possibilità di stipulare ac-

cordi, convenzioni e contratti con soggetti pubblici o privati, al fine di perseguire interessi pubblici

e di semplificare procedure o migliorare l’efficacia dell’azione amministrativa. Questa autonomia,

tuttavia, deve essere sempre esercitata nel rispetto dei principi di legalità e imparzialità, che sono i

cardini dell’ordinamento giuridico. La conciliazione tra autonomia negoziale e principi di legalità

si realizza attraverso il rispetto delle norme di legge che regolano le modalità di stipula, contenuto

e pubblicità degli strumenti negoziali. Le convenzioni devono rispettare le finalità pubbliche e non

possono travalicare i limiti imposti dalla legge o dai regolamenti, garantendo trasparenza e parità

di trattamento. Per quanto riguarda l’imparzialità, occorre assicurare che le scelte negoziali siano

motivate e trasparenti, evitando favoritismi o discriminazioni tra soggetti interessati. La pubblicità

degli atti e la partecipazione di soggetti terzi attraverso consultazioni pubbliche o procedure com-

petitive contribuiscono a garantire la correttezza e l’equità nel processo negoziale. Inoltre, eventuali

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Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessioamore88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Botti Alessandro.
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