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XV
XIX
XVIII
XX
05. Fino al XVII secolo la produzione di abbigliamento si basa su un meccanismo particolare, quale?
i sarti dell'epoca viaggiavano di corte in corte proponenedo i loro modelli
i clienti che desideravano un vesito compravano la stoffa e la portavano a un sarto
esisteva un solo sarto di corte che abitava nel palazzo reale e realizzava capi per tutti i membri dell'aristocrazia
esistevano piccole botteghe artigiane che confezionavano abiti già pronti per i nobili e per i gruppi sociali più abbienti
06. Uno dei fattori cruciali nell'ascesa della cultura della griffe è:
l'esistenza di una rete di professionisti che esercitano un potere sulle élite
il sistema di contrattazione dei terzisti
lo sviluppo del sistema di distribuzione
l'evoluzione del sistema della comunicazione commerciale
01. L'industria della moda può essere considerata un'industria culturale, perché...
attinge a fenomeni culturali diversi per realizzare collezioni di abbigliamento.
produce oggetti usati da tutte le culture.
si basa su analisi dei trend culturali per la concezione delle collezioni.
produce e vende oggetti con valore simbolico aggiunto.
Lezione 025
01. La nascita dei grandi magazzini svolge un ruolo cruciale nella diffusione delle mode in quanto:
diventa necesario indossare abiti nuovi per apparire bene in pubblico
si viene a creare uno spazio per l'esibizione degli abiti indossati da parte dei nuovi clienti
i modelli-campione presentati possono essere acquistati e riprodotti per la crescente comunità dei consumatori
si crea un centro di aggregazione per il tempo libero e il consumo
02. Il business della moda come lo conosciamo...
scompare dopo la Rivoluzione francese.
si potenzia dopo la Prima Guerra mondiale.
nasce durante la Rivoluzione industriale.
si sviluppa nell'epoca del capitalismo mercantile.
03. Il segmento dell'abbigliamento femminile è:
un settore di nicchia, sempre più orientato all'alta moda e all'abbigliamento delle celebrities
un settore in crescita che conta oltre 2/3 delle vendite
il più esteso, che riguarda oltre la metà delle vendite
un settore in crescita che conta ¼ delle vendite
04. Per lungo tempo dopo la loro introduzione in Italia, i marchi di fabbrica sono usati come:
importanti simboli dell'immaginario collettivo.
tipologie di valore aggiunto al prodotto.
semplice fonte di informazione.
opere popolari di arte grafica.
05. La previsione delle future tendenze di stile avviene investendo in informazioni utili che offrano un anticipo di...
12 mesi.
24 mesi.
36 mesi.
6 mesi.
06. La previsione delle tendenze è un'industria globale, che si avvale di informazioni prodotte come:
questionari ripetuti nel tempo a consumatori saltuari.
informazioni private da collaborazioni strette con i fashionblogger più famosi.
interviste approfondite ai consumatori abituali.
raccolte di dati o report di nicchia per settori specifici.
07. Nell'ultimo quarto del XIX secolo l'Italia attraversa una fase di crescita industriale che si traduce anche in un aumento generale dei guadagni. Secondo gli
storici, un motivo fondamentale è:
una diminuzione nell'importazione di prodotti dagli altri Stati, per l'aumento delle imposte ai commercianti.
un aumento delle esportazioni negli altri Stati grazie all'apertura dei mercati.
il mutamento nei consumi grazie all'introduzione dei marchi di fabbrica.
un miglioramento delle condizioni di vita.
08. La catena produttiva della moda si compone di sottosistemi, quanti e quali?
3, creazione, comunicazione, distribuzione
4, produttivo, creativo, manageriale, distributivo
4, ideativo, creativo, comunicativo, distributivo
2, tessile e manifatturiero
09. Nell'Ottocento la disseminazione degli stili di moda provenienti dalla Francia inizia ad attraversare una nuova fase grazie a...
la creazione dei grandi magazzini.
la moltiplicazione degli atelier di moda.
l'ampliamento dei mercatini dell'usato.
la diffusione del sistema della copia oltreoceano.
10. Nel secolo XX gli accessori prodotti dagli artigiani italiani diventano famosi in tutto il mondo...
ma i prodotti non sono più di qualità date le difficoltà a importare materie prime pregiate.
e sono acquistati ovunque perché sono considerati delle vere e proprie opere d'ingegno e di talento.
ma lo stile di moda non si diffonde perché gli accessori occupano uno spazio di secondo piano rispetto all'abito.
ma non possono essere copiati e perché il prodotto italiano è tutelato legalmente.
Lezione 026
01. Secondo la prospettiva di T. Veblen, che cosa tiene in vita la classe agiata?
il possesso della proprietà privata.
l'impegno nelle attività produttive.
l'investimento nelle pratiche di consumo.
l'acume negli investimenti finanziari.
02. L'approccio economico alla moda permette di spiegare:
la complessità della categoria di classe sociale
il funzionamento della stratificazione per censo nel consumo di moda
il funzionamento della selezione naturale nel consumo di moda
i mutamenti repentini di stile
03. Secondo la teoria economica, abiti e ornamenti agiscono esclusivamente come:
indicatori di rango e status
segnali di potere sociale
simboli del gusto della classe
indicatori del capitale economico
04. La teoria del 'trickle down' si basa sulla relazione fra:
educazione e status sociale
abbigliamento e status sociale
buon gusto e distinzione
capitalismo e mezzi di produzione
05. Gli intermediari culturali sono arbitri del gusto...
spesso autodesignati
eletti all'interno di associazioni di categoria
eletti all'interno di cerchie esclusive caratterizzate da un'antica tradizione culturale
legittimati da enti preposti
06. L'analisi 'dall'interno' sui flussi della moda fa riferimento a:
i processi di selezione, composizione e presentazione inerenti al comportamento in fatto d'abbigliamento
i cicli della moda (nascita e morte di uno stile specifico) osservati da una prospettiva longitudinale
i processi di selezione, composizione e presentazione inerenti alla formazione del gusto personale
i molti modi in cui i capi costituiscono segni e simboli di un linguaggio visuale
07. Secondo la prospettiva economica la moda coincide con:
l'industria che produce abiti su scala di massa e determina un surplus nelle società avanzate
la quantità di denaro pro-capite investito nell'acquisto dell'abbigliamento
il sistema degli investimenti nella comunicazione dei prodotti di moda
l'industria che produce abiti su misura e dipende dalle possibilità socioeconomiche dei consumatori
08. Charles Frederick Worth può essere considerato:
il padre della haute couture.
l'inventore della moda di classe.
il creatore del drappeggio nello stile dell'abito femminile.
il promotore della moda d'avanguardia.
09. La teoria generale dei sei stadi elaborata da G. Sproles cerca di fornire una visione più efficace di aspetti della moda come:
cambiamento sociale e innovazione tecnologica
l'esistenza dei fad
i suoi cambiamenti e i suoi cicli
l'originarsi di deviazioni dallo stile dominante
10. Ne 'Il sistema della moda', R. Barthes analizza:
la trasformazione degli abiti e delle combinazioni d'abbigliamento
la comunicazione dell'abbigliamento attraverso l'allestimento delle vetrine
l'evoluzione delle industrie di produzione tessile
la comunicazione attraverso la pubblicità
11. Per la moda di oggi il ruolo degli U.S.A. è stato cruciale in termini di creazione di sottosistema e generazione di tendenze, perché:
ha creato un mercato alternativo a quello europeo tradizionale
ha costituito un nucleo centrale da cui le mode si diffondono
ha costituito un bacino di ispirazione per molti brand e stilisti
ha potenziato la diramazione del network e la circolazione dei flussi da/in differenti direzioni
12. Una delle caratteristiche che accomunano i diversi approcci descritti da T. Edwards nel saggio 'La moda', consiste nel vedere il fenomeno come:
fondamentalmente inerente ai fenomeni legati alla produzione di haute couture
una tendenza a rigenerarsi grazie all'uso del costume tradizionale orientale o del design e dell'uso dell'abbigliamento nei paesi in via di sviluppo come fonti di ispirazione
necessaria
fondamentalmente inerente ai fenomeni legati alla produzione di moda di massa
un fenomeno non solo occidentale e però legato alle società più sviluppate
13. La tendenza ad acquistare borse molto costose perché di lusso può essere spiegata in termini di:
sciupio vistoso.
consumo compensatorio.
sciupio visibile.
consumo vistoso.
Lezione 027
01. "L'abbigliamento può somigliare a un linguaggio in quanto manifesta una densità sinconica, ma allo stesso tempo possiede una dimensione diacronica - una
storia - così da mostrare la natura duale del sistema e del processo, della struttura e del divenire". questa affermazione può essere ricondotta all'approccio:
economico
postmoderno
psicologico
interazionista
02. Secondo T. Edwards, il vestiario di Luigi XIV può essere considerato:
un esempio del concetto di gusto di classe che poi verrà tematizzato da Bourdieu
il primo esempio storico di maschilità egemone espresso nei codici vestimentari
una primaria rappresentazione del completo maschile moderno
il prototipo del concetto di stile non soggetto al mutamento ciclico
03. Durante il XVI e il XVII secolo l'informazione circolante sulle abitudini vestimentarie dell'epoca era offerta principalmente da:
i ritratti dei nobili, che erano immagini idealizzate del soggetto
le caricature che esasperavano i tratti individuali ma rendevano fedelmente i dettagli dell'abbigliamento
il teatro popolare, in cui apparivano costumi coevi
i pamphlet, che criticavano, ritraendolo, lo stile di vita di corte
04. Nella prospettiva di V. Turner, l'abbigliamento costituisce un'arena in cui gli abiti possono essere usati come:
la causa della produzione di ansia sociale
forme di trasmissione di significati da una generazione a un'altra
possibilità di sperimentare identità emergenti e controverse
possibilità di sperimentare identità stabili e definite
05. Secondo la prospettiva di C. Geertz possiamo considerare gli abiti come:
schemi di significato perpetuati attraverso i rituali
opere d'arte personalizzate dal gusto individuale
schemi di significato rinnovati attraverso deviazioni dalla norma
espressioni di conflitti culturali irrisolti
06. Con l'espressione 'società dei consumi' si intende:
l'effetto sociale del process