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SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 013
01. Le foglie del leccio sono:
perule
catafilli
sclerofille
cirri
02. Nelle gimnosperme, i cotiledoni sono:
1
fino a 18
5
2
03. Sono aghiformi, le foglie di:
piante insettivore
specie erbacee
conifere
piante succulenti
04. I cirri sono tipici di:
Pisum sativum
Abies alba
Zea mays
Olea europea
05. Descrivere 5 tipi di foglie particolari o foglie modificate.
06. Descrivere gli antofilli: morfologia e funzioni.
07. Descrivere similitudini e differenze tra la morfologia delle foglie di Olea europea e quella delle specie di genere Pinus.
●
5. Cotiledoni: Sono le foglie embrionali, cioè la prime, già formate dentro il seme, che spuntano alla germinazione e che
spesso contengono una riserva di sostanze nutritive. Sono diverse dalle foglie della pianta, caratteristiche delle piante
produttrici di semi e sono: una nelle Monocotiledoni, due nelle Dicotiledoni, 2-18 nelle Gimnosperme. In alcuni casi non
emergono dal suolo (germinazione epigea), ma rimangono sottoterra (ipogea). • Foglie di piante insettivore: fungono da
trappole per la cattura di insetti in quelle piante che vivono in ambienti poveri di N (nitrati e ammoniaca). Peli sensoriali
riconoscono l'insetto e fanno chiudere la trappola. L'insetto è digerito dai succhi digestivi rilasciati da ghiandole. • Spine: le
piante succulenti possiedono spine fogliari: foglie non fotosintetiche, con funzione di difesa meccanica. In queste piante è
il fusto ad avere funzione fotosintetica e si riserva d'acqua. • Cirro: le piante rampicanti hanno foglie ad accrescimento
indefinito, con funzione di sostegno, es. la pianta di pisello (Pisum); sono stimolati dal contatto e si avvolgono attorno agli
oggetti con cui vengono in contatto. + RISPOSTA 6
●
6. Antofilli: gli elementi del fiore, sepali, petali, carpelli e stami, derivano dagli antofilli (foglie modificate). I sepali
proteggono il fiore e formano il calice. I petali formano la corolla e con i colori attirano gli insetti impollinatori
(impollinazione entomofila). Il pistillo che contiene l'ovario con l'ovulo deriva dalla fusione dei carpelli. Gli stami portano il
polline.
●
7. Conifere: Le conifere sono considerate sclerofille ma sono una sottocategoria. Le foglie sono aghiformi nei pini
(Pinus), o piccole e squamiformi nei ginepri (Juniperus) e tuia (Thuja). Sclerofille: Per sclerofilla si intende una pianta
legnosa che ha foglie coriacee per lo sviluppo ditessuti sclerenchimatici e della cuticola, come molti alberi e arbusti
mediterranei: ulivo Olea europaea, alloro Laurus nobilis, mirto Myrthus communis, leccio Quercus ilex.
© 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 22/78
Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 014
01. Sopra l´inserzione delle foglie sono presenti:
il nodo
le foglie successive
la gemma apicale
le gemme ascellari
02. Fusti specializzati in Vitis vinifera sono detti:
spine
cladofilli
rizomi
viticci
03. Quale tra i seguenti organi non è un fusto?
rizoma
bulbo
tubero
piumetta
04. Il nome scientifico della pianta di patata é:
Solanum melongena
nessuno tra questi nomi
Solanum tuberosum
Solanum lycopersicum
05. Quale fusto non è legnoso?
arbusto
albero
scapo
fruticoso →
Conifere
06. La ramificazione monopodiale è presente in: Fuori paniere: stessa domanda - risposta "Abete"
Faggio
Acero
Cipresso
Mandorlo
07. All´apice del fusto è presente:
l´epidermide
tessuto fotosintetico
una o piú gemme ascellari
la gemma apicale © 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 23/78
Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
08. Quale organo in fase giovanile puó svolgere la fotosintesi?
radice
fusto
gemma
fiore
09. I fusti delle specie erbacee generalmente:
hanno una struttura cava
non hanno meristemi apicali
hanno solo accrescimento primario
possono essere legnosi
10. Il fusto che ha una struttura a nodi-internodi é:
il calamo
lo scapo
il culmo
lo stelo
11. Un sinonimo di "caule" é:
fusto
foglia
germoglio
radice ●
12. Descrivere la classificazione dei fusti delle piante legnose. 12. Fusti delle piante legnose: -Suffrutricoso: fusto
ramificato fin dalla base. Porta in basso rami legnosi perenni
13. Il fenomeno della dominanza apicale e nella parte terminale (superiore) rami erbacei annuali.
-Arbustivo: fusto legnoso sul quale la ramificazione si ha
verso l’alto, fino a 5m di altezza. -Albero: fusto legnoso sul
quale la ramificazione si ha verso l’alto, >5m di altezza.
-Tipite: detto il fusto non ramificato con crescita illimitata e
foglie soltanto all'apice (palma)
●
13. Dominanza apicale: il fenomeno per cui la presenza
della gemma apicale inibisce lo sviluppo delle gemme
laterali e quindi nella regione prossima all'apice non si
originano molti rami e questi non sono molto sviluppati.
