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PARTE 6 “IL SUBSISTEMA DEL CONTROLLO”
1 Il subsistema del controllo nei suoi caratteri
fondamentali. Inquadramento generale.
Il subsistema operativo ha bisogno di un flusso continuo di dati e di informazioni fra di loro connessi in
funzione dell’obiettivo da perseguire; a ciò vi provvede in parte il subsistema informativo, definito
anche subsistema del controllo.
La sua progettazione riguarda la comprensione e la realizzazione di flussi di informazioni finalizzati a
rendere le decisioni più rispondenti ai principi di economicità.
La struttura del subsistema informativo (o del controllo) si costruisce, avendo origine dalla raccolta dei
dati grezzi, per esaurirsi con le informazioni elaborate finalizzate al perseguimento del duplice obiettivo
di decisione-azione all’interno e di comunicazione all’esterno.
I dati grezzi raccolti dalla duplice fonte vengono opportunamente selezionati per dare origine ai dati
elaborati, i quali, inseriti in procedimenti attuati con metodologia contabile ed extracontabile e trattati
con strumenti di calcolo, danno origine a informazioni grezze, le quali, anch’esse opportunamente
selezionate e trattate, si trasformano in informazioni elaborate, pronte ad alimentare il processo
decisione-azione e ad avviare quello comunicazionale verso l’esterno.
2 Le caratteristiche e la scomposizione del
subsistema informativo
Il subsistema informativo riveste, all’interno del sistema aziendale, un ruolo fondamentale fornendo dati
selezionati e informazioni elaborate al subsistema operativo.
Le caratteristiche di rilievo dell’informazione sono:
la dipendenza dalle esigenze dei vari centri decisionali
– la sinteticità e astrazione dai complessi fenomeni che influenzano una decisione
– le quantità dei dati da cui le informazioni sono elaborate
– la forma, documentale o non, dei dati stessi
– la complessità delle elaborazioni
– l’intervallo tra la disponibilità dei dati e l’ottenimento delle informazioni
– i fenomeni considerati (passati o futuri, interni o esterni ecc.)
– la frequenza di utilizzazione delle informazioni
– la forma di presentazione e il contenuto quali-quantitativo delle stesse
–
Le informazioni sono condizioni produttive in quanto contribuiscono alla realizzazione dei processi
decisionali e, quindi, all’economicità del sistema aziendale.
Il sistema informativo può, a questo punto, essere definito come l’insieme coordinato di flussi
informativi, ottenibili dall’applicazione di varie metodologie al processo di trasformazione di dati,
miranti a supportare il sistema delle decisioni aziendali e a esercitare la funzione di comunicazione
all’esterno.
Nell’attività di analisi e di progettazione del sistema informativo si possono individuare le seguenti fasi:
• analisi del subsistema operativo e individuazione dei collegati processi informativi e decisionali
• individuazione e selezione dei dati elaborati idonei a produrre tali flussi informativi e delle procedure
di trasmissione del messaggio (comunicazione); elaborazioni;
• definizione del grado di integrazione realizzabile nelle comunicazioni e nelle
• valutazione dei costi del sistema rapportati al valore dell’informazione espressa
in termini di incremento della razionalità di una decisione.
I requisiti di un sistema informativo, che sanciscono la sua idoneità a supportare il processo decisione-
azione, possono essere qui di seguito elencati:
•selettività, che riguarda l’idoneità dei flussi informativi a servire un dato processo di decisione e quindi
l’interesse di dati centri decisionali a ricevere certe informazioni;
•elasticità, nel senso che il sistema deve essere pronto ad adattarsi alle modifiche di parti, o di esigenze,
del sistema delle decisioni;
•affidabilità, basata sui processi di trasmissione dei dati, sulla validità di questi ultimi e sull’ampiezza
delle informazioni elaborate;
•convenienza, valutabile dal rapporto costi-benefici ricavabili dall’impostazione del-l’intero sistema
informativo o di sue parti;
•accettabilità, in termini di efficacia oggettiva e di validità soggettiva delle informazioni ricevute.
Il sistema informativo deve essere, infine, avanzato, nel senso di consentire un miglioramento
sostanziale della razionalità del subsistema operativo, attraverso l’applicazione di tecnologie sempre più
innovative (nel campo degli strumenti elettronici) ai processi di elaborazione e di comunicazione dei
dati.
Insito nel concetto di subsistema informativo è quello dell’integrazione delle informazioni che
presuppone, a prescindere dal contenuto dei flussi informativi, il raggiungimento della massima
efficacia dei processi comunicativi, elaborativi e di trattamento automatico dei dati e il cui contenuto va
esteso a tutti i settori e livelli di decisioni aziendali, nell’osservazione dinamica dei relativi accadimenti.
Per realizzare un sistema informativo integrato, occorre considerare i seguenti elementi:
• individuazione dei flussi informativi di ogni subsistema;
• definizione dei processi di elaborazione, miranti a rendere minimi i costi di trattamento dei dati;
• scelta, con l’adozione di soluzioni flessibili, della dinamica di realizzazione dei processi, facendo
affidamento sulle risorse disponibili;
• disponibilità di un’adeguata rete di comunicazioni.
Il subsistema informativo aziendale può, inoltre, dare origine a ulteriori scomposizioni in sottosistemi di
grado immediatamente inferiore che presentano le stesse caratteristiche del sistema di appartenenza e
che risultano fra loro integrati sia in termini di contenuti che di modalità di elaborazione.
Il primo sottosistema individuabile dalla scomposizione del subsistema informativo è quello rivolto
all’esterno del sistema-azienda e caratterizzato da flussi informativi provenienti dalle unità dalle quali si
acquisiscono i fattori della produzione e verso le quali si collocano i prodotti finiti.
Il secondo sottosistema riguarda le decisioni connesse alle operazioni e ai processi produttivi d’azienda
che compongono il sistema logistico caratterizzato dai sottosistemi di produzione, di
approvvigionamento, di vendita, di distribuzione e delle relazioni fra di essi.
Il terzo sottosistema è definito dai flussi informativi orientati verso le decisioni direzionali attinenti al
conseguimento di risultati economici e finanziari della totale combinazione produttiva e di quelle
particolari impostate dalle strategie aziendali.
L’ultimo sottosistema, quello per le decisioni strategiche, è rivolto a modificare le caratteristiche della
generale combinazione produttiva, realizzabile in periodi lunghi.
PARTE 7 “L’ECONOMIA AZIENDALE E I SUOI
PRINCIPI PARAMETRICI”
1 La teoria generale e le specializzazioni per tipi di
operatività
Dalla concezione sistemica dell’azienda traggono origine i “principi”, applicabili sia alle aziende
produttrici che a quelle erogatrici, private e pubbliche, discutibili sul piano scientifico e variabili in
relazione alle mutevoli condizioni ambientali.
L’economia aziendale teoretica ha raggiunto la cognizione dei seguenti principi, indicati nella sequenza
temporale in cui sono stati ideati e diffusi, riconosciuti validi e rispondenti alla realtà imprenditoriale e
politico-sociale:
1.il principio delle condizioni dell’equilibrio prospettico aziendale;
L’equilibrio prospettico detta le condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali da verificarsi nella
loro integrazione e da studiare per istituire l’azienda, farla convenientemente funzionare e
opportunamente cessare, se vengono meno dette condizioni.
2.il principio dei profili d’impresa;
Tendono a rappresentare i fattori (vantaggiosi) di vita e di sviluppo o quelli (critici) di crisi.Essi
esprimono gli elementi identificativi dell’azienda, dalle sue origini e nelle sue manifestazioni di vita,
rappresentando le linee di forza o di debolezza che tendono ad avvicinare l’ipotetica unità aziendale a
quella reale.
3.il principio dell’autorigenerazione dei processi produttivi;
Esprime la possibilità che investimenti produttivi possano essere rigenerati in nuove risorse da
reinvestire.
4.il principio della conoscenza profonda e della capacità di apprendimento;
Sono connessi a un lento e graduale processo cognitivo di accumulazione delle potenzialità che conduce
alla “competenza”.
5.il principio dell’intelligenza emotiva, valorizzativa e manageriale;
Per intelligenza emotiva s’intende la capacità di capire il soggetto con cui si entra in contatto (la
capacità di riconoscere un sentimento nel momento in cui si manifesta, la capacità di concentrazione
dell'attenzione e di ricerca delle motivazioni, la capacità di controllare le emozioni per il perseguimento
dei prefissati obiettivi); per intelligenza valorizzativa s’intende la capacità di valorizzare una persona e
capire gli aspetti positivi e negativi del soggetto con cui entra in contatto, enfatizzando quelli positivi;
per intelligenza sociale s’intende la capacità di coinvolgere l’intero gruppo e creare una socialità;
l’intelligenza manageriale è quella tipica del manager e che ingloba tutte le intelligenze citate;
6.il principio della comunicazione aziendale.
Il nostro linguaggio permette alla persona con la quale comunichiamo di recepire
il messaggio che si vuole trasmettere, quindi la comunicazione deve
necessariamente essere chiara, trasparente, comprensibile e diffusa.
I sei ordini di principi, che segnano il contenuto dell’economia aziendale pura, vanno considerati nella
loro congiunta affermazione, condivisione e verificazione (sistema dei principi) e vanno altresì
coordinati con altri principi, anch’essi riuniti a sistema, riguardanti l’elaborazione, la rilevazione e il
controllo dei dati emergenti dalle attività aziendali, segnanti il contenuto della ragioneria.
8 Il processo di cambiamento per il successo
aziendale
Uno dei driver emotivi principali nei processi di cambiamento è rappresentato dal grado di fiducia, che
presuppone un coinvolgimento emotivo, in mancanza del quale il cambiamento può fallire a causa della
scarsa convinzione dei soggetti interessati.
Il cambiamento è un processo di apprendimento che consente di acquisire un nuovo approccio, una
nuova cultura del pensiero e dell’azione.
Nel modello Change Map il successo del cambiamento è perseguibile attraverso tre fasi cicliche
continue: motivazione, attivazione, riflessione, trasformando così il processo da lineare a ciclico, con
tempi di rotazione a spirale più rapid