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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Lucà Santo

Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Terza fase della produzione libraria italo-greca: - stile rettangolare appiattito di terra d'Otranto, schiacciato sul rigo di base: es. Vaticano greco 2026, Vaticano greco 1221; - minuscola otrantina o salentina barocca: es. Crypt. Z a XXIX, Crypt. Z a XLIV, Laur. Conv. Soppr. 152.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola documentaria di tipo Bartolomeo da Bordona è una grafia che somiglia allo stile di Reggio per la verticalità dell'asse e il contrasto modulare. La caratterizzano gli svolazzi e certi stilemi tipici delle grafie documentarie. Si tratta di una minuscola documentaria a base corsiva stilizzata a fini librari. Esempio: - Vaticano greco 1635.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola di tipo Scilitse, di ambito calabro-siculo, presenta asse inclinato verso destra, verticalità evidente, contrasto modulare, giustapposizione di lettere a nocciolo circolare. Esempio: - Vaticano greco 300: contiene la dieta del viaggiatore, è stato vergato da quattro copisti, uno in minuscola rossanese, uno in stile di Reggio, due in minuscola di tipo Scilitse. Questa grafia è così chiamate perché ricorre nello Scilitse di Madrid.
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Dal corso del Prof. S. Lucà

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Lo stile di Reggio, di ambito calabro-siculo del XII-XIV sec., è una grafia a contrasto modulare tra lettere larghe e lettere strette. Si tratta di un'evoluzione della minuscola rossanese, rispetto alla quale è molto più stilizzata. Esempi: - Vaticano greco 2290; - Vaticano greco 300.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola rossanense di ambito calabro-siculo del XII sec. è una grafia fluida e morbida, in cui predomina il nucleo arrotondato, lo sviluppo delle aste è moderato, il modulo è costante. Si tratta probabilmente di un'evoluzione della minuscola niliana con influsso della Perlschrift. Esempi: - Vaticano greco 2050; - Vaticano greco 1611; - Barberino greco 482; - Vaticano greco 2130; - Barberino greco 319.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Con la caduta di Bari nel 1071 in mano ai Normanni finisce il predominio bizantino in Italia. I Normanni fondarono molti monasteri in Italia. Due sono le fondazioni monastiche più importanti: il monastero di Santa Maria Odigitria o del Patir a Rossano e il monastero del San Salvatore o del faro dell'acroterio a Messina. I Normanni segnarono anche una rinascita dell'attività libraria in Italia. Dal punto di vista scrittorio, nel XII sec. in ambito calabro-siculo abbiamo grafie peculiari: minuscola rossanense, minuscola o stile di Reggio, minuscola di tipo Bartolomeo, minuscola di tipo Scilitze. In ambito salentino abbiamo invece lo stile rettangolare appiattito e la minuscola salentina o otrantina barocca.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Il codice Vaticano greco 644 contiene i Vangeli con commento di Teofilatto di Bulgaria, lo scriba è Teodoro Aghiopetrita, lettore che lo vergò nel 1280 a Tessalonica. Si tratta dello stile aghiopetrita, che prende il nome appunto dal copista: siamo in ambito monastico, il tessuto grafico è tradizionale, il modulo è abbastanza omogeneo, ma talvolta ci sono elementi moderni.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Esempio di produzione libraria provinciale nel XIII sec: - Reginensis greco 63: è un meneo vergato nel 1260 dal monaco Barlaam nel monastero del monte Galesio presso Efeso, in Asia Minore. Ricorrono gli elementi tipici del tempo: contrasto modulare, lettere incluse, lettere sovrapposte, iota sottoscritto. Ma il tratteggio è angoloso, in ambito monastico vi è una tendenza conservativa accanto agli elementi moderni.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Esempio di produzione libraria provinciale nel XII sec., da Creta: - Palatino greco 13: contiene la Sinopsis Basilicorum (summa dei Basilici), vergato a Creta nel 1167. La grafia è piuttosto schiacciata, l'asse è verticale, il modulo è arrotondato, la coerenza modulare è interrotta da lettere ingrandite.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Anche lo stile beta-gamma si inserisce nell'ambito della Fettangen Mode per i tratti circolari evidenti che spiccano nel tessuto grafico. Esempi: - Vaticano greco 1899: è il primo esempio della mano di una donna, Teodora Paleologina, emergono sulla pagina in modo sproporzionato gli elementi a nocciolo circolare. Vi sono inoltre lettere moderne, lettere incluse, lettere sovrapposte e legamenti tra spirito e accento.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Periodizzazione dell'impero bizantino: - dinastia macedone (865-1056); - dinastia dei Ducas (1059-1078); - dinastia dei Comneni (1081-1185); - dinastia degli Angeli (1185-1204); - dinastia dei Lascaris (1204-1261); - dinastia dei Paleologhi (1261-1453).
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Nel XIII secolo a Costantinopoli si afferma la Fettangen Mode o stile a occhi di grasso, in cui predominano i tratti circolari, ad opera di scribi non professionisti. Per la prima volta cominciano a trovarsi elementi grafici moderni, come ypsilon a pancia, lettere incluse, lettere sovrapposte, legamenti di spirito e accento. Esempi: - Vaticano greco 191; - Vaticano greco 1899.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca del professor Santo Lucà. Lo stile epsilon a pseudo legature basse è così chiamato perché presenta epsilon lunato grande schiacciato con tratto mediano che si prolunga e si attacca alla lettera seguente. Si tratta di uno pseudolegamento. La grafia è elegante, stilizzata, caratterizzata dalla prevalenza degli elementi circolari e arrotondati. Si tratta di una calligrafizzazione che caratterizza l'ambito palestinese-cipriota nei secoli XII-XIV. Esempio: - Barberino greco 449; - Ottoboniano greco 434.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Nel XII sec. nella produzione libraria continua a usarsi in parte il modello Perlschrift. Esempio: - Vaticano greco 544: vergato a Costantinopoli nel 1143, è esempio della persistenza della Perlschrift nel XII sec. Ma nel corso del XII sec. il sistema grafico bizantino cambia e vengono usate scritture a tendenza corsiva con recupero di elementi audaci. Comincia la cosiddetta Fettangen Mode, il contrasto tra lettere larhe e minute, e si assiste all'uso di corsive stilizzate. Esempi: - Vaticano greco 1162; - Vaticano greco 682; - Vaticano greco 586; - Barberino greco 449.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Esempi di minuscola niliana: - Angelicano greco 41: contiene scritti di Teodoreto di Cirro, è stato vergato da Paolo discepolo di Nilo, la grafia presenta il sistema brachigrafico tipico della scuola niliana; - Vaticano greco 2138: contiene un evangeliario, è stato vergato a Capua nel 991 dal presbitero o monaco Cirillo, apparentemente la grafia non sembra riconducibile alla minuscola niliana per il modulo grande, l'aspetto ieratico, l'andamento posato e solenne, ma probabilmente si tratta solo di una maggiore accuratezza di esecuzione per un libro liturgico.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola a zampette è una grafia molto artificiosa, con disegno quadrato, modulo schiacciato, apicature e rigonfiamenti-ispessimenti terminali delle aste. Richiama la minuscola filosofica, perciò probabilmente rimanda a esperienze grafiche del Sinai. Esempi: - Vaticano greco 2070; - Vaticano greco 1986: le prime cinque righe sono in minuscola ad asso di picche, poi seguono righe in minuscola a zampette.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola niliana è una grafia con asse leggermente inclinato a destra, fitta, serrata, con interlinea limitato, intercolumnio stretto, margini ridotti, alternanza di elementi rotondi e quadrati. Esempi: - Crypt. B. a XIX; - Crypt. B. a XX; - Crypt. B. b 1. Si trattava in origine di un codice unitario che poi fu smembrato in tre parti. Il codice è vergato in minuscola niliana contiene detti dei padri della chiesa. Altro esempio: - Vaticano greco 1658.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Per milieu culturale della Calabria si intende un'area vasta che comprende Calabria, Lucania, Campania e Lazio. L'ornamentazione dei codici di SIcilia e Calabria risente dell'interazione culturale greco-araba. La maiuscola ad asso di picche potrebbe essere stata elaborata in Calabria su modello di codici palestinesi vergati in grafie corsive o corsiveggianti. Il nomocanone del Vaticano greco 2061, vergato nel V sec. in Palestina, presenta una minuscola corsiva che sul piano formale ha molti elementi in comune con la maiuscola ad asso di picche. Questo codice fu portato a Rossano Calabro e potrebbe essere stato usato come modello per l'elaborazione calligrafica della minuscola ad asso di picche.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola ad asso di picche è stata così denominata da Marie Concasty nel 1953 per la presenza di un legamento corsivo a forma di picche. Si tratta di una grafia che miscela tratti posati e tratti corsivi. Esempi: - Parisino greco 231: catena ai vangeli, il proemio presenta una grafia minuscola ad asso di picche molto posata, il testo è vergato dallo stesso copista in una grafia più corsiva e inclinata.
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Questi appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Tra il 960 e il 1025 circa in Calabria opera una sorta di scriptorium itinerante che fa capo a Nilo da Rossano Calabro, egumeno del movimento monastico calabro-niliano, che fece uso nella produzione libraria di: minuscola niliana, minuscola ad asso di picche, minuscola a zampette, minuscola di tipo Anastasio. In seguito Nilo visse a Montecassino, poi fondò il monastero di Santa Maria a Grottaferrata. L'incontro con le comunità occidentali portò a influenze e analogie tecnico-librarie e grafiche.
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