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LEZIONE 53-72 FILOSOFIA DELLA MENTE
Il candidato spieghi la relazione mente-corpo secondo Spinoza
Combina un dualismo degli attributi con un monismo neutrale della sostanza. La sostanza è ciò
che esiste e può essere concepito a prescindere da altre cose e per Spinoza l’unica sostanza è
Dio, solo lui è causa di sé ed esiste necessariamente. Tutte le altre cose sono sue derivazioni,
sono “modi” di Dio, egli è sia estensione che pensiero di tutti i corpi e i loro movimenti.
Estensione e pensiero, attributi di Dio, sono l’essenza infinita di Dio, mentre mente e corpo
sono modi finiti dell’estensione e pensiero. Mente e corpo sono la stessa cosa perché la mente
occupa nella categoria logica delle idee la stessa posizione che occupa il corpo in quella causale
dei modi dell’estensione. La mente è l’idea, la conoscenza che Dio ha del corpo. Non c’è
interazione causale ma ciò che si pensa va di pari passo con ciò che accade nel corpo, c’è un
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parallelismo. L’anima non è immortale perché la mente senza corpo è vuota.
La teoria mente-corpo, si spieghi la prima forma originale di materialismo moderno in
Thomas Hobbes
Richiamo alla nuova scienza della natura di Galileo. Quando si parla di sostanza immateriale,
per Hobbes, si fa un controsenso perché non esiste un corpo incorporeo. Anche Dio è
corporeo, secondo il radicale materialismo di Hobbes, perché altrimenti non potrebbe
esistere. Esistono solo i corpi e la ragione altro non può fare che parlare di essi. Il pensiero è
come un computare, calcolare.
Cosa sono gli stati mentali e gli stati percettivi?
Parlare di stati mentali vuol dire mettere insieme prospettive che comprendono l’aspetto
funzionale e qualitativo, caratteristiche ben presenti negli aspetti percettivi. La percezione è
intuizione che esalta le funzioni sensoriali sulle quali si poggia lo sviluppo emotivo, che ha la
sua traduzione nell’esperienza con contenuto e grazie alla qualità dell’esperienza stessa che è
stata acquisita consente la creazione e formazione di uno stato mentale. Gli stati percettivi
hanno un contenuto non concettuale ed è questa la differenza con gli stati cognitivi (come
credenza e desiderio).
Il candidato esponga la relazione “percezione ed illusione” anche attraverso esempi di
esperimenti.
Le illusioni sono esperienze percettive anomale dove le info derivanti da stimoli esterni reali
portano a una falsa interpretazione dell’oggetto o dell’evento da cui proviene lo stimolo. Le
illusioni percettive sono quindi il risultato di errate interpretazioni di una serie di dati
sensoriali al punto che si percepiscono in contrasto con i dati reali provenienti dalla realtà. Va
ricordato, invece, che la percezione è un processo che consente di dare significato agli input
sensoriali provenienti dall’ambiente. Sono stati realizzati numerosi esperimenti in merito,
uno dei più famosi è quello della stanza di Ames, una camera dalla forma distorta tale da
creare un’illusione ottica di alterazione della prospettiva. Altra ancora può essere l’illusione
di Ponzo, dove una figura sembra più grande di un’altra della stessa dimensione posta tra
righe parallele disegnate prospetticamente. Quali sono le due teorie empiriche della
percezione?
Visione Computazionale= è un programma di ricerca che tenta di spiegare il
• funzionamento del sistema visivo animale, in particolare quello umano, con il
supporto di macchine in grado di vedere. E’ un insieme strutturato di algoritmi che
ricostruiscono, partendo dalle
info presenti nei recettori sensoriali, lo scenario che viene percepito. Lo studioso Marr
del Mit ha affermato che una buona teoria della visione deve articolarsi in 3 livelli di
descrizione: Computazionale (quale è la funzione fondamentale della visione);
Algoritmico (qual è l’input e l’output del sistema visivo); Implementativo (descrive la
realizzazione neuronale di ogni algoritmo).
Visione Ecologica= Gibson, caposcuola della percettologia ecologista, esiste un
• principio metodologico, l’ecologismo, per il quale il sistema visivo è stato creato
dalla naturale evoluzione della specie per affrontare i problemi in determinate
condizioni ambientali.
Che cosa è la visione computazionale? (Vedi Sopra)
Il candidato spieghi filosoficamente il termine Categoria
Deriva da una parola greca che indica il predicato attribuito ad un soggetto in un giudizio o
proposizione. E’ fondamentale la definizione che ne da Aristotele, per il quale le categorie
erano i predicati più generali cui si possono riportare diversi tipi e sono anche i sommi generi
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in cui si possono classificare i diversi aspetti della realtà. Esistono 10 categorie (sostanza,
qualità, tempo es.). Riguardano sia l’ordine logico del discorso che l’ordine ontologico delle
cose (maniera di essere).
Cosa si intende in filosofia della mente con l’espressione “qualia”? Quali sono i problemi
sollevati dai qualia e cosa si intende per “quali assenti”?
