Istituzioni di diritto romano, lezione 1 Metodo casistico giurisprudenziale.
Oggi siamo un sistema giuridico codicistico. Ciò che costituisce il diritto, l’ordinamento giuridico è racchiuso in un contenitore chiamato “Codice”. Codice significa “libro” (significato originario). Ma da quando due giuristi, essenzialmente Gregoriano ed Ermogeniano, nel III secolo d.C., hanno composto le prime raccolte di leggi, chiamandole Codici, da quel momento qualunque contenitore di leggi di uno Stato, è stato chiamato Codice, che ormai identifica in modo esclusivo, ciò che raccoglie quel volume/libro che raccoglie le leggi. Oggi viviamo e operiamo in un sistema codicistico, dove il diritto va rinvenuto all’interno del Codice; poi chiaramente il Codice viene novellato/rimodernato da leggi successive, viene modificato (non nella sostanza, non nell’essenza) ma in sfumature degli istituti per determinate particolarità. Il Codice rimane il punto di riferimento nel diritto positivo. Il nostro Codice, gli articoli che compongono il nostro Codice, altro non sono che la cristallizzazione/il segmento ottenuto con una particolare metodologia di studio di quelle che erano le soluzioni pratiche individuate dai giuristi romani. Soluzioni pratiche, questa è la chiave di lettura del diritto che ci ha preceduto e a cui noi dobbiamo tutto il nostro patrimonio giuridico (nelle sue linee fondamentali chiaramente).
Metodo casistico giurisprudenziale: Il metodo con cui si è venuta a creare la scienza giuridica. Il diritto è un metodo casistico giurisprudenziale. Casistico da caso, caso concreto. Per secoli, per tutto l’arco storico romano (escluso il periodo finale, il periodo dell’impero, in cui è l’imperatore Giustiniano per tutti ad emanare leggi) per la maggior parte del nostro periodo storico, ciò che costituiva diritto, veniva rinvenuto caso per caso, problema per problema, dai giuristi, dai tecnici del diritto. Per questo il metodo casistico è un metodo di produzione del diritto che è chiamato anche giurisprudenziale. La giurisprudenza in senso storico è diversa dalla giurisprudenza in senso moderno. Oggi, quando noi ci riferiamo alla giurisprudenza, ci riferiamo alle sentenze del tribunale (la giurisprudenza di merito, dei tribunali di merito; la giurisprudenza della cassazione, il tribunale). Quando parliamo della giurisprudenza in senso storico, non intendiamo i tribunali, il prodotto dell’attività tribunalizia, intendiamo il termine proprio in senso etimologico. Giurisprudenza deriva da Iurisprudentia. Prudentia, prudenza, dove la parola “prudenza” significa “capacità di valutazione”. Iuris del Ius che vuol dire “diritto”. Capacità di valutazione del diritto, e questa capacità è riconosciuta in capo ai giuristi, tecnici del sapere giuridico, che a seconda del sapere storico e costituzionale in cui ci si muove possono essere soggetti diversi, cambiano. Un conto è il modo di produzione di ciò che costituisce diritto in una democrazia, un conto è il modo di produzione del diritto in una dittatura.
È talmente vasto l’arco storico romano, dal V a.C. al VI d.C., che ha conosciuto i principali modelli costituzionali politici, che ancora oggi il nostro mondo contemporaneo conosce. Nell’arco storico romano abbiamo un periodo più antico che è quello della monarchia. La monarchia, alla quale segue i famosi 7 re di Roma, cacciato l’ultimo re, Tarquinio il Superbo, viene instaurata la Repubblica. Questo è il periodo d’oro della fioritura della giurisprudenza, della tecnica, della costruzione, della individuazione di ciò che costituisce il diritto. Alla Repubblica segue il periodo imperiale che si suddivide storicamente in due fasi: una prima fase in cui c’è l’Impero, ma non è un Impero in cui si accentrano tutti i poteri nella figura del principe, così detto principato, inaugurato da Cesare Ottaviano Augusto nel 27 a.C., che poi alla fine del III d.C. si trasforma in Dominato, Impero Assoluto, soltanto l’imperatore può emanare le leggi. Il periodo più famoso del Dominato è quello Giustinianeo, più famoso in tutto il mondo, perché Giustiniano è quell’imperatore che non solo estese i confini dell’Impero Romano rendendolo l’Impero più grande mai conosciuto dalla storia, ma è famoso per la sua opera riformatrice, per l’elaborazione del Corpus Iuris Civilis, questa enorme opera giuridica di raccolta di leggi, di scritti dei giuristi, con cui ha riformato e dato un assetto definitivo al diritto, al materiale giuridico elaborato fino a quel periodo. Bologna è famosa.
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