Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 59
TFA Legislazione scolastica Pag. 1 TFA Legislazione scolastica Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
TFA Legislazione scolastica Pag. 56
1 su 59
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ANCHE DAI COLLABORATORI SCOLASTICI.

Rapporto Scuola-Territorio

Questo paragrafo analizza come il concetto di territorio sia legato alla scuola, alla

cultura e alla politica in Italia. Si tratta di un processo di decentralizzazione e riforma

amministrativa volto a migliorare i servizi nel Paese e coinvolgere i cittadini. La

scuola italiana si sta progressivamente trasformando verso una maggiore autonomia

e partecipazione, all'interno di un sistema basato su una rete di attori anziché su una

struttura centralizzata. Il territorio è considerato come un potenziale laboratorio di

partecipazione e dialogo a livello locale, dove si concretizzano le forme di

convivenza e si uniscono la cultura locale e quella globale. Viene discusso anche il

tema del regionalismo in Italia, con la creazione delle Regioni per conferire poteri

decisionali alle aree subnazionali, benché con delle limitazioni. La Legge

costituzionale del 2001 ha modificato il quadro normativo, rendendo la legislazione

statale concorrente riguardo all'istruzione e alla formazione professionale. Si affronta

il principio di sussidiarietà, il quale sostiene che le decisioni debbano essere prese a

livello più vicino ai cittadini, considerando le dimensioni e le potenzialità degli enti

locali. Tale principio si applica a tutti i livelli di governo, inclusi l'Unione Europea, lo

Stato, le Regioni e i Comuni, con l'obiettivo di favorire apertura, partecipazione,

responsabilità, efficacia e coerenza. Si esaminano anche il concetto di glocalismo,

che propone di pensare globalmente e agire localmente, e l'analisi del territorio per

comprendere la sua identità socio-culturale. Si sottolinea inoltre l'importanza degli

enti locali nell'offerta formativa e nel supporto alle istituzioni scolastiche. Infine, si

tratta dei centri di servizio e dei Centri intermedi di servizio, fondamentali per

migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi per le comunità locali.

Si esamina anche le principali forme di collaborazione interistituzionale nel settore

educativo, come i partenariati educativi che consentono a soggetti diversi di

confrontarsi per trovare soluzioni comuni e raggiungere obiettivi condivisi. Le

istituzioni scolastiche possono promuovere o aderire a partenariati a vari livelli

territoriali, regionali, nazionali ed europei. Queste collaborazioni sono regolate

dall'articolo 8 del Regolamento sull'autonomia scolastica e mirano a integrare la

scuola con il territorio. Si parla anche delle reti di scopo e delle reti di ambito, che

permettono alle istituzioni scolastiche di collaborare in modo flessibile e coordinato.

Si introduce il concetto di Piano educativo territoriale, un accordo tra scuola, famiglie

e territorio per migliorare un aspetto specifico dell'attività scolastica. Inoltre, si

approfondisce il ruolo delle famiglie, specialmente attraverso il Patto educativo di

corresponsabilità, un accordo che stabilisce la condivisione di responsabilità nella

formazione e nell'educazione degli studenti tra la scuola e le famiglie, definendo i

doveri e i diritti di entrambe le parti coinvolte nel processo educativo.

Offerta formativa

Secondo l'articolo 3 della Costituzione italiana, la Repubblica ha il compito di

eliminare gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l'uguaglianza dei

cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i

lavoratori alla vita politica, economica e sociale del Paese. In linea con queste

finalità, l'autonomia delle istituzioni scolastiche, introdotta con la legge n. 59 del 1997

e regolata dal decreto 275 del 1999, prevede la progettazione e l'attuazione di

interventi educativi adeguati alle esigenze degli studenti, al fine di migliorare il

processo di insegnamento e apprendimento.

Il decreto 275/1999 stabilisce che ogni istituzione scolastica dovrà redigere e

pubblicare un Piano dell'Offerta Formativa (POF), che rappresenta l'identità culturale

e progettuale della scuola. In base al decreto legislativo 112 del 1998, le regioni

sono responsabili della programmazione dell'offerta

formativa integrata, mentre lo Stato si occupa dell'organizzazione e della valutazione

del sistema scolastico. Le scuole possono quindi adattarsi ai diversi contesti sociali,

culturali ed economici in cui operano.

La legge 53 del 2003 specifica che i piani di studio personalizzati devono contenere

un nucleo comune nazionale, rispettando l'autonomia delle scuole, e una parte

relativa agli aspetti specifici delle regioni e delle realtà locali. Le istituzioni

scolastiche possono introdurre attività e insegnamenti personalizzati

all'interno del loro POF, in base alla tipologia di scuola.

Con la legge 107 del 2015, per garantire un'effettiva autonomia

scolastica, è stato istituito l'organico dell'autonomia, che permette ai docenti di

contribuire all'offerta formativa con varie attività. Inoltre, è stato introdotto il Piano

Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) per consentire progetti più ampi. Il MIUR ha

predisposto una piattaforma su cui le scuole possono elaborare il proprio PTOF,

personalizzandolo in base alle proprie esigenze. Questo documento è consultabile

sul portale "Scuola in Chiaro", che fornisce alle famiglie tutte le informazioni

sull'istituto scolastico.

L'autonomia delle scuole ha reso necessaria una comunicazione efficace dell'offerta

formativa, quindi molte scuole hanno creato siti web per informare l'utenza sul

proprio funzionamento e le proprie proposte didattiche.

POF- Piano dell’Offerta Formativa

PTOF - Piano Triennale dell'Offerta Formativa

Scuola delle Competenze-Quadro normativo

Europeo

Scenario Internazionale

Il diritto all'istruzione è uno dei diritti essenziali e inalienabili della persona,

stabilito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell'ONU adottata dagli stati

membri nel 1948, con l'articolo 26 che garantisce il diritto all'istruzione e raccomanda

la gratuità e l'obbligatorietà dei livelli di istruzione di base e l'accesso ai livelli

superiori in base al merito. Tale articolo sottolinea anche l'importanza della qualità

dell'istruzione e del suo fine nel rispettare i diritti umani e favorire lo sviluppo

completo della personalità, al fine di contrastare forme di indottrinamento tipiche dei

regimi autoritari (la dichiarazione è stata firmata nel 1948 poco dopo la seconda

guerra mondiale, causata anche dalla diffusione dei regimi totalitari in Europa).

La Convenzione di New York sui Diritti dell'Infanzia (ratificata e resa

esecutiva in Italia con la Legge n.176/91), principale punto di riferimento

internazionale per i diritti dei minori, stabilisce due principi fondamentali:

- il principio di "non discriminazione"

(art. 2) che impegna gli Stati a rispettare i diritti enunciati nella

Convenzione e garantirli a tutti i minori senza distinzioni di razza, colore, sesso,

lingua, religione, opinione politica, origine nazionale,

etnica o sociale, situazione finanziaria, disabilità, nascita o altre circostanze;

- il principio del "superiore interesse del minore" (art. 3) che deve essere la

considerazione principale in tutte le decisioni riguardanti i minori.

L'articolo 28 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia stabilisce il diritto dei minori

all'educazione, con l'obbligo di rendere l'istruzione primaria gratuita e accessibile a

tutti, di promuovere forme di istruzione secondaria aperte a tutti i bambini e di

adottare misure adeguate come la gratuità dell'istruzione e il supporto finanziario in

casi di bisogno.

Scenario Europeo Il riferimento normativo europeo legalmente vincolante per l'Italia

è la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), che sancisce che "Il diritto

all'istruzione non può essere negato a nessuno" (art. 2 del

Protocollo aggiuntivo) e il diritto all'istruzione è garantito anche dall'art. 14 della

Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea.

La Convenzione di Lisbona sulla Convalida dei Titoli di Studio nell'Insegnamento

Superiore è stata ratificata in Italia con la Legge 148 del 2002 e fissa regole chiare

per il riconoscimento dei titoli di studio tra i paesi europei, con l'obbligo di valutare le

competenze acquisite senza discriminazioni di alcun tipo. L'Unione Europea ha

posto l'educazione inclusiva al centro delle proprie politiche, con l'obiettivo di

garantire a tutti i cittadini l'accesso a un'istruzione di qualità e la possibilità di

sviluppare le proprie competenze lungo tutta la vita. Inoltre, sono state adottate

misure specifiche per integrare i cittadini provenienti da paesi terzi attraverso

programmi di integrazione linguistica, sostegno alla formazione professionale e

accesso all'istruzione per i minori. La Commissione Europea ha presentato un Piano

d'Azione sull'Integrazione dei Cittadini dei Paesi Terzi, che include misure per

migliorare le competenze dei migranti, facilitare il riconoscimento delle qualifiche e

promuovere l'inclusione sociale e lavorativa.

Queste azioni riguardano anche l'educazione e la formazione come strumenti chiave

per favorire l'integrazione e il successo dei cittadini provenienti da paesi terzi nell'UE.

Normativa sull’Inclusione

Questa sezione tratta della normativa sull'accoglienza degli studenti disabili e dei

cambiamenti nel corso del tempo. Si passa dal concetto superato di integrazione,

che prevedeva l'inserimento dei disabili nelle classi ordinarie, all'inclusione, dove la

scuola deve accettare e valorizzare la diversità.

Tuttavia, le regole da sole non sono abbastanza e l'inclusione richiede un impegno

duro a livello didattico, psicologico, pedagogico e culturale.

Viene enfatizzata l'importanza del rispetto per le abilità personali, le storie e le

tradizioni per favorire la comprensione della diversità e valorizzare la differenza.

Infine, viene descritta la normativa sull'inclusione scolastica degli studenti con

disabilità in Italia, partendo dalla legge del 1971 che imponeva l'obbligo

d'inserimento nelle classi ordinarie, tranne nei casi di disabilità grave. Si tratta di un

processo in continua evoluzione che richiede costanti interventi di riorganizzazione

mirati all'adattamento di situazioni sempre diverse, non solo dal punto di vista

burocratico, ma anche pedagogico,

culturale e sociale. Il documento Falcucci del 1975 rappresenta l'essenza della

filosofia dell'inclusione scolastica e apre la strada alla presenza degli studenti disabili

nelle classi comuni. Introduce il concetto di "Progetto educativo" e sottolinea

l'

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
59 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 1972Romina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tfa test di ammissione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Andreucci Romina.