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Sono gli aspetti qualitativi delle esperienze coscienti, ogni esperienza cosciente ha una
sensazione qualitativa diversa dall’altra. Sono proprietà fenomeniche come colori, suoni,
sapori ma anche dolori o emozioni che caratterizzano la nostra vita cosciente. Argomento
proposto da Chamlmers è quello dei qualia assenti, dove viene proposto l’esempio di entità
senza coscienza che sono gli zombie, esseri fisici ma privi di sensazioni. In natura non è
possibile che un sistema complesso non presenti un certo grado di coscienza.
Il candidato analizzi e esponga il problema della coscienza attraverso le teorie empiriche
formulate da alcuni scienziati contemporanei
Crick= premio Nobel, il problema della coscienza è un problema di collegamento, di
• come sintetizzare in sincronia una vasta gamma di info. La sincronizzazione è
possibile dalla generazione di impulsi a frequenza fissata.
Edelman= parla di categorizzazione percettiva, spiegare come un oggetto viene
• percepito come tale. Ad oggi una teoria scientifica sulla coscienza può trovare solo
delle correlazioni, non spiegazioni.
Il candidato analizzi e esponga il rapporto tra filosofia della mente e la cibernetica. Chi era e
che ruolo ha avuto Norbert Wiener? La cibernetica è una scienza che si occupa di studiare le
similitudini tra i sistemi di comunicazione e controllo negli organismi viventi e nelle
macchine. Strumenti essenziali della cibernetica sono la teoria delle info, la termodinamica, e
gli algoritmi. Wiener è considerato il padre della cibernetica ed era un matematico
statunitense. Si occupò non solo del controllo automatico dei macchinari usando il pc ma
anche dello studio del cervello umano, del sistema nervoso e del rapporto tra il sistema
biologico e quello artificiale.
Di cosa parliamo quando usiamo l’espressione Intelligenza Artificiale?
Intelligenza artificiale è una branca dell’informatica che analizza le opportunità di creare
sistemi capaci di simulare le funzioni svolte dall’uomo. L’espressione risale agli anni ’50 con
Alan Turing e al suo “sistema intelligente”. I principali settori di ricerca riguardano
l’elaborazione di info, la sintesi e riconoscimento della voce umana, delle forme, delle
strategie di gioco e simulazione o la capacità di eseguire delle ripetute attività manuali.
Cosa è la macchina di Turing?
In campo informatico è un congegno ideale per manipolare i dati registrati su un nastro di
grandissima lunghezza, seguendo delle regole ben precise. E’ un modello astratto che
spiega come un macchinario esegue gli algoritmi, il tutto con in dotazione un nastro per
scrivere o leggere simboli.
Ci sono possibilità di sviluppare sistemi capaci di riprodurre i complessi processi della
mente umana? Esistono filoni di ricerca oggi promettenti in questo campo?
Le possibilità ci sono anche se va detto che, nonostante l’alto livello della tecnica adottata, i
sistemi che operano con algoritmi prestabiliti ancora non si avvicinano alla complessità di un
vero pensiero intelligente. Molti scienziati, poi, esprimono seri dubbi sulla possibilità di
sviluppare questi sistemi. Nonostante questo, però, esistono promettenti ricerche in questo
campo, tra cui una sull’applicazione del concetto di “elaborazione parallela”, con diversi pc
collegati e attivi in simultanea. Altra ricerca ha come obiettivo quello di realizzare reti di
piccoli pc integrati (neuroni al silicio) che imitano le funzioni di eleborazione delle cellule
cerebrali, i neuroni.
Il candidato esponga la nascita e la storia dell’Intelligenza Artificiale
Nasce nel 1956, anno del computer. Grazie a un convegno statunitense si passò dal definirla
“sistema intelligente” a vera e propria “intelligenza artificiale”. Molte aziende e università si
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occuparono di sviluppo e ricerca nell’ambito, con la creazione di software sempre più
avanzati ma che ancora non si avvicinavano neanche lontanamente al pensiero umano. Un
nuovo impulso arrivò nel 1969 dal campo della biologia con il Dendral, un programma che
ricostruiva una molecola semplice partendo dalle info prese da uno spettrometro di massa.
Fu successivamente creato un nuovo algoritmo che permetteva l’apprendimento per reti
neurali, applicato sia in informatica che in psicologia. Da qui fu poi realizzata, ad esempio, la
macchina “Deep Blue” che riuscì dopo un paio di partite a battere un famoso campione di
scacchi. Per la creazione di algoritmi sempre più precisi ed abili si è sviluppato un settore
specifico, “rappresentazione della conoscenza”, che studia tutte le possibili variabili del
comportamento umano e come trasmettere queste conoscenze alle macchine con comandi
e linguaggi sempre più precisi.
Cosa è una rete neurale?
Artificiale, applica un modello matematico che si ispirava ai neuroni e alle reti neurali
umane. Come quelle biologiche anche le artificiali hanno una caratteristica adattiva, cioè
sanno modulare la loro struttura per adattarla alle specifiche e singole esigenze, derivate alle
info ottenute nelle fasi precedenti dell’apprendimento. E’ un modello matematico composto
da neuroni artificiali di ispirazione alle reti neurali biologiche ed è usato per risolvere
problemi di IA, legati a diversi ambiti tecnologici. Si ispirano al funzionamento del cervello
umano.
Che cosa è l’apprendimento automatico? Quali sono i tre diversi modelli?
Grazie allo sviluppo di nu