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a. Aumentare il numero di persone nella stanza (dose del farmaco),
aumentando le probabilità di interazione.
b. Modificare le persone (molecole di farmaco) per migliorarne l’efficacia
nel legarsi ai pali (affinità).
Equivalenza In Vitro e In Vivo
Sia l’aumento della dose sia il miglioramento dell’affinità possono portare a un effetto
equivalente in vitro, ma in vivo la situazione cambia. Farmaci con alta affinità
somministrati a basse dosi potrebbero avere una scarsa farmacocinetica o generare
effetti collaterali, rendendo meno vantaggioso il loro utilizzo rispetto a farmaci meno
potenti ma più gestibili.
Concorrenza e Competizione
Un concetto cruciale è quello di competizione:
1. Legame competitivo: Due molecole competono per lo stesso sito recettoriale.
Per superare la competizione, si può aumentare la concentrazione del farmaco
desiderato (effetto spiazzamento). Questo causa uno spostamento della curva
dose-risposta verso destra, mantenendo la stessa forma.
2. Legame irreversibile: Se una molecola si lega in modo permanente al recettore,
l’aumento della dose dell’altra molecola non è sufficiente a ripristinare l’effetto.
In questo caso, la capacità totale del recettore di legare il ligando è ridotta.
Misurazione del Legame Recettoriale
Il legame farmaco-recettore può essere studiato utilizzando metodi come il binding
recettoriale con molecole radiomarcate:
1. Si utilizza un ligando endogeno radiomarcato per determinare quante molecole
si legano al recettore.
2. Si aggiunge una seconda molecola (es. sostanza Z) per valutare se questa
competizione riduce il legame del ligando radiomarcato.
3. La dinamica del legame viene descritta attraverso curve dose-risposta, che
permettono di valutare affinità e competizione.
Efficienza Recettoriale e Risposta Biologica
La risposta biologica di un recettore non è sempre lineare rispetto al legame
recettoriale:
• Occupazione dei recettori: Anche se tutti i recettori sono occupati, l’efficienza
della risposta può variare a causa di fattori intrinseci (capacità funzionale del
recettore) o estrinseci (disponibilità energetica, stato cellulare).
• Esempio pratico: Due sistemi con lo stesso numero di recettori possono
produrre risposte diverse: uno come una “Ferrari” e l’altro come un “macchinino
lento”.
Ogni curva dose-risposta misura un effetto specifico (es. rilascio di calcio o contrazione
muscolare) e può differire a seconda del tipo di risposta, mostrando dinamiche
quantitative uniche.
Concetti Chiave
1. Potenza e Efficacia:
a. Potenza: Rilevata spesso in studi in vitro, si riferisce alla concentrazione
necessaria per ottenere un determinato effetto.
b. Efficacia: Predominante negli studi in vivo, descrive la capacità di un
farmaco di produrre il massimo effetto biologico, anche se viene
utilizzato in vitro per confrontare curve dose-risposta.
2. Curva dose-risposta:
a. La relazione tra legame farmaco-recettore e risposta biologica è
rappresentata da curve.
b. La vicinanza della curva di risposta a quella di legame indica
un'elevata efficacia.
3. Efficienza del Sistema Recettoriale:
a. Alcuni farmaci possono evocare risposte massimali senza occupare tutti
i recettori, sfruttando un sistema recettoriale efficiente o recettori di
riserva.
4. Tipi di recettori:
a. Ionotropici: Risposta basata sull'intensità di correnti transmembrana.
b. Metabotropici: Amplificazione della risposta tramite una cascata di
segnalazione intracellulare.
5. Agonisti e Antagonisti:
a. Agonisti puri: Producono risposte massimali simili al ligando endogeno.
b. Agonisti parziali: Producono risposte intermedie, legando una parte dei
recettori in stato attivo e una parte in stato inattivo.
c. Antagonisti: Non evocano una risposta, ma competono con il ligando per
il recettore.
Teorie Principali
1. Teoria dell'occupazione:
a. L'effetto massimo si ottiene quando tutti i recettori sono occupati.
b. Limiti:
i. Non spiega fenomeni di recettori di riserva.
ii. Non tiene conto della variabilità biologica nei sistemi viventi.
2. Teoria della velocità di associazione/dissociazione:
a. L'efficacia del farmaco può dipendere dalla durata e velocità del legame
recettore-farmaco.
3. Teoria dell'attività intrinseca:
a. Un farmaco è più efficace se è capace di attivare il recettore e generare
una risposta.
b. Le anomalie nella teoria sono attribuibili a recettori che modificano il loro
assemblamento o attività costitutiva.
Concetti Avanzati
1. Regolazione allosterica:
a. I recettori possono essere modulati da cofattori o interazioni esterne,
alterando la risposta al farmaco.
b. L’attività recettoriale non è sempre binaria (attivo/inattivo).
2. Ridondanza biologica e recettori di riserva:
a. I sistemi biologici spesso esprimono un surplus di recettori.
b. I recettori di riserva garantiscono una risposta ottimale anche in
condizioni di compromissione.
3. Variabilità e predizione:
a. La farmacologia non è una scienza esatta; la risposta reale dipende da
molteplici variabili.
b. Test in vitro e predittivi sono cruciali per ridurre sperimentazioni animali e
umane.
Applicazioni Cliniche
1. Finestra terapeutica: