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Processo di autovalutazione delle scuole

(PTOF). Al fine di standardizzare il processo di autovalutazione, il MIUR ha messo a disposizione delle scuole un modello per l'autovalutazione con l'individuazione di indicatori e scala di valutazione analitica. Viene però rilasciato alle scuole ancora spazio aperto, dove poter completare il giudizio di sintesi con più ampie specificazioni e motivazioni sulle autovalutazioni fatte.

6.1 Come compilare il RAV

Ogni area inizia con delle domande che servono da guida alla riflessione sui risultati raggiunti della scuola in quell'area, i dati forniti devono essere analizzati, si devono indicare risultati raggiunti ed evidenziare punti di forza e criticità. Al termine di queste operazioni si potrà giungere ad un giudizio complessivo sull'area e sull'assegnazione di un livello. Il giudizio non deve essere basato solo esclusivamente su dati numerici: questi devono essere interpretati e la riflessione che ne consegue dev'essere motivata.

La rubrica

di valutazione è uno strumento utilizzato per esprimere un giudizio di qualità su un prodotto o servizio; contiene degli indicatori analitici all'interno dei quali la scuola deve posizionarsi. I descrittori sono elementi variabili che descrivono il contenuto di un'etichetta, non devono essere considerati tassativi, ma fungere da guida. Per ciascuna area degli esiti e dei processi la scuola dovrà esprimere un giudizio complessivo utilizzando una scala che va da uno a sette, dove sette è eccellente. Molto importante è la formulazione di una corretta motivazione, questa serve per argomentare il giudizio che si è assegnato alla scuola, la motivazione deve essere completa, accurata e approfondita; la motivazione deve essere congruente con quanto emerge dall'analisi dei dati. © 55Ferraresi Elettra Esaurita questa fase si giunge all'individuazione delle priorità e dei traguardi. Le priorità rappresentano gli obiettivigenerali del programma di miglioramento, devono essere aggiunte nel breve-medio periodo; i traguardi sono i risultati attesi nel lungo periodo. Per ottimizzare al massimo il lavoro dovrebbero essere indicate massimo due priorità, ogni priorità deve prevedere un traguardo nel lungo periodo. 7. L'autovalutazione delle scuole: il Piano di miglioramento (PDM) Una volta chiuso e pubblicato il RAV, la fase successiva prevede la formulazione e l'attuazione del Piano di miglioramento PDM (articolo 6 comma 2 d.p.r. 80/2013) che indica il percorso che la scuola intende affrontare per raggiungere i traguardi relativi alle priorità indicate dal RAV. Il PDM, come il RAV, è curato dal NIV e dal Dirigente scolastico costituito per la compilazione del RAV. Fondamentale per l'attuazione del piano di miglioramento è il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica, che deve essere resa partecipe degli obiettivi e dei traguardi. È compito del NIV.stabilire le modalità di tale coinvolgimento. L'INDIRE fornisce un modello di PDM basato su due tipi di interventi: le pratiche educative e didattiche e le pratiche gestionali ed organizzative. È suddiviso in quattro sezioni: - scelta degli obiettivi di processo più utili alle priorità individuate nel RAV (opzionale); - individuazione delle azioni da mettere in atto per raggiungere obiettivi prefissati (opzionale); - pianificazione degli obiettivi di processo (obbligatoria); - valutazione condivisione e diffusione del lavoro svolto dal NIV (obbligatoria). Come quella del RAV, anche il PDM è facilitato nella compilazione dalla presenza domanda guida. In linea con la previsione dell'offerta formativa triennale, obbligatorietà dall'anno scolastico 2015-16, per la sua compilazione non è prevista alcuna scadenza ed è sempre modificabile. 7.1 Un piano di miglioramento efficace Ma come costruire un piano di miglioramento efficace? Il

Il punto di partenza deve essere sempre quanto emerso dal rapporto di autovalutazione. Naturalmente il PDM deve essere attuabile, per cui partendo dalla situazione esistente, emersa dal RAV, si individua l'obiettivo ossia la situazione desiderata e solo a questo punto si può sviluppare un piano operativo che abbia come obiettivo un miglioramento sostenibile.

Una possibile scaletta operativa potrebbe essere la seguente:

  1. Priorità strategica (es. Innalzare gli esiti delle prove standardizzate);
  2. Obiettivo di miglioramento (es. innalzare gli esiti delle prove di matematica, diminuire la varianza tra le classi nelle prove d'italiano);
  3. Traguardo di lungo periodo (es. aumentare gli esiti del 3% in matematica, mantenere i livelli in italiano e diminuire del 2% la varianza tra le classi).

Facendo riferimento alle priorità strategiche è necessario individuare gli obiettivi di processo per il triennio, relativamente a ciascuna delle sette aree indicate (che sono le...)

stesse indicatenel RAV).© 56Ferraresi ElettraGli obiettivi scelti devono essere congruenti con le priorità/ traguardi, devono avere un possibileimpatto concreto.Bisogna evitare di indicare troppi obiettivi e concentrarsi su pochi fattibili. Il piano dimiglioramento richiede anche le indicazioni delle azioni che la scuola intende compiere per ilraggiungimento degli obiettivi. Dopo la descrizione delle azioni, si devono individuare le risorsemateriali e umane a disposizione della scuola, interne e dove necessario anche esterne e latempistica per l'attuazione delle attività descritte che deve essere strutturata come un vero eproprio “cronoprogramma” aggiornabile e modificabile in qualsiasi momento.Altra sezione importante è quella dei monitoraggi, la scuola deve costantemente verificare lostato dell'arte, ovvero l'avanzamento delle attività ai risultati raggiunti, per apportare anche initinere aggiustamenti.Occorre distinguere

Il monitoraggio dei processi riguarda l'efficacia delle azioni, mentre il monitoraggio degli esiti riguarda i risultati. Il controllo sull'andamento del Piano di miglioramento è affidato al NIV. In sintesi, un corretto Piano di miglioramento dovrà evidenziare le relazioni tra obiettivi di processo come emergono dal RAV, le azioni e risultati attesi; le risorse e i tempi dovranno essere adeguati agli obiettivi.

Il PTOF rappresenta il documento fondamentale della scuola, in esso viene indicata la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa e organizzativa adottata dalla scuola dell'autonomia; esso non può prescindere dal Piano di miglioramento e deve essere con esse integrato. Anche nel PTOF dovranno essere indicati priorità, traguardi e obiettivi di processo come individuati nel PDM e nel RAV.

L'organizzazione della valutazione esterna delle scuole è affidata alla Conferenza per

Il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione, organismo di coordinamento tra i tre enti che concorrono al processo valutativo (INVALSI, INDIRE e corpo ispettivo) ha la funzione di adottare protocolli di valutazione e il programma delle visite delle scuole, formulare proposte in merito all'individuazione delle priorità strategiche dell'valutazione.

La valutazione esterna delle scuole è finalizzata a:

  • miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti;
  • alla riduzione della dispersione e delle differenze tra scuole e aree geografiche;
  • rafforzamento delle competenze di base degli alunni;
  • alla valorizzazione degli esiti a distanza.

La valutazione esterna è affidata ai Nuclei di valutazione esterna (NEV) costituiti da ispettori (dirigenti tecnici) che assumono il coordinamento e da esperti in materia di valutazione esterna dei sistemi scolastici e/o delle organizzazioni complesse (iscritti in appositi albi).

esterna è un momento fondamentale per valutare l'efficacia del lavoro svolto dalla scuola. Essa permette di avere un'opinione esterna e imparziale sulla qualità dell'istituzione scolastica. Durante la valutazione esterna, vengono presi in considerazione diversi aspetti, come ad esempio l'organizzazione della scuola, la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, la gestione delle risorse e dei servizi, la collaborazione con le famiglie e con il territorio. La valutazione esterna si basa sul quadro di riferimento del RAV (Rapporto di Autovalutazione), che è diviso in tre dimensioni: contesto, esiti e processi. Il contesto si riferisce alla struttura sociale in cui si inserisce la scuola e non può essere modificato. Gli esiti riguardano il successo formativo degli alunni, mentre i processi comprendono sia quelli legati all'insegnamento e all'apprendimento, sia quelli relativi ai rapporti con il territorio e le famiglie. La valutazione esterna deve avvenire in un clima di reciproca fiducia e collaborazione, al fine di favorire un confronto costruttivo tra la scuola e gli esperti esterni che effettuano la valutazione. In conclusione, la valutazione esterna è uno strumento importante per migliorare la qualità dell'istruzione e per garantire un'istituzione scolastica sempre più efficace ed efficiente.

Esterna è articolata in un procedimento che prevede tre fasi:

  1. Lettura e analisi dei documenti da parte del NEV;
  2. Visita, con raccolta di ulteriori dati anche attraverso interviste di osservazione diretta;
  3. Formulazione del giudizio.

La visita ha una durata di tre giorni:

  1. Incontro iniziale con il DS, lo staff di dirigenza e il nucleo di valutazione interna (NIV);
  2. Raccolta delle evidenze attraverso interviste individuali e di gruppo e esame della documentazione della scuola;
  3. Visita e osservazione degli spazi della scuola (volta non solo ad osservare le strutture, ma anche il loro utilizzo);
  4. Incontro conclusivo con il DS, lo staff di dirigenza e il nucleo di valutazione interna (NIV) e breve comunicazione informale sugli esiti.

Sulla base delle evidenze emerse durante la visita, il NEV formula un giudizio collegiale per ciascun ambito oggetto di valutazione, che consiste nell'attribuzione del livello che descrive meglio la situazione della scuola, scelto tra i 7 previsti.

dovranno essere formattate utilizzando i seguenti tag html: - Per evidenziare il testo in grassetto, utilizzare il tag ``. Ad esempio: `situazione molto critica`. - Per evidenziare il testo in corsivo, utilizzare il tag ``. Ad esempio: `situazione è eccellente`. - Per evidenziare il testo con carattere speciale, utilizzare il tag `è` per "è" e `à` per "à". Ad esempio: `coerenza tra il RAV e le priorità`. - Per creare un elenco numerato, utilizzare il tag `
    ` per iniziare l'elenco e il tag `
  1. ` per ogni elemento dell'elenco. Ad esempio: ```
    1. Dopo la visita, il NEV predispone un Rapporto di valutazione esterna (RVE) e lo invia alla scuola, che dovrà tenerne conto ai fini della compilazione del Piano di miglioramento.
    ``` - Per creare un titolo di sezione, utilizzare il tag `

    `. Ad esempio: `

    CAPITOLO 6 - LA GOVERNANCE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

    `. - Per creare un paragrafo, utilizzare il tag `

    `. Ad esempio: `

    L'ente di governo centrale è il Ministero dell'istruzione, dell'Università e della ricerca (MIUR) che è coadiuvato da altri organismi collegiali all'amministrazione centrale.

    `.

    identificano e definiscono le pubbliche

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
322 pagine
34 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ELETTRA123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sostegno didattico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cottini Lucio.