Troviamo due tipi di ramificazione: - monopodiale, tipica
delle conifere, con un asse principale dal quale si originano
rami primari; gli assi laterali possono restare più corti rispetto
al principale ed essergli subordinati; - simpodiale, degli alberi
a chioma ramificata nei quali le gemme al di sotto di quella
apicale originano rami primari che a loro volta originano rami
secondari e così via. Gli assi laterali sono favoriti rispetto
all’asse principale.
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Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 015
01. Tunica e corpus formano:
la piumetta
la radichetta
il cono vegetativo
il cambio cribro-legnoso
02. La crescita in lunghezza della pianta è dovuta:
alle gemme ascellari
al cambio
ai meristemi secondari
ai meristemi primari
03. Cosa hanno in comune le seguenti specie?
Sono entrambe briofite
Sono entrambe di genere Solanum
Sono entrambe monocotiledoni
Sono entrambe asteraceae © 2016 - 2022 Università Telematica eCampus - Data Stampa 08/03/2022 11:03:25 - 25/78
Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
04. Quale tra queste figure rappresenta una sezione trasversale di fusto in struttura primaria vista al microscopio ottico?
D
A
C La zona di struttura primaria in sezione trasversale è formata
B da 3 zone concentriche: epidermide, corteccia, cilindro centrale.
● Si tratta del fusto o stele di una dicotilede, detto "eustele". I
05. Descrivere la seguente immagine: fasci sono collaterali sono distribuiti secondo una
A) si tratta di sezione trasversale di quale organo? circonferenza e separati da raggi midollari che collegano il
B) nominare le parti indicate dalle lettere midollo al cilindro corticale.
A
B
C
D Midollo
06. Descrivere l´anatomia della struttura primaria del fusto.
07. Descrivere l´anatomia di una sezione trasversale di fusto di pianta erbacea.
●
6/7. La zona di struttura primaria in sezione trasversale è formata da 3 zone concentriche: epidermide, corteccia e
cilindro centrale. Nelle dicotiledoni il "cilindro centrale" o "stele" è caratterizzato da parenchima "interfascicolare" o "raggi
midollari primari" tra i fasci conduttori e da "parenchima midollare" o"midollo" nella zona interna ai gruppi di fasci. Nelle
monocotiledoni lo spessore della corteccia è minore ed è difficile distinguere il midollo. L'epidermide è un tessuto
tegumentale che si origina dal protoderma, la quale si origina dallo strato esterno di cellule della tunica del cono
vegetativo. La corteccia sono gli strati di cellule sotto l'epidermide, è formata da tessuti parenchimatici, specialmente
meccanici; se la pianta è giovane e il fusto verde, i primi strati di cellule sono clorenchima. Il cilindro centrale o stele è
costituito dai fasci conduttori, circondati da tessuti parenchimatici e meccanici, e dal midollo. I fasci conduttori delle
piante con accrescimento diametrico secondario sono detti f. "collaterali aperti" perchè presentano il procambio (cellule
meristematiche) tra xilema e floema. I "raggi midollari primari" separano i fasci collaterali.
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Set Domande: BOTANICA E BIODIVERSITA' VEGETALE
SCIENZE BIOLOGICHE
Docente: Balzan Sara
Lezione 016
01. Le cerchie annuali sono il risultato dell'azione di:
cambio
sughero
meristema apicale del germoglio
lenticelle
02. Il corpo secondario della pianta deriva da:
il fellogeno
due diversi tipi di cambio
il cono vegetativo
due meristemi primari
03. Il cambio cribro-vascolare nella foglia: nel fusto!
assume disposizione a cerchio
origina il corpo secondario della foglia
è sempre nella faccia adassiale
nessuna risposta è corretta
04. Descrivere l´anatomia della struttura secondaria del fusto.
05. Descrivere la funzione del cambio subero-fellodermico.
●
4. Le gimnosperme e parte delle angiosperme dicotiledoni presentano accrescimento secondario, in diametro,
grazie a due meristemi laterali: il "cambio cribro-legnoso" e il "cambio subero-fellodermico". I tessuti che ne derivano
costituiscono il corpo secondario della pianta. Il cambio "cribro-legnoso" detto anche "cribro-vascolare" è il meristema
che origina lo xilema e il floema secondario e i tessuti parenchimatici che li circondano. Deriva dal procambio e dalle
cellule dei raggi midollari primari. Il cambio "fascicolare" si forma all'interno dei fasci conduttori primari; il cambio
"interfascicolare" si forma per differenziamento delle cellule dei raggi midollari. Il cambio "c-l" comprende 2 tipi di c.:
le "iniziali fusiformi", le "iniziali dei raggi". Le prime si dividono originando 2 c.: una c. "madre del floema secondario"
e una c. fusiforme che rimane tale; le c. "madri" si differenziano in xilema, prodotto verso l'interno, o floema, verso
l'esterno. Le c. iniziali dei raggi originano le c. dei "raggi midollari", che sono coinvolti nel trasporto di acqua e altre
sostanze (fotosintati) e nell'accumulo di nutrienti. Con la crescita in diametro del fusto i raggi midollari primari si
